Baraban

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23 luglio 2002 - ORE 21.30
BARABAN
Piazzale Municipio - INGRESSO LIBERO

Barabàn

Una piccola orchestra che affianca gli strumenti della tradizione popolare del nord Italia a quelli moderni e allo stesso tempo un quintetto di voci che interpreta canti arcaici e liriche contemporanee con lo stile vocale padano: questo è Barabàn, uno dei più qualificati gruppi italiani di musica etnica. Sorto a Milano nel 1983 il gruppo persegue l'obiettivo di restituire voce e spessore culturale alla musica popolare del nord Italia. All'attivo più di mille concerti, tournée in Europa e in America, cinque album, numerose partecipazioni a compilation. 

Storico gruppo della scena folk, unanimemente considerato una delle più qualificate band di musica popolare italiana, Barabàn persegue l'obiettivo di restituire voce e spessore alla tradizione musicale dell'Italia settentrionale. Negli oltre diciotto anni di attività il gruppo ha realizzato più di mille concerti, si è esibito nei più importanti festival internazionali di musica etnica e ha tenuto tournée in Europa e America. Fondato a Milano nel 1983, da alcuni dei più attivi ricercatori dell'Italia settentrionale, Barabàn ha via via sviluppato un'originale sintesi musicale in cui le radici della musica popolare dell'Italia del nord si incontrano con il gusto di oggi. Il gruppo interpreta il repertorio tradizionale in modo innovativo e accattivante proponendo un "sound" che fonde le timbriche degli strumenti del nord Italia (piffero, musa, ghironda, organetto diatonico, violino, flauti, cetre) a quelle degli strumenti extra-europei e alle sonorità digitali. Negli ultimi anni il gruppo si è dedicato alla creazione di una nuova musica avvalendosi della produzione letteraria di scrittori contemporanei ed elaborando nuove composizioni in cui gli stili e le sonorità della musica popolare del nord Italia si aprono alla contaminazione multietnica. Nel 1995 Barabàn ha partecipato al progetto Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De Andrè riproponendo Canzone del maggio. 

Barabàn ha tenuto concerti in Italia, Gran Bretagna, Canada, Russia, Francia, Finlandia, Spagna, Germania, Portogallo, Austria, Slovenia, Belgio e Svizzera; ha partecipato a festival, meeting internazionali e rassegne, e ha realizzato numerosi spettacoli per comuni, centri culturali, pro loco, associazioni, scuole e biblioteche. Il gruppo è stato ospite a trasmissioni radiotelevisive in Europa e in America per RAI, BBC, RTO Radiotelevidenie Ostankino, Goestele Radio, RTSI, ORF, RSR, Radio Canada, DRS, BRTN - De Nederlandése Radio, Antenne 2, Radio Popolare Milano, Tele Koper, Televisione Slovena. 

MUSICISTI

Vincenzo Caglioti - organetti diatonici, voce.

Aurelio Citelli - voce, tastiere, bouzouky, ghironda, basso.

Giuliano Grasso - violino, voce.

Diego Ronzio - clarinetto, piffero, darabuka, percussioni, voce.

Paolo Ronzio - cornamuse, chitarra acustica, bouzouky, voce.

Vincenzo Caglioti - organetti diatonici, voce.

Aurelio Citelli - voce, tastiere, bouzouky, ghironda, basso.

Giuliano Grasso - violino, voce.

Diego Ronzio - clarinetto, piffero, darabuka, percussioni, voce.

Paolo Ronzio - cornamuse, chitarra acustica, bouzouky, voce.

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DISCOGRAFIA
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Musa di pelle...pinfio di legno nero (1984).

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Il valzer dei disertori (1987): Musica tradizionale dell'area lombarda. Undici tracce di canti corali, ballate, BARABAN - Il valzer dei disertori (1987) canti di protesta e danze eseguite con organetto, piffero, cornamusa, flauti, ghironda e violino. "...Il valzer dei disertori è un gran bel disco... il miglior disco italiano del 1987, un lavoro maturo ed equilibrato, con un'ottima scelta di brani, begli arrangiamenti e proprio ben suonato..." (Folkgiornale, S. Daniele del Friuli 1987). 1) La bella Lavorin 2) Sestrina 3) E l'Emilia la va a Robi 4) Scotis/Tunina 5) Montenero 6) Alessandrina/Monferrina 7) Fala balà/Saltarello 8) L'oi bella 9) Polca di Ernesto/Monfrina di Carlin 10) Il povero Draghino 11) Valzer dei disertori.

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Naquane (1990): Musica tradizionale del nord Italia rielaborata accostando gli strumenti acustici della BARABAN - Naquane (1990) tradizione alle moderne tecnologie (campionatori, sequencer etc.) con un orecchio rivolto al futuro e uno alle nostre radici. "... superba la musica, le esecuzioni, la registrazione, la produzione, la presentazione... è difficile parlare dei singoli brani quando tutti sono coś belli... un eccellente CD..." ( Folk Roots, Gran Bretagna 1991). 1) Cristé 2) Carmagnola e Alessandrina 3) Gentil galante 4) Ballo dal curioso accidente/Ballo dell'orso 5) La brunetta 6) Naquane 7) La Merla 8) La fia rubada 9) Stranot di Lisander/Alessandrina 10) Fuoco e mitragliatrici 11) Ruggero/Danza di carnevale.

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Live (1994): Musica tradizionale del nord Italia. Registrato dal vivo fra il 1989 e il 1993 con brani tratti dalle BARABAN - Live (1994) tournées effettuate da Barabàn in Italia, Canada, Gran Bretagna, Unione Sovietica, Austria e Belgio. Sedici suite che testimoniano fedelmente uno spettacolo che ha raccolto unanimi consensi in centinaia di occasioni. "Basta solo qualche minuto dei Barabàn per capire perché un gruppo coś possa far furore nei festival folk d'Europa..." (M. Lorrai - il manifesto, Italia 1995). 1) La merla 2) Ol me buntemp/Balletto dello Squilletti/Sestrina 3) Danze di carnevale 4) Donna lombarda 5) Polche dell'Appennino 6) Pastorale 7) O Gin Gin/Manfrina 8) Lena 9) Valzer per Sarajevo 10) Le pute ege/Monfrina di Carlin 11) O Gorizia tu sei maledetta 12) Balli distaccati 13) Ven a cà el ṣ umen 14) Ballo dal curioso accidente/Naquane 15) La brunetta 16) Saltarello/Kak pri luge, pri luzke/Russiano.

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La Santa Notte dell'Oriente (1996): In un mosaico di suoni, voci e atmosfere si ricompone la colonna sonora BARABAN - La Santa Notte dell'Oriente (1996) dei riti invernali del mondo popolare padano. Canti sulla Natività e canzoni di questua, canti della "Stella" e del Pastor Gelindo, Pive dei "bandin", Pastorelle e Pivazze montanare, suoni e rumori della Bofania. "Ecco finalmente un disco di Natale che non ricalca gli schemi delle abituali produzioni natalizie... un suono non stereotipato benś aperto ad una cultura multietnica... un viaggio affascinante nei territori di una tradizione ancora vivissima..." (P. De Bernardin - la Repubblica - Musica !, Italia, 1997). 1) La luna e 'l sul 2) Viaggio a Betlemme 3) Piva e Saltarello 4) Puer natus 5) La Santa Notte dell'Oriente 6) Bambin d'amur 7) Pastor Gelindo 8) Nina 9) Piva di Rosate 10) La Stella 11) Questua per l'Epifania.

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Terre di passo.

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Compilation: Canzoni italiane. I canti della grande guerra. (Fabbri Editore, 1994) - Canzoni italiane. Canzoni all' osteria. (Fabbri Editore, 1994) - Canzoni italiane. I cantastorie. (Fabbri Editore, 1994) - Canzoni italiane. Vita di campagna. (Fabbri Editore, 1994) - Atlante di musica tradizionale (New Tone/CGD, 1995) - Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De Andrè (Ricordi, 1995) - Italia mia. Tutte le più belle canzoni del mondo (Selezione RD, 1997) - World Christmas (AVC, Switzerland, 1997) - Atlante di musica tradizionale n.2 (New Tone/CGD, 1997) - Choeurs des cinq continents. Le chant des peuples (Wagram Music, 1998) - France - L'orizzonte e la memoria. Musiche da Santarcangelo dei Teatri (1999) - Italy. Music Rough Guide (World Music Network, 2000) - United Kingdom.

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Tournées, festival e rassegne 

Folkest '84, Folkest '85, Switzerland Tour '85, 4 Barnbacher Folkfestival (A), United Kingdom Tour '89, Sidmouth International Festival (GB), Manchester European Week (GB), Russian Tour '90 (Urss), Bridport Folk Festival (GB), Canada Tour '90 (CAN), United Kingdom Tour '90, Belgium Tour '92, 4° Festival Interceltico di Porto (P), Faenza Folk Festival (I), Hallein Folk Festival (A), Folkest '94 (A e SLO), Germany Tour 1994, Musica nei Castelli di Liguria (I), France Tour 1995, Mediterranea '95 (I), Canti randagi (I), Tradicionàrius - 9è Cicle de Musica Tradicional i Popular (E), Villa Arconati Festival 1996 (I), 13° Folkermesse (I), Reincontres Internationales de luthiers et maitres-sonneurs de Saint-Chartier 1996 (F), Romaeuropa Festival '96 (I), Sete Ṣis, Sete Luas 1996 (P), Santarcangelo dei Teatri '98, Isola Folk 1998 (I), Canti di Terra e Mare (I), Il Giardino della Musica (I), Etnosoi ! - Festival '98 (FIN), GardaDanza 1999 (I), Dolcenera - Concerto per Fabrizio De André (I), Folkest '99, Suoni nel mondo (I) 

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Recensioni

"...i componenti del Barabàn sono diventati i portabandiera nel panorama del folk revival italiano..." (Il Corriere della Sera, Milano 1986) 

"...sono davvero dei talenti...è raro trovare un gruppo con capacità vocali che si equivale nell'abilità strumentale..." (Folk Roots, Gran Bretagna 1988) 

"Specialisti in canti, musiche e danze della tradizione popolare lombarda, i Barabàn sono uno dei migliori gruppi italiani che dedicano le loro energie al folk revival" (Il Messaggero,1988)

"...grande entusiasmo ha suscitato il tour del gruppo italiano Barabàn che si è esibito a Mosca, nella Sala delle Colonne, a Kimki, Ljuberzy, Rusa e Klin..." (Sovietskaja Rossja, Mosca 1990) 

"...uno dei migliori gruppi folk italiani..." (la Repubblica, 1991) 

"L'esibizione dei Barabàn è stata di ottimo livello: perfetta l'intesa fra i componenti, ben studiata la sequenza dei brani... Applausi scroscianti hanno accompagnato l'intero concerto..." (L'Adige, 1991)

"...da nove anni si dedicano alla riproposta e alla reinterpretazione della musica etnica dell'area padana ottenendo vivo successo in Italia e all'estero..." (Il Corriere della sera, 1992) 

"Barabàn è stato come, si sperava, il gruppo rivelazione del 4' Folk Festival Interceltico" (Publico, Porto, 1993) 

"Barabàn ha prodotto tre dischi che impongono la la formazione sulla scena internazionale... un'accuratissima interpretazione di materiale tradizionale: le armonizzazioni sono ardite e l'impasto timbrico testimonia un originale equilibrio del variegato strumentario acustico con apparecchiature elettroniche." (Bresciaoggi, 1994) 

"...basta solo qualche minuto dei Barabàn per capire perchè un gruppo coś possa far furore ne festival folk d' Europa. Con un impatto da far invidia a tanti gruppi rock i Barabàn sono un vero e proprio reparto d'assalto della musica neotradizionale italiana... " (il manifesto, 1995)

"...un concerto di grande originalità ... un gruppo di rilevanza internazionale..." (Rèpublican Lorraine, Nancy 1995) 

"Che cantino i giorni della merla o la protesta contro la prima guerra mondiale la grinta che sfoderano dal vivo pụ far invidia ad un gruppo rock." (il manifesto, 1995) 

"...il più grande gruppo di musica folk e etnica italiano, noto in tutta Europa... ha catalizzato l'attenzione dei media nazionali e internazionali ..." (Giornale di Brescia, 1996) 

"...nelle fila dei Barabàn militano appassionati ricercatori di un suono non stereotipato benś aperto ad una cultura multietnica... Quello dei Barabàn è un viaggio affascinante nei territori di una tradizione ancora ricchissima..." (la Repubblica, 1997)

"Con una carriera musicale passata attraverso più di mille concerti sui palcoscenici dei Festival di mezza Europa Barabàn ha contribuito a valorizzare la grande tradizione musicale del nord Italia." (Il Giorno, 1998) 

"...uno splendido concerto...nelle mani di Barabàn la musica popolare italiana ha raggiunto livelli di altissima qualità." (Helsingin Sanomat, Helsinky, 1998) 

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Spettacoli

Il gruppo propone tre differenti spettacoli: 

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Canti di terra, suoni di festa. Concerto d'estate - Concerto di grande fascino e suggestione comprendente canti del calendario contadino, musiche da ballo delle orchestrine di inizio Novecento, ninna-nanne, stornelli di risaia, canti di protesta contro la guerra e danze carnevalesche. 

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Vento d'Aprile. Concerto per la Resistenza - Spettacolo sul filo della memoria dedicato alla guerra partigiana: canti della Resistenza e canzoni di protesta contro la guerra, testimonianze, musiche da ballo d'epoca e nuove composizioni dedicate a momenti e figure della guerra di Liberazione. 

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La Notte di Betlemme. Concerto di Natale - Disponibile dal 1° dicembre al 6 gennaio - Il gruppo porta in scena i canti e le musiche natalizie del mondo contadino padano: canzoni della Natività, "pive" dei suonatori girovaghi, canti augurali per Capodanno, "pastorelle" dei bandin, canti della Stella, questue per l' Epifania. Lo spettacolo si pụ tenere solo in spazi chiusi (chiese, teatri, auditorium, centri per anziani etc). 

Barabàn management: tel. 3387189841 - 3392658341 - fax 023535239. Email: baraban@tiscali.it 
* http://www.baraban.it/ *

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L'ARENA - Gioved́ 25 Luglio 2002 - Musica delle radici . La rassegna si è conclusa con i Baraban. E coś le mondine cantavano in risaia.

Riportando tutto a casa, o quasi. Si potrebbe dire coś del concerto dei Baraban a Nogara, davanti al numeroso pubblico che riempiva il plateatico allestito proprio di fronte al municipio. Dopo le divagazioni migratorie degli Hotel Rif, i passaggi in Senegal con i Baobab e la puntata nel macrocosmo arabo-andaluso con l'Orchestra di Tangeri, "Musica delle radici" si congeda tornando?alle radici. Ci scherzano sopra anche i quattro Baraban, storico punto di riferimento della ricerca folk italiana, 'seriosi' filologi del patrimonio popolare del norditalia. "Questo è un canto delle mondine della Lomellina, terra di confine tra Lombardia e Piemonte - spiega Aurelio Citelli, voce, piano Roland, chitarra e principale portavoce del gruppo - ed è uno stornello in cui si parla di patate, rape e riso, fino a non tantissimo tempo fa praticamente l'essenziale 'gastronomia' della zona. Più 'radici' di coś?" E la filastrocca, in cui viene coinvolto anche il pubblico, corre tra autoironia sulla propria povertà controbilanciata, come spesso accade nella canzone popolare, da allegre allusioni erotiche. Sono costanti che anche il patrimonio popolare veneto ben conosce, e certamente la Bassa veronese non fa fatica ad identificarsi nel non dimenticato mondo delle mondariso e dei mulini sul Po di bacchelliana memoria. Baraban, appunto, è da parecchi anni sinonimo della musica popolare dell'Italia settentrionale, diciamo dall'appennino tosco-emiliano in su fino alla parte più occidentale del lombardo-veneto. I canti delle mondine, le vicende sentimentali e drammatiche che avevano luogo nel privilegiato scenario del mulino sul ritmo della polka, della mazurka, del trallallero, la fanno da padrone nel repertorio del quartetto milanese. Ma ci tengono a precisare, Citelli e compagni, da sempre connotati anche da un chiaro impegno antimilitarista, antifascista e antirazzista, che nelle risaie arrivavano mondine da tutta Italia, coś come da tutto il paese arrivavano i fanti protagonsti della battaglia di Gorizia nell'agosto 1916, quella cantata in "O Gorizia tu sei maledetta", un tradizionale immancabile nei concerti dei Baraban. Insomma, la canzone popolare come elemento di unione tra popoli diversi, non di esclusivo segno di appartenenza. E coś in una danza proveniente dalle alture parmensi s'inseriscono la darbouka e refoli di vento mediterraneo, e in un altro ballo ancora diffuso sull'appennino bolognese violino e clarinetto tirano quasi dalle parti di una freilach di marca klezmer. Spiegano, i Baraban, che si tratta di un'aria originariamente partita dalla corte dei Gonzaga a Mantova, dove erano di casa molti musicisti ebrei. E 'Baraban' era proprio il nome di tale danza. Con i piedi sempre ben saldi nei "Canti della Terra", Citelli e colleghi si permettono soltano un paio di excursus tra partigiani e Liberazione ("Bella ciao" e "14 luglio", le prime orchestrine swing a Milano nella prima 'ufficiale' notte di festa a guerra finita), e riprendono l'omaggio a Fabrizio De André con la "Canzone del maggio" già finita sull'album tributo "Canti randagi". 

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