Home Page | Welcome | Site Map | Art Gallery | Hot Sex | Links | Guestbook | Hot Chat | Chat | Free | Search | E-mail | Exit
New | Banner | Signal Your Site | Story & Poetry | Forum | Send Photo | Send Card | Send Sms | Almost Famous | Complaint

SEX 11

Parliamo di bisessualità. Cos'è, come viene considerata, vari pareri e opinioni. Con un nostro commento finale.

1° Manifesto Bisessuale
Cos'è la bisessualità
La bisessualità e come usarla: verso una politica di identità coalizionale
La bisessualità vista da Newsweek
La Tabella di Klein dell'orientamento sessuale
Di fiore (maschio) in fiore (femmina). O viceversa
Licenza al sentire (senza interferire)
Link: studi queer
Inversione di ruolo
L'impossibile bisessualità




1° MANIFESTO BISESSUALE
(de La Specificità, La Dignità ed I Diritti della Persona Bisessuale)

- La vera libertà non sta tanto nel poter scegliere, quanto nel poter cambiare.
- Ogni scelta è rinuncia dell'alternativa.
- Diritto fondamentale del bisessuale è che l'una componente della sua sessualità e della sua affettività, sia essa vissuta nella corporeità degli atti o nell'inclinazione dello spirito, non pregiudichi e non riduca in alcun modo l'esistenza, la dignità e la possibilità di esprimersi e di realizzarsi dell'altra.
- L'interesse o l'inclinazione affettiva e/o fisica verso persone di un sesso non comporta di per sé alcun indebolimento o carenza nei riguardi dell'interesse, della capacità e delle potenzialità di rapporto nei confronti delle persone dell'altro.



COS'E' LA BISESSUALITA'
Tratto da "Bisexuality", articolo preparato dal BICEP (the Bisexual Committee Engaging in Politics) e pubblicato dal Bisexual Resource Center.

La bisessualità è il potenziale di sentirsi sessualmente attratti e di intraprendere relazioni sessuali o sensuali con persone di entrambi i sessi. Una persona bisessuale può non essere ugualmente attratta da entrambi i sessi, e il grado di attrazione può variare attraverso il tempo. L'auto-percezione è la chiave per un'identità sessuale. Molte persone intraprendono attività sessuali con persone di entrambi i sessi, eppure non si identificano come bisessuali. Viceversa, altre persone intraprendono relazioni sessuali solo con persone di un sesso, oppure non hanno nessuna attività sessuale, tuttavia si considerano bisessuali. Non esiste un "test" comportamentale per determinare se qualcuno è o non è bisessuale.

Identità Bisessuale:
Alcune persone credono che una persona nasca eterosessuale, omosessuale, o bisessuale (per cause dovute a influenze ormonali prenatali), e che la loro identità sia implicita e non modificabile. Altri credono che l'orientamento sessuale sia dovuto alla socializzazione (per esempio l'imitazione o il rifiuto dei modelli parentali) o a una scelta cosciente (per esempio, la scelta del lesbianismo come parte di una identità politica femminista). Altri credono che questi fattori interagiscano. Dato che i fattori biologici, sociali e culturali sono differenti per ogni persona, la sessualità di ognuno è altamente individuale, aldilà che si sia bisessuale, gay o lesbica, eterosessuale, o asessuale. Il "valore" insito in una identità sessuale non dovrebbe dipendere dalla sua origine.
Molte persone considerano che la bisessualità sia solo una fase che alcune persone attraversano. In effetti, ogni orientamento sessuale può essere una fase. Gli esseri umani sono diversi, e i sentimenti e comportamenti sessuali cambiano attraverso il tempo. La creazione e la consolidazione di una identità sessuale è un processo in divenire. Mentre siamo generalmente socializzati come eterosessuali, la bisessualità è uno stadio che molte persone sperimentano come parte del processo di presa di coscienza della loro omosessualità. Molte altre persone arrivano ad identificarsi come bisessuali dopo un considerevole periodo di identificazione come gay o lesbica. Uno studio condotto da Ron Fox su più di 900 individui bisessuali ha trovato che 1/3 di questi si identificava precedentemente come omosessuale. Un orientamento che può non essere permanente è comunque valido per il tempo in cui è sperimentato. La bisessualità, come l'omosessualità e l'eterosessualità, possono tutte essere un passo di transizione nel processo di auto-scoperta sessuale, o una stabile identità a lungo termine.

Relazioni bisessuali:
I bisessuali, come tutte le persone, hanno una grande varietà di stili di relazione. Contrariamente ad un mito comune, una persona bisessuale non necessita di essere sessualmente coinvolta con un uomo e una donna simultaneamente. Infatti, alcune persone che si identificano come bisessuali non hanno mai intrapreso attività sessuali con l'uno o l'altro (o entrambi) i generi. Come nel caso degli eterosessuali, dei gay e delle lesbiche, l'attrazione non evolve agendo ad ogni desiderio. Similmente agli eterosessuali e agli omosessuali, molti bisessuali scelgono di essere sessualmente attivi con un solo partner, ed avere una relazione monogama a lungo termine. Altri bisessuali possono avere matrimoni aperti che permettono relazioni con partners dello stesso sesso, relazioni a tre, od un numero di partners dello stesso o dell'altro genere (singolarmente o simultaneamente).
E' importante avere la libertà di scegliere il tipo di relazione affettiva e sessuale adatta alle persone coinvolte, aldilà del loro orientamento sessuale.



LA BISESSUALITA' E COME USARLA: VERSO UNA POLITICA DI IDENTITA' COALIZIONALE
di Annalee Newitz e Jillian Sandell. Da Bad Subjects, Issue #16 October 1994

Per mesi abbiamo avuto conversazioni tra di noi provando a lavorare su dove e come siamo bisessuali. Ciò probabilmente non suona così difficile, ma la nostra bisessualità è spesso interpretata dagli altri come qualcosa in disparità con il resto di ciò che noi siamo, queer-socialiste-femministe nell'università.
La bisessualità raramente acquisisce lo stesso tipo di validità che è parte necessaria nel formare una identità salutare. Particolarmente all'interno della comunità queer, che in teoria ci include, spesso ci sentiamo insicure e imbarazzate nell'uscir fuori come bisessuali. Perché ci sentiamo così intimidite? L'attivismo queer ci ha insegnato di prendere piacere dalla nostra sessualità, eppure nei circoli queer raramente troviamo le nostre esperienze affermate nel modo in cui lo sono quelle omosessuali. E' vero che ci sono stati dei cambiamenti. Nei recenti anni le sfilate dell'Orgoglio Gay a New York, San Francisco e altri posti sono state
rinominate per includere lesbiche, gay e bisessuali. Similarmente, organizzazioni bisessuali come BIPOL e BINET sono state formate in diverse delle maggiori città. Ma siamo ancora nella situazione in cui, a dispetto che la bisessualità sia una realtà per noi e per molte altre persone, è raro trovare positive rappresentazioni di noi stessi all'interno della cultura popolare, o qualsiasi
tipo di cultura.
A partire dall'invenzione di Alfred Kinsey della famosa "Scala di Kinsey" nei tardi anni '40, l'idea che la maggior parte delle persone cada da qualche parte tra 0 (totalmente eterosessuale) e 6 (totalmente omosessuale) su di un continuum di preferenza sessuale è stata caldamente dibattuta. Ciò che Kinsey suggeriva, progettando questa scala, era che eterosessuale e omosessuale non sono opposti, ma piuttosto due possibili posizioni su di un continuum di desiderio sessuale. Uno può essere un 2 sulla scala (preferisce il sesso etero, ma occasionalmente gode del sesso omo), o un 4 (tendente all'omo, ma realmente amando entrambi), o qualsiasi altro numero tra 1 e 6.
Nel 1978, lo psichiatra Fritz Klein pubblicò il primo libro sulla bisessualità indirizzato ad un pubblico di massa, The Bisexual Option, e modificò la scala di Kinsey, creando quella che lui chiamò la
Tabella di Klein dell'orientamento sessuale. Questa tabella espanse i 6 punti della scala di Klein ad una scala di 7 punti (dove 1 è solo etero e 7 solo omo), e misura diverse variabili che possono influenzare l'orientamento sessuale: attrazione sessuale, fantasie, comportamenti, emozioni ed auto-identificazione tra le altre. La tabella di Klein dimostra che l'orientamento sessuale è selvaggiamente difficile da determinare nell'era contemporanea: piuttosto di una semplice scala da 0 a 6, abbiamo ora bisogno di una tabella dove valutiamo sette "variabili" con voti da 1 a 7, ed include in questa valutazione anche ciò che sentivamo nel passato come ciò che vorremmo sentire idealmente.
Quando Klein cominciò la sua ricerca per The Bisexual Option, scoprì che praticamente non c'erano articoli o libri sulla bisessualità disponibili nelle biblioteche pubbliche e negli indici medici. Nella Bibilioteca pubblica di New York nel 1976 torvò solo 2 monografie sulla bisessualità, e nessun libro. Perfino oggi, a dispetto del boom delle pubblicazioni queer, A Different Light (una catena di librerie omosessuali) ha introdotto solo negli ultimi 6 mesi una sezione specificatamente sulla bisessualità. In altre parole, è solo di recente che ci siano abbastanza libri sulla bisessualità da riempire una sezione.
Durante gli anni '70, superstar apertamente bisessuali come David Bowie, Andy Warhol, e Marlon Brando hanno reso la bisessualità chic. A quel tempo, i movimenti femministi e quelli per i diritti gay stavano acquistando slancio e "l'oscillazione" sessuale e la sperimentazione erano stili di vita popolari nella classe media come nella controcultura. Mentre la bisessualità esisteva ovviamente nella vita di molte persone, dalle star agli attivisti, essa non ispirò mai il suo proprio movimento politico su larga scala né mai generò una comunità vitale. Negli anni '70, la bisessualità non era chic perché fosse una questione politica, ma perché era associata alla "liberazione sessuale". I movimenti di liberazione omosessuali e femminili erano anch'essi associati alla liberazione sessuale, ma diventarono movimenti politici costituiti mettendo in primo piano questioni di diritti civili. La bisessualità non è mai stata "politica" nel modo in cui i diritti gay e il femminismo continuano ad essere. Con l'arrivo di "queer" come termine ombrello per ogni tipo di minoranza sessuale, si potrebbe pensare che la bisessualità potrebbe essere finalmente arrivata di per sé ad una questione politica. Eppure essa rimane un termine emarginato all'interno della politica queer (leggi: soprattutto omosessuale).
Infatti, quando la bisessualità viene alla luce come una problematica, nella cultura attivista queer e nei mass media è spesso errata o rappresentata come qualcos'altro: i bisessuali sono quindi concepiti come devianti (queer tra i queer?), amanti volubili, psicotici, diffusori di disagio, omosessuali nascosti, e traditori della cusa queer perché in ogni momento possono cambiar faccia e raccogliere i benefici della cultura eterosessista.
Il controverso film Basic Instinct (1992) è un perfetto esempio di come i bisessuali sono ritenuti di incarnare non solo uno, ma quasi tutti questi tratti negativi. Catherine (Sharon Stone), la sospetta assassina in questo film, è una bisessuale a cui, tra le altre cose, piace la promiscuità, il sesso s/m, e crudeli giochi mentali che nutrono delle quasi psicosi nei suoi amanti maschili e femminili e cusano il sospetto che essa stessa possa essere insana. Ciò che è interessante riguardo a questo film non è tanto il
suo ritratto negativo della bisessualità, ma il modo in cui è stato proclamato come un "testo lesbico" sia dai critici cinematografici che dal pubblico. In ogni modo tu lo veda, la bisessualità è degradata o eliminata in questo film. Se tu pensi Catherine come una bisessuale, lei è malvagia. Se tu pensi a lei come a una lesbica, essa non è bisessuale. Quello che abbiamo, quindi, è una bisessuale che è semplicemente cattiva o inesistente. Questo tipo di reazione alla bisessualità non è inusuale: i bisessuali sono oppressi e resi invisibili sia dalla cultura straight che queer.
L'ammontare dell'ostilità e di oscuramenti selettivi scatenati dalla bisessualità ci suggeriscono che essa pone una seria minaccia alla nostra presente concezione di identità sessuale. La maggior parte delle persone continua ad aggrapparsi alla nozione di essere "l'uno o l'altro", etero o gay. La bisessualità complica questa idea.
Per questa ragione, la bisessualità sembra maggiormente visibile come una opzione quando essa aiuta a spiegare l'intensità con cui le persone vengono a coinvolgersi in triangoli amorosi. Il triangolo amoroso porta ad uno di questi scenari: tutti e tre i partners si coinvolgono in una sistemazione oscillante o non-monogama; oppure la gelosia prevale e uno o più partners commettono un atto di violenza emozionale o fisica. Entrambi gli scenari comportano ciò che la cultura dominante chiamerebbe devianza o malattia. Nonostante la non-monogamia ed il rapporto a tre non siano atti anti-sociali come la violenza, essi sono comunque associati, nella cultura eteronormativa, con una sanità discutibile.
Chiaramente anche se i bisessuali possono essere ciò che Fritz Klein chiama "bisessuali sequenziali", cioé monogamente legati ad un genere alla volta, questa non è l'interpretazione dominante delle abitudini bisessuali. Anche tra in bisessuali stessi, la non monogamia è spesso la "pratica" per la "teoria" della bisessualità. In un recente studi esaustivo di oltre 800 bisessuali
autoidentificati chiamato Dual Attraction (1994), i sociologi Martin Weinberg, Colin Williams, e Douglas Pryor trovarono che i bisessuali riferirono nel 1983 che la loro ideale sistemazione era di avere due relazioni profonde, una eterosessuale ed una omosessuale. Ciò che è più interessante di questa scoperta, comunque, è il tipo di domande che gli autori (non-bisessuali) posero prima di raccogliere le loro risposte: "Possono i bisessuali essere veramente impegnati con più di un partner o con partners di sesso diverso?... Come sono organizzate le relazioni multiple?". In pratica, Weinberg e compagni assumono avviando la loro ricerca che l'identità bisessuale implichi necessariamente uno stile di vita non monogamo. Il loro lavoro, per come lo vedono, sta
semplicemente nel documentare come questo stile di vita non monogamo si svolga, non trovare quando o se davvero esso realmente arrivi al punto che gli stereotipi popolari suggeriscono. Tuttavia, è certo il caso che i bisessuali autoidentificati intendano più probabilmente discutere la monogamia.
Una inserzione per il Bay Area Bisexual Network dice: "Noi sosteniamo il celibato, la monogamia e la non monogamia come scelte di vita ugualmente valide".
Patricia Ireland, controverso presidente di NOW, ha anch'essa dichiarato la propria bisessualità dichiarando di avere sia un marito che un'amante femminile.
La bisessualità finisce per essere associata alla non monogamia ed al sesso di gruppo in quanto è difficile immaginare un puro atto bisessuale che coinvolge due sole persone. Due donne assieme, anche se sono bisessuali, praticheranno "sesso omosessuale". Viceversa, un uomo e una donna bisessuali insieme praticheranno del "sesso eterosessuale".
Recenti film come Threesome (1994) e Three of Hearts (1993) danzavano attorno alle questioni della bisessualita nelle loro descrizioni di triangoli amorosi che contenevano partners eterosessuali o omosessuali. Il fatto che entrambi questi film avevano bisogno di situare la bisessualità in triangoli amorosi di mescolanze di generi ed orientamenti ci riporta ad un punto considerato prima: la bisessualità è spesso considerata come la cusa dei triangoli romantici, particolarmente quelli con uscite devianti. Nel film Threesome, per esempio, due giovani uomini ed una donna finiscono a letto insieme dopo essersi reciprocamente desiderati separatamente. Efficaciemente, il personaggio principale dice in voce fuori campo all'inizio del film, "Questa è la storia di come noi siamo diventati devianti".
Una donna bisessuale, scrivendo un saggio personale nella collezione Closer to Home: Bisexuality and Feminism (1992), dichiarò che "l'immagine [...] nella mia mente" di sesso bisessuale è "due uomini loschi e due donne che se la spassano, forse una di queste si chiede se lei avrebbe dovuto preoccuparsi di sapere il nome delle altre persone prima di finire a letto con loro". La bisessualità, che è così difficile da immaginare nei termini di un incontro sessuale standard uno-a-uno, viene a rappresentare e ad essere rappresentata tramite incontri sessuali devianti.
Quello che vediamo qui è una catena di associazioni che cominciano dall'identità sessuale e finiscono con l'insanità. In mezzo troviamo relazioni sessuali non monogame, rabbie violente, malattie, e AIDS in particolare. In un articolo del Time dell'Agosto 1992, Anastasia Toufexis ed Eugene Linden dimostrarono come questo tipo di associazioni possono lavorare. "Come la minaccia dell'AIDS si intensifica, informazioni più precise riguardo alle pratiche e alla prevalenza dei bisessuali diventano disperatamente necessarie", esse scrivono, uguagliando così le pratiche bissessuali alla diffusione dell'AIDS. Come molte persone hanno fatto notare, la bisessualità è spesso attribuita ad un certo tipo di mostruosità o bizzarria negli individui.
The Hunger, un successo del 1983, rappresentava la vampira bisessuale Catherine Deneuve sedurre prima David Bowie, quindi Susan Sarandon, in sensuali incontri con bevute di sangue.
Al di là dei vampiri, un'altro modo in cui vediamo rappresentati individui bisessuali è la figura dell'ermafrodito, una persona i cui organi sessuali combinano gli attributi maschili e femminili. In Bisexuality: A Reader and Sourcebook (1990) di Thomas Geller, posto tra articoli riguardanti l'identità bisessuale c'è un lavoro chiamato "Differenziazione di Genere Normale e Atipica", che descrive (e ne contiene illustrazioni grafiche) lo sviluppo di ordinari ed ermafroditici organi sessuali. Ad un livello individuale perciò, il bisessuale è visto come supernaturale (forse perfino immaginario, come i vampiri), o come un'anomalia medica il cui sesso biologico è essenzialmente deforme.
Questi non sono gli unici modi in cui la bisessualità è stata resa problematica con la sua associazione con aberranti identità o sessualità. Nell'aprile del 1982 il Barnard College di New York ospitò una conferenza femminista intitolata "Verso un Politica di Sessualità". La conferenza provò di essere un evento storico e controverso, scatenando le così chiamate "guerre sessuali" che stanno ancora infuriando oggi all'interno della comunità femminista. La conferenza fu unica in quanto fornì uno spazio alle femministe per discutere l'erotica e la politica della sessualità non normativa. Pleasure and Danger (1984) di Vance, il testo di riferimento che contiene verbali di questa conferenza, dimostra il tipo di pensiero polarizzato di cui stiamo parlando. Le due fazioni che emersero non erano formate da donne etero e lesbiche, ma da donne "vaniglia" e "s/m". Molte donne alla conferenza videro il sadomasochismo come inestricabilmente legato al sesso inter-generazionale, al travestismo, alla transessualità, al feticismo al sesso professionistico e alla bisessualità, sostenendo che tutti questi gruppi avrebbero minacciato ed inquinato la comunità femminile. Finché la la sessualità era una scelta politica, ed il lesbianismo la scelta politica corretta, ogni altro tipo di sessualità era considerata contro-rivoluzionaria. Si considerava perciò che la bisessualità avrebbe minacciato la coesione del movimento delle donne, non solo perché le donne avrebbero fatto sesso con degli uomini ma anche a causa della sua associazione con altre pratiche sessuali inusuali. Questioni contemporanee di butch/femme fanno eco a queste prime discussioni, con le butch/femme collegate alla bisessualità e al s/m.
Fin dai primi anni '80 c'è stato un significativo incremento nelle esplicite rappresentazioni della sessualità sadomasochistica all'interno della cultura popolare. Ciò che è interessante, nel contesto della nostra presente discussione, è che questa cultura s/m è un posto dove rappresentazioni di bisessualità sono facilmente reperibili. Comunque, a dispetto della frequenza di incontri di sesso misto all'interno dei gruppi e della letteratura s/m, la bisessualità stessa, come identità, è spesso emarginata o cancellata, essendo il s/m l'identità sessuale primaria dei partecipanti. Madonna's Sex (1992) un libro di immagini erotiche pieno di attrezzi s/m, è un essenziale esempio della corrente principale del s/m, ed è tipica in questo l'esplicita connessione del sesso s/m con
l'omosessualità ed un evidentemente appropriato immaginario queer (estrema la delusione, deve essere notato, della comunità queer stessa). Ma con maggior importanza, Sex è un libro sulla bisessualità, contenedo immagini di incontri sessuali sia omo che etero. Nonostante ciò il libro è proclamato come queer. Una volta ancora, la bisessualità cade per il margine.
Finché il s/m è coscientemente teatrale, con i partecipanti adottanti ruoli e negoziando sceneggiature da rappresentare, la propria identità "di ogno giorno" è abbandonata. Senza dubbio parte del fascino seduttivo del s/m è la possibilità di entrare in un altro mondo dove il sesso quotidiano è lasciato indietro, così che incontri di sesso diverso così come dello stesso sesso avvengono continuando a mantenere la propria identità queer o normale. Di certo, gli atti sessuali comprendono un'elemento di esibizione, ed una specie di gioco di ruolo, ma ciò che ci riguarda è che un ruolo - la bisessualità - è costantemente respinto. In altre parole, il s/m permette ai partecipanti di praticare atti bisessuali simultaneamente disconoscendoli proclamando questi atti semplicemente s/m.
Macho Sluts (1988) e Doc and Fluff (1990) di Pat Califia sono entrambi ottimi esempi di letteratura s/m che includono la bisessualità pur essendo specificatamente e dichiaratamente indirizzati alle lesbiche.
Un aspetto positivo del s/m è la creazione di uno spazio sicuro dove certi atti possono svolgersi all'interno di un contratto negoziato, ma non sembra necessario mascherare la realtà di molti incontri a sesso misto, sia livello di fantasia che di realtà.
Ultimamente una specie di chic s/m è emerso, spesso associato con gli attivisti "pro-sex" come Pat Califia e Gayle Rubin, e il s/m è diventato una conveniente controfigura per una varietà di attività sessuali alternative, incluso il feticismo (specialmente la pelle), il travestismo, ed il sesso tra persone di diverse generazioni. Come atti sessuali che trasgrediscono il "normale" sesso queer e straight, queste attività finiscono per essere collassate in diverse versioni di "devianza". Finche gli attivisti pro-sex hanno avuto qualche successo nel combattere gli stereotipi negativi che persistono nei riguardi del s/m (ed altre attività sessuali alternative) perfino la bisessualità sta diventando chic.
Il semplice rendere la bisessualità chic non è chiaramente di per sé un successo. Come certi commentatori hanno notato l'ultimo anno, uno dei possibili effetti collaterali della popolarità del "lesbian chic" fu che ciò codificò il lesbianismo come nient'altro che una moda, come un marchio richiesto a certi beni di consumo. Un altro fatto, di certo, è che niente che è di moda per un'anno lo è anche l'anno successivo. Vedere l'identità sessuale come una moda non è meglio di dire che questa è parte di una fase passeggera. Con l'arrivo della moda s/m un modello sembra emergere dove uno stile di vita o una identità sessuale diventa più di tendenza generale ed è pubblicizzata cosicché certi beni di consumo associati vengano acquistati. Dato che non ci sono ovvi beni di consumo che accompagnino la bisessualità questa può essere una ragione della sua assenza nella cultura di consumo. Ma le ragioni vanno più in profondità. Esse hanno più a che fare con un tipo di bifobia all'interno della cultura straight e queer.
Troviamo spesso la bifobia quando la bisessualità è confusa con l'omosessualità. All'interno dell'Università vi è pressoché il luogo comune di discutere che ci sia un tra-le-righe queer nei film e nei libri che sono, nella superficie, bisessuali o perfino eterosessuali. L'acclamato libro di Vito Russo sull'omosessualità nei film, The Celluloid Closet (1981), non è solo uno studio sugli attuali personaggi gay e lesbici nei film di Hollywood, ma anche uno dei primi esempi dell'aumento della tendenza popolare a leggere il tra-le-righe queer dei film. Questa tendenza è ben consolidata e film come Gentlemen Prefer Blondes (1953), Black Widow (1986) e Thelma and Louise (1991) sono solo tre dei testi che si considera abitualmente riguardino in realtà il lesbianismo. Eppure
trattano tutti di donne che sono, almeno in superficie, eterosessuali. Noi non condanniamo di certo la pratica di trovare il tra-le-righe queer nella cultura "straight". Noi vorremmo semplicemente allargare le possibili letture queer per icludere anche quella bisessuale. Per quanto l'omoerotismo si fortemente suggerito tra queste protagoniste femminili, l'idea che esse possano essere bisessuali non è mai sfiorata.
Come può essere così? La resistenza alla bisessualità da parte della comunita gay e lesbica è particolarmente forte. E' quasi come se i bisessuali minaccino i queer con l'assimilazione nel mondo eterosessuale.Il bisessuale rende difficile mantenere un confine chiaro tra le comunità queer e straight. Questa paura dell'assimilazione è rappresentata da Susie Bright, in Sisters, Sexperts and Queers (1993) come la "paranoia del Titanic" dove "ci sono solo sei lesbiche lasciate nella zattera della vita, e se noi perdiamo un'altra persona, affonderemo tutte... è solo minacciando quelle che sono insicure, chi si sente come se stessimo perdendo la nostra comunità". Eppure, significativamente, Bright, che è una dichiarata sostenitrice delle minoranze sessuali, si definisce lesbica pur vivendo una vita bisessuale.
In Making Things Perfectly Queer (1993) Alexander Doty suggerisse che il queer della cultura di massa viene dal modo in cui i testi vengono ricevuti e letti, anziché dal fatto che il queer si effettivamente nel testo. Perciò il significato presente nel testo può essere eterosessuale ma il significato che è attorno al testo può suggerire un desiderio omosessuale. Dato che i mass media raramente mostrano rappresentazioni positive della gente queer, trovare un tra-le-righe queer nella cultura popolare diventa una forma di piacere, e perfino una specie di necessità per molte persone. Eppure, questi due tipi di significati - il tra-le-riche queer e la superficie etero - rimangono sempre mutualmente esclusivi piuttosto che alternative co-esistenti. La possibilità che Susan Sarandon e Geena Davis, o Marilyn Monroe e Jane Russell possano essere ritratti di donne bisessuali non sempra essere un'opzione.
Uno dei testi teorci più influenti disponibili sull'identità queer nella cultura, Between Men (1985) di Eve Sedgwick, dimostra il problema del provare ad estrapolare una prospettiva bisessuale da una queer. Acclamato come uno dei primi lavori accademici sull'omosessualità nella letteratura classica dagli autori e dagli studenti che esso ha influenzato, Between Men è per molti aspetti un esempio di ciò che accade quando ci si focalizza troppo per trovare un tra-le-righe queer ignorando il contesto bisessuale. Uno dei molti argomenti chiave che la Sedgwick tratta nel suo libro è che gli uoimini spesso contrattano il loro desiderio sessuale per un altro ponendo una donna in mezzo a loro. Questa donna può essere una fonte di romantica rivalità, o una persona che un uomo da all'altro in matrimonio, o una donna immaginaria che rappresenta simbolicamente l'oggetto del desiderio in realtà maschile. I due uomini che si desiderano l'un l'altro esprimono il loro amore su questa donna, ed in questo modo l'omosessualità viene "seppellita" in una relazione eterosessuale.
Una donna tra due uomini così si ritrova ad essere un vincolo omoerotico o perfino omosessuale.
Usando l'idea della Sedgwick (forse impropriamente), si può provare che quando un uomo gay si innamora di una donna questo rappresenta un mascheramento della sua omosessualità, anziché un'affermazione della sua bisessualità. La Sedgwick stessa precisa che la sua formuazione è intesa a criticare il modo in cui gli uomini usano le donne come pegno nelle loro contrattazioni
(spesso finanziarie) tra loro stessi. Tuttavia ha generato una teoria che è adesso usata nell'ambiente queer per riprodurre questo grande problema. Le donne che un gay potrebbe amare sono solo strumenti che egli usa per avere un uomo che egli in realtà ama. Non c'è spazio per una lettura bisessuale, in cui un uomo prova simultaneamente desiderio per donne e uomini, ma è costretto a scegliere tra di loro.
Noi crediamo che sia il tempo di prendere seriamente e prestare attenzione a questa donna (o uomo) che si trova "in mezzo". Perché non proviamo ad analizzare ciò che sembra ovvio nello scenario della Sedgwick? Lei sta descrivendo il desiderio bisessuale, il desiderio che due uomini sperimentano tra di loro, per le donne. Perché il desiderio di un uomo per una donna
dovrebbe essere in realtà il desiderio per un uomo? Perché lui non può in realtà desiderare entrambi, ed essere confuso perché la sua cultura gli chiede di scegliere l'una o l'altro?
Interpretare situazioni reali o di finzione come quelle che la Sedgwick dscrive come bisessuali (anziché copertamente omosessuali) permette di dire la verità su sé stessi più facilmente. Non ci è necessario cancellare o sminuire un genere nell'obiettivo di trovare cosa sta accadendo realmente. Ne ci è necessario spendere grandi quantità di energia allontanando desideri sessuali che sembrano disordinati perché non si inseriscono nelle linee di un'identità omosessuale o eterosessuale rigidamente definita.
Accettare la bisessualità come una forma di desiderio comune sia alle persone straight che queer ci permetterebbe di capire cosa c'è, in varie forme, di fronte ai nostri occhi. Anziché agonizzare in una ricerca del tra-le-righe queer nella nostra cultura popolare, noi potremmo invece smettere di scavare e prendere seriamente la superficie di questa cultura. Persino quando troviamo la
bisessualità sulla superficie delle cose, essa è ancora spesso letta come omosessualità. Personal Best (1980), Basic Instinct e The Hunger trattano tutti quasi esplicitamente di donne bisessuali, tuttavia sono raramente descritti come tali ed invece sono elencati nelle guide ai film e nelle riviste come se trattassero di lesbiche.
Ma le culture gay e straight similarmente continuano ad insistere, in senso letterale, che le cose non sono così semplici. Come altrimenti potremmo spiegare le persone gay, nella finzione e nella vita reale, che hanno talvolta rapporti eterosessuali, e viceversa? Go Fish, l'acclamatissimo film recente sul romanzo lesbico, contiene una scena in cui un finto tribunale si riunisce per giudicare una lesbica che ha recentemente dormito con un uomo. Quantunque leggermente ironico, questo tentativo mette a fuoco un reale - ed oppressivo - aspetto della cultura gay e lesbica.
Duplicando alcuni dei più oppressivi aspetti della società eteronormativa molti gay e lebiche insisteranno che la sessualità deve essere bianca o nera: anche se talvolta sei attratto dal sesso opposto, questo deve urgentemente essere ridotto al silenzio in nome della tua pura identità queer.
Per tutte queste ragioni ed oltre, noi crediamo che il mondo sia pronto per un nuovo modo di politicizzare e comprendere l'identità. La bisessualità è solo un esempio di un tipo di identità che suggerisce delle possibilità per la costruzione di coalizioni tra i gruppi marginali e la loro controparte di maggioranza. Il femminismo ed il movimento per i diritti dei gay sono stati capaci,
separatamente, di far avanzare nella liberazione sessuale forti movimenti politici sfidando gli assunti esistenti riguardo alle relazioni tra generi, alla sessualità e al potere. Una politica di identità coalizionale potrebbe far fare a questi movimenti un passo in avanti portando assieme i loro contesti separati. Per esempio, l'aperta presa di coscienza della bisessualità come una genuina
forza sociale aiuterebbe a portare avanti le necessarie alleanze tra la comunità eterosessuale ed omosessuale. Il separatismo è sempre un primo passo necessario per un nuovo movimento politico, un modo per creare uno spazio sicuro all'interno del quale i membri possano sentirsi forti e valorizzati. Identità di confine come la bisessualità mettono in discussione il pensiero separatista, ed aiutano le persone a lavorare assieme sui problemi che riguardano tutti loro.
Non stiamo auspicando per la bisessualità come una nuova identità all'interno delle già esistenti minoranze; anzi, noi stiamo suggerendo la bisessualità come una metafora per l'identità anti-separatista che è più conveniente all'esperienza contemporanea. Specificatamente, la bisessualità potrebbe essere usata come un punto di slancio per costruzioni di coalizione in aree dove le problematiche eterosessuali, omosessuali e femministi possano incontrarsi.
L'organizzazione contro l'AIDS è chiaramente un area in cui una perdita della distinzione tra interessi omosessuali ed eterosessuali è richiesta. Ancora, gran parte di ciò che molti straights fanno è sentito come un adeguato aiuto per le cause relative all'AIDS. Ma comprendere la sessualità umana come un continuum efatizzerebbe che è compito di ognuno aiutare a porre fine a questa piaga sessuale - non è solo un lavoro per queer e simpatizzanti. Proseguendo ancora, problemi come la violenza domestica ed altre forme di conflitti di relazione sono chiaramente comuni a tutte le persone, al di là di dove essi cadano nel continuum di Kinsey. Libri come Naming the Violence (1986) sugli abusi domestici hanno enfatizzato che non si tratta solo di un problema eterosessuale, causato dal patriarchismo e da un eterosessualità non illuminata. I queer - maschi e femmine - sono vittime di abusi domestici, ed essi vivono lo stesso tipo di perdite e gioie che sperimentano gli eterosessuali nei loro legami sentimentali. Vedere la nostra sessualità come una variazione su uno sfondo bisessuale aiuterebbe le persone a lavorare insieme per i problemi in casa ed in famiglia, e chiamerebbe l'attenzione di ognuno sul modo in cui le relazioni romantiche e sessuali sono sotto molti aspetti simili dappertutto. Cambiare da un partner maschile ad uno femminile non risolverà i tuoi problemi di gelosia o di violenza. Potrà solamente porre un volto di genere diverso su di essi.
Infine, noi crediamo che il modello del continuum di identità che spiega la bisessualità possa essere costruttivo nel definire le altre forme di minorità in modo altrettanto adeguato. L'identità bi-razziale, come l'identità bisessuale, è ancora largamente invisibile e spesso fonte di confusione e vergogna. L'identità razziale è spesso vista come una situazione di "noi e loro" - molte persone
che non scelgono di identificarsi con una razza o l'altra nei loro ambienti si sentono alienati dalle loro comunità. Se noi tentassimo di definire la razza e l'etnia in un continuum di identità, questo potrebbe riflettere molto accuratamente la realtà della vita contemporanea (oltre ad essere più inclusiva). Anche se una volta rafforzava le minoranze esprimere il loro valore abbracciando
l'unicità, sta ora diventando chiaro che questo può essere allo stesso modo costrittivo. Molte persone non sentono più di potersi includere in una delle comunità di minoranza loro disponibili.
Come un modello per comprendere come funziona l'identità umana, il continuum ci offre un luogo da cui vederci l'un l'altro come versioni diverse della stessa cosa, anziché diametralmente opposti l'uno all'altro.

Annalee Newitz è una scrittrice freelance ed una studentessa diplomata nell'English Department in UC-Berkeley. Attualmente sta lavorando ad una serie di articoli sul sesso e le classi nella cultura di massa, e ad una dissertazione sulle rappresentazioni dei mostri e degli psicopatici nella cultura popolare americana.

Jillian Sandell è una studentessa diplomata nell'English Department in UC-Berkeley. Il suo più
recente articolo su John Woo ed il cinema di Hong Kong può essere trovato sul Bright Lights
Film Journal.




LA BISESSUALITA' VISTA DA NEWSWEEK
Non gay. Non etero. Una nuova identità sessuale emerge. Queste sono le parole che catturano l'occhio sulla copertina di Newsweek del 17 Luglio 1995. Quello che c'è dentro è la (certamente) politicamente corretta delucidazione dell'argomento che riguarda milioni di persone in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, come usuale, i mass media sono rapidi ad aiutare i bisessuali a costruire una reputazione non peggiore di quella dei 'sessualmente normali'. Ancor più, essi stanno assiduamente tentando di persuadere la società di sbarazzarsi dei limiti etici che stanno tra persone di diverso orientamento sessuale. Come Micheal Stipe dei R.E.M. rivendica "Le etichette sono per il cibo". Di Halmos.

Considerati troppo gay dagli eterosessuali, e non abbastanza gay dagli omosessuali, i bisessuali negli anni '90 stanno rivendicando la loro propria identità. La bisessualità negli USA sta rendendosi visibile apertamente, nella cultura pop, nel cyberspazio e nella vita universitaria. La gente bisessuale sfida il tradizionale sistema dei ruoli di genere e crede di avere il diritto di vivere la sua propria vita libera dai pregiudizi. La rivalutazione, se non disposizione, delle etichette dei ruoli sessuali sembra essere un'urgenza più forte che mai prima. Chi è familiare con la sua idea che noi abbiamo sia una lato maschile che femminile, ciascuno eterosessualmente attratto dal genere opposto, non sarà sorpreso di apprendere che Freud considerava l'eterosessualità esclusiva un problema psicologico. Sfortunatamente, egli non ha mai avuto la possibilità di corroborare la sua idea.
La maggior parte dei bisessuali dichiarano che essi potrebbero non voler sottolineare cosa la bisessualità significhi esattamente. Né è chiaro dove la tendenza abbia la sua provenienza, secondo certi scienziati, l'origine potrebbe essere genetica.
Niente è per certo, neppure il numero approssimato di bisessuali, in parte dovuto al fatto che sia discutibile o no la questione che essere bisessuali dipende dall'orientamento o dal comportamento. Sfortunatamente, come l'articolo ci avverte, ad un ordine sociale basato sulla monogamia, la bisessualità si profila come una potente minaccia, fintanto che la maggior parte della gente pensa che essere bi significhi necessaraimente che uno abbia due o più partners. Non è proprio così, da quanto mostrano certe interviste. Comunque, i bisessuali e gli omosessuali similmente sono influenzati dai 'normali', la maggior parte di essi deve condurre due differenti vite - una per i parenti o per i colleghi o entrambi, e una per gli amici.
La conclusione finale potrebbe probabilmente essere che uno che crede fortemente nella supremazia dell'eterosessualità sia costretto a rimanere sorpreso da ciò che troverà profondamente dentro alla propria personalità dopo averla esaminata esaurientemente o quando apprenderà che dei macho divi come Cary Grant o James Dean erano a loro volta bisessuali.



LA TABELLA DI KLEIN DELL'ORIENTAMENTO SESSUALE
Una breve spiegazione.

La Tabella di Klein dell'orientamento sessuale è illustrata di seguito. Per ogni persona, essa dispone delle sette variabili componenti l'orientamento sessuale, elencate da A a G nel lato sinistro. Le tre colonne indicano tre differenti punti a cui l'orientamento sessuale è assegnato: il passato della persona, il suo presente e il suo ideale. La persona quindi riceve una valutazione da 1 a 7 per ognuna delle 21 combinazioni risultanti, una valutazione per ogni casella vuota nella tabella.
Nel tuo passato, puoi aver sperimentato diversi livelli. Per mantenere le cose semplici inserisci una valutazione che ne indichi la media. Il significato delle valutazioni è indicato sotto la griglia.

A - Attrazione Sessuale:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

B - Comportamento Sessuale:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

C - Fantasie Sessuali:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

D - Preferenze Emozionali:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

E - Preferenze Sociali:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

F - Stile di Vita:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

G - Auto-Identificazione:
Passato: ...
Presente: ...
Ideale: ...

Per le variabili da A ad E:
1 = Solo l'altro sesso
2 = L'altro sesso maggiormente
3 = L'altro sesso a volte di più
4 = Entrambi i sessi ugualmente
5 = Lo stesso sesso a volte di più
6 = Lo stesso sesso maggiormente
7 = Solo lo stesso sesso

Per le variabili F e G:
1 = Solo eterosessuale
2 = Maggiormente eterosessuale
3 = Eterosessuale a volte di più
4 = Etero/omosessuale ugualmente
5 = Omosessuale a volte di più
6 = Maggiormente omosessuale
7 = Solo omosessuale

Nota: la Tabella di Klein prende in considerazione il fatto che molte persone cambiano il loro orientamento nel tempo. Dove una persona è oggi non è necessariamente dove lei o lui era nel passato o dove lui o lei sarà o vorrebbe essere nel futuro. Il concetto dell'orientamento sessuale come un processo dinamico in divenire è necessario se cerchiamo di comprendere propriamente l'orientamento sessuale di una persona nella sua interezza.




DI FIORE (MASCHIO) IN FIORE (FEMMINA). O VICEVERSA
Sfatiamo uno dei più forti luoghi comuni sulla bisessualità, ovvero che il bisessuale senta "necessariamente" il bisogno di intrattenere rapporti paralleli con persone di entrambe i sessi, accusando, quindi, implicitamente di infedeltà congenita la stessa condizione bisessuale.

In realtà il bisessuale, specie se "riconciliato", ovvero se vive serenamente con sè stesso e con gli altri la sua condizione, ha le stesse possibilità di rimanere fedele al suo partner (che può essere un uomo o una donna) di un etero o di un omosessuale. La sua bisessualità si esprimerà semplicemente nel non imporsi vinvoli di sorta nella scelta del nuovo partner, quando il precedente rapporto (come può capitare a tutti, d'altronde) sarà finito.
Il bisessuale può, in questo caso, essere più che mai definito come colui che sceglie "le persone", e non il sesso del partner.
Questo non toglie che questo tipo di soluzione, il passare ripetuto o addirittura periodico da relazioni con partner di uno o dell'altro sesso, non possa seguire o essere il riflesso di una mutevole percezione di sé, dei propri desideri e, in definitiva, anche di una variabilità nella definizione del sesso del partner che di volta in volta, in fasi differenti della nostra vita, noi possiamo sentire come ideale.



LICENZA AL SENTIRE (SENZA INTERFERIRE)
Può apparire un compromesso triste, una soluzione destinata a sfociare inevitabilmente in una vita grama: il partner fisso, di sesso opporto al tuo, conosce la tua bisessualità e la accetta. Ti accetta così come sei, nel bene e nel male, purchè la bisessualità resti per te solo un modo di sentire, di percepire, di sentirti attratto da persone del sesso "sbagliato", tagliando per tacito consenso o per accordo esplicito il diritto e la possibilità di lasciarti vivere la tua dimensione bisessuale anche nella fisicità degli atti.

Per alcuni bisessuali questo può rivelarsi un compromesso accettabile, ma per la maggior parte no. Lo ritiene accettabile chi è disposto o addirittura incline a vivere la propria componente "indesiderata" (dal partner fisso) come proiezione interiore, come fantasia, speculazione intellettuale, fruizione erotica non in prima persona o pornografica, come rapporto virtuale.
In taluni casi la conoscenza dell'identità bisessuale del partner può persino aiutare la coppia a raggiungere un maggior livello d'intimità ed una più stretta e spensierata intesa anche sul profilo erotico-sessuale.
E' la presenza del partner fisso, una figura di sesso uguale al nostro ma più spesso di sesso opposto, alla quale ci sentiamo legatissimi e che sentiamo di amare veramente, a rendere possibile tutto questo senza che il compromesso si trasformi in una tortura destinata a durare tutta la vita.
La stessa soluzione diventa un compromesso assai triste quando invece è la conseguenza di giochi di convenienze, per non distruggere una famiglia, per non farne pagare le conseguenze ai figli, perchè si teme di venire scoperti e di attirare su di sè e sulla propria famiglia le maldicenze del mondo, o per non rischiare con rapporti promiscui di contaminare il partner fisso con malattie veneree.
Ed altrettanto triste è la situazione nella quale, accanto alla conoscenza dell'identità bisessuale ed al mantenimento fedele del rapporto, regna anche il disprezzo, la derisione o il biasimo nei confronti del partner "diverso".



LINK: STUDI QUEER
Qualche sito per approfondire.

1-
http://eng.hss.cmu.edu/gender/
Raccolta sistematica di link a siti dedicati a gender studies e queer studies con particolare attenzione all'intersezione genere/sessualità. Sesso, genere, identità sessuale e sessualità. Dall'English Server della Carnegie Mellon University.
2- http://www.arcade.uiowa.edu/gw/comm/gender.html
Raccoglie link a siti e testi sull'attraversamento delle identità di genere: queer, transgender,cyberqueer, bisessualità. Alcuni dei siti a cui è possibile collegarsi sono: il Manifesto Posttransessuale di Sandy Stone; Transgender Theory; Genderplex. Da notare il link a una raccolta di siti su Above and Beyond Gender WWW Sites.
Link anche a siti sulle identità di confine: Diaspora, La Frontera, Border Incidents (vedi anche Anzaldua). Curata da Karla Tonella, Communication Studies, Iowa University.
3- http://www.massey.ac.nz/~wwwms/709.html
Presentazione del corso omonimo offerto nel 1996 dal dipartimento di Women's Studies alla Massey University (Nuova Zelanda). Interessante: è un'introduzione in forma di dialogo che riporta alcuni dei termini chiave del rapporto tra femminismo e l'insorgere del paradigma queer. Viene sottolineata la contestualizzazione dei termini e delle pratiche queer (qui rispetto alla Nuova Zelanda).
4- http://www.gayportal.org/igt/bsx/parole.html
In una pagina sono stati raccolti i luoghi comuni più riffusi riguardanti la bisessualità. Ognuno di essi viene poi commentato.
5- http://neurolinguistic.com/proxima/articoli/art-30.htm
Dalla "Rivista di scienze sessualogiche", n. 1-2, del 1966, alcuni articoli sulla bisessualità, l'omosessualità e altro ancora. Da leggere.



INVERSIONE DI RUOLO
Stiamo camminando qui su di un limite sottile, sulla sottile costa di una montagna: da una lato l'eterosessualità più pura e inattaccabile di una coppia donna-uomo perfettamente autoreferenziata, ed al suo interno sessualmente autartica (simbolo stesso dell'eterosessualità); dall'altro la pulsione a trascendere dal sé, con tutto il carrozzone di comportamenti, di atteggiamenti, di ruoli convenzionali sul piano pscicologico, fisico e sessuale che sembra stare alla base di molti "sentire" omosessuale.

La coppia qui è fedele, o se non altro non ha un bisogno implicito di allargarsi o di assorbire elementi esterni, ed i partner, di sesso opposto fra loro, sanno soddisfarsi vicendevolmente.
La sintesi dell'idea è questa: l'uomo assume il ruolo femminile, e la donna quello maschile, e questo tanto sul piano psicologico quanto su quello delle dinamiche interne alla stessa coppia che, infine, su quello più propriamente sessuale.
Una donna ed un uomo. Sembrano una comune coppia. Sembrano. In realtà una sola cosa è diversa per loro: hanno deciso d'invertire i ruoli. Non stiamo parlando di chi farà le pulizie per casa, di chi farà la spesa, di chi andrà a recuperare il bimbo a scuola. Stiamo parlando della sfera più intima, della più profonda: stiamo parlando dei ruoli sessuali.
Lei sarà l'uomo per lui, e lui diventerà la donna di lei. La bisessualità di entrambi è una dato quantomai scontato.
No, possono anche non essere mai entrati nel letto con una persona del loro stesso sesso, se è questo che volete sapere. Possono sì, o possono no.
Devono essere liberi. Liberi di rinnegare un mito, la storia millenaria del sesso a cui appartengono, i milioni di anni di lotta di animali del loro stesso sesso. Devono credere nella fluidità tra il Maschile e il Femminile.
E' una questione di baci e di massaggi, di carezze qua o di carezze là. E' una questione di luoghi, di luoghi fisici. E' cambiare la topografia e le coordinate, i punti cardinali del proprio corpo. E' perdere l'orientazione. E provare il piacere di vagare senza sosta e senza meta. Insieme.



L'IMPOSSIBILE BISESSUALITA'
Non è un orientamento sessuale. Ma soltanto un comportamento. Qui spieghiamo perchè. Un nostro punto di vista. Leggetelo.

Dice uno dei travestiti del film "Amici complici amanti": "Io so solo che dal giorno in cui sono nato, e ti assicuro che è un giorno bello lontano, non ho mai conosciuto un autentico bisessuale. Fatemelo vedere anche una volta sola un bisessuale che vive col suo ragazzo e poi scappa di nascosto a trovare la sua amichetta. Figuriamoci!!".

Questo andrebbe detto a quanti oggi (e non sono pochi) vantano, spesso in buona fede, la loro presunta bisessualità. La bisessualità come orientamento sessuale (cioè come oggetto del desiderio, chi mi piace, chi desidero, di chi mi innamoro) non esiste. La bisessualità può essere solo un comportamento. Comportamento inteso come quello che uno fa, come si comporta, il suo modo di fare del sesso. Esempio: una persona può essere eterosessuale ed avere comportamenti omosessuali o bisessuali o non aver alcun comportamento sessuale, senza per questo essere meno eterosessuale; una persona può essere omosessuale e avere comportamenti eterosessuali, bisessuali o nessun comportamento sessuale, senza per questo essere meno omosessuale.
Se nemmeno ci innamoriamo di tutte le donne o di tutti gli uomini ma, all'interno del "genere", scegliamo uno o più modelli, uno o alcuni tipi di donne o uomini, come sarà possibile - nonostante molti continuino ad affermarlo - innamorarsi indifferentemente di un uomo o di una donna?

C'è poi qualcuno che pensa alla bisessualità come a una "fase" della vita. Sbagliato anche questo, perchè l'identità sessuale (è fissa, stabile e vuol dire come mi sento io "dentro": se mi sento un uomo o una donna), come anche l'orientamento sessuale (chi mi piace), si affermano già nella prima infanzia e non si possono modificare, fanno parte dello "zoccolo duro" della nostra personalità. E' possibile - e anche bello, se si rispettano alcune condizioni basilari - andare a letto con chiunque, stabilire una buona intesa affettiva, costruire un bellissimo "matrimonio", magari. Ma un vero innamoramento, un totale appagamento scordateveli.

C'è una sola categoria di persone che davvero si può innamorare alternativamente (mai contemporaneamente: altra interessata bugia che molti omosessuali volentieri si raccontano) di un uomo o di una donna. Chi ha un problema di identità sessuale, cioè chi si sente un pò uomo e un pò donna. Una persona così cercherà un uomo quando sentirà prevalere in sé l'identità femminile; si innamorerà di una donna quando sentirà prevalere la propria identità maschile. Ma sempre cercherà il sesso opposto a quello cui sente di appartenere in quel momento: non di bisessualità si tratterà, dunque, ma di eterosessualità esclusiva. A essere ballerina è l'identità sessuale (se mi sento uomo o donna). L'orientamento sessuale o oggetto del desiderio (chi mi piace) rimane stabile: sempre eterosessuale.