MEDITAZIONE

Lezione 3

Qualunque sistema si adotti, la CONCENTRAZIONE È IL FULCRO DELLA 
PRATICA MEDITATIVA. 
La meditazione risulta IMPOSSIBILE  senza la CONCENTRAZIONE.
Per rendere più comprensibile il termine concentrazione, potremo 
aiutarci con un sinonimo dall'uso più comune: l'attenzione.
Concentrarsi significa infatti ESSERE IN ATTENZIONE.
Un'attenzione interiore profonda, pacata, senza ansia, senza 
tensione. Come quella di un uccello che a pochi passi da noi, al 
minimo sussulto, al minimo gesto involontario, spiccherà il volo.
Dunque meditare è fare attenzione. Nel fare questo la mente riposa
e non si fa distrarre dai mille pensieri del quotidiano che si 
susseguono senza tregua. Essa resta ferma dov'è invece di 
identificarsi freneticamente con questo o quel pensiero. Certo i 
pensieri continuano a nascere, ma se la mente resta ferma dov'è,
il meditante li osserva nascere e sparire come nuvole nel cielo e non 
si fa impadronire dagli stessi.

Ma su cosa è più conveniente concentrarsi? La risposta a questo 
quesito è molto personale. Ci si può concentrare su suoni,
forme, parole, immagini, la fiamma di una candela, un rosario, 
qualsiasi cosa che consenta alla mente di restarvici ancorata. 
Ciascuno ha i suoi pregi.
 
Ma uno dei più validi oggetti di concentrazione che le scuole di 
meditazione raccomandano è il RESPIRO.

Intuitiva è l'importanza della respirazione; essa ci permette di 
vivere ossigenando il sangue, che è il veicolo fisico delle nostre 
energie, e nel contempo ci libera dall'anidride carbonica. Meglio 
respiriamo e più chiarezza abbiamo nelle riflessioni e nei 
ragionamenti. Disfunzioni respiratorie o l'uso non corretto della 
stessa finiscono per creare anomalie e alterazioni che inficiano una 
soddisfacente conduzione della vita. Spesso non siamo coscienti di 
stare respirando male; molti di noi usano la capacità polmonare in 
maniera molto ridotta rispetto alla sua potenzialità. Applicarsi
alle lezioni di meditazione vuole anche dire disciplinare, 
migliorandola, questa funzione vitale dell'organismo umano.
Riflettiamo: la prima cosa che l'uomo mette in pratica quando
nasce è il respiro; appena fuori dal ventre materno inala la sua 
prima boccata di ossigeno. L'ultima cosa che mette in pratica
prima di morire è il respiro; si suole dire del deceduto che
"ha esalato l'ultimo respiro". Quindi la respirazione ci accompagna 
tutta la vita.
 
Il respiro ha un ritmo ed un equilibrio.

Il respiro è un simbolo di forza vitale ma al tempo stesso è 
invisibile. Come il cerchio rappresenta il vuoto da cui nasce il 
pieno e a cui il pieno fa ritorno.

Il respiro ha in sé quella leggerezza, quella sottigliezza tanto 
importanti in meditazione.

All'inizio limitatevi a prendere coscienza del respiro nella sua 
funzionalità globale. Notate come esso affluisce e defluisce
dentro e fuori dal corpo; notate come il corpo stesso si alzi e si 
abbassi a seconda dell'inspirazione o dell'espirazione; ponete
l'attenzione della mente su questo processo per qualche minuto 
(cinque al massimo).
Passate poi ad un'attenzione un pò più specifica; la vostra 
concentrazione sarà focalizzata sul percorso che compie il
respiro; 
immaginate la quantità d'aria che inalerete davanti al vostro
viso; ora la stessa viene risucchiata dalle narici e attraverso la 
laringe raggiunge la zona polmonare; dove si ferma l'aria
inalata? 
Nella parte alta del petto? All'altezza del torace? Scende fino 
all'addome? Bene, è qui che dovrebbe arrivare. 
In meditazione si respira profondamente, ma respirare 
profondamente non significa inalare grosse quantità d'aria;
significa far scendere il respiro il più possibile fino al muscolo
diaframmatico, il muscolo responsabile del ciclo respiratorio. 
Esercitatevi a farlo per un po' ma senza sforzarvi.
L'obiettivo è una respirazione profonda, ma naturale e
rilassata. 
L'aria dopo aver svolto la sua funzione ossigenatrice  viene 
trasformata in anidride carbonica ed espulsa verso l'esterno
facendo il percorso inverso rispetto a quello di entrata; producetevi 
in questo sforzo immaginativo e di concentrazione ancora per qualche 
minuto.

Raffiniamo ora ulteriormente la nostra concentrazione. Scegliete un 
punto dove porre la vostra attenzione; possono essere le narici dove 
avvertite la sensazione dell'aria fresca che entra e
dell'aria calda che esce, oppure l'addome dove avvertite il
delicato su e giù che accompagna il respiro, oppure la laringe che 
durante tutta la nostra esistenza assiste al moto continuo del 
passaggio dei flussi respiratori. Una volta scelto il punto di 
attenzione concentratevi su questo e non cambiatelo più, per lo
meno durante la stessa seduta di meditazione. Anche questo processo 
svolgetelo nell'arco di qualche minuto.

Durante questo quarto d'ora circa di esercizio cosa avete notato? 
Quasi certamente la mente se ne è andata spesso per conto suo. I 
pensieri sono emersi, hanno catturato la vostra attenzione e prima 
ancora che ve ne foste accorti la decisione con cui vi eravate 
accostati alla meditazione vi ha completamente abbandonato. 
Non preoccupatevi e soprattutto non spazientitevi. 
Le cadute di attenzione, all'inizio, non solo sono giustificate
ma addirittura necessarie per comprendere a fondo il delicato 
processo meditativo. Infatti è proprio scoprire la mente così 
dispersa e indisciplinata che fa comprendere la necessità di 
meditare.
 
Ogni volta che vi scoprite "partiti" per luoghi o situazioni
diversi dal vostro proposito, basterà riportare la mente con 
gentilezza e senza agitarvi, all'oggetto della vostra attenzione.
Un aiuto alla concentrazione, almeno all'inizio, può essere
dato dalla tecnica del conteggio dei respiri. Essa consiste nel 
contare le respirazioni (inalazioni e esalazioni) da 1 a 10 e 
ricominciare da capo esaurita la decina. Noterete come facilmente vi 
scoprirete a contare undici, dodici ecc… niente di preoccupante, 
ricominciate da uno e cercate di non perdere più il conto; con il 
passare dei giorni e delle settimane riuscirete a meditare per 
quindici minuti senza perderlo; sarà un ulteriore importante segno 
del vostro progredire.

Bene ragazzi, questa lezione termina qui. Non resta che mettere in 
pratica quanto letto. Così come la scorsa settimana è stata 
importante per conoscere ed imparare ad ascoltare il battito del 
cuore, questa settimana sarà importante per conoscere e studiare
la pratica del processo respiratorio.

In entrambi i casi un guadagno certo l'avremo: 
l'aumento della capacità di concentrazione.
-TORNA-