LA HAINE
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COPERTINA CD: Mouses and Sequencers MOUSES AND SEQUENCERS
SOUNDTRACKS FOR UNREADED BOOKS
Aleatory/StrangeMusicFromItaly - 2002



Tradizionalmente, quando si pensa ad una one-man band dedita all'autoproduzione musicale (a me - lo si sarà capito - certe cose piacciono molto), ci si immagina il solito campionario di strumenti scordati, voci stonate, registrazioni lo-fi e folk/rock scazzato. Esiste però anche un altro fronte dell'autoproduzione spinta, forse meno radicato nell'immaginario ma da qualche tempo sempre più fecondo, vale a dire quello che include nella lista di poco sopra (spesso inserendolo in cima) l'uso del computer e, più in generale, di un'elettronica povera e solitaria.
Un esempio di questo campionario è già stato ospitato su queste pagine col cd di Goodenough, artista al quale mi sento di accostare, per certe cose, anche Mouses and Sequencers.
Come vuole la tradizione, dietro a questa sigla si nasconde un'unica persona, vale a dire Nicola Giunta, autore e compositore delle 10 tracce che, in meno di mezz'ora, contraddistinguono questo bel cd fatto in casa (il primo di una serie di quattro, composti tutti nell'anno appena concluso!).
Elettronica lo-fi, si diceva, ma ben aggrappata al tradizionale uso para-folk da cameretta della chitarra (acustica, ma non solo), spesso presente nei vari brani anche se coperta da una coltre di riverberi e rumorini ("Haiku (for the working class)" o "Waiting"), scandita da tastierine "spaziali" ("Mouses and sequencers"), accompagnata da essenziali beats elettronici ("Leaving the same old things"), o travestita con echi morriconiani ("Cinematic experience").
A differenza del già citato Goodenough, qui quasi mai si fa uso della voce, e il progetto, nel suo complesso, è meno destrutturato e più classicamente lieve e malinconico, apparendo da una parte meno ambizioso, ma dall'altra più cristallino, centrato e forse anche riuscito,
A volte pare di ascoltare un Beck (tra Mutations e Mellow Gold) al quale abbiano rubato le parole, dei Calexico sintetici e sintetizzati alle prese con qualche colonna sonora o degli Air minutamente "post", ma queste definizioni valgono in maniera del tutto relativa di fronte all'aria genuinamente casalinga ma esteticamente compiuta in maniera personale di Soundtracks for unreaded books (notare la bellezza di certi titoli).
Un altro bel dischetto dai salotti della musica nostrana.


07/01/03, Marco


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