MEDITAZIONE
Lezione numero 1


Un consiglio preliminare. Se avete fretta o siete impegnati 
mentalmente sul lavoro o siete agitati o nervosi, non leggete ora 
questa pagina, non sareste in grado di coglierne appieno il 
messaggio. Sarà più conveniente stamparla e prenderne
conoscenza la sera con la dovuta calma a casa.
La parola meditazione deriva dal latino meditari che significa 
curare, prendersi cura di qualche cosa. E l'intendimento di chi 
seriamente medita è proprio quello di curare, curare se stesso; 
curarsi da tutte quelle malattie psicologiche (a torto spesso 
considerate meno importanti di quelle fisiche) così subdole e
così difficilmente riconoscibili tanto da farci condurre una vita
(o meglio, più vite) passandole nel completo oblio del sé e con
la coscienza completamente addormentata.
Lo sforzo prodotto da queste lezioni è teso appunto a dare una
mano a tutti coloro che sono seriamente intenzionati a cambiare loro 
stessi.
AMBIENTE. 
Occorre innanzi tutto destinare alla pratica della meditazione un 
luogo tranquillo della propria casa. Deve essere un luogo, pur 
conosciuto, da vedere sotto una luce nuova, un punto di riferimento, 
un rifugio "inviolabile" nel quale una volta penetrati
dovremo avere la certezza che nessuno verrà a disturbarci. 
Tutte le preoccupazioni del quotidiano DEVONO RIMANERE FUORI da 
questo luogo.
All'inizio non sarà facile ma seguitando negli sforzi ci
riuscirete e durante la giornata arriverete ad anelare al momento in 
cui, svolti con diligenza i vostri compiti del quotidiano, potrete 
abbandonarvi all'unione con il divino.
L'ambiente deve essere pulito e in ordine, preferibilmente
profumato con incenso, oli essenziali o quanto di vostra preferenza). 
E' importante inoltre avere la presenza del fuoco attraverso
l'uso di una candela. E' preferibile (quindi non
fondamentale) che la pratica si svolga di sera. Solitamente di sera i 
rumori sono più ovattati e corriamo meno rischi di essere
disturbati.
Le nostre vesti devono essere comode e devono consentirci di stare 
freschi in estate e non soffrire il freddo in inverno (durante una 
buona meditazione la temperatura corporea tende ad abbassarsi come 
quando si dorme). Possiamo essere accompagnati da una musica di 
nostra preferenza (musica che naturalmente sia incline al compito che 
ci prefiggiamo - classica, sinfonica, d'ambiente, new age
ecc…).
POSTURA.
Non dimentichiamoci che siamo occidentali e che quindi, tranne 
qualche ardimentoso, siamo poco inclini ad assumere posizioni 
da "fachiri". Né l'accostamento alla meditazione deve
indurci a sforzarci in tal senso. Aboliamo le posture finte di 
misticismo nella meditazione; essa deve essere spontanea.
Potremo pertanto mantenere lo stato meditativo stando seduti 
comodamente su una sedia o poltrona o cuscino, oppure anche stando 
sdraiati; in pratica potremo assumere qualsiasi posizione che ci 
permetta di rilassarci al fine di "perdere il contatto con il
nostro corpo". E' comunque sempre opportuno cercare di
mantenere la colonna vertebrale diritta, ma non rigida. Terremo gli 
occhi chiusi. 
Per chi adottasse la posizione del "loto" (anche a gambe
distese) consigliamo di tenere le braccia appoggiate sulle gambe con 
il palmo della mano destra, rivolto verso l'alto, posto sul palmo 
della mano sinistra.
RILASSAMENTO.
La meditazione esige un giusto CONTEMPERAMENTO TRA VEGLIA 
(concentrazione) E SONNO.
Se siamo troppo stanchi finiremo inevitabilmente per addormentarci, 
specialmente se la posizione sarà "esageratamente"
comoda;se siamo troppo svegli non riusciremo a frapporre tra
realtà e astrazione quel velo di torpore così importante per
sfuggire al richiamo del quotidiano.
Spesso ho avuto tra i miei allievi, studenti troppo "sereni"
cioè non consegnati allo stato meditativo bensì teneramente 
abbracciati a Morfeo; è evidente che tali studenti non meditavano,
al contrario(e peraltro solo a volte) ricordavano i sogni; ma non
è questa la sede per studiare l'interessante mondo dei sogni
Quindi ricordate, non accostatevi alla meditazione né troppo
stanchi, né troppo svegli.
Una volta trovata la posizione adatta bisogna perseguire il risultato 
del completo rilassamento cioè fare in modo che le sensazioni 
collegate al corpo fisico cessino di giungere al cervello. Il veicolo 
fisico dell'anima deve cessare di costituire un problema, deve 
annichilirsi.
Per ottenere ciò il percorso può essere individuale, ognuno
cioè si rilasserà secondo il metodo a lui più congeniale; io
mi limiterò a suggerirne uno classico, quello dell'onda azzurra.
Doveteimmaginare (l'immaginazione, come vedremo nelle prossime 
lezioni, sarà UNO DEI PASSAGGI FONDAMENTALI nel cammino di una 
riuscita meditazione) di venire percorsi da un'onda azzurra che,
dai piedi, rilassi tutto il vostro corpo sino all'apice della
testa. 
Dovrete porre attenzione ad ogni parte del veicolo fisico che, 
attraversata dall'onda, dovrà risultare trasformata da rigida
e tesa a rilassata e calma. 
Immaginate quindi che i vostri piedi e le caviglie si rilassino,
così per i polpacci, le ginocchia, i muscoli delle cosce;
l'onda continuerà a salire rilassando i muscoli addominali, i 
pettorali,i dorsali e le braccia con gli avambracci, i polsi e le 
mani; poi i muscoli del collo e della nuca e le decine dei muscoli e 
muscoletti facciali; sapremo così di aver ottenuto anche un
aspetto esteriore sereno e assolutamente rilassato. E' il nostro 
momento; siamo completamente dedicati a noi stessi; siamo riusciti a 
strapparci dai problemi di ogni giorno senza dormire. Già questo, 
cari amici,è un risultato. 
Il corpo fisico ha smesso di trasmetterci sensazioni, siamo liberi di 
aprire il collegamento tra noi e il divino, di cogliere ogni 
messaggio, ogni immagine, ogni percezione trascendentale idonea a 
trasmetterci insegnamenti, indicazioni, verità.
Per questa settimana basta così. Approntate il vostro spazio come 
indicato e procuratevi quanto suggerito. Impegnatevi OGNI GIORNO 
nella pratica di rilassamento. Ogni giorno. Per almeno venti minuti, 
mezz'ora. Il cammino della meditazione profonda implica molta 
pazienza; gli impazienti mai riusciranno a trionfare.
Se desiderate veramente "svegliarvi" e sperimentare, non
mancate all'appuntamento. Ve lo siete dati da soli!
Un fraterno saluto a tutti

 

-TORNA-