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Gli impianti di nuova installazione sono quelli per i quali l'attuale legislazione prevede il maggior numero di adempimenti.

Per un nuovo impianto termico infatti è necessario :

Presentare un progetto, prima dell'inizio dei lavori, al Comune nel cui territorio viene costruito l'impianto ( art. 28 Legge 10/91); tale progetto deve essere

  1. eseguito da un tecnico abilitato a questa tipologia di progettazione vale a dire un Ingegnere, un Perito Industriale, ecc....ma non un Geometra, che siano iscritti ai rispettivi Albi professionali ,
  2. corredato di una relazione tecnica eseguita tenendo conto delle specifiche normative tecniche UNI attualmente in vigore
  3. redatto secondo i modelli tipo approvati con D.M. 13/12/1993

Il progetto va presentato in duplice copia, il Comune trattiene una copia per le verifiche di legge e restituisce l'altra, opportunamente timbrata, che vale quale attestazione dell'avvenuta presentazione. La copia del progetto va tenuta nel luogo dove si costruisce l'impianto termico e dev'essere disponibile nel corso delle verifiche che il Comune ha facoltà di eseguire per controllare che le opere eseguite corrispondano effettivamente a quelle progettate.

In pratica può capitare spesso che , presentandosi agli uffici Comunali per adempiere a quanto sopra detto, si venga guardati come extraterrestri da impiegati che nulla sanno dell'esistenza della legge 10/91 e degli obblighi che essa impone; in altri casi può capitare che impiegati, dai modi molto sicuri, vi informino che "....no, quella legge non viene applicata nel Suo caso" oppure " ... che il Comune sta studiando il modo di applicare al meglio..." o altre scusanti di questo genere. Non lasciatevi ingannare : è vostro dovere presentare il progetto ma è soprattutto vostro diritto che il progetto venga in quel momento accettato dagli uffici comunali. Se poi gli uffici non sanno cosa farsene o non hanno "la struttura" per accettarlo questo è un problema loro non vostro. Tenete presente solo questo : la legge prevede una sanzione da £. 1.000.000 a £. 5.000.000 ( art. 34 legge 10/91) per chi non presenta il progetto di un impianto termico nuovo o ristrutturato...

 

Portare lo scarico dei prodotti della combustione sopra il tetto dell'edificio

Tutto ciò che segue vale per impianti termici nuovi siti "negli edifici costituiti da più unità immobiliari", quindi se possedete una villetta tutta per voi ( edificio che comprende un'unica unità immobiliare ) e decidete di dotarla di un'impianto termico costruendolo "ex novo", non siete soggetti a quanto previsto dal DPR 412/93 per il posizionamento dello scarico sopra il tetto dell'edificio.

Viceversa, nel caso di edifici costituiti da più unità immobiliari, sono ben pochi gli impianti nuovi che possono derogare a questa prescrizione; con le ultime modifiche apportate al DPR 412/93 dal DPR 551/99 possono non portare lo scarico sopra il tetto solo gli "impianti termici individuali in edificio assoggettato dalla legislazione nazionale o regionale vigente a categorie di intervento di tipo conservativo, precedentemente mai dotato di alcun tipo di impianto termico, a condizione che non esista camino/canna fumaria/sistema di evacuazione fumi funzionale e idoneo, o comunque adeguabile allo scopo"( DPR 551/99 art. 2 ) ...consolatevi, prima non era possibile neanche per questo tipo di impianti.

Attenzione però : se il vostro impianto ricade nella suddetta categoria potrete scaricare in facciata solo se verrà installata una caldaia che, per i valori di emissioni nei prodotti della combustione, appartenga alla classe meno inquinante prevista dalla norma tecnica UNI EN 297. La legge fa riferimento alla classificazione delle emissioni di NOx per cui una caldaia viene omologata. La "classe meno inquinante" è, attualmente, la n° 5. Nel caso controllate che sulla targhetta posta sulla caldaia e che ne riporta i dati tecnici sia presente una scritta del genere " classe di emissione NOx ...... 5"

Da non dimenticare infine - e questo vale per tutti gli edifici anche per quelli che comprendono un'unica unità immobiliare ( unifamiliari ) - che la posizione dello scarico ( comignolo o terminale di scarico ) deve rispettare comunque tutte le prescrizioni date dalla norma tecnica UNI 7129/92.

 

Dotare l'impianto di un sistema di regolazione della temperatura

La temperatura interna dell'abitazione deve poter essere impostata almeno su due livelli differenti nell'arco della giornata ( ad esempio 20 °C nell'arco di dodici ore e 15 °C per le altre cinque ore ; a questo scopo l'impianto viene in genere dotato di un "cronotermostato" che a volte è fornito di serie con la caldaia.

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Quale tipo di caldaia si può installare ?

Anzitutto le caldaie installate devono avere la marcatura CE ( è molto visibile sulla targhetta dei dati tecnici posta all'interno della caldaia )

Prima dell'entrata in vigore del DPR 551/99, negli impianti nuovi o ristrutturati, era possibile installare solo caldaie di tipo "C" ; dall'entrata in vigore del DPR 551/99 è invece possibile installare anche caldaie di tipo "B".

Attenzione però : se una caldaia di tipo "B" viene installata in un locale interno ed abitato, tale locale dovrà essere munito di un'apertura permanente verso l'esterno avente superficie minima pari a 0,4 metri quadrati.

Quanti sono 0,4 metri quadrati? Provate a immaginare un'apertura larga 50 cm e alta 80 cm : quelli sono 0,4 metri quadrati.

Vi sembra un'esagerazione ? Avete perfettamente ragione ma lo dovete dire a quelli che hanno scritto la legge.

27/02/02 ATTENZIONE GROSSA NOVITA' !!

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Prima accensione della caldaia

Terminato l'impianto si procede alla cosiddetta prima accensione ( o "messa in servizio") della caldaia. Questa operazione è da tempo in uso ed è stata istituita per motivi pratici : la garanzia sulla caldaia decorre dal momento della "prima accensione" della stessa a patto che l'operazione venga eseguita da un tecnico abilitato e di fiducia della casa costruttrice .

L'art. 11 del D.P.R. 551/99 a tale proposito dice quanto segue :

"La compilazione iniziale del libretto nel caso di impianti termici di nuova installazione o sottoposti a ristrutturazione, e per impianti termici individuali anche in caso di sostituzione dei generatori di calore, deve essere effettuata all'atto della prima messa in servizio, previo rilevamento dei parametri di combustione, dalla ditta installatrice che, avendo completato i lavori di realizzazione dell'impianto termico, è in grado di verificarne la sicurezza e funzionalità nel suo complesso, ed è tenuta a rilasciare la dichiarazione di conformità di cui all' articolo 9 della legge 5 marzo 1990, n. 46, .... Copia della scheda identificativa dell'impianto contenuta nel libretto, firmata dal responsabile dell'esercizio e della manutenzione, dovrà essere inviata all'ente competente per i controlli di cui al comma 18. ..."

La legge quindi , in occasione di un'operazione che viene sempre eseguita su caldaie nuove, stabilisce che si debba adempiere a tre obblighi molto importanti nella vita dell'impianto :

  1. la compilazione iniziale del libretto d'impianto
  2. la prima analisi di combustione, il rilevamento dei parametri e la loro trascrizione sul libretto d'impianto assieme agli altri dati richiesti
  3. l'invio all'ente competente per i controlli ( Comune o Provincia ) di copia della scheda identificativa dell'impianto

Chi deve eseguire queste operazioni ?

Per le prime due non c'è alcun dubbio : la legge parla esplicitamente di "ditta installatrice"... ed è un peccato! E' un peccato perchè, generalmente, non è la ditta installatrice ad eseguire la prima accensione ma un manutentore di fiducia della casa costruttrice della caldaia. Così se chiederete all'installatore ( ad esempio un idraulico ) di eseguire la prima analisi di combustione con compilazione del libretto, questi vi risponderà che cose del genere non le ha mai fatte, che non è attrezzato per farle e " ... che ci pensa la <nome ditta>", dove per <nome ditta> dovrete intendere non la casa costruttrice della caldaia in prima persona ma uno dei suoi manutentori di fiducia. Il manutentore, venuto per la "prima accensione", probabilmente eseguirà l'analisi di combustione e compilerà il libretto... ma lo farà a pagamento; se obietterete che la prima accensione è gratuita ( così è normalmente scritto nei dépliants delle case costruttrici ) vi verrà risposto che gli accordi presi con la casa costruttrice non comprendono l'analisi di combustione. Per evitare ulteriori "mal di fegato" al consumatore è auspicabile che le case costruttici, mentre magnificano ( e tentano in tutti i modi di vendere ) le loro caldaie a basso inquinamento, trovino un po' di tempo per mettersi d'accordo con i loro manutentori in modo che l'analisi di combustione risulti compresa nel prezzo della caldaia. e anche

La terza operazione potete farvela anche da voi : fotocopiate la prima parte del libretto d'impianto ( dal punto "1. Impianto termico individuale" al punto " 4.6 Aerazione dei locali" compreso ), metteteci la firma ed inviatela all'ente competente per i controlli mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. Alla copia del libretto d'impianto è necessario allegare per completezza copia del certificato di conformità CHE L'INSTALLATORE DEVE AVER RILASCIATO COME PRESCRITTO DALLA LEGGE 46/90 . Su questo certificato l'installatore DEVE specificare se l'impianto installato è nuovo ovvero se si tratta di una ristrutturazione o solo di una "mera sostituzione" della caldaia.

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