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Sulle vie dello Spirito...

guidati da Padre Pio

   Voglio invitarvi a scoprire Pietrelcina, oggi, con la sua incommensurabile ricchezza mistica e spirituale che avvolge il pellegrino e lo conduce alla contemplazione del  mistero di Dio e dell'uomo che è termine dell'amore creativo di Dio.

   Padre Pio ci ha insegnato a vedere Dio sempre presente nella nostra vita, anche quando essa è corredata di prove dolorose. Anche quando proviamo il senso di una solitudine quasi disperante.

   Scoprire Pietrelcina oggi significa ripercorrere il percorso fatto da Padre Pio nella sua fanciullezza, adolescenza, giovinezza e primo ministero sacerdotale.

   Appartarsi in preghiera nella chiesetta di Sant'Anna è provare qualcosa di straordinariamente bello. Pensare che tra quelle mura Padre Pio ha provato la consolante presenza di Gesù, di Maria, dell'angelo custode. Tra quelle mura egli ha adorato per giornate intere Gesù presente nel sacramento dell'altare.

   Se poi si vuole contemplare, con gli occhi di Padre Pio, la presenza di Dio nella natura,  ci sono dei luoghi accoglienti e suggestivi che invitano alla preghiera.

   Innanzitutto c'è quella stradina da campagna che dal quartiere Castello, attraverso il rione Pantaniello e le dolci, ondulate e verdeggianti campagne di Pietrelcina, conduce a Piana Romana. Era la strada che percorreva ogni giorno Francesco Forgione e poi Padre Pio per raggiungere il terreno di Piana Romana dove lo attendevano i suoi cari intenti a lavorare la terra.  Ora è chiamata "Via del rosario" perché chissà quante volte egli, percorrendo questo sentiero, avrà recitato la corona del rosario, preghiera tanto gradita alla Madonna.

   Per via del rosario si può pregare benissimo, assaporando la dolcezza e la pace bucolica della campagna Pietrelcinese. Si può fare la Via Crucis, perché sono state messe delle croci lungo il percorso. Si può recitare la corona del rosario. Ci si può appartare per stare in raccoglimento. Ora il sentiero è in fase di restauro per permettere ai pellegrini di attraversarlo. Spero vivamente che non venga modificato o trasformato, ma che resti semplice, così come Padre Pio lo ha percorso.

   Un altro posto molto bello per contemplare la pace e rivolgere il pensiero amoroso e grato a Dio, per la bellezza della creazione, è Piana Romana. E' qui, in questa contrada così legata alla vita ed all'amore di Padre Pio per la sua famiglia e per Dio, vertice assoluto dei suoi sentimenti, che Gesù ha fatto cose grandi nel suo figlio prediletto. E' a Piana Romana che gli ha dato le stigmate, i "Monili dello Sposo", come le definiva Padre Pio.

  E proprio nel terreno che apparteneva alla famiglia Forgione, la famiglia di Padre Pio, e che circonda la cappella delle stigmate, c'è un boschetto piacevole a guardarsi. E' il luogo privilegiato della preghiera. E' un polmone di verde che permette ai polmoni dell'anima di respirare Dio, di pensare a Dio, di parlare con Dio e soprattutto di ascoltare Dio nel silenzio della natura circostante.

   E' l'esperienza che ho fatto e ripeto spesso, con i miei amici.   Andiamo a Piana Romana e ci appartiamo a pregare, a recitare il rosario, a pensare alla straordinaria vicenda storica di un uomo di Dio che proprio cento anni fa frequentava da pastorello questa contrada,  e mentre le quattro pecorelle affidatogli dal padre erano a brucare l'erba, seduto all'ombra di un albero o su uno spuntone di roccia, recitava il santo rosario unendo la sua anima candida al canto degli uccelli del cielo.

   E' bello, cari amici, pregare a Pietrelcina, lungo via del Rosario, a Piana Romana. Ma se volete gustarlo, non venite quando c'è troppa confusione. Oppure venite in gruppo e ricercate i momenti propizi per pregare, per appartarvi con Dio, per riservare a Dio qualcosa di importante del vostro tempo e della vostra vita. E VEDRETE CHE IL RITORNO A CASA, AL LAVORO QUOTIDIANO, VI  TRASFORMERA'.  PORTERETE CON VOI LA PACE NEI VOSTRI CUORI, LA GIOIA DI AVERE ASSAPORATO LA QUIETE DI PIETRELCINA, L'HUMUS,   L'AMBIENTE VITALE, NEL QUALE E' CRESCIUTO E SI E' FATTO SANTO, PADRE PIO DA PIETRELCINA.

  
                                                                   Donato Calabrese 

                                              animatore di pellegrinaggi 


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Piccola biografia di Padre Pio da Pietrelcina

   Francesco Forgione, nasce a Pietrelcina il 25 maggio 1887. Il giorno dopo riceve il battesimo nella Chiesa di S.Anna. Sin dalla sua infanzia egli rivela una forte religiosità che lo spinge, il 6 gennaio 1903 ad entrare nei frati cappuccini di Morcone.
Nello stesso mese entra nei novizi e, l’anno dopo, il 25 gennaio 1904, fa la professione religiosa prendendo il nome di Fra Pio da Pietrelcina, in onore del santo martire le cui reliquie sono custodite nella Chiesa di Sant’Anna a Pietrelcina. Dopo aver studiato a S.Elia a Pianisi, a Venafro ed a Montefusco, a causa della sua salute malferma nel 1909 viene inviato dai superiori a Pietrelcina, nella speranza che l’aria natia gli apporti benessere. Resterà nella sua cittadina natale fino al 1916. Nel frattempo riceve il diaconato nel 1909 e viene ordinato sacerdote, nella cattedrale di Benevento, il 10 agosto 1910.
   A Pietrelcina Padre Pio percorre, nella sofferenza fisica e spirituale che lo accompagna quotidianamente, l’itinerario dell’unione trasformante. Cristo lo assimila sempre più a sé fino a donargli, nel 1910, le sue stigmate.
   Il 17 febbraio del 1916 si porta a Foggia per essere vicino ad una sua figlia spirituale che è moribonda: Raffaelina Cerase.
   Ma il clima di Foggia è deleterio per la sua salute. Allora col permesso dei superiori viene inviato per alcuni giorni a S.Giovanni Rotondo dove, tranne per qualche breve periodo, resterà fino alla morte avvenuta il 23 settembre 1968.
   E qui, nella cittadella del Gargano, il 5 agosto del 1918 Padre Pio riceverà quello che è un autentico dono mistico: la transverberazione, comunemente chiamata dai mistici:"l’assalto del Serafino". Il 20 settembre dello stesso anno riceve di nuovo, e definitivamente, il dono delle stigmate.
   Favorito da carismi straordinari, come la bilocazione, il profumo indecifrabile, la locuzione dei cuori, la profezia, Padre Pio si manifesta anche come grande taumaturgo. Molti miracoli, attribuiti a lui avvengono non solo sul Gargano, ma anche lontano da Lui. E mentre da un lato egli fonda un grosso movimento di spiritualità, quale è quello dei Gruppi di Preghiera, dall’altro pensa anche alla sofferenza della gente. La Casa Sollievo della Sofferenza sarà la sua grande opera sociale: uno degli ospedali più moderni d’Europa.
   La sua fama di santità si diffonde dappertutto. Ma molte saranno anche le sue sofferenze e le incomprensioni. A tutto egli reagirà con una docilità straordinaria ed un abbandono totale alla volontà dei superiori. Tutto accetta senza neanche una parola di ribellione sulle sue labbra. Credenti e miscredenti, massoni, atei e liberi pensatori vengono soggiogati dalla sua straordinaria personalità. Moltissimi di loro torneranno alla fede, così come scienziati come Enrico Medi, artisti come Beniamino Gigli e Carlo Campanini, andranno spesso da Lui e si dichiareranno suo figli spirituali.
   Di Padre Pio giustamente è stato scritto tanto. Egli è una stella di prima grandezza nell'universo della Cristianità. Dopo la sua canonizzazione, avvenuto il 16 giugno 2002, il Papa ha proposto il Frate di Pietrelcina come una figura straordinaria di modello cristiano e di santo per il terzo millennio.


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Chi è l'autore del Sito:  

   Donato Calabrese è nato a Benevento l’1/6/1945. Maturatosi nell’Associazionismo Cattolico, da trent’anni è impegnato attivamente nel Centro Volontari della Sofferenza di Benevento, movimento che opera nella pastorale del malato e del disabile.
   Ha sempre avuto una naturale predisposizione per l’evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione sociale. Infatti dopo aver collaborato a Radio Zero di Benevento con la cura di un programma mensile dedicato agli ammalati, è passato alla Televisione curando per vari emittenti del capoluogo del Sannio programmi religiosi di diverse tipologie. Attualmente è il responsabile del programma religioso “Vivere la Speranza”, irradiato sulle frequenze di TVSETTE Benevento. E nel contesto di questo programma ha portato a termine, in tre anni, tutta la Vita di Padre Pio da Pietrelcina. Ben 72 puntate nelle quali Donato ha spaziato in lungo ed in largo nell'esistenza straordinaria del Frate stigmatizzato, esplorando con l'amore filiale coltivato nei suoi incontri con lui, e con la passione di cristiano impegnato, tutto l'itinerario mistico, l'"iceberg spirituale" - come afferma lui stesso - del Beato Pio da Pietrelcina.

   Un impegno, questo che svolge con amore e passione, mettendolo in condizione di approfondire la persona, la spiritualità e la vita del frate stigmatizzato che egli ha incontrato più volte nella sua infanzia e adolescenza.
   Donato ha collaborato a livello giornalistico con varie Testate: Il QUADERNO, SANNIO OGGI, e particolarmente con la pagina settimanale del Quotidiano Cattolico l’AVVENIRE.
   Ha scritto “Il Rosario delle Beatitudini”, itinerario di preghiera-riflessione, pubblicato dalle Edizioni Paoline Editoriale Libri di Milano.
   Ha scritto per la monografia Padre Pio da Pietrelcina, curata dalla Actor's Studio di Roma, ed uscita in tutt'Italia in occasione della beatificazione di Padre Pio, quattro servizi contenenti la biografia del Frate di Pietrelcina, la sua spiritualità Cristocentrica, la devozione Mariana ed il fenomeno delle stigmate.

   Ha scritto, inoltre, i testi dell'audiobook (un cofanetto contenente due cassette audio) Padre Pio da Pietrelcina: Una vita per l'amore, edito da Rugginenti di Milano. 

   Inoltre ha scritto il libro: "Padre Pio da Pietrelcina, il respiro di un'anima", pubblicato dall'Editore Zonza di Sestu (Cagliari). 

   E’ autore di testi teatrali ed ha redatto su INTERNET vari siti di impegno cristiano: il più importante è dedicato a Gesù di Nazareth. Poi ci sono quelli dedicati a Maria, Tenerezza di Dio, a Padre Pio da Pietrelcina, a Benevento, al Centro Volontari della Sofferenza di Benevento, il movimento cattolico impegnato per la pastorale del malato e del disabile, nel quale opera da oltre trent'anni, rivestendo attualmente l'incarico di Delegato regionale per la Campania..
   Da oltre 15 anni svolge il ministero di Accolito nella Chiesa Beneventana.

   IL SUO IMPEGNO E’ QUELLO DI DARE ALLA GENTE QUELLO CHE E’ IL VERO VOLTO DI PADRE PIO DA PIETRELCINA, con la sua Anima mistica, il suo patire, il suo ministero sacerdotale con la direzione spirituale, il suo carisma taumaturgico e l’impegno sociale. E’ un apostolato ed un’esigenza a cui intende rispondere nella fedeltà più totale all’autentico spirito di Padre Pio da Pietrelcina.


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