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SEX 17

Eros da museo. Dopo il boom degli anni Novanta, sono sempre più numerose le città che vantano collezioni al limite del porno. Nate per far uscire dall'ombra le opere più scandalose, sono ormai diventate meta di un pubblico colto. Ecco le capitali del sesso da esposizione.

L'arte a luci rosse
Itinerario bollente in 11 tappe
Fatevi in casa la vostra collezione
Gallery of the Erotic Museum




L'ARTE A LUCI ROSSE
Il piacere dell'occhio, il lato scandaloso dell'arte, quello di cui i musei tradizionali si vergognano.

Il "carnet de Lisette" è un elenco di soprannomi con vicino la cifra sborsata. C'è un "Piedi sporchi", un "Malrasato", un "Testa piatta", lo "Specialista", lo "Studente", l'"Intenditore" e così via. Sono i clienti di Lisette, prostituta del primo Novecento. Il suo quaderno dei conti è un pezzo forte della collezione conservata al Museo dell'erotismo di Parigi e dedicata all'epoca d'oro dei bordelli francesi: Belle époque anche per l'amore prezzolato. Il carnet e una serie di fotografie che raccontano la vita allo Sphinx, allo One Two Two (dal numero civico della strada e in inglese perchè frequentato da un pubblico internazionale) sono il fiore all'occhiello del museo. Una collezione unica per completezza, come la definisce il direttore Joseph Khalifa.
Anche a questo servono musei del genere, a raccontare e conservare la parte nascosta della storia sociale. Non vanno confusi con i peep-show o i sex-shop, pure se ne sono contigui e a volte sembrano sovrapporvisi. Nel museo erotico di Parigi esistono oltre duemila pezzi artistici che rappresentano il lato scandaloso dell'arte, quello di cui i musei tradizionali si vergognano. Per esempio una serie di disegni "osceni" di Degas con le solite ballerine, ma discinte e birichine.
Gli anni Novanta del secolo appena concluso hanno rappresentato l'epoca d'oro per questo genere di musei. Ne sono fioriti un pò dappertutto in Europa. L'antesignano è il Sex Museum di Amsterdam, anno 1985, che per quasi un decennio è stato l'unico e che vanta come oggetto simbolo una colonna sormontata da una corona di falli bronzei. Un museo tuttora all'avanguardia soprattutto per la parte virtuale, curatissima, che permette di curiosare negli "scantinati" di alcuni grandi musei dove molti capolavori dell'arte erotica vengono ancora tenuti prigionieri: dal British al Victoria e all'Albert di Londra, per esempio, al Louvre di Parigi, al Nazionale di Città del Messico, ai Musei Vaticani e al Nazionale di Napoli, nel quale la riserva segreta è costituita dagli oggetti erotici trovati negli scavi di Pompei.
E se in Giappone l'istituzione di un museo erotico risale a un trentennio fa, in Europa, dopo l'apertura di quello di Amsterdam, sul cui portone luccicano a intermittenza due cuori elettrici trafitti, sono passati altri sette anni prima che un'altra città, Copenaghen, inaugurasse il suo. Anche qui il posto d'onore spetta all'organo sessuale maschile: un enorme fallo dorato accoglie il visitatore sull'ingresso. Particolari sono i grandi tableaux vivants con scene erotiche mitologiche e non, e le foto che illustrano la vita sessuale di gente famosa, da Aristotele Onassis a Mata Hari, ai divi hollywoodiani, passando per Hans Christian Andersen (denunciato omosessuale e gran masturbatore molto prima che una recente biografia rivelasse a tutti i particolari della sua vita sessuale). Una caratteristica, quella dei pupazzoni nudi a grandezza naturale, che ha fatto soprannominare il museo danese "il Grevin dell'eros", alludendo al famoso museo parigino delle cere.
Nella fioritura degli anni Novanta, che ha visto sorgere quello parigino del viale Clichy, ben due musei erotici in Spagna (a Barcellona e a Madrid), uno ad Amburgo, il più prestigioso è subito diventato il Beathe Uhse di Berlino, sorto nel 1996. Con una superficie di 1.600 metri quadrati su tre piani, è il più grande del mondo. Raccoglie 7 mila oggetti d'arte e artigianato amoroso di varie epoche e paesi: dalle porcellane cinesi del Diciassettesimo secolo alle antiche miniature indiane con scene del Kamasutra, ai dipinti erotici di Otto Dix, Georg Grosz ed Egon Schiele. Preziosa la collezione di cinture di castità medioevali e quella di falli, che vanno dai pezzi intarsiati d'avorio e di legno del Diciottesimo secolo giapponese ai moderni vibratori.
Gran parte delle opere apparteneva alla Uhse, veterana dell'emancipazione femminile tedesca, scomparsa nel 2000 a 91 anni, lasciando dietro di sé la più grande multinazionale europea di articoli sessuali (198 sexy shop sparsi in 12 paesi per un fatturato di 320 miliardi di lire). Il suo museo dedica una parte consistente al racconto per immagini di duemila anni di emancipazione sessuale e ha anche una piccola cineteca dove si possono vedere i primi film porno del cinema muto. Ricca e anche abbastanza unica la sezione sugli afrodisiaci con i primi reperti naturalistici ricavati da radici, funghi, genitali di stambecchi e sangue di serpente.
Ma torniamo in boulevard de Clichy, in piena Pigalle, a due passi dal Moulin Rouge, dove si sono appena inaugurate in contemporanea due mostre, e i sei piani del Museo dell'eros sono affollati di parigini allegri e sorridenti. Si brinda nei bicchieri a forma di preservativo capovolto creati da Julian Murphy, un designer inglese quarantaduenne che interpreta eroticamente gli oggetti della vita quotidiana. Il sesso, secondo l'artista, interessa chiunque, è un ottimo medium per fare arrivare il proprio discorso. E il suo è un discorso libertario e sdrammatizzante, anche quando con ingegnosi giri di vite, tormentati apriscatole o cavatappi, si lancia in interpretazioni del sesso sadomaso. Ingegnose le sue campagne per il sesso sicuro con i preservativi celati nelle forme più diverse (Murphy viene dalla pubblicità), ma non privo di elementi romantici, come nelle mollette che formano coppiette abbracciate.
L'altro artista, Oyo, è israeliano di Gerusalemme. La sua visione del sesso è molto meno solare. Double you see (vedi doppio) è il titolo della sua esposizione: grandi quadri con protagonista la tavoletta del wc che, come la cornice di uno specchio, mostra le immagini (video) da sopra e da sotto. Il sesso, dice, è un argomento come un altro per un artista; non è importante in sé, non va né nascosto né esibito; io qui lo interpreto come un grido di libertà anche per i suoi aspetti meno simpatici e più ripugnanti. E le sue tazze del cesso sono proprio questo: un ponte, un varco fra l'aspetto ludico e quello scatologico.
Un'idea, la sua, che sembra volgere in termini contemporanei una trovata antichissima visto che nello stesso museo sono conservate anche una serie di antiche statuette giapponesi che con un sistema di piccoli specchi mostrano la parte nascosta della scultura. Ecco per esempio una signora imperturbabile che sotto il vestito si sta masturbando, ecco un innocente vecchietto che sotto al tavolo nasconde una ragazza intenta a soddisfarlo...
Che altro potrà aggiungere a tanta fantasia artistica il sempre progettato e sempre rimandato museo erotico di New York? Ne annunciavano l'imminente apertura due anni fa Camille Paglia, discussa intellettuale femminista, e la sua fidanzata Alison Maddex, artista famosa per le sue sculture falliche. Ha anche un nome, MoSex (sul modello del MoMa) e un indirizzo nel cuore di Manhattan fra la 5^ avenue e la 27^. Ma al telefono risponde un messaggio registrato: "Il museo non è ancora aperto, lo sarà presto". Di questi tempi sembra piuttosto improbabile.



ITINERARIO BOLLENTE IN 11 TAPPE
Il primo museo erotico in Europa è stato quello di Amsterdam, aperto nel 1985 con l'intento di conservare ed esporre la parte scandalosa dell'arte, nascosta nelle segrete dei musei tradizionali. Ma è negli anni Novanta che c'è stata la fioritura di questo genere di collezioni, dalla Danimarca alla Spagna, dalla Germania alla Francia. Per raccontare l'eros attraverso i secoli. Vi presentiamo i musei dell'erotismo città per città.

Parigi
Il Musée de l'erotisme si trova a Pigalle, vicino al Moulin Rouge (boulevard de Clichy 72, tel. 01.42582873). Contiene oltre 2 mila pezzi, tra cui disegni porno di Degas, una storia fotografica di bordelli della Belle époque, antiche "sedie masturbatorie". Espongono anche artisti contemporanei.
Sito web:
http://www.erotic-museum.com

Berlino
Il Beathe Uhse (Joachimstaler 4) è il più grande e più famoso dei musei erotici europei. Fondato da una veterana del femminismo tedesco, espone su tre piani (1.600 metri quadrati) oggetti d'arte antichi e moderni, i primissimi film porno del muto, una raffinata collezione di afrodisiaci.
Sito web: http://www.erotikmuseum.de

Madrid
Il NUovo museo di trova nella calle Doctor Cortezo 2 (tel. 091.4294932). Su uno spazio di oltre 800 metri quadrati, propone cinque sale tematiche, nonché esposizioni temporanee con opere di giovani artisti. Una sezione è dedicata alle nuove tecnologie. Ingresso libero (dalle 11 alle 23).
Sito web: http://www.museoerotico.com

Copenaghen
Il Museo erotico è situato nel centro della città (Kobmagergade 24) ed espone un'ampia scelta di pitture e sculture, di miniature indiane, di maliziose cartoline francesi, di filmini pornografici in bianco e nero dell'inizio del secolo. Di grande richiamo le sue statue nude a grandezza naturale.
Sito web: http://www.museum-erotica.dk

Amburgo
Il museo si trova in un antico palazzo totalmente ristrutturato e ora notevole per il suo stile moderno (Nobistor strasse 10a, tel. 040.31784126). Offre una discreta collezione di oggetti antichi e artistici, ma molto del materiale è contiguo a quello in mostra nel celebre quartiere a luci rosse.
Sito web: http://www.erotic-art-museum.hamburg.de

Amsterdam
Il Museo del sesso è collocato assai vicino alla stazione centrale (Damrak 18, tel. 020.6228376). E' il più antico in Europa, essendo stato creato nel 1985. Tra i pezzi più famosi, la colonna col capitello di falli bronzei e le litografie di John Lennon con Yoko Ono. Il sito Internet sarà attivo tra breve.
Sito web: http://www.sexmuseum-amsterdam.nl

Barcellona
Il Museo di arte erotica è situato nel cuore della città (Rambla 96). Espone circa 800 pezzi, tra antropologia, archeologia, arti plastiche, letteratura, pittura e altro. Attenzione su Internet: il sito di un "Museo erotico di Barcellona" è in realtà l'ingresso verso pagine porno a pagamento.

Shanghai
Il Museo dell'antica cultura del sesso in Cina è situato nella via Nanjing. Espone oltre mille pezzi di porcellana antica con immagini erotiche. Il direttore, Lin Zuhua, lamenta lo scarso numero di visitatori, dovuto, a suo avviso, al tabù che ancora circonda nel suo paese la sfera sessuale.

New York
Il MoSex (Museum of Sex) è il più fantomatico nel suo genere. Esiste un indirizzo (Quinta avenue e 27^ strada) ma è dal 1999 che l'inaugurazione viene annunciata e rinviata di anno in anno. Il progetto è di Alison Maddex, artista famosa per le sue sculture falliche. Non si sa ancora quando aprirà.

World Museum of Erotic Art
Questo museo è puramente virtuale ed è stato creato da un gruppo di artisti olandesi. Contiene collezioni permanenti di arte antica e contemporanea, nonché mostre periodiche. Permette anche di inviare cartoline maliziose, lasciare un annuncio a luci rosse, acquistare libri, chattare.
Sito web: http://www.amea.nl

Stoccolma
Anche questo museo, il cui server si trova a Stoccolma, è totalmente virtuale e può quindi essere visitato solo su Internet. Unico difetto: la pagina di ingresso è in svedese. Ma se ci si lascia guidare dalle foto, la visita è senza problemi. Sezione speciale dedicata all'arte del sadomaso.
Sito web: http://www.jarla.net/museum



FATEVI IN CASA LA VOSTRA COLLEZIONE
Navigare nella Rete e scaricare dal video immagini erotiche. Ce n'è per tutti i gusti.

Pigri incalliti, viaggiatori mancati, esploratori del virtuale. Per loro, e per tutti quelli che non hanno occasione di visitare i musei reali, la Rete offre la possibilità di creare una personalissima galleria di immagini erotiche d'arte. Talvolta molto originali, come quelle degli antichi ex libris, scaricabili dal sito
http://www.griffe-aquitaine.com/erotica. Oppure internazionali, come su World Art Erotica, http://www.wae.org: ci si imbatte in stampe inglesi dell'Ottocento, duplicati di statue di Pompei, antiche illustrazioni cinesi, indiane e africane dedicate a tutte le variabili dell'eros amandi.
Fotografie erotiche d'inizio '900 possono essere inviate come cartoline elettroniche da Vintage Card, http://www.erotic-cards.com. Disegni di nudi femminili, ma anche dipinti e foto d'epoca nella galleria Tallulahs, http://tallulahs.com; si scopre che la pittrice vive in Florida e usa se stessa come modella.
L'artista Betty Dobson invece è autrice di un libro dal titolo chiaro, Sex for One, in cui ci illustra con testi e disegni la sua teoria sulle grandi potenzialità dell'autoerotismo. Nel suo sito, una rassegna di disegni dedicati all'argomento.
Una raffinata tecnica di animazione per un museo virtuale di immagini erotiche dell'antica Roma sta in http://www.personal.psu.edu/users/w/x/wxk116/eros, anche se le opere esposte sono ancora pochine. Sempre per appassionati di arte romana e greca l'indirizzo http://www.apollonius.net/erotica.html con sculture, affreschi e terrecotte.
Una galleria completa, che spazia dai disegni di Klimt ai maestri del fumetto è quella di Iris, http://www.eroticadrawings.com/iris. Sorprendenti per originalità le illustrazioni di Emanuele Luzzati per il Decamerone.




GALLERY OF THE EROTIC MUSEUM
Dopo la
Work of Art Gallery dove vi abbiamo mostrato come l'erotismo ha da sempre fatto parte dell'arte e viceversa, ecco un'altra galleria di dipinti e fotografie "da museo": le opere qui esposte fanno infatti parte delle principali collezioni dei musei erotici di tutto il mondo. Allettante passeggiata da non perdere.