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21 novembre 2002

Chiamata dalla preside del Rodolico che non l'approva: "Nessun contenuto"
Occupazione, arriva la polizia


LAURA MONTANARI

Ha chiamato la polizia perché il liceo scientifico era occupato. «Ed è bastato il sopralluogo degli agenti per far finire la protesta» racconta Erina Cini Bandini, preside del Rodolico. «Fosse successo dieci anni fa i ragazzi si sarebbero incatenati al liceo e sa perché? Perché allora credevano in quelle proteste, perché avevano un progetto, giusto o sbagliato che fosse. Oggi no, occupano senza valide motivazioni. L'hanno deciso lunedì a fine mattina, con una maggioranza risicata e neppure mi hanno dato un documento in cui mi spiegavano i motivi, c'era una generica volontà di appropriarsi della scuola». Così lei è andata nel pomeriggio al liceo mentre gli allievi distendevano i sacchi a pelo e mentre facevano entrare strumenti musicali. «Ho trovato qualche studente delle prime classi, ex allievi e persone estranee. Mi sono insospettita. Certe facce non mi piacevano per niente. Ho pensato anche allo spaccio. Non è una questione di temi: più di 50 dei nostri studenti hanno partecipato con me al Social Forum, mi hanno chiesto e credo che concederò, due giorni di autogestione a fine mese perché possano parlare di biotecnologie o di altri argomenti che li interessano...». Poi la preside ha ha scritto alle famiglie spiegando che quell'occupazione era opera soprattutto degli studenti di prima e seconda e, in genere, «di quelli che meno profittano delle lezioni, hanno un pessimo curriculum e vedono nell'occupazione una specie di rivalsa verso scuola e docenti». E più in là: «Interrompere le lezioni in questo modo è illegale e diseducativo, avvilente per i professori, gravemente lesivo dei diritti di chi vorrebbe far lezione». Finisce invitando i genitori a far capire ai ragazzi che «questo è un comportamento infantile e autolesivo e ad intervenire affinchè questa triste farsa venga interrotta». Quindi la decisione del collegio docenti di prendere sanzioni disciplinari «nei confronti degli studenti responsabili dell'accaduto». Un proposito però già rientrato: «Non servono perchè l'occupazione è subito cessata» dice Erina Cini Baldini.

 

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