L’attore in scena effettua una sorta di magico
viaggio nel mondo della maschera.
Dapprima iniziando con semplici trasformazioni del corpo e poco a poco trasportando il pubblico in una serie stupefacente di personaggi in azioni e brevi scene. In scena una quindicina di Maschere grottesche, comiche tragiche, uomini, donne, vecchi tra una moderna commedia dell’Arte e l’influenza del To-peng Balinese. Il pubblico, che viene chiamato ad interagire,
talvolta diventando partner dell’attore, si trova così a riscoprire
un arte antica e modernissima allo stesso tempo , un’arte dalla forza rituale,
capace di emozionare e stupire, capace di far interrogare sulla forza delle
radici.
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Uno spettacolo nato dal
bisogno dell’artista di comunicare una piccola goccia di quell’universo
ricchissimo che fa parte delle tradizioni sacre e profane di tutti
i popoli del pianeta.
Un universo misterioso e arcaico che noi occidentali rischiamo di dimenticare o banalizzare nelle brevi occasioni carnevalesche che ci restano. Un universo di cui noi Italiani in particolare dovremmo portare memoria viva attraverso la nostra Commedia dell’Arte che ci fa tuttora noti in tutto il mondo, ma che noi per primi abbiamo chiuso in una sorta di memoria museale. Un viaggio vivo dunque , per tutti, dovunque.
La spettacolazione è accompagnata da una piccola esposizione di maschere dei Sartori, Balinesi e Africane |
Per informazioni
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