LA HAINE
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THE H.E.MO.
NO MORE TIME... ESCAPE
Autoproduzione - 2002



Tornano gli Hemo: nuovo promo per loro, dedicato più che altro agli "addetti ai lavori", registrato - come già il precedente - in proprio, ma questa volta non più supportato dalla Cripta Records, per la quale l'attuale proposta dei nostri si sarebbe eccessivamente spogliata dei toni più cupi…
Questo cd fotografa lo stato attuale del gruppo, da una parte confermando quanto di buono già espresso dal precedente lavoro, dall'altra lasciando un po' di amaro in bocca per via di quegli aspetti migliori che qui non vengono ulteriormente approfonditi.
La sensazione generale è quella di una mancata coesione, sia stilistica che qualitativa, dell'insieme: generalmente i nostri provano a spostare il tiro verso composizioni più aperte, ma in qualche episodio si lasciano andare in una scrittura, benchè elaborata, tendente al mediocre.
Più in particolare, sia "That's Ok" che "You're a drone" appaiono come esempi di rock post-nirvaniano (ed uso questa definizione in senso positivo: non stiamo certo dalle parti del "grunge", dei PuddleOfMud od altri biechi imitatori), il primo sospeso tra accenni "emo" e più preponderanti sviluppi noise, il secondo - strutturalmente meno raffinato - scandito dall'apporto delle percussioni.
"Leather Love" si costruisce intorno a sentori più psichedelici, a tratti quasi intimisti, quasi una citazione della new-wave. "Nightmare by the sea", cover di Jeff Buckley, ci fa ascoltare la bella voce della percussionista, in un brano melodico un po' swingato con doppio finale, godibile ma un po' stiracchiato. "Black Dust" unisce lo stile vocale di Kitch ad un riff dalle reminescenze quasi tooliane, benchè l'insieme, a dir la verità un po' sfocato, si riallacci direttamente al lavoro precedente del gruppo.
Nel complesso si potrebbe dire che, tra migliorie e perdite, il risultato sia mediamente vicino a quello del cd da noi già recensito. Eppure il dispiacere rimane, perché le intuizioni migliori - mi riferisco anche a quelle ascoltate in precedenza: dove sono finite le tentazioni acustiche unite alle melodie più cupe? - vengono sfiorate ma mai approfondite. Forse quel che manca al gruppo per raggiungere la maturità stilistica è una scrittura maggiormente meditata, un sondaggio più approfondito delle proprie personalità, la capacità di una maggiore selezione dei suoni. Per ora si trovano su quel fatidico punto che molti gruppi, dopo faticose prove, riescono a raggiungere: quasi un baratro, che si apre tra l'anonimato e la personale cifra stilistica.
Il prossimo passo sarà quello decisivo?



28/07/02, Marco


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