indice

Premessa   
“Chi siamo e dove andiamo …”

Struttura del circolo:  
Scuole Elementari Scuole dell’Infanzia-Incarichi e funzioni

Il territorio: caratteristiche, esigenze, risorsa

CaratteristicheCasella di testo: Il successo
formativo

  Esigenze degli alunni e finalità della scuola
  Il territorio come risorsa.

Per una educazione interculturale

L’inserimento degli alunni immigrati

La nostra didattica Casella di testo: La strategia dell’ascoltoCasella di testo: Il contratto formativo

Anno Scolastico 2001-2002

Progetti per l’autonomia

I progetti

I laboratori

  5-6/6-7/7-8
Progetti, laboratori, esperienze

L'impegno per la continuità

 Progetto Speciale Integrato Scuola Territorio per la gestione dell’handicap

 Progetto biblioteca

P.C & C.P  Personal Computer & Competenze Personali

Progetto scuola sicura

Progetto Scuola Aperta

Gemellaggi, scambio e corrispondenza con altre scuole

Esperienze di tirocinio con l’Università

 Scambi e rapporti con altre realtà territoriali.

I Genitori e la scuola

Per un bambino che sappia muoversi domandare e capire

Il linguaggio del “corpo”

Educazione ambientale

Educazione scientifica

Insieme cantando suonando recitando

Percorsi curricolari

I linguaggi

Lingua italiana

Lingua straniera (inglese)

Altri linguaggi: suono, immagine, movimento

Area storico antropologica (storia –geografia - studi sociali)

Area logico matematica scientifica

PREMESSA

Questo documento è stato elaborato tenendo conto delle leggi e disposizioni che regolano l’autonomia scolastica. Esso esprime (nel quadro delle finalità generali del sistema di istruzione italiano, dei Programmi per la Scuola Elementare e degli Orientamenti per la Scuola dell’Infanzia) l’identità culturale del Circolo e delle scuole che ne fanno parte. Tale identità si definisce attraverso una riflessione capace di rinnovare anno per anno la “storia” delle nostre scuole rendendole capaci di rispondere efficacemente alle esigenze del momento presente.

Il piano enuncia le finalità formative e gli indirizzi generali che ispirano e regolano:

§         la progettazione e lo svolgimento delle attività didattiche

§         l’organizzazione del Circolo e delle singole scuole

§         le relazioni fra le diverse componenti che agiscono all’interno della scuola

§         i rapporti fra le scuole e l’utenza

§         i rapporti fra la scuola e il territorio

  Struttura del circolo

Il Circolo è composto da due Scuole Elementari e tre Scuole dell’Infanzia.

     Scuole Elementari

Scuola Elementare Montagnola: è situata in Via G. da Montorsoli. 
E’ la scuola sede della Direzione Didattica e degli Uffici Amministrativi del Circolo. Comprende 15 Classi organizzate a Tempo Pieno. In essa vi sono anche strutture quali la palestra, alcuni laboratori e la biblioteca aperte all’offerta formativa proposta dal Quartiere.

Scuola Elementare Martin Luther King: è situata in Viale Etruria angolo Via Canova. 
Comprende 10 classi organizzate secondo la tipologia a moduli. Il tempo scuola prevede, a seconda che nelle classi sia insegnata o meno la lingua straniera, due o tre rientri pomeridiani.

     Scuole dell’Infanzia

Scuola Materna Montagnola: è situata in Via G.da Montorsoli 1b e comprende sei sezioni, organizzate per livelli di età omogenei o contigui (es.: 3/4).

Scuola Materna Sansovino: è situata in Via del Sansovino 33 e comprende tre sezioni organizzate con gli stessi criteri della scuola materna Montagnola.

Scuola Materna Argingrosso: è situata in Via Ussi 5 e comprende quattro sezioni organizzate “in verticale”.

     Incarichi e funzioni

Dirigente Scolastico

Mauro Sbordoni

 

Direttore Servizi Generali Amm.vi

Carlo Pasa

 

Docenti collaboratrici

Anna Maria Sorrentino
Patrizia Sguanci

(Docente Vicaria)

Docenti referenti per i Plessi

Maria Fabiani

Scuola Martin Luther King

Clara Virgili

Scuola Materna Argingrosso

Sandra  Menconi

Scuola Materna Sansovino

Docenti designate per lo svolgimento delle Funzioni Obiettivo

Clara Virgili

Progetto educativo “Scuola Sicura”

Susanna Sibilio

Progetto lettura

Elettra Carloni

 Multimedia-Comunicazione-Documentazione

Diana Mordini

Multimedia-Comunicazione-Documentazione

 

  Il territorio: caratteristiche, esigenze, risorse

     Caratteristiche

Il 22 Settembre 1993 il collegio docenti dell’allora Circolo 19 approvava una programmazione dell’azione educativa che si apriva con questa premessa: “Per la formulazione di obiettivi proponibili e realizzabili è necessario fondare la Programmazione educativa e didattica sulla situazione socio-ambientale degli alunni”. La sintetica analisi che conseguiva a questa premessa poneva in evidenza i seguenti aspetti per la rilevanza che essi poi hanno nei processi educativi:

§         l’influenza sempre maggiore dei mass media;

§         le trasformazioni in atto nella famiglia;

§         le difficoltà che alcuni bambini incontrano nei loro rapporti interpersonali.

Oggi possiamo aggiungere questi elementi di precisazione e di riflessione:

§         Casella di testo: L’Isolotto non
è un’isola
è andato avanti un processo di globalizzazione per cui gli aspetti su riportati non costituiscono affatto una caratteristica peculiare del nostro territorio, ma linee di tendenza comuni a tutte le aree più sviluppate dell’Occidente;

§         il mondo della elaborazione e comunicazione di immagini, notizie, suoni è completamente trasformato dalla diffusione di nuovi strumenti e tecnologie (PC, videogames, reti telematiche, realtà virtuali, telefonia cellulare); questa diffusione avviene in maniera crescente secondo ritmi esponenziali e con modalità ogni giorno nuove;

§         si stanno sempre più evidenziando i caratteri e le relative conseguenze di una fase di sviluppo postindustriale che supera le tradizionali rigidità ma anche le sicurezze di una società fordista;

§         è in atto un profondo ripensamento sui modelli familiari ed educativi; si è però ben lontani da forme di “ricomposizione” su modelli prevalenti ; la scuola ha quindi a che fare con esperienze familiari e visioni educative molteplici, rispetto alle quali deve legittimare un proprio autonomo ruolo rispettando le particolarità ma proponendo anche una prassi educativa specifica;

§         i processi immigratori rappresentano una costante diffusa e non più fenomeni ciclici e strettamente localizzati, delineando il futuro ormai imminente di una società multiculturale.

La scuola quindi ha da affermare la sua specifica funzione in una società complessa e in rapida trasformazione garantendo la trasmissione attiva della cultura e – al contempo – la possibilità del suo rinnovamento.

     Casella di testo: Il successo
formativo
Esigenze degli alunni e finalità della scuola

La finalità della scuola è quella di garantire a tutti gli allievi il successo formativo.

Questo significa che la scuola deve cercare di costruire le condizioni perché ogni alunno possa:

§         riconoscere esprimere e sviluppare al meglio le proprie potenzialità, attitudini, risorse;

§        costituirsi, attraverso un curricolo di esperienze relazionali e cognitive, come soggetto di una società democratica, persona integrata e competente capace quindi di relazionarsi positivamente con il suo prossimo, orientarsi consapevolmente nella complessità sociale, rielaborare criticamente esperienze, acquisire nuove conoscenze e competenze.

     Il territorio come risorsa

Il Circolo 10 è situato a Firenze, cioè in una delle città più antiche e colte del mondo. Gli alunni di queste scuole hanno quindi la possibilità di rapportarsi ad un patrimonio storico, artistico, culturale, antropologico, produttivo di valore ineguagliabile e di toccare direttamente ogni ramo del sapere e dell’ingegno.

Casella di testo: Firenze come risorsaLe scuole del Circolo si pongono da tempo il compito di cogliere appieno questa opportunità educativa e didattica compiendo numerose attività sul territorio. Alcune volte autonomamente, altre volte aderendo alle occasioni didattiche offerte dal Comune di Firenze.

Casella di testo: Il Quartiere come rete intenzionale di relazioniIl Circolo 10 è situato nel Quartiere 4. Si tratta di un quartiere che per quanto riguarda i suoi aspetti strutturali è del tutto analogo ad altri quartieri urbani delle medie città europee. Le uniche peculiarità sono di carattere socio-culturale.

Esso infatti fin dalla sua origine ha cercato e sperimentato forme di autogoverno che rappresentassero una positiva risposta ai processi di spersonalizzazione e di omologazione in atto. Espressione visibile di ciò è una rete articolata di associazioni di ogni tipo e tendenza (associazioni di anziani, Humanitas, Misericordia, gruppi giovanili, centri tematici) di strutture per il tempo libero (dalle ludoteche ai circoli), di centri di aggregazione, di sedi politiche.

Il Quartiere 4 quindi è consapevolmente e diffusamente impegnato in un programma finalizzato a “tenere insieme” i cittadini, a trovare “risposte comuni” ai problemi della contemporaneità.

Le scuole del Circolo 10 sono parte attiva di tutto ciò e in particolare dell’iniziativa educativo didattica del Quartiere e dell’impegno ampio e diffuso per l’accoglienza degli immigrati: soprattutto - ma non solo - dei Rom e dei profughi del Kossovo provenienti dai campi Poderaccio e Masini.

Il Circolo quindi si sente impegnato a promuovere e attuare in una prospettiva di “rete” con le altre scuole e di cooperazione con il territorio specifici progetti per l’integrazione, l’inserimento, la scolarizzazione di alunni immigrati.

Alunni stranieri presenti nel circolo

Le cifre

Le nazionalità

Scuole dell’infanzia

19

Rom ed ex Iugoslavia 15

altre nazionalità 4 (Etiopia, Eritrea, Albania, India)

Scuole elementari

43

Rom ed ex Iugoslavia 27

Albania 4

Cina 2

Perù 5

Romania 2

altre nazionalità 3 (Filippine, Polonia)

 

Per una educazione interculturale

L’inserimento degli alunni immigrati

Gli alunni immigrati il più delle volte arrivano a scuola come “sconosciuti”: bambini cioè privi di quel retroterra (frequenza di asili-nido, scolarizzazione nella scuola dell’infanzia) e di quella documentazione (schede, fascicoli personali…) che, insieme ai colloqui preliminari con i genitori, configurano la storia e l’identità personale del bambino. Per colmare questa lacuna la scuola deve darsi strumenti e metodologie di osservazione e conoscenza specifici e una sorta di “codice di accoglienza” del quale si possono delineare queste procedure:

§         Instaurare fin dai primi giorni di frequenza del bambini a scuola un rapporto collaborativo con il Centro di prima alfabetizzazione Giufà per programmare insieme percorsi specifici, individualizzati e/o a piccoli gruppi da effettuare sia nella sede scolastica che al Centro stesso;

§         colloqui con ciascuna famiglia alla presenza del mediatore linguistico (se necessario), al fine di riconoscere il vissuto del bambino, la sua identità culturale e linguistica, il suo passato scolastico. Si provvederà pertanto alla formulazione di uno specifico questionario individuale che servirà sia a conoscere i bambini, sia a costituire una mappa conoscitiva delle varie etnie e culture presenti nel Circolo;

§         ricerca di strumenti di osservazione adeguati e condivisi al fine di rilevare le competenze generali e linguistiche dell’alunno/a immigrato/a. Questa fase di osservazione può essere svolta in collaborazione con il Centro Giufà;

§         rapporti con l’Ufficio immigrati del Quartiere 4, nell’ottica della realizzazione di un progetto di accoglienza e integrazione inter istituzionale secondo una logica di rete.

L’educazione interculturale per tutti

Occorre introdurre nella normale attività didattica di tutte le classi elementi di conoscenza e scambio con le altre culture, in particolare - ma non solo – di quella rappresentate dagli alunni delle nazionalità più presenti nella scuola. Questa prassi pedagogica favorisce infatti l’inserimento degli alunni immigrati, migliora le relazioni della classe, contribuisce a costruire nei ragazzi una mentalità adeguata a capire il mondo presente.

Per attuare questo, il Circolo si darà i necessari apporti informativi e formativi e costituirà nelle biblioteche o in altri spazi , in collaborazione con altri centri culturali e con la Biblioteca del Quartiere, uno “scaffale interculturale” contenente libri, ma anche altri materiali di documentazione (immagini, foto, reperti, libri, oggetti, di altre culture).

Per avviare e realizzare questo programma è opportuno costituire uno specifico gruppo di intervento e di lavoro sui temi dell’educazione interculturale. Esso sarà composto da docenti di scuola dell’Infanzia  e di Scuola Elementare e si avvarrà quando necessario dell’aiuto di esperti del settore o di operatori che, ad altro titolo, intervengono sugli stessi temi.

Il nostro circolo promuove attraverso attività programmate secondo le indicazioni dei programmi nazionali e le condizioni ed esigenze locali, “percorsi formativi funzionali “ alla formazione culturale, “all’apprendimento” e alla “crescita educativa di tutti gli alunni”, valorizzando le diverse capacità individuali con atteggiamento di dialogo e rispetto per le diverse culture e religioni di origine.

La scuola in tutte le sue componenti si sente impegnata in maniera particolare per la promozione, l’educazione, lo sviluppo, il recupero dei soggetti deboli, svantaggiati, in difficoltà.

Attraverso questo impegno si garantisce la valorizzazione anche degli alunni più fortunati e dotati poiché la vita scolastica si svolge in un clima collaborativo e rassicurante, lontano da forme destabilizzanti di individualismo e competitività.

La scuola é impegnata ad attuare in rapporto con la famiglia e i diversi servizi operanti sul territorio il migliore inserimento di tutti gli alunni, specie nel passaggio fra i diversi ordini di scuola.

Obiettivo della nostra didattica é offrire ad ognuno l’opportunità di realizzarsi come persona, evitando la mortificazione e l’omologazione.

Casella di testo: La strategia dell’ascoltoL’insegnamento quindi non è centrato sulla trasmissione delle nozioni, ma indirizzato alla formazione di soggetti critici e competenti, creativi ed interessati ad imparare e inoltrarsi ogni giorno di più nel mondo dei saperi.

Fondamentale a questo scopo é:

§         l’instaurazione di un clima non autoritario;

§         l’ascolto delle esperienze dei bambini;

§         la creazione di modalità di coinvolgimento e di corresponsabilità dei genitori nel processo educativo;

§         l’educazione all’ascolto reciproco;

§         Casella di testo: Il contratto formativola pratica attraverso le concrete procedure educative della collaborazione, cooperazione, tolleranza;

§         l’organizzazione delle attività per gruppi, “laboratori”, progetti e interessi, con il rispetto dei diversi tempi di maturazione e apprendimento;

§         la consapevolezza e la condivisione del contratto formativo per cui:

ù        gli allievi conoscono gli obiettivi didattici ed educativi del loro curricolo, il percorso per raggiungerli; le fasi del loro curricolo.

ù        i docenti comunicano la propria offerta formativa; motivano il proprio intervento didattico; esplicitano strategie, strumenti di verifica, criteri di valutazione;

ù        i genitori conoscono l’offerta formativa; esprimono pareri e proposte; collaborano attivamente alla vita della scuola.

  Progetti per l’autonomia

Gli ordinamenti dell’autonomia scolastica promuovono e sostengono lo svolgimento della didattica per progetti e la pratica dei “laboratori”.

     I progetti

Casella di testo: Laboratori
e progetti. Perché.
I progetti rappresentano un elemento fondante dei percorsi formativi e degli apprendimenti disciplinari e contribuiscono a definire chiaramente il modo in cui le scuole calano nella propria realtà i programmi di istruzione stabiliti a livello nazionale: la progettualità dà modo ai soggetti della relazione didattico-educativa (docenti e alunni) di esprimere al meglio i propri interessi e le proprie attitudini e partecipare consapevolmente alla costruzione dei saperi.

     I laboratori

I laboratori esprimono una pratica didattica basata sull’osservazione diretta, lo scambio di idee, l’esperienza, il lavoro per gruppi, la cooperazione educativa mirata alla costruzione di competenze; si rendono possibili oltre al gruppo classe e al rapporto didattico frontale, altre aggregazioni e nuove modalità relazionali attraverso le quali gli allievi costruiscono la propria identità. Le nozioni e le abilità apprese in aula divengono conoscenze, capacità e competenze. Il sapere si consolida in “saper fare”.

  5-6/6-7/7-8
L'impegno per la continuità

Le scuole dell’infanzia valorizzano la progettualità della didattica e la costituzione di laboratori, coniugando questa scelta con le caratteristiche peculiari dei bambini dai tre ai cinque anni. Nella scuola dell’infanzia la realizzazione di un progetto richiede di attraversare diversi campi di esperienza e deve creare una situazione interdisciplinare all’interno della quale ogni bambino può contribuire all’evolversi del progetto stesso; i laboratori possono essere indirizzati a consolidare la propria identità personale, arricchire la sfera relazionale, attuare una prima differenziazione cognitiva.

Lo stato di attuazione del progetto è stato via via monitorato anche attraverso incontri periodici fra gli Insegnanti e incontri tematici con i genitori degli alunni direttamente interessati. Esso ha comportato una ricerca e una riflessione comune fra i docenti su questi aspetti:

§         le modalità di strutturazione delle conoscenze nel bambino;

§         i processi di formazione maturazione delle competenze in ordine soprattutto alla lettoscrittura e alla concettualizzazione;

§         gli stili di accoglienza e di inserimento nella prima elementare l’organizzazione dei tempi e degli spazi nella classe;

§         la visitazione e riprogettazione degli spazi della scuola (stanza morbida, stanza delle parole, arredamento degli atri che divengono spazi comuni e finalizzati sia alla didattica che a un diverso modo di intendere le ricreazioni).

In questo contesto si colloca l’esperienza che attualmente vede i docenti delle classi prime e delle scuole dell’infanzia (bambini di cinque anni),condividere un corso di aggiornamento ispirato agli studi di Ferreiro-Teberovsky e Clotilde Pontecorvo sull’apprendimento della lettura e della scrittura, utilizzandone vari spunti per una “didattica di continuità”. Tale esperienza prevede una seconda fase di formazione e confronto degli insegnanti delle quarte e delle quinte durante gli ultimi mesi dell’anno scolastico.

Le scuole elementari sono impegnate a costruire un percorso formativo, sempre più unitario, anche con la scuola secondaria inferiore. In questo senso promuovono incontri con le scuole medie del Quartiere al fine di favorire l’incontro e la collaborazione professionale tra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola e la realizzazione anche di specifici progetti che coinvolgano gli alunni delle classi quinte e dei primi anni della scuola secondaria.

 

  Progetto Speciale Integrato Scuola Territorio per la gestione dell’handicap

Il progetto è nato all’interno della più generale sperimentazione della continuità. Esso infatti è partito dall’esigenza di inserire positivamente nella scuola elementare alunni con handicap gravissimi, sperimentando nuove modalità di integrazione. Questo progetto, sta suscitando una positiva ricerca di “strategie” e metodi che coinvolgono sempre più la comunità scolastica, gli operatori che a diverso titolo esprimono le loro competenze con questi alunni, le strutture del territorio.

  Progetto biblioteca

Particolare attenzione, in tutte le scuole del nostro Circolo, è rivolta alla promozione della lettura, fondamentale per l’acquisizione di abilità per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, capace di promuovere pensiero critico e uso efficace dell’informazione.

Per avvicinare i ragazzi alla lettura e al ‘piacere di leggere’ sono state predisposti appositi spazi in tutte le scuole dell’infanzia ed elementari del Circolo, opportunamente arredati e ricchi di bei libri da leggere che i bambini e i ragazzi sono liberi di prendere, riporre, sfogliare, guardare con calma e decidere di prendere in prestito.

E’ questo il senso della Stanza delle parole della scuola Montagnola, ambiente accogliente che invita il bambino di 5-6-7 anni a ‘tuffarsi’ nel mondo simbolico di immagini parole e suoni; è questo il senso della nuova organizzazione degli spazi della Biblioteca Montagnola e della scuola M. L. King; è questo il motivo che ha portato la scuola ad investire fortemente nell’acquisto di novità editoriali.

Le Biblioteche scolastiche  presenti nel Circolo hanno quindi la finalità di sviluppare e sostenere nei bambini l’abitudine e il piacere di leggere e di soddisfare attraverso la lettura le proprie curiosità e il proprio desiderio di sapere.

Nelle Biblioteche Scolastiche  del Circolo sono previste attività periodiche e sistematiche di prestito dei libri e di animazione alla lettura svolte con le classi in orario scolastico ed extrascolastico.

Sono particolarmente significative, da questo punto di vista, le attività di approfondimento e ricerca svolte in Biblioteca su documenti vari per avviare un metodo di approccio all’informazione.

Negli ultimi anni scolastici sono state destinate ingenti risorse economiche all’incremento delle Biblioteca scolastica Montagnola sia in termini di acquisto di documenti, sia in termini di riarredo degli spazi.

 Il Circolo 10 ha infatti avuto accesso ai finanziamenti particolari concessi, a suo tempo, dal Ministero della P.I. per la promozione delle Biblioteche scolastiche grazie a un progetto di rete che vede la scuola soggetto attivo di collaborazione con l’Associazione dei genitori “Noi del 10” nell’organizzazione di periodiche “Mostre del libro” e di significativi momenti di animazione alla lettura con la Biblioteca comunale dell’Isolotto nelle iniziative volte alla diffusione della Letteratura dell’Infanzia o di progetti di educazione permanente rivolti alla popolazione del territorio (Circoli di studio).

In questo contesto si colloca la periodica apertura della Biblioteca della Montagnola al pubblico oltre l'orario scolastico e il prestito, convenzionato con la Biblioteca Comunale, di libri destinati anche a lettori adulti.

  P.C & C.P    
Personal Computer & Competenze Personali

Il nucleo iniziale di questo progetto si è avuto con la costituzione di un laboratorio alla scuola elementare Montagnola. Successivamente il Circolo ha avuto accesso al progetto ministeriale B1. Ciò ha consentito al circolo di potenziare il laboratorio già esistente nella scuola e di istituire un nuovo laboratorio alla scuola elementare M. L. King.

La finalità di questo progetto e dei relativi laboratori è indirizzare e preparare gli alunni ad una utilizzazione attiva, consapevole e creativa delle nuove tecnologie, attraverso la fruizione e/o la creazione di prodotti specifici. In particolare verranno proseguite le esperienze già in corso quali:

§         la creazione di giornalini scolastici;

§         l’effettuazione di teleconferenze in collegamento con altre scuole italiane;

§         l’utilizzo di software per l’apprendimento delle lingue;

§         il trattamento di particolari forme di handicap o difficoltà funzionali.

All’interno del progetto di continuità didattica scuola dell’infanzia- scuola elementare dovranno essere sviluppate e consolidate le esperienze di utilizzo del computer iniziate in alcune scuole materne (grafica, competenze psicomotorie, topologiche, spaziali) a partire dalla scuola dell’infanzia Sansovino.

In questi ultimi anni si è altresì posta sempre più la necessità di:

§         estendere l’utilizzo delle tecnologie multimediali alle biblioteche scolastiche;

§         documentare l’attività della scuola (sistema Gold);

§         costituire un centro attivo di documentazione multimediale nel Circolo.

L’insieme di queste progetti per la complessità delle tecnologie impegnate e la novità del loro ingresso nella vita della scuola, richiede:

§         la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro all’interno del circolo ;

§         il continuo aggiornamento del più ampio numero possibile di insegnanti;

§         la riflessione coordinata con altre scuole e centri impegnati sugli stessi temi.

  Progetto scuola sicura

Il progetto mira a diffondere nella scuola la cultura della Protezione Civile come componente integrante della formazione di base.

Il concetto è di ampio respiro e tende a formare un cittadino responsabile nei riguardi di sé del prossimo, del territorio, e implica l’acquisizione di comportamenti improntati a principi di solidarietà e collaborazione atti a tutelare l’integrità della vita, di beni, di insediamenti, dai danni e dai pericoli derivanti da comportamenti errati o eventi calamitosi, attraverso un percorso formativo che si snoda in prevenzione, previsione, limitazione del rischio e soccorso.

Il progetto vuole anche far conoscere ai ragazzi le strutture di Protezione Civile che operano sul territorio come occasione per vivere il senso civico della società ed è uno strumento per far vivere alla scuola la L. 626 non come somma di obblighi formali, ma come occasione formativa per l’intera comunità scolastica

  Progetto Scuola Aperta

Fanno parte di questa area progettuale tutti quei progetti e quelle attività intenzionalmente e organicamente dirette a stabilire un rapporto di continuità con il territorio (come previsto dalla Legge 148 del 5-6-1990). Questi progetti mirano a creare un rapporto di relazione organica scuola - società. Attraverso tale rapporto:

§         il curricolo degli alunni si arricchisce di nuove opportunità formative;

§         la formazione della identità culturale e sociale degli alunni si dà attraverso esperienze concrete;

§         il territorio (istituzioni, strutture culturali, servizi luoghi di produzione) viene investito di proprie responsabilità formative ed educative (l’educazione del bambino non si ferma a scuola).

Per lo sviluppo di questa progettualità è essenziale la condivisione dei fini e la partecipazione attiva delle famiglie, per le quali vanno previste luoghi e momenti specifici.

Fanno parte di questa area i seguenti progetti:

     Gemellaggi, scambio e corrispondenza con altre scuole

Tale scambio può essere attuato con corrispondenza cartacea (invio lettere, giornalini, elaborati, cartoline), posta elettronica, invio di prodotti multimediali, teleconferenze, visite di scambio fra classi, insegnanti, genitori. In questo contesto le visite che numerose delegazioni provenienti da varie parti del mondo (Giappone, Cina, Scozia e –in particolare- Danimarca) fanno alle nostre scuole devono assumere sempre più il carattere di relazioni di scambio e confronto fra diverse esperienze e punti di vista; sostanziate dalla presentazione e discussione di materiali di documentazione ; dall’organizzazione di momenti di incontro con le diverse componenti del Circolo (ivi compresi i genitori).Su questa base possono essere organizzate - in collaborazione con il Comune di Firenze e nell’ambito di progetti europei- visite di studio dei Docenti e delle classi nei paesi della Comunità Europea. Il complesso di queste attività richiede la formazione di un apposita commissione e gruppo di lavoro.

     Esperienze di tirocinio con l’Università

Il Circolo intende, a partire dalle esperienze di tirocinio che alcuni studenti dei corsi di Laurea per Docenti compiono nelle nostre scuole, attuare proficui rapporti di collaborazione con l'Università  che vadano in questa direzione:

§         scelta di temi "interessanti" (es. particolari aspetti delle metodologie didattiche, progetti da sviluppare nella scuola, problematiche particolari...);

§         redazione con gli studenti e le facoltà di provenienza di una sorta di "contratto" che veda gli studenti non come "ospiti" ma come soggetti attivi di un progetto specifico;

§         verifica finale;

§         eventuale momento di approfondimento con esperti provenienti dall'Università.

     Scambi e rapporti con altre realtà territoriali

A suo tempo la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Elementare della Montagnola avviarono con gli educatori e i giovani della Casa Circondariale Sollicciano II (Solliccianino) uno scambio di produzioni (fiabe, elaborati grafici, rappresentazioni, videotape, incontri) e successivamente di visite con la partecipazione attiva dei genitori . Quest’esperienza –che potrà essere ripresa- ha aperto una strada che può essere ripercorsa con specifici progetti di apertura e approfondimento su altre istituzioni spesso rifiutate o rimosse ( es: le Strutture Ospedaliere ). Tutto ciò fa parte di una più generale strategia educativa che non si esime da affrontare tutti insieme (adulti e bambini) le problematiche legate alla malattia, al dolore, alla segregazione e all’emarginazione come aspetti facenti parte della realtà della condizione umana.

     I Genitori e la scuola

Il Progetto Genitori si articola sulle seguenti iniziative:

·        incontri tematici con esperti su problemi dell’età evolutiva;

·        promozione di varie iniziative di promozione culturale,  di animazione espressiva, di attenzione alla lettura, che valorizzino e raccolgano iniziative e interessi di genitori, ex alunni, educatori del quartiere fornendo ad essi, sulla base del D.M. n.133, il supporto organizzativo e logistico del Circolo e offrendo - in un tessuto bibliotecario scolastico adeguatamente articolato, potenziato e convenzionato con il quartiere - un punto di incontro nei locali della  Biblioteca del Circolo;

·        attivazione nel contesto del Progetto Biblioteca di un punto di consulenza per i genitori;

·        prosecuzione della iniziativa la “Settimana della Scuola”, come luogo e momento in cui si promuove l’incontro, la riflessione e l’incontro delle famiglie, dei Docenti e dei bambini al termine dell’annuale esperienza scolastica.

Condizione primaria per lo svolgimento di tutte queste attività è la collaborazione con e negli Organi Collegiali della scuola e il ruolo della Associazione (O.N.L.U.S) “Noi del 10”: associazione volontaria appositamente costituitasi per lo svolgimento di attività sociali, culturali e ricreative a livello della scuola e del territorio. E’ stata quindi rinnovata, anche per l’anno scolastico 2001-2002, la convenzione fra Comitato Interistituzionale (Provincia e Comune di Firenze) , Associazione “Noi del 10” e Consiglio di Circolo per il parziale finanziamento delle attività su indicate . Va altresì proseguita l’esperienza appena iniziata al termine dell’anno scolastico 2001-2002 dei Circoli di Studio (promossa da Regione Toscana e Università) per l’autoformazione ricorrente degli adulti.

  Per un bambino che sappia muoversi domandare e capire

     Il linguaggio del “corpo”

Il “corpo” è un aspetto importante nell’ottica della continuità educativa, soprattutto tra scuola dell’infanzia e primo ciclo della scuola elementare.

Il “corpo” è:

§         contenitore delle proprie emozioni;

§         immagine del sé (individuazione);

§         immagine dell’altro (differenziazione);

§         veicolo di relazione e di comunicazione;

§         strumento di scoperta e di conoscenza;

§         facilitatore di concettualizzazioni;

§         sguardo, contatto, forza, tensione, gestualità , mimica, movimento, piacere…

Per questi molteplici aspetti, che costituiscono una base per la costruzione dell’identità del bambino, il linguaggio corporeo è trasversale ai vai ambiti curricolari sia nella scuola dell’infanzia che in quella elementare.

Il “corpo”, quindi, propone alla scuola la riflessione sull’interezza del soggetto bambino richiedendo un’attenzione particolare  all’osservazione dei messaggi “non verbali” che esso ci propone continuamente.

Tale consapevolezza è molto vasta e coinvolge le insegnanti in una rivisitazione sia delle modalità di osservazione e di ascolto, che degli atteggiamenti dell’organizzazione del lavoro, dei tempi, degli spazi e della didattica stessa.

In questo contesto, fondamentale a partire dalla scuola dell’infanzia, è la disposizione e l’attrezzatura degli ambienti interni e degli spazi verdi delle scuole e l’organizzazione in essi di specifiche attività motorie attraverso le quali il bambino possa stabilire gradualmente una propria autonoma capacità di movimento nell’ambiente.

L’ambiente scolastico diventa quindi progressivamente un luogo nel quale, anche senza la presenza degli insegnanti, i bambini possono svolgere attività, muoversi ed organizzarsi.

     Educazione ambientale

E’ importante creare una mentalità di rispetto per l’ambiente che ci circonda, inteso come patrimonio comune la cui salvaguardia è alla base della sopravvivenza dell’uomo.

Da qui nasce la necessità di:

§         conoscere l’ambiente nella sua complessità;

§         giungere alla consapevolezza di un rapporto equilibrato uomo – natura;

§         stimolare una riflessione sull’utilizzo razionale e sostenibile dell'ambiente e delle risorse naturali.

Per raggiungere questi obiettivi, sarà necessario articolare percorsi didattici fin dalla scuola dell’infanzia, dove già nel quotidiano vengono proposte piccole attività (es.  riciclaggio, cura di piante...) che possono creare le premesse perché certi atteggiamenti di rispetto, e in seguito di tutela dell’ambiente, diventino norme di vita.

Nella scuola elementare vengono svolte attività di vera e propria conoscenza ambientale, articolate in curricoli differenziati secondo l’età, avvalendosi della collaborazione del Quartiere e di altri Enti (Unicoop Firenze, Fiorentinambiente, Legambiente, WWF).

Per una attiva e responsabile educazione ambientale proseguirà la collaborazione di alcune classi e scuole del Circolo con il Comune di Firenze, nel Consiglio di Quartiere 4 per il progetto “Città Sostenibile”. Questo progetto, comune a molte città italiane ed europee, cerca di unire bambini, insegnanti, cittadini, tecnici, amministratori, in progetti e azioni concrete di verifica e di riprogettazione delle “ Città a misura di bambino”.

     Educazione scientifica

L'educazione al pensiero scientifico, sia nelle scuole dell'infanzia che nelle scuole elementari, si propone innanzitutto di stimolare nel bambino l'osservazione della realtà che lo circonda con i suoi fenomeni, la  riflessione su di essi attiva e personale, l'interesse e la capacità di scoprire  regolarità.

Tutto questo si connota non come "imparare le scienze" ma come "fare scienze": i bambini non attingono le loro competenze dai libri (che costituiscono comunque una preziosa fonte di informazione), ma dal fare esperienze e analizzarle, confrontarle, ripensarle; gli insegnanti operano come registi e coordinatori e non si sostituiscono a loro nella costruzione di ragionamenti scientifici.

Le scuole dell'infanzia organizzano laboratori scientifici intesi proprio come ambienti di esperienza attraverso le quali i bambini imparano a farsi domande, a cambiare idea e quindi ad avere meno pregiudizi e più curiosità di sperimentare.

Le scuole elementari propongono percorsi operativi adeguati all'età dei bambini, che ancora permettano loro di fare domande ed ipotesi, di elaborare soluzioni autonome, ma anche di pervenire alla scoperta di alcune regolarità del mondo fisico e biologico. Per realizzare tali percorsi sono stati allestiti anche dei laboratori attrezzati con spazi e materiali idonei, grazie anche alla partecipazione ad un progetto sperimentale promosso dall'IRSSAE negli scorsi anni e finalizzato a migliorare la qualità dell'insegnamento scientifico.

  Insieme cantando suonando recitando

Da molti anni le sezioni e le classi del Circolo conducono esperienze didattiche nel campo delle attività espressive (drammatizzazione, recitazione, canto e musica) producendo anche spettacoli di diversa natura e collaborando attivamente con le diverse iniziative proposte ed attuate dal quartiere.

Consapevole dell’opportunità di consolidare e far crescere l’insieme di queste esperienze e supportarle con un’attività organica e programmata anche nel lungo termine di educazione musicale il Collegio Docenti al termine dell’Anno Scolastico 98-99 ha elaborato un progetto di laboratorio per la pratica del canto, del suono, dell’ascolto e della produzione di eventi musicali denominato Musicalmente”.

Il Progetto - che è stato presentato con richiesta di finanziamento al Ministero della Pubblica Istruzione - si muove all’interno di una logica di rete e quindi di collaborazione e sinergia con altri Circoli del Distretto e altre offerte educative del Quartiere.

In questa parte del documento vengono enunciate le competenze fondamentali che i nostri ragazzi dovrebbero conseguire al termine di un percorso educativo-didattico che si snoda per 8 anni: da quando il bambino entra a tre anni nella scuola per l’infanzia fino a quando (a undici anni) esce dall’attuale scuola elementare.

  I linguaggi

     Casella di testo: Laboratori e progetti

L’apprendimento linguistico evidentemente si sviluppa, oltre che nelle attività svolte in aula, in tutte quelle attività didattiche che sviluppano una trama relazionale più complessa e che quindi portano ad un’intensa comunicazione di esperienze, sensazioni, idee.
Tutti i progetti e i laboratori presentano tali caratteristiche e quindi motivano lo scambio linguistico.
In particolare vanno citati i seguenti laboratori:
-	laboratorio multimediale
-	biblioteca, spazi di lettura, stanza delle parole
-	attività teatrali
-	laboratorio musicale
-	laboratorio di educazione all’immagine
-	laboratorio scientifico
Lingua italiana

Competenze fondamentali:

§         sapere ascoltare e comprendere messaggi verbali di vario genere;

§         comunicare verbalmente in modo efficace e adeguato alle diverse situazioni;

§         sapersi inserire correttamente e con capacità argomentativa nelle discussioni;

§         saper produrre vari tipi di scrittura;

§         leggere e comprendere varie tipologie testuali;

§         avere consuetudine e familiarità con la lettura.

Queste capacità vengono costituite attraverso la promozione e l’organizzazione di attività, esperienze e situazioni motivate e motivanti attraverso le quali gli alunni acquisiscano gradualmente coscienza e conoscenza dei fenomeni linguistici e delle tecniche relative.

Particolare importanza nella fascia 5-6-7- anni di età (dalla fase terminale della scuola dell’infanzia al primo ciclo della scuola elementare) viene data all’individuazione e all’accertamento delle diverse capacità e potenzialità, all’individuazione di eventuali difficoltà di apprendimento specifico, alla messa in atto di metodologie adeguate alle diverse situazioni personali.

In ogni fase di età sarà data importanza, con attività specifiche, all’interazione fra i linguaggi della mente e i linguaggi del corpo e fra le diverse attività espressive

·        per contribuire alla formazione della componente percettivo motoria, di quella logico razionale e di quella affettiva sociale,

·        per collocare la produzione linguistica all’interno di situazioni complesse.

     Lingua straniera (inglese)

Casella di testo: Laboratori e progetti

-	Laboratorio di informatica comune
-	Laboratorio di informatica in“aula” con software specifico per la lingua inglese
-	Laboratorio di educazione all’immagine
-	Laboratorio teatrale
-	Scambi e corrispondenza
Contenuti e competenze fondamentali:

capacità di saper comunicare verbalmente in situazioni tipiche dei primi approcci linguistici (meccanismi di presentazione e conoscenza reciproca, comunicazione-comprensione di messaggi essenziali legati a precisi contesti di esperienza e vissuti quotidiani);

padronanza di un primo lessico essenziale e capacità di scrivere correttamente i vocaboli di maggiore frequenza;

conoscenza di elementi fondamentali della civiltà e della “cultura” (in senso antropologico) anglosassone;

 consapevolezza dei numerosi fenomeni di “contaminazione linguistica” e neologismi di origine anglosassone esistenti nel nostro paese specie di quelli riguardanti le aree più vicine all’esperienza del bambino.

Finalità primarie dell’insegnamento della lingua inglese:

§         sviluppare il “piacere” di comunicare con una lingua diversa dalla lingua 1italiana;

§         cogliere prima intuitivamente e infine con un iniziale grado di consapevolezza le diverse possibilità espressive e semantiche; della lingua inglese;

§         intuirne differenze, analogie, concordanze rispetto alla lingua italiana;

§         acquisire la curiosità verso altre lingue europee.

Per conseguire questi scopi occorre una didattica fondata: su un alto livello di scambi e di relazioni anche ricorrendo a forme di “role playing”; sul più ampio uso di videocassette ed animazione; sull’uso del PC (anche per il fatto che usa l’inglese come lingua veicolare); sulla produzione di piccoli eventi in lingua inglese.

Nel corso dell’a.s. 2001-2002 è iniziata la sperimentazione dell’insegnamento della lingua inglese a partire dalle classi prime.

 

     Altri linguaggi: suono, immagine, movimento

Casella di testo: Attività laboratori progetti

Nella nuova scuola progetto suono, movimento e immagine hanno una loro piena specificità, ma, al tempo stesso, stanno all’inizio, durante e alla fine di ogni attività.
Esse si sviluppano in particolare nei seguenti luoghi momenti e occasioni:
-	attività di ricerca storica, ambientale, artistica;
-	laboratori di educazione all’immagine;
-	laboratorio di educazione al suono e musicale;
-	laboratori multimediali;
-	laboratori di psicomotricità;
-	drammatizzazioni e attività di produzione teatrale.

Contenuti e competenze fondamentali:

§         capacità di esprimersi, comprendere e comunicare attraverso linguaggi diversi, acquisendo una graduale familiarità con i codici specifici e le relative tecnologie, trasferire le tecniche di più semplice “accesso” e uso all’interno della produzione scolastica, andando progressivamente verso realizzazioni di carattere interdisciplinare che utilizzino modalità espressive molteplici (dai linguaggi più astratti alle varie tonalità dell’espressione corporea);

§         capacità di passare da una situazione iniziale di consumatore passivo, ad una successiva di fruitore consapevole e, infine, di attore- produttore;

§         comprensione - attraverso la visione, fruizione, riflessione su determinati prodotti artistici - della storicità e relatività dei diversi codici espressivi e al tempo stesso delle loro potenzialità di senso e di significato.

Finalità comuni all’educazione al suono, al movimento e all’immagine:

§         sviluppare la percezione della propria corporeità nella sua dimensione fisiologica, espressiva, intellettiva e relazionale;

§         muovere attraverso una concreta e molteplice espressione del sé verso una situazione di benessere relazionale e graduale conquista della propria autonomia e identità.


Area storico antropologica (storia –geografia - studi sociali)

Contenuti e competenze fondamentali: Casella di testo: Laboratori, attività, progetti

Le competenze relative a quest’area si sviluppano in tutte quelle situazioni che comportano esperienze di vita associata rilevanti e in tutte quelle attività esterne alla scuola.
Quindi in particolare:
-	tutti i lavori di gruppo e a classi aperte dove ha importanza la capacità autoregolativa del bambino;
-	le attività sul territorio cittadino e nel quartiere;
-	le ricerche d’ambiente;
-	le ricerche storiche, naturalistiche/ambientali, geografiche e le relative elaborazioni ipertestuali compiute nei laboratori di informatica;
-	le attività di scambio e di gemellaggio con altre scuole e altre strutture.

§         capacità di orientarsi nel mondo in cui si vive;

§         saper leggere e interpretare semplici documenti di carattere storico e geografico ;

§         saper rielaborare fatti ed esperienze;

§         avere coscienza della “relatività” della propria identità culturale ed essere disponibili a capire culture diverse;

§         avere gli atteggiamenti e gli strumenti conoscitivi essenziali per la comprensione dei principali fenomeni storici e sociali;

§         avere la capacità di periodizzare eventi e situazioni importanti sapendoli collocare all’interno dello spazio storico e geografico: (inteso quest’ultimo non solo come spazio fisico, ma anche come spazio rappresentato e spazio “culturale”);

§         saper cogliere le linee fondamentali dei rapporti esistenti fra le diverse modalità di presenza dell’uomo e le modificazioni che esse inducono nell’ambiente,

Alla luce di queste competenze finali le diverse discipline vanno intese essenzialmente in questo modo:

·        la Geografia, superando la prima fase descrittiva, va colta come consapevolezza del raccordo esistente tra scienza della natura, ”scienza della terra” e sviluppo delle società;

·        la Storia va intesa come costruzione di competenze generali di inquadramento e ricostruzione dei fatti storici (includendo tra questi fatti anche le grandi trasformazioni che riguardano la storia delle idee, dei saperi, del vivere quotidiano) per consentire lo sviluppo di un’identità culturale radicata nelle storia del proprio popolo e al tempo stesso aperta alla considerazione dei legami esistenti con altri popoli e culture;

·        gli Studi Sociali sono finalizzati a dare a tutti la conoscenza fondamentale dell’organizzazione della nostra società nei suoi aspetti istituzionali e politici: la capacità di interiorizzare il valore delle regole della legge, attraverso anche la pratica delle relazioni di ogni giorno, la rielaborazione critica delle stesse, la comparazione con più complessi livelli di vita associata e istituzionale.

 

  Area logico matematica scientifica

Casella di testo: Laboratori e progetti

-	Attività di ricerca sul territorio (ambiente e attività produttive)
-	Laboratorio di informatica
-	Laboratorio scientifico
Contenuti e competenze fondamentali:

§         capacità di individuare situazioni problematiche, formulare ipotesi anche diverse di risoluzione con strumenti di vario tipo;

§         competenze topologiche spaziali e capacità di rappresentare in maniera schematica la realtà fisica;

§         capacità di saper operare astrazioni di carattere logico, geometrico matematico;

§         capacità di osservare in maniera sistematica vari aspetti e fenomeni della realtà (fisica, naturale e sociale) dotandosi di appositi strumenti di schematizzazione e classificazione; saper elaborare ipotesi attuare prove sperimentali, scoprire regolarità e leggi.

Al di là della loro specificità, le attività logiche, matematiche e scientifiche sono finalizzate al raggiungimento di obiettivi comuni quali: sviluppare concetti, metodi e atteggiamenti utili a produrre le capacità di ordinare, quantificare e misurare fatti e fenomeni della realtà; formare le abilità necessarie per interpretarla criticamente e per intervenire consapevolmente su di essa.

Casella di testo: Fase manipolativaPer conseguire tale scopo è essenziale percorrere tutta la fase sperimentale-empirica come fase di lavoro necessaria per giungere alla concettualizzazione e successivamente all’astrazione secondo il seguente schema:

Casella di testo: Soluzioni standard
e alternative
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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