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INTERVISTA DI GIANLUCA (DICEMBRE 2001)
da "SUPERVOLLEY"
Gianluca Nuzzo....uno che ha consumato il campo facendo avanti e indietro da zona 2 a 4. "Ho iniziato la mia carriera come schiacciatore poi in A2, a Castellana Grotte, sono diventato un opposto per esigenze di mercato: si trovavano ricettori stranieri a minor prezzo rispetto agli opposti. L'anno successivo a Modena ero un jolly, odiato a morte dal custode del palazzetto perchè con Bagnoli rimanevo fino a tardi ad allenarmi sulla ricezione. Nella prima stagione di Montichiari ero uno schiacciatore, un infortunio a Pasinato mi ha trasformato di nuovo in un opposto. Schiacciare così tanto, preoccuparmi solo di saltare ed attaccare mi ha fatto impazzire. Volevo fare solo quello e sono arrivato quasi alla lite con Anastasi perchè non avevo più intenzione di continuare a dividermi tra posto due e quattro. Come mai sono tornato a ricevere a Taranto? Non è per mancanza di coerenza. Mi ha convinto Di Pinto, è un tecnico di cui mi fido e che conosco da anni perchè allenava mio fratello. La mia è stata anche una scelta di vita, Taranto mi permette di stare vicino alla mia famiglia. Attaccare mi manca moltissimo e poi non è mica bello essere bersagliato dalle battute degli avversari. Meno male che accanto ho Vujevic, uno dei migliori ricettori al mondo, il quale quando prendo un ace i tranquillizza dicendo che è solo un errore di testa, non

di tecnica. Quando decidi di cambiare ruolo i compagni sono fondamentali perchè gli errori ti tagliano le gambe. Rischiano di catturarti e di non farti pensare che ciò che devi raggiungere è l'equlibrio della squadra, non il tuo, che il tuo primo obiettivo è dare continuità al gioco in ricezione; i colpi di attacco, quelli da opposto, li riprenderemo con il tempo. Il ruolo non è certo brutto, però attaccare....."



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