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BETLEMME 2002

Una coppia di palestinesi a lume di candela nella stanza in cui vive nel campo profughi di Aida (Betlemme) durante l'attacco delle truppe israeliame:
20 mila uomini sono impegnati nei rastrellamenti
[foto e didascalia dalla prima pagina de La Stampa del 13 marzo 2002]

BASTA, NON SE NE PUÒ PIÚ!

NON PIÚ UNA GOCCIA DI SANGUE

IN PALESTINA

SCRIVIAMO, TELEFONIAMO, ANDIAMO DI PARSONA DA SHARON, DA ARAFAT, DA BERLUSCONI

sos palestina

una lettera di emercency a sharon

 

 

Appello ad Ariel Sharon

Emergency, dal 1994 presta soccorso alle vittime civili di guerra. I medici, gli infermieri, i chirurghi che lavorano con noi toccano con mano ogni giorno gli effetti devastanti che i conflitti producono.

Il compito di Emergency non si limita all'intervento sul campo: secondo lo statuto della associazione, chi ne fa parte è impegnato a diffondere una cultura di pace e di solidarietà.

Non possiamo rimanere indifferenti e passivi di fronte a quello che accade in Israele-Palestina.
Per questo, Emergency ha deciso di scrivere una lettera aperta ad Ariel Sharon (che vi alleghiamo). Una lettera che parte dal nostro punto di vista, che è quello di chi si occupa di assistenza medica.

Parte del testo della lettera è diventato un appello sul quale Emergency raccoglie le adesioni. Si può aderire dal sito http://www.emergency.it o mandando l'adesione al fax 0258432136, specificando nome cognome e indirizzo del mittente.


Ecco il testo della lettera di Emergency:

ARIEL SHARON
Primo Ministro dello Stato di Israele
c/o Ambasciata in Italia dello Stato di Israele
Via Michele Mercati 14
00197 ROMA

Milano, 14 marzo 2002

Signor Primo Ministro,
Emergency è un'associazione che presta soccorso alle vittime civili delle guerre.
Conosciamo la disumanità che accompagna qualsiasi guerra. Per questa diretta conoscenza siamo persuasi che le armi non siano idonee a produrre, in nessun caso, risultati positivi alla sicurezza delle persone e degli Stati, alla convivenza, alla comprensione e all'amicizia tra loro.
Nella nostra azione, tuttavia, abbiamo sempre ottenuto dalle parti in conflitto il rispetto per l'attività di cura dei malati e dei feriti.
Abbiamo ottenuto che questa condizione fosse accordata e rispettata anche, ricordando il caso più recente, in Afghanistan: sia prima dei bombardamenti dell'ottobre 2001, sia nelle fasi più
accese dei combattimenti successivi.
Questo disperato, ultimo residuo di umanità è a volte la sola traccia di speranza, una tenue possibile radice d'intesa e di riconciliazione.
Ci sconvolgono le notizie, sempre più frequenti, di vite umane distrutte dalla impossibilità di ricevere soccorso sanitario: un'impossibilità determinata dal Governo e dall'esercito dello Stato di Israele. Si trattengono malati e feriti ai posti di blocco, si distruggono ambulanze e si uccide personale impegnato in attività di cura.
Un'incredibile disumanità nega l'esistenza anche a una vita al suo nascere. Si determina la morte di un neonato - il simbolo stesso dell'innocenza - in nome della sua appartenenza a un popolo.
Questa violazione del più elementare tra i diritti dell'uomo suscita ancor più profondo turbamento perché i responsabili sono visti, nella coscienza e nella memoria del mondo civile, come vittime o eredi delle vittime delle più gravi violazioni contro i diritti dell'uomo, crimini contro
l'umanità.
Nelle azioni del Suo Governo vediamo, Signor Primo Ministro, anche un'ingiuria alle sofferenze e alla storia del Suo popolo.
                                            Il Presidente
                                           (Teresa Sarti)

 

Date: Fri, 15 Mar 2002 18:37:33 +0100


Care amiche, cari amici,
    
     In poco piu' di 24 ore, sono oltre tremila le adesioni
     all'appello pervenute.
     Segno, ne siamo certi, che il senso di quanto scritto e' stato
     condiviso da moltissimi.
     Quello che vogliamo non e' attribuire colpe o giudizi storici ad
     un popolo: la nostra lettera,
     invece, prende spunto da un aspetto che sentiamo,
     come è intuibile, in maniera particolare: dall'indifferenza
     davvero scandalosa verso la cura di feriti e malati.
     Nel dire che in altre condizioni, anche altrettanto
     o più cruente, non avevamo visto altrettanta indifferenza,
     diciamo la ragione per la quale abbiamo
     scritto al primo ministro Ariel Sharon.
     Nella home page del nostro sito trovate il numero di adesioni
     aggiornato.
     Vi chiediamo di non limitarvi alla adesione all'appello, ma ad
     impegnarvi affinche' sia il piu' possibile diffuso, e -ancora
     piu' importante - a metter in pratica, ogni giorno, la vostra
     straordinaria sensibilita', la vostra - la nostra - cultura di
     pace e di solidarieta'.

     grazie ancora



--
Maso Notarianni
Emergency  Life Support for Civilian War Victims
Via Bagutta 12
20121 Milano
Tel +39 02 76001104
Fax +39 02 76003719

Web: www.emergency.it
mailto:maso@emergency.it

Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
A.G.