Gli anni successivi al 1844 sono densi di impegni politici
per Marx, impegni che lo portano a dare una sua definizione di materialismo,
che gli apre il campo della storia in un duplice senso: la storia come
luogo dell’impegno di trasformazione e la storia come oggetto di riflessione.
I due aspetti si ritrovano spesso intrecciati, ed espressione di questa
“unione” è il Manifesto del partito
comunista pubblicato a Londra nel 1848 e utilizzato come programma
della nuova “lega dei comunisti”, che si sostituirà alle precedenti
organizzazioni socialiste, giudicate troppo utopistiche.
Il comunismo elaborato da Marx ed Engels
ritiene di essere derivato da una elaborazione teorica basata su principi
scientifici e, per provare questo i due autori non si fanno scrupoli, polemizzando
con le altre forme di socialismo.
I comunisti sostituiscono il motto socialista “gli uomini
sono fratelli” con una frase,un incitamento destinato a diventare celebre
: ”Proletari di tutto il mondo unitevi”, che evidenzia soprattutto
la lotta fra due classi, due strati sociali.
Marx finisce spesso per rimproverare vari autori del
tempo, perché cercano di eliminare gli inconvenienti della società
capitalista senza voler eliminare la borghesia che, secondo Marx è
il vero problema.
Nel Manifesto si ritrovano
tre punti fondamentali dell’idea Marxista:
1. –Analisi della funzione storica della borghesia;
2. –Concetto della storia come lotta di classe;
3. –Critica di Marx ai socialismi utopististici.