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Colpo di scena in Cabilia.
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Incontro a Roveretto nel Trentino sul movimento degli Aarch 
DIRITTI DELL'UOMO, REPRESSIONE E TERRORISMO


NON LASCIAMOLI MORIRE
TRA TERRORISMO E DITTATURA MILITARE
Molti si attendevano che, in occasione del capodanno berbero, il presidente algerino Bouteflika decidesse un atto di "clemenza" e lasciasse liberi i prigionieri politici della Cabilia, alcuni dei quali erano ormai ridotti allo stremo per un interminabile sciopero della fame, iniziato il 3 dicembre dello scorso anno..
Ma queste erano solo pie speranze, dal momento che è ben nota la cinica indifferenza dei detentori del potere in Algeria: basti pensare che ancora giovedì scorso il ministro degli interni Zerhouni non trovava altro da dire se non che si meravigliava che i detenuti fossero ancora in vita dopo un mese di digiuno.
E domenica, le manifestazioni pacifiche indette in tutta la Cabilia per richiedere la liberazione degli arrestati sono state represse con una durezza senza precedenti, sia a Tizi Ouzou, sia a Bgayet (Bugia) sia a Tubirett (Bouira). La polizia ha caricato i cortei, lanciando anche mezzi spartineve contro la folla e picchiando chiunque capitasse a tiro. Molti feriti sono stati portati all'ospedale. Molti altri cittadini, tra cui diversi delegati, sono stati arrestati.
Quando già sembrava che, con queste premesse, lo sciopero della fame dovesse concludersi
Alcuni delegati dei Aarch.
nel modo più tragico, con la morte di fame degli scioperanti (come precedente storico, ricordo che già Giugurta venne lasciato morire di fame da Mario nel Tulliano), con un colpo di scena che ha favorevolmente sorpreso quanti avevano a cuore la loro sorte, i prigionieri hanno accolto i sempre più pressanti appelli a mantenersi vivi rivolti loro da parenti e compagni di lotta, ed hanno ripreso ad alimentarsi: Mostrando ancora una volta una ragionevolezza di gran lunga superiore a quella dei loro governanti, i prigionieri politici cabili hanno fatto vincere la vita, e continuano a sfidare la dittatura con le armi della democrazia e della non-violenza.
Il Comitato di Solidarietà e Sostegno alla Cabilia gioisce per questa conclusione positiva, che preserva delle vite preziose per la lotta per la democrazia in Algeria, ma non può esimersi dal notare con amarezza come per tutta la durata di questo lunghissimo sciopero della fame non una voce si sia alzata da parte dei politici italiani per richiedere di fare pressioni sul governo algerino affinché liberasse Abrika e compagni, o quantomeno per esprimere solidarietà umana verso quanti hanno adottato questo mezzo estremo di lotta. Forse, se dal mondo qualche voce si fosse alzata per denunciare le violazioni dei diritti umani attuate dal potere algerino, molte sofferenze sarebbero state risparmiate. 
Per celebrare il nuovo anno berbero (2953 dell'era Shoshenq), i Berberi di Milano stanno preparando una festa, che si terrà domenica 19 gennaio a Rozzano. 
Grazie alla saggia decisione di Abrika e compagni, l'atmosfera sarà particolarmente serena e gioiosa. 

-Vermondo Brugnatelli
-Agraw Adelsan n Imazighen deg Telyan
Associazione Culturale Berbera in Italia
c/o F.I.L.E.F. - via Bellezza 16 a - Milano
tel. e fax (+39) 02 58 30 21 12
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