Torna alla Home
 
Quattro eroi, un solo titolo.
Tutto iniziò con una rapina.
Il commissario Köster.
La critica all'attacco.
Autori e registi.
Frammenti di vita privata.
Tutti gli uomini del commissario.
Accadde un venerdì...
L'edizione italiana.
Tagli e ritagli.
Morto un commissario se ne fa un altro.
Tutte le donne del commissario.
Da Augusta a Monaco.
L'uomo del K4.
Alte Musik.
L'auto di servizio.
Ultimo atto.
La terza genesi.
Da Amburgo a Monaco.
Quattro.
Licenziati in tronco.
Aspiranti commissari.
Alta definizione.
Ciao Gerd!
Il Catalogo I - Köster
Il Catalogo II - Kress
Il Catalogo III - Herzog
Il Catalogo IV - Voss

 

Nel 1997 Charles Muhamed Huber ha abbandonato la produzione a causa di manifestazioni razziste nei suoi confronti; al suo posto sul set ha fatto la sua apparizione un nuovo poliziotto di colore al fianco di Kress: Pierre Sanoussi-Bliss è Axel Richter, investigatore già membro della squadra speciale K4.

L’esordio in "Der Scherbenhaufen" [Un paio di guanti]. Per Sanoussi-Bliss questo ruolo è la conferma della sua collaborazione con Helmut Ringelmann dopo la prima partecipazione in «Derrick» nel 267° episodio dal titolo "Un piccolo conto in rosso".

Nato a Berlino Est (anche Richter è berlinese!), nel quartiere Charité, una volta come oggi, fatto di casermoni, Pierre ha in realtà studiato da chef perchè lo trovava "un lavoro creativo". Ma quando si è trattato di affrontare la scuola di recitazione, allora ha scelto quella che è una vera istituzione in Germania, la Ernst-Busch. «È lì che ho imparato come essere parte di un ensemble, sia sul palco che davanti alla macchina da presa. E i benefici si vedono, anche nella vita privata. In quegli anni fui il primo ragazzo di colore in una scuola di teatro della DDR e non è stato sempre facile».

In teatro ha debuttato con un'opera rock dal titolo "Rosa Laub" che ebbe un notevole successo al Metropol-Theater. Oltre al ruolo di attore Pierre scrive anche sceneggiature: «Ho pronta da anni una storia dal tiolo "Weiber", donne, e mi pare coraggiosa, adatta al pubblico di oggi. Ma vorrei che la rivedesse la mia amica Inga Lindström. Non mi sono dato una scadenza per la sua realizzazione».

Nel 2006 Pierre Sanoussi-Bliss ha tenuto un discorso al Summit Internazionale sull'Integrazione. «Quando un attore si mette a fare discorsi da politico finisce per sembrare solo un saccente. Io ho cercato di essere semplice. Da allora non ho notato però un cambiamento nel modo di pensare della gente. Quello dell'integrazione è un problema molto difficile da risolvere».

«Monaco per me è un po' una seconda casa. In "Der Alte" mi capita di ritrovarmi per la centesima volta a domandare: "Dov'era lei ieri alle 22?" ma lo faccio con grandi "criminali" del calibro di Gudrun Landgrebe, Cornelia Froboess, Hanns Zischler, Michael Mendl, Walter Schmidinger, Sonja Sutter..».

Nel 2000 Pierre Sanoussi-Bliss ha debuttato al Festival del Cinema di Berlino con il suo primo film da regista, oltre che come attore. Il titolo era "Zurück auf Los", una commedia dai risvolti tragici sul mondo omosessuale. Accanto a lui Matthias Freihof, Dieter Bach Bart Klein e Doris Dörrie. In un cameo ha recitato anche Michael Ande, suo "collega" alla Squadra Omicidi di Kress.

 

Pierre Sanoussi-Bliss.
Il nuovo.

Con l'arrivo di Kress scompare definitivamente anche la figura del capo della polizia criminale, che dal 1981 era in effetti già stata soppressa con l’abbandono di Henning Schlüter. Prende il volo verso un'altra città anche Martin Brenner (Jan Hendriks), dopo un amichevole congedo con Heymann e Löwinger al bar del commissariato. E con la dodicesima puntata "Die Abrechnung" [La resa dei conti] scompare anche Meyer Due, interpretato da Wolfgang Zerlett.

D’altra parte nel cast della nuova serie si aggiungono altri due personaggi fissi: il medico legale (Ulf J. Söhmisch) e il commissario Werner Riedmann (Markus Böttcher) che fa parte della polizia scientifica. Del suo Markus Böttcher dice: «Di Riedmann mi piace la sua meticolosità, l'incorruttibilità e il suo bisogno di fare le cose sempre fino in fondo. Non è certo un lavoro che avrei mai potuto fare quello del poliziotto della scientifica, ma sono portato per tutto ciò che è analisi, dettaglio: due mie grandi passioni sono l'architettura e la storia». Böttcher vorrebbe poter sedere anche dietro la macchina da presa, ma nel frattempo cova un sogno come attore: «Vorrei almeno una volta impersonare un criminale! Di solito sto sempre dall'altra parte. Mi piacerebbe interpretare il ruolo di un criminale che, dopo aver compiuto un delitto, semina false tracce per sfidare la polizia. Ma al momento tutto questo resta solo un sogno».

Markus Böttcher (Screenshot ZDF)