La situazione in Medio Oriente è
sempre più tragica. In Italia invece le solite polemiche attenuate
dalle vacanze pasquali.
ARAFAT PRIGIONIERO Mentre stendo questa nota Arafat
è praticamente prigioniero dell'esercito israeliano. La sua vita
dipende dalla volontà di non farne un martire. Però il conflitto
fra Israele e Palestina è sempre più ad un punto dal quale
è difficile tornare indietro. Israele ha diritto alla propria sicurezza.
La Palestina ha diritto ad avere un proprio territorio. Questi obiettivi
non sono raggiungibili, però, se le parti in conflitto non riconoscono
il diritto della controparte. Umiliare l'avversario, come sta facendo Israele
con Arafat, significa prolungare e acuire il conflitto. In questa situazione
soltanto un intervento esterno può sbloccare la situazione. L'ONU
lo ha fatto con una risoluzione, ma non ha i mezzi per imporla. USA ed
Europa sono colpevolmente impotenti. E i massacri continuano.
VERSO LO SCIOPERO
GENERALE Intanto in Italia lo scontro fra
Governo e Sindacati si fa più deciso. L'intransigenza, unita ad
alcune gaffes, del Governo ha reso compatti i sindacati che stavano marciando
in ordine sparso. Il governo ha il numero di parlamentari per realizzare
i propri obiettivi nella riforma del diritto del lavoro. Il suo problema
è di evitare che questo significhi perdita di consensi a lunga scadenza.
Fallito il tentativo di dividere i sindacati, oggi Berlusconi adotta
due strategie. La prima è di sminuire la portata della protesta.
In questo ambito le battute sullo sciopero "parziale". E' una strada pericolosa
perché delegittimando l'avversario va al di là del confronto
democratico. Inoltre si presta a controbattute: presidente "parziale" perché
votato da un terzo di elettori. La seconda è quella di un intervento
continuo sui media. Anche questa via presenta insidie, di troppa esposizione
e di debolezza se non accetta un dibattito. L'unica strada seria è
quella di poter dimostrare che le riforme miglioreranno l'occupazione,
ma questo non è sicuro, anzi…
QUALI RIFORME Sono state presentate o realizzate
alcune riforme governative. Il ministro Moratti in un'intervista ha delineato
la nuova scuola. Il ministro Sirchia ha indicato le linee della nuova sanità.
E' stata votata la nuova legge sul Consiglio Superiore della Magistratura.
Il CSM è caratterizzato da un minor numero di membri, votati
in collegi nazionali con candidature singole e non per liste. Il minor
numero di membri sembra mirare unicamente ad indebolire il CSM e l'abolizione
delle liste spinge agli accordi sottobanco. La nuova sanità si muove
su dieci linee guida che vanno dai livelli elementari di assistenza alla
promozione di stili di vita. La nuova scuola, nelle parole del ministro,
deve essere comunità, autonoma, attenta ai deboli, ma gli strumenti
sembrano andare in altra direzione. Per sanità e scuola poi vanno
tenuti presenti sia il potere delle regioni, sia la mancata indicazione
della copertura finanziaria. Forte perciò il rischio di parole senza
fatti.