Le Fan Fiction di croweitalia

titolo:  Se fosse (terza parte) - la prima parte la leggi qui - la seconda parte la leggi qui
autrice: Maddalena
e-mail: michelle5@virgilio.it
data di edizione: 08 ottobre 2001
argomento della storia: il Prof. Russell Crowe
riassunto breve: se Russell Crowe non fosse un attore, musicista, autore di canzoni e cantante ….. che cosa potrebbe essere? Provate ad immaginare una sua collocazione diversa da quella reale. Come sarebbe Russell Crowe se NON fosse il Russell Crowe che noi conosciamo?
lettura vietata ai minori di anni: 18
note:  tengo a sottolineare che questa fanfic io l'ho scritta prima dei tragici fatti di NY e Washington. Non avevo avuto modo di inviarla prima a Lampe a causa dei problemi relativi al suo computer. Si tratta di una fanfic e come tale va letta e considerata. E' puramente frutto della mia fantasia. Maddalena, 29 agosto 2001

Se fosse (parte terza)

di Maddalena

Trascorsero assieme la giornata seguente equamente divisa tra cultura e architettura, al mattino, e natura e divertimento al pomeriggio. Visitarono il Museum of Man, il palazzo architettonicamente più significativo di tutta San Diego. La cupola ornata di piastrelle blu, bianche e gialle ricordava le decorazioni della stazione ferroviaria Santa Fe e del Balboa Theater di Horton Plaza, a Downtown. L’ingresso principale, a sud, era ornatissimo, mentre il lato est, dava su giardini e fontane antropomorfe molto singolari. All’interno, sotto le navate ispirate alla chiesa della Madonna di San Biagio a Montepulciano, si trova una delle più raffinate collezioni di antropologia e archeologia, con accento particolare sulla cultura dei nativi americani del sudovest prima dello sbarco europeo.

Visitarono i tre dei musei più interessanti di Sand Diego allestiti nella Casa de Balboa: il Museum of San Diego History, il Museum of Photographic Arts e infine il San Diego Model Railroad Museum, dedicato a riproduzioni in miniatura di tratti ferroviari realmente esistenti in America.

Nel pomeriggio fu la volta del Balboa Park, sede dello zoo più famoso del mondo ma anche del Botanical Building, con lo stagno dei gigli acquatici e delle ninfee e con 300 specie di piante tropicali all’interno dell’originale struttura in acciaio, nel quale Daisy e Russ passeggiarono mano nella mano. Alla sera cenarono alla Trattoria “La Strada” nella 702 Fifth Avenue che era stata più volte nominata la prima “cucina italiana” di San Diego. L’ambiente era elegante e raffinato e il menù, elaborato, dello chef Bernardoni, riproponeva la migliore cucina toscana e per proprio per questo il locale era quello preferito dai turisti che affollavano la città.

Iniziarono col gustare come antipasto la tipica “Bruschetta Toscana” e poi prosciutto di Parma con pere e gorgonzola, carpaccio ai carciofi e formaggio grana e una insalata primavera, mentre come primo scelsero ravioli Rossini e spaghetti alla bolognese, come secondo optarono per le scaloppine di vitello ai funghi porcini e i saltimbocca alla Romana. Daisy mangiò tutto con curiosità ed avidità, per lei erano cibi assolutamente nuovi e terminò la cena con una fantastica torta al cioccolato e nocciole della quale era incredibilmente ghiotta.

Tra una portata e l’altra i due innamorati ebbero il tempo di parlare.

“Tu sei mai stato sposato?” chiese Daisy all’improvviso

“No”

“E fidanzato?”

“Che cosa intendi per fidanzato?”

“Sei mai stato sul punto di sposarti?”

“No”

“Hai dei figli?”

“Ti ho già detto che non sono mai stato sposato”

“Si possono avere figli anche senza essere sposati!”

“Ah, già è vero !!” rispose lui ridendo

“Allora?”

“Non sono mai stato per tanto tempo con una donna da arrivare a sapere se era rimasta incinta di me!”

“Vuoi dire che potresti aver avuto un figlio e neanche lo sapresti?”

“Già. Ed ora passiamo a te”

“A me?”

“Sei mai stata sposata?” le chiese ridendo

“Certo che no”

“E fidanzata?”

“No. Te l’ho detto che non ho un ragazzo”

“E che mi dici di Steve?”

“Steve? Pensi davvero che potrei stare con uno come Steve?”

“E perché no ! E’ il capitano della squadra di football, è carino, brillante .. E poi ti vedevo spesso con lui”

“Siamo amici, ma non è il mio tipo. Io preferisco gli uomini più maturi … Quelli come te, insomma !!”

“Me ne sono accorto”

“Ti posso fare un’altra domanda?”

“Me ne hai già fatte tante !”

“Quand’è che ti sei sentito attratto da me? In quale preciso momento?”

“Fammi pensare …. A parte quando mi hai proposto di …”

“Ti prego non ricominciare anche qui con quella storia” esclamò mettendogli una mano sulla bocca

“Stavo scherzando” le rispose prendendole la mano per baciargliela

“Hai incominciato a piacermi quando ….. eri comodamente addormentata sulla mia spalla …. ricordi quando stavamo in macchina, quella sera che ci hanno portati da Devery”

“Dici sul serio?”

“Eri talmente bella e così indifesa”

“Wow !”

“E che mi dici di te? Quand’è che hai incominciato a trovarmi interessante?”

“Sempre quella sera. Quando eravamo in macchina e tu hai impedito a Randy di colpirmi! Ho capito che eri … sai .. il classico cavaliere con la bianca armatura …”

“Certo che siamo proprio una bella coppia”

“Eccome!. Avevi ancora qualche dubbio ? Altra domanda !”

“Ancora ?”

“Come mai hai scelto questo ristorante ?”

“Una volta sono stato In Italia, in Toscana, e lì ho imparato ad apprezzare la loro cucina. Ci sono parecchi casali dalle parti di Arezzo e ne ho visitati alcuni, sono luoghi incantevoli. Chissà, forse un giorno potremo andarci!”

“Dici sul serio?”

“Certo”

“Sarebbe a dire che stai pensando ad un futuro …. con me?”

“Esatto. Che ne dici?”

“E’ fantastico !!” Daisy lo abbracciò

“Ehi, calmati … non ti preoccupa il fatto di essere in un luogo pubblico?”

“In questo caso no. Sono così felice !!”

* * *

Dopo cena andarono al Gaslamp Quarter. Un fazzoletto ritagliato nel centro urbano composto da 16 isolati soltanto, ma con un’atmosfera speciale. Panchine di ferro e lampioni a gas che di sera si illuminano come quando il distretto era a luci rosse, un reticolato formato da vie battezzate con lettere o numeri che si intersecano, offrendo continue occasioni di sosta per il visitatore curioso: dai negozietti di antiques ai coloratissimi murales, dagli empori di spezie ai caffè, fino a negozi davvero unici come la Cuban Cigar Factory 

Sembrava che avessero dimenticato le confessioni di lui della notte precedente … o meglio che volessero dimenticarle per poter vivere in serenità quei pochi momenti, per non vanificare la magica intimità che si era appena instaurata tra loro.

Quella notte fu stupenda. Non si stancavano mai di provare nuove situazioni, di scoprire completamente i loro corpi. Lui era passionale e coinvolgente e lei finì per assecondarlo in ogni suo capriccio. Era come se facessero l’amore da sempre, che non avessero fatto altro nella loro vita.

Nelle prime ore del mattino lui si alzò, lei non sentendolo più accanto a sé si svegliò di sobbalzo.

“Che ore sono?”

“Quasi le sei” riposte mentre si vestiva

“Dove stai andando?”

“Devo incontrarmi con Randy”

“Ti ricordi di lui?”

“Si certo …. Il maniaco sessuale”

“Esatto”

“Quando torni?”

“Presto. Stai tranquilla. Rimettiti a dormire”

“Solo se mi prometti che quando torni mi svegli e fai ancora l’amore con me”

“Ehi, sei diventata una piccola ninfomane?”

“E’ tutta colpa tua” si scambiarono un lungo bacio e poi lui uscì.

Crowe e Randy si incontrarono sulla la terrazza sul mare del George’s Café & Ocean Terrace, luogo famoso per le appetitose insalate di mare e altre ricette con influenze giamaicane.

“Finalmente, è un po’ che ti aspetto” lo redarguì Randy

“Adesso sono qui” replicò freddamente Crowe

“Hai l’aria stanca. Come sta andando la tua vacanza?”

“Non sono affari tuoi”

“Te la sei scopata vero?”

“Chi?”

“La tua ragazzina …. Com’è ? Brava?”

“Non ti rispondo neanche”

“Io ti conosco molto bene. Rick. Da anni”

“Che intendi dire?”

“Stai scopando come un matto. Vero? Lo facevi sempre per caricarti prima di una missione. C’è chi si droga, chi mangia fino a scoppiare, ciascuno ha una propria tecnica. E tu scopavi un casino”

“Hai portato quello che ti ho chiesto?”

“Certo” gli rispose porgendogli una valigetta “E’ un fucile ad altissima precisione. Chiunque potrebbe fare centro”

“E allora perché non lo fai tu?”

“A te il privilegio”

“Idiota”

“Ci si vede, Dick”

“Dopo questo ‘favore’ non ho più intenzione di avere a che fare con gente come voi”

“Certo, certo” rispose Randy mentre si allontanava

Quando Russell tornò all’Hotel Daisy dormiva profondamente. Si spogliò rapidamente e si mise a letto. Aveva bisogno di dormire. Ripensò a quello che gli aveva detto Randy. Era vero che, in passato, aveva sfruttato per proprio esclusivo piacere ogni donna che aveva conosciuto e conquistato grazie al fascino che lo caratterizzava, ma ora la situazione era diversa, per la prima volta in vita sua si era realmente innamorato. Daisy era la donna della sua vita: lui ne era profondamente convinto

Quando lei, poco dopo, si svegliò e si accorse della presenza del giovane si indispettì per il fatto che non l’aveva destata quando era rientrato. Rimase a guardarlo dormire, scostò il lenzuolo per ammirare lo splendido corpo nudo del suo amante. Con la mano gli sfiorò dolcemente il petto e poi scese più giù …. Avrebbe voluto svegliarlo per fare ancora una volta l’amore con lui, ma decise di lasciarlo dormire, si rannicchiò al suo fianco e si riaddormentò.

Qualche ora dopo fu ancora lei a svegliarsi per prima, si fece un bagno rilassante in attesa del suo risveglio.

“Era ora che ti svegliassi. Pigrone ! Cominciavo a preoccuparmi” esclamò Daisy uscendo dalla stanza da bagno avvolta in un grande asciugamano.

“Ero stanco”

“Ti ho strapazzato parecchio, vero?”

“Decisamente ! Sei una vera maniaca del sesso”

“Senti chi parla?” lo stuzzicò lei

“Che si fa?”

“Io ho da fare”

“E’ per oggi, vero?”

“Preferisco che tu non sappia nulla”

“Che vorresti dire?”

“Quello che ho detto. Ricordi … mi avevi promesso che non ne avremmo parlato più”

“Tu ti senti davvero sicuro?”

“Si” ribattè il giovane concludendo il discorso

Quando poco dopo Russ uscì portando con sé la valigetta Daisy era sul terrazzo, si gustava il panorama cercando di dimenticare ciò che lui si apprestava a fare. Ma le era impossibile dimenticare: era perdutamente innamorata di lui.

* * *

Il Presidente sarebbe arrivato alle 11. Un vastissimo servizio d’ordine e di sicurezza era stato approntato, come sempre in queste occasioni. Un piano così spregiudicato poteva essere messo in atto solo grazie alle esperienze accumulate nel corso degli anni lavorando per una agenzia quale era la CIA.

Nel frattempo Daisy cercava di trovare un modo per aiutare Russ.

Il giovane arrivò all’Holiday Inn on the Bay dove si teneva la convencion dei Democratici. Entrò nella Hall e si recò al bar. Vi rimase per più di un’ora, seduto ad un tavolo. Lesse un giornale e sorseggiò una tazza di thè che si era preparato in una maniera davvero singolare. Aveva appoggiato la bustina sul cucchiaino, arrotolandoci intorno il codino della bustina di thè, aveva schiacciato il talloncino sulla bustina fumante e ce l’aveva messo sopra per non scottarsi le dita quando lo aveva strizzato con il pollice sul talloncino e l'indice sul retro del cucchiaino. Al termine dell'operazione, aveva srotolato la bustina dal cucchiaino e l’aveva messa da parte.

Avrebbe preferito bere qualcosa “di forte” ma sapeva che non poteva certo ubriacarsi in quel frangente. Ad un certo punto si alzò ed uscì dalla sala. Prima però che potesse raggiungere la postazione scelta per l’attentato e che era stata accuratamente predisposta dai suoi ex colleghi, venne intercettato da un folto gruppo di uomini della sicurezza.

* * *

Russell rimase per alcune ore tutto solo in una saletta al sesto piano dell’albergo. Quando la porta finalmente si aprì entrò Daisy.

Lui la guardò sorpreso e preoccupato. Le corse in contro e l’abbracciò.

“E tu che ci fai qui. Non ti avranno arrestata?”

“No”

“Devi dire la verità e cioè che ti ho costretta io a seguirmi fino a qui, minacciandoti!” le disse per crearle un alibi nel caso qualcuno stesse  assistendo, di nascosto, al loro incontro.

“Stai tranquillo, nessuno ci sta spiando”

“Che intendi dire?”

“Il fatto è che …”

“Non volevo che finisse così” la interruppe “Uno dei miei ex colleghi deve aver fatto la spiata e ….”

“Ti sbagli. Sono stata io”

“Cosa?”

“Non potevo permettere che tu commettessi un simile crimine”

“Sei impazzita. Lo sai che cosa hai fatto? Tu mi hai condannato all’ergastolo perché è questa la pena che mi daranno”

“Avevo paura che ti uccidessero? Era una pazzia !”

“Ma non capisci che per me, per qualunque persona, l’ergastolo è peggio della morte”

“Io ti amo!”

“Strano modo di dimostrarlo”

“Davvero. Io ti amo. Devi credermi!”

“Io ti amo e per questo mi sono fidato di te. Ricordi quante volte te l’ho detto”

Crowe non era arrabbiato ma era stato profondamente deluso dalla donna che amava. Quella con la quale si era confidato, alla quale aveva aperto il proprio cuore. Quella era stata la prima volta che si innamorava …. e sarebbe stata anche l’ultima.

Un agente entrò.

“Ora devo andare”

“Certo. Hai fatto tutto quello che dovevi”

“Mi dispiace” allungò una mano per prendere quella di lui, ma Russ si ritrasse non voleva avere più nulla a che fare con lei.

Daisy uscì, accompagnata dall’agente e Crowe rimase solo nella stanza, assorto nei suoi pensieri.

* * *

Più tardi venne accompagnato in un’altra camera dove trascorse la notte. Il mattino seguente due agenti speciali dell’FBI lo andarono a prendere. I tre uomini scesero nel garage dell’albergo. Crowe venne fatto accomodare sul sedile posteriore.  Egli si stupì molto per la procedura che era stata adottata. Solo due uomini lo accompagnavano e non vi erano auto di scorta, trovava strano che al presunto attentatore alla vita del Presidente degli Stati Uniti d’America venisse attribuito un trattamento simile. Una così limitata sorveglianza avrebbe potuto permettergli la fuga … ma lui non ci pensava, era totalmente svuotato da ogni interesse per la propria libertà e vita. Non faceva che pensare a Daisy. Ne era ancora follemente innamorato, non sarebbe mai riuscito a dimenticarla, nonostante il suo terribile tradimento nei suoi confronti.

Si accorse che si stavano recando all’aeroporto, evidentemente la ‘alte sfere’ dell’FBI avevano deciso di trasferirlo a Washington per le indagini preliminari.

Arrivati al San Diego International Airport si diressero direttamente alla pista 4, senza i controlli di rito. Nessuno fece loro domande.

Crowe rimase molto sorpreso nello scoprire che l’aereo al quale si stavano dirigendo era della Swiss Air. I due agenti lo accompagnarono a bordo, fino al suo sedile, dopo di che gli tolsero le manette e scesero senza dire nulla.

Russ non capiva che cosa stesse succedendo, nel frattempo il comandante del velivolo presentava il volo: destinazione Ginevra.

Il giovane si stava chiedendo il perché di quella situazione, il perché lo avessero lasciato libero. Chiuse lentamente gli occhi e ben presto, prima che l’aereo decollasse, si addormentò, era stremato dalla tensione nervosa e quella notte non aveva chiuso occhio continuando a pensare a Daisy.

Parecchie ore dopo la hostess annunciò che stavano per arrivare a destinazione. Russ si svegliò di soprassalto e quando si accorse di aver appoggiato comodamente la testa sul procace seno della sua vicina di sedile si rialzò dicendo:

“Mi scusi …” interruppe la frase quando si rese conto che la ragazza in questione era ….

“Daisy”

“Ciao Russ. E’ proprio vero che hai il sonno pesante. Sai ho sperato che ti svegliassi un po’ prima di arrivare ma ….”

“Che ci fai qui? Io non capisco. Che è successo?”

“Ho pensato a tutto io. Sai quando ieri mattina te ne sei andato, convinto che l’unica soluzione per te fosse quella di eliminare il Presidente ? Bè io ho cominciato a pensare e pensare, mi sono attaccata al telefono, ho chiamato .. la Casa Bianca … Sai, lì ci lavorano persone davvero cordiali, disponibili e … mi hanno ascoltata. Si sono messi in contatto con la ‘squadra’ che si trovava a San Diego con il Presidente, gli hanno trasferito una tua foto per e-mail, perché gli ho detto cinque anni fa lavoravi nella CIA, così dall’archivio l’hanno recuperata … e ti hanno preso prima che potessi fare qualcosa di irreparabile. Poi ho ottenuto un colloquio privato con il Presidente, sai io in fondo gli ho salvato la vita, gli ho spiegato che tu eri una vittima, che i tuoi ex colleghi avevano minacciato di uccidermi se tu non facevi quello che volevano loro, ho raccontato tutto quello che sapevo di Devery, dove potevano trovarlo .. ricordi .. ti avevo detto che sapevo come risalire all’abitazione nella quale ci hanno portato quella sera … Insomma per concludere …. Lui, il Presidente, ha acconsentito a lasciarti andare, libero, ad una condizione: che tu te ne andassi per sempre dagli Stati Uniti. In fondo hai partecipato ad un possibile attentato era impensabile che tu potessi restare senza subire un processo … e c’era il rischio che ti dessero una condanna …. seppure lieve. E’ un problema per te? Ah, naturalmente non ho detto nulla circa il conto in Svizzera e comunque credo che Devery non ne parlerà, ha già abbastanza problemi con la giustizia” terminata la spiegazione la ragazza era rimasta senza fiato.

“Sei davvero incredibile”

“Devo prenderlo come un complimento?”

“Tu che ne pensi?” e così dicendo le stampò un lungo bacio sulle labbra.

“Ehi, non esagerare, guarda che siamo in mezzo ad un mucchio di gente”

“Cercherò di trattenermi”

“Davvero per te non sarà un problema?”

“Che cosa?”

“Il fatto che noi non possiamo … no volevo dire che TU non …..  potrai più tornare negli Stati Uniti”

“Hai detto bene ….  NOI non potremo !”

“Vuoi dire … “

“Non penserai che io voglia restare in Svizzera senza di te”

“Dici sul serio? Io temevo che mi dicessi che ti saresti trovato un’altra ragazza …  Sai per come mi sono comportata con te. Insomma per causa mia ti hanno preso e …..”

“Oh, no. Piccola. Io ti amo follemente. Sei tu la mia ragazza. Tu mi hai salvato”

“Anche io ti amo!”

Si baciarono ancora e ancora, non badando agli sguardi attoniti degli altri passeggeri, erano felici perché sapevano di poter restare assieme per il resto della loro vita.

 

FINE  ………. O QUASI

 

“Ehi, Russ” Lo sai  che ci si potrebbe scrivere un gran bel libro su tutta questa storia? Roba da Pulitzer !”

“Daisy !!!! Non ricominciare !!”

                                                                        FINE

 


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