PALOMBELLA ROSSA

 

Regia, soggetto e sceneggiatura: Nanni Moretti
Musica: Nicola Piovani
Interpreti
: Nanni Moretti, Asia Argento, Silvio Orlando, Mariella Valentini, Alfonso Santagata, Claudio Morganti, Eugenio Masciari, Mario Patanè, Luigi Moretti, Fabio Traversa, Raoul Ruiz,
Antonio Petrocelli, Imre Budavari, Giovanni Buttafava, Remo Remotti, Mario Schiano, Franco Bernini, Luisanna Pandolfi, Marco Messeri, Gabriele Ceracchini, Carlo Mazzacurati, Daniele Luchetti, Mario Monaci Toschi, Telemaco Marcoccia, Mauro Maugeri
Produzione: Nanni Moretti e Angelo Barbagallo per Sacher Film, Nella Banfi, Palmyre Film, Rai Uno, So.Fin.A.
Anno: 1989
Durata: 89'


Estratto da PALOMBELLA ROSSA

Il sindacato - Noi dobbiamo riflettere assieme su questo decennio. C'è da costruire una vera identità nostra...forte! L'alternativa è un movimento conflittuale, di lotta. Il potere dell'opposizione è la lotta. Allora, io faccio il sindacalista, Fiumicino ci scappa, la scuola ci scappa, la lotta per la casa ci scappa...alcuni settori tengono...qualche movimento lo azzecchiamo, in parte. Io e te ci conosciamo bene Michele e tu sai che io ho una particolare passione per i movimenti. Perché io sò che nella società c'è un potenziale conflittuale enorme...che va diretto. Perché se non è diretto, o non c'è o si disperde o è clientelismo o è lotta selvaggia. Sono dieci anni che...
L'utopia - Mi ricordo il movimento degli indiani cicorioni. Mi dissero che dovevo requisire due aerei per portare il loro movimento in Perù alla "festa del sole". Poi, dovevo convincere il partito a far distruggere l'Altare della patria per far posto a una comunità alla quale avrebbero aderito tutti gli animali e le piante della zona. Avrebbero aderito spontaneamente...
La figlia - Senti Valentina...
- Papà ti prego, io sto studiando. Devo fare gli esami e non ho fatto ancora niente.
- Hai ragione. Fai bene a studiare. Studia. Mai godersi....che verbo orrendo "godersi"...mai godersi nulla se prima non c'è stata una fatica, una sofferenza. Ce la fai a mangiare tutta quest'uva.
- Brava...eh... Mamma mia come mi annoio.
- Ti annoi perché sei noioso!
- Si, guarda io sarò anche noioso ma pure la vita l'hanno organizzata in una maniera così spaventosa...
- Papà mi dai fastidio. Mi dai fa-sti-dio!
- Ah si...eh. Lo sai che tutto quello che succede qua intorno è tutta colpa tua, secondo me. Qui, da quando ci sei tu qui, la gente mi vuole meno bene ed io voglio essere amato da tutti. Pace...
- Pace.
- Pace. Posso farti il solletico ai piedi?
- No!
- Hai ragione, studia. Bisogna lavorare e basta. Otto colpi di testa?
- No.
- Cinque?
- Due.
- Tre...
Io so - Michele, Michele, tu devi assolutamente conoscerlo. E' stato l'incontro fondamentale della mia vita. Mi ha trasformato, ci ha trasformati...eccolo, è un teologo.
- Non sono un teologo. Lui mi ha parlato molto di te e ho capito che avete lo stesso tipo di problema. Il problema è il silenzio. Ma, quale silenzio? Ci sono quattro tipi di silenzio: silenzio letterale, allegorico, morale, divino. E mettere insieme questi quattro tipi di silenzio è molto difficile, quasi impossibile. E' un gol. Ma dopo c'è l'armonia, capisci? E questo succede centosessantatrevolte nella vita, dopo si muore. E questo è molto importante, molto importante...
Il perché - Michele...Michele...ciao! Dopo il tuo gesto di martedi non potevo mancare. E' come se oggi ci avessi convocato tutti qui.
- Senta, stavo facendo qualche domanda al suo amico sul periodo in cui vi siete conosciuti.
- Quindici anni...eh Michele...ti ricordi, ti ricordi, ti ricordi, ti ricordi, ti ricordi...
- Perché penso che sia giusto, uno. Perché non ti senti isolato. Perché sei con altre persone che credono come te in certe cose, le vivono come te, con te. Sei parte di un movimento che va avanti in tutto il mondo. Vedi cos'è questa realtà e cerchi di trasformarla. Perché ami l'umanità e siccome ami quella vera, fai in modo che venga fuori.
- Ti ricordi...ti ricordi...ti ricordi...ti ricordi...ti ricordi. All'inizio lo prendevo in giro perché giocava a pallanuoto mentre, con gli anni...diciamo la lotta di classe...però un giorno mi sono ricreduto su di lui. Avevamo preso un picchiatore fascista, uno molto noto nella zona, l'abbiamo insultato e l'abbiamo costretto a girare attorno alla scuola con un cartello appeso davanti su cui c'era scritto...e Michele era lì, in prima fila.
- Che scena orribile. Ma davvero è successo tutto questo?
- Certo.
- C'eri tu e c'ero anch'io?
- Certo che c'eri.
- Io c'ero?
- Tu, c'eri si...
- Io?!...c'ero?
- C'eri...
Le parole - Io non lo sò, però senz'altro lei ha un matrimonio alle spalle a pezzi.
- Che dice?
- Forse ho toccato un argomento che non...
- No...no...è l'espressione. Non è l'argomento, non è l'argomento, non è l'argomento...è l'espressione. Matrimonio a pezzi. Ma come parla...
- Preferisce "rapporto in crisi" ma è così kitch...
- Kitch! Dove le andate a prendere queste espressioni, dove le andate a prendere...
- Io non sono alle prime armi.
- Alle prime armi...ma come parla?
- Anche se il mio ambiente è molto "cheap"
- Il suo ambiente è molto...?
- E' molto "cheap".
- Ma come parla?
- Senta, ma lei è fuori di testa!
- E due. Come parla! Come parla! Le parole sono importanti. Come parla!