Elena Romanello Piccolo Popolo Per la VS. I personaggi qui descritti appartengono a Chris Carter. Valerie finì di disegnare l'ennesimo unicorno, venuto proprio bene, sul libro di francese e poi riguardò l'orologio: erano le 16 e 25, tra cinque minuti la scuola sarebbe finita e lei sarebbe ritornata a casa, dai suoi libri, dai suoi fumetti, dai suoi giocattoli. Nel mondo incantato della sua camera. Poteva resistere, ma si accorse che dal banco vicino quell'odiosa Freddie Jones la guardava con compatimento e pena. La mamma di Valerie voleva a tutti i costi che sua figlia fosse amica di quell'antipatica, che non condivideva nessuna delle passioni di Valerie. Già ma sua madre avrebbe preferito che sua figlia si comportasse come una normale ragazza di 14 anni, non come una creatura stramba. Perché non poteva essere come sua cugina Sarah? Sarah aveva trentun anni, faceva la giornalista anche per riviste di fumetti, adorava tutto quello che era strano e fantasioso, e nessuno le diceva più niente. Per fortuna che c'era lei, ma purtroppo Sarah veniva poco lì nel Maine, viveva a Berkley, in California. La campanella suonò, e Valerie si precipitò verso il parcheggio delle biciclette fuori. Ma purtroppo Freddie la tampinava. "Ma perché non vuoi venire alla mia festa domani? Tanto è sabato, non hai niente altro da fare!" Il sabato era il giorno che Valerie preferiva: niente scuola, e possibilità di stare a casa a fare le cose che le piacevano di più. Non sarebbe mai andata a casa di quella Freddie, che sapeva solo deriderla, e che la voleva vicina solo per fare vedere a tutti che lei era più in gamba e più intelligente. Altro che amica!!! Il sabato Valerie si concedeva di rimanere a letto una mezz'ora in più, e poi leggeva i fumetti per parecchie ore, rispondeva alle mail di tutti i suoi amici di penna e di volta in volta decideva che videocassette guardare. "Non vengo a fare l'oca da te!", disse Valerie inforcando la bicicletta e partendo di gran carriera. Voleva i suoi libri, i suoi fumetti, il suo computer, il suo gatto, non questa stupida. Ma anche Freddie aveva una bicicletta e cominciò a seguirla. Era tipico di lei, starle appicciccata e romperle l'anima in continuazione. Valerie decise di prendere una scorciatoia, passando nel bosco, dove ben sapeva che Freddie non amava venire. Una delle poche cose del posto dove stava che le piaceva era quel bosco così misterioso che lo lambiva. Era anche convinta di averci visto i folletti. Valerie prese il sentiero, lo conosceva bene, avrebbe fatto un giro, e poi sarebbe sbucata nei pressi di casa sua. Ma stavolta Freddie rompeva davvero le scatole. E purtroppo una ruota della sua bici prese male una radice, facendola cadere. Freddie la raggiunse: "Io voglio esserti amica!!! Sei una stupida, sempre lì con quei cartoni animati e con le fiabe! Cresci!!! Esci di casa, è ora che butti via tutto quel ciarpame che hai! Tua madre è fin troppo buona, la mia le ha consigliato di buttare via tutto! Le fiabe, i folletti, i cartoni animati.. Ma come vivi? Il mondo reale è molto meglio!" "I folletti esistono!" "Ah, ma figurati!!!!" "Sì, esistono e vorrei che ti rapissero, brutta…brutta stronza!" Valerie disse quella parola che aveva sentito dire da Sarah una volta. Freddie tremò di sdegno, aprì la bocca come per dire qualche altra cattiveria, quando……. di colpo si alzò un vento gelido. Un turbine avvolse Freddie che gridò. Una luce accecante illuminò la radura. Dentro quella luce Valerie vide decine di piccoli esseri, fantastici ma nello stesso tempo temibili, venuti a punire Freddie. Quando la luce si spense era rimasta la bici di Freddie con sopra i suoi vestiti, fumanti. Valerie si tirò indietro. Freddie non c'era più. Quell'odiosa Frederika detta Freddie. Valerie capì che era meglio andarsene da lì. E in fretta. Il suo mondo incantato l'aspettava a casa. L'avevano accontentata alla fine. Nel portico della sua casa, in uno splendido viale alberato, il postino aveva lasciato un pacco per Valerie da parte di sua cugina Sarah. La ragazzina cercò di dimenticare quello che aveva visto entrando e rifugiandosi subito in camera sua per spacchettare e guardare le novità. C'era il peluche di una specie di coniglio di una serie animata, un paio di bamboline e tutta una serie di romanzi fantasy. Sarah era una grande, era l'unica che la capiva. Verso le sette di sera, Valerie sentì sua madre che rincasava. Poco dopo che era entrata sentì il telefono squillare. Sua madre venne in camera sua: "Valerie, è Christine, la mamma di Frederika, chiede se l'hai vista, non è ancora tornata a casa…" "Figurati se so dove è quell'antipatica!" "Non parlare così, dovresti esserle amica…. Christine", continuò sua madre al telefono, "non sa dove è… Dici che se ne sono andate via insieme da scuola? E dice che Freddie ti aveva detto che voleva venire qui da noi? Boh, non so, Valerie è qui che legge come al solito…" Mentre Valerie cercava di rimanere nel suo mondo di fantasia, lì intorno, a Coon Corner, cittadina del Maine, scoppiò il pandemonio. Sua madre si allertò insieme a molte altre persone per la scomparsa di Frederika, e iniziarono a seguire le sue tracce. Quattro ragazzi della scuola confermarono che Frederika era andata via in bici dietro a Valerie, e che Valerie stava litigando con lei. Il benzinaio che c'era poco prima della scorciatoia nel bosco confermò di averle viste entrare tra gli alberi. E lo sceriffo trovò la bici di Frederika, con i vestiti e la cenere. Lo sceriffo proclamò quella sera Frederika scomparsa, probabilmente morta. E la principale indiziata fu Valerie. Valerie fu interrogata di fronte a sua madre: "Freddie mi prendeva in giro come al solito, diceva che ero stupida…. E io ho detto che volevo che i folletti la portassero via!", disse Valerie. La mamma la ascoltava esterrefatta. "E poi sono arrivati loro, in mezzo al vento, in mezzo alla luce e l'hanno portata via…." Lo sceriffo scosse la testa. Arrestare Valerie sarebbe stato eccessivo. C'erano quei due agenti federali che si occupavano di cose strane: poteva essere utile chiamarli. "Scully, siamo quasi a secco. Bella auto ci hanno affittato!"; disse Mulder, adocchiando la stazione di servizio. "Ottimo, perché ho voglia di comprare qualcosa da mettere sotto i denti…Sbaglio o questo caso ti interessa meno di quanto dovrebbe? Eppure ci sono molti elementi interessanti e particolari..." "Per conto mio è una prova del crimine dilagante presso i giovanissimi. Fenomeno sempre presente, ma che è peggiorato di recente. Chiaro che in un paesino ridente del Maine una ragazzina di 14 anni probabile assassina di una sua coetanea faccia più effetto che a Los Angeles, ma non capisco perché scomodare l'FBI e gli X-Files". "Mulder? Non finirai mai di stupirmi! Io invece ho trovato questo caso molto stimolante sulla carta! E poi la ragazza è soltanto considerata una testimone…" "Crederai mica nei folletti?" "No, ma ritengo che prima di crocifiggere una quattordicenne con un'accusa di omicidio occorre esaminare tutte le eventualità". "Beh la storia che ha raccontato è assurda, ma mi sa che questa volta gli alieni non c'entrano niente!" "Infatti lei ha parlato di folletti, Mulder! Creature un po' diverse…" "C'è chi sostiene che i folletti siano come un tempo venivano chiamati gli alieni. Io però non sono mai stato convinto da questo". "Mulder, non smetterai mai di stupirmi…" Mulder e Scully parcheggiarono la loro auto: poco lontano una campagnola anni Settanta, coloratissima, e piena di peluches all'interno, attirò la loro attenzione. "Forte, vero? Qualche amico di Langly!!", disse Mulder ridendo. All'interno Scully si avvicinò alla cassa per ordinare un panino e una bibita. Prima di lei c'era una giovane donna, che si girò un attimo, la studiò e poi disse: "Non ci posso credere!!! Ma tu sei Dana Scully!!! La mia vicina di casa nonché compagna di scuola più grande!" "Ma… Sarah… Sarah Connelly! Non sei poi finita a stare in Giappone?" "No, ma tra gli altri lavori che faccio sono giornalista per una casa editrice di manga. E tu? Stai per partire per la Base lunare Alpha per seguire le orme della dottoressa Helen Russell?" "Ho studiato medicina.. ma ora sono all'FBI!" "Accidenti!!! Ti ricordi quel pomeriggio di Pasqua passato a vedere FBI Operazione gatto? Un mito!" Mulder aveva assistito un po' in disparte e divertito a quello scambio. "Ah, Sarah…", disse Scully, attirandolo, "lui è Fox Mulder il mio collega all'FBI. Lei invece è Sarah Connelly, la sua famiglia abitava vicino alla mia nel periodo del liceo e dei primi anni del college, lei era dietro di me di un paio d'anni ma me la ricordo bene…. Eri completamente pazza con le tue manie per i cartoni animati giapponesi, la fantascienza, i misteri…." "Manie che sono diventate il mio lavoro, visto che mi occupo anche di queste cose, scrivendo per il giornale Mysteries, specializzato in fatti paranormali". "Allora siamo quasi colleghe: io lavoro agli X-Files!" "Ma no!!! Favoloso!!!!! Beh, io ora come ora sono qui non tanto per lavoro quanto per una questione familiare….. mia cugina Valerie è nei pasticci…" "Un momento", disse Mulder, "parente di Valerie Connelly?" "Sì, sono la cugina". "Per combinazione Mulder ed io stiamo proprio andando per investigare su quel caso…." "Benissimo…. Mia cugina Valerie è innocente, ve lo posso assicurare! Eppure pare che in quella cittadina tutti l'abbiano già condannata. Prassi comune dai tempi di Salem.." Mulder e Scully decisero di fermarsi un attimo in più con Sarah per cominciare ad entrare già nel caso: "Valerie è la mia copia di quando avevo 14 anni. Si trova male con i coetanei, vive in un mondo fantasioso dove trovano spazio tutte le sue passioni. Ma non è un'assassina. A 14 anni c'è chi vuole stare sempre insieme agli altri ragazzi, facendo branco, e chi invece si isola, senza per questo diventare un potenziale delinquente. Lo so: ci sono passata anch'io. Tutti ti evitano, tutti ti trattano come un'aliena, tu ti senti sola al mondo. Poi il tempo passa, scopri che ci sono altre persone come te, e trovi la tua strada. E magari sei più felice di tante altre persone. A me è successo così…" "Questa Frederika che sospettano sia morta che tipo è?" "L'ho vista una volta sola. All'apparenza è la classica ragazza modello, brava a scuola, capitano della squadra di pallavolo, gentilissima, ma sotto sotto è decisamente antipatica. La mamma di Valerie, zia Sophia, vorrebbe che Valerie la frequentasse per togliersi un po' di casa, e Valerie non la può vedere…. Vecchio vizio questo delle mamme di imporre le amicizie. Altra cosa che con gli anni poi passa". Mulder aveva preso qualche appunto. Quando riprese il viaggio con Scully disse: "Fermo restando che dobbiamo ancora inquadrare il tutto e indagare, questo caso continua a non convincermi. Ma visto che ci siamo…" "Io invece dopo aver incontrato Sarah credo ancora una volta che sia tutto un equivoco. Comunque sono curiosa di vedere cosa ci aspetterà. E poi guarda Mulder, che boschi! Certo più rilassante indagare qui che nella periferia di Washington!" "Non potrei essere più d'accordo con te, Scully!" Dopo aver depositato i bagagli al motel Forest Hill e aver scoperto che anche Sarah Connelly alloggiava lì, Mulder e Scully andarono per primi dallo sceriffo Cole. "Sono stravolto. Questa è una cittadina tranquilla, punto di partenza per alcune belle escursioni nei boschi. Un fatto così avrà ridondanza… Credevamo che i nostri figli fossero immuni da queste cose, e invece un bel giorno ti accorgi che non è così. Ci sono però alcuni particolari che non tornano. La ragazza ha raccontato una storia assurda di una vampata di luce e calore. E la cenere ritrovata vicino ai vestiti e alla bicicletta da un primo esame, e per quello che noi possiamo capirne, non è cenere generata da combustione umana. E' di origine organica, ma direi vegetale… Per cui la ragazza continua a essere la principale indiziata, in fondo era con lei nella foresta, ma la storia sta veramente diventando strana. E' per questo che ho pensato a voi e agli X-Files. A meno che sotto non ci sia qualcosaltro…. Lo scorso anno ho trovato nella foresta i resti di un culto satanico. Spero che voi mi potrete aiutare!" "Valerie cosa racconta?", chiese Mulder. "Una strana storia di luce e vento…. E di folletti.. E' una ragazzina strana, tutta presa dai libri, sempre chiusa in casa a leggere… Conosco tutti i ragazzi di questa città da quando erano bambini, le ho detto di non avere paura!" "Posso dare un'occhiata alla cenere? Sono medico legale", disse Scully. Dana si mise nel laboratorio, piccolo ma non spoglio di attrezzature, a guardare al microscopio la cenere. Sì, doveva essere di origine vegetale, e magari con l'ausilio del laboratorio di Quantico si sarebbe potuto risalire anche al tipo di piante che ne facevano parte. Del resto, lei e Mulder avrebbero senza dubbio fatto un giro anche nella foresta. Scully si concentrò meglio: nella cenere c'erano tante particelle verdi.. oddio, si muovevano.. ma non era più cenere.. Erano creature minuscole, vagamente umane nella forma, ma con le orecchie a punta, la coda, e lo sguardo malizioso. Folletti.. Il Piccolo Popolo…. Scully sollevò lo sguardo dal microscopio.. Poi riguardò. Più niente.. forse… "Ora sono curiosa di interrogare Valerie", disse Scully. "Beh, facciamo così, tu vai a interrogare lei, io invece faccio un sopralluogo in giro e magari vado dai Jones", disse Mulder. "Sei ancora convinto che sia un caso banale di delinquenza minorile?" "Boh… forse sì, forse no ma siamo qui per investigare, no? La storia delle tracce del culto satanico mi ha messo in allarme, però." Valerie era nella foresta… era bella, ora, Freddie se ne era andata…. E di colpo dalle piante cominciarono a uscire le fatine, i folletti, gli elfi.. Ballavano con lei e per lei, volevano che rimanesse con loro…. Era splendida come sensazione… Valerie si sentiva sempre più leggera. Un colpo secco. Due colpi…. Valerie aprì gli occhi e le sembrò di vedere i folletti che volavano via . Era nella sua stanza, distesa sul suo letto, in mezzo ai suoi animaletti di peluches. Sua madre la stava chiamando: "Valerie, vogliono parlarti per la storia di Freddie!" Valerie si alzò sul letto. Si sentiva ancora strana. Ma era ancora a casa sua. Era tutto a posto, la biblioteca con i fumetti, quella con i libri di fiabe e fantasy, le sue collezioni di bambole e peluches…. Aprì la porta. C'era una donna con i capelli rossi (che bel colore, sembrava quello di quella fata in quel libro di illustrazioni di Rossetti, solo che erano più corti!) insieme alla mamma. "Ciao Valerie, mi chiamo Dana Scully, posso parlarti un attimo?" "Entri pure". Dana entrò nella camera di Valerie. E' vero, cambiava forse qualche personaggio un po' più attuale, ma sembrava davvero la camera di Sarah. Una miriade di cose particolari e fantastiche, dappertutto. Scully si ricordò che doveva lavorare a malincuore: "Valerie, lo avrai già raccontato, ma vuoi dire anche a me cosa è successo nella foresta con Freddie?" "Sì. Lei mi aveva seguita da fuori scuola, continuava a insultarmi, come al solito. Ad un certo punto le ho detto che avrei voluto che i folletti la portassero via… A quel punto c'è stato quel bagliore… e lei è scomparsa." "Che tipo di insulti ti diceva Freddie?" "Mi dava della stupida, dell'infantile perché mi piacciono i cartoni animati e le fiabe, diceva che dovevo crescere altrimenti avrei avuto una vita da schifo. Mamma voleva che io la frequentassi, ma io non la potevo vedere". "Sei contenta che ora lei non ci sia più?" "Spero di non vederla mai più…." "Tu eri costretta a frequentarla in un qualche modo?" "Mamma insisteva sempre che la vedessi. Ma io facevo di tutto per evitarla". "Valerie al di fuori delle ore di scuola, come passi il tuo tempo?" "Sto qui a casa. Leggo, scrivo con il computer, fantastico, gioco……" "Non senti il bisogno di fare cose diverse?" "No, io sono felice così." "Valerie, ti disturba se do un'occhiata a queste cose che fai?" "Se proprio vuole…." Nella mezz'ora successiva Dana Scully entrò in un mondo fantastico. Visitò un paio di siti web di illustrazioni di elfi, sfogliò alcuni libri di immagini e di animazione giapponese e fantasy, prese in mano diverse bambole e peluches. Valerie aveva indubbiamente un mondo interiore molto ricco. Era proprio la copia di Sarah. Dana ricordò come Sarah veniva presa in giro a scuola. A lei invece era subito stata simpatica, la sua capacità di legare con le persone stravaganti, vedi Mulder, c'era in lei già fin dall'adolescenza. Ad unirle era stata la passione per la fantascienza, in particolare per il serial Spazio: 1999. Già che forte era stato allora pensare ad andare a vivere sulla Luna. E adesso? Niente basi sulla Luna, ed ormai quella data era arrivata. I delitti commessi dai giovanissimi nascevano, lei aveva letto comunque i resoconti, in personalità invece talvolta molto poco ricche. Ma potevano esserci delle eccezioni. In ogni caso lei non vedeva Valerie uccidere Freddie. E come poi? Dana Scully ricordò l'ultimo film che aveva visto con sua sorella, Creature del cielo di Peter Jackson, storia di due adolescenti dalla personalità molto ricca ed assassine. E se Valerie fosse stata di quella stessa pasta? Eppure a parlarci insieme era simpatica. E se dietro quella storia di folletti ci fosse stato invece qualcosa di molto più terribile? C'era la pista suggerita dallo sceriffo… Ma del resto segni di un vero e proprio delitto non erano stati trovati. Come poteva essere stato perpetrato? Dando fuoco a Freddie? Bisognava avere dietro qualcosa tipo una tanica di benzina e un accendino… Non era stato trovato alcun segno di lotta, né sangue. Valerie non aveva armi da fuoco, né tanto meno mancavano coltelli dalla cucina. Scully sospettava anche che magari ci fosse sotto qualcosa del tipo maniaco che rapisce una delle due ragazzine e l'altra si spaventa. Ma allora, quella cenere? Strano che a Mulder questo caso non interessasse più di tanto! Dana si accomiatò. Fuori incontrò Sarah: "Sei convinta che Valerie è innocente?" "In linea generale sì. Vorrei capire se dietro non c'è qualcosa di terribile…" "Dana, io… ricordo che all'età di Valerie vidi cose strane… esseri magici… nell'adolescenza è facile, per certi individui, non avere magari ben chiaro il confine tra realtà e fantasia… Soprattutto se hai delle sensibilità particolari." "Sarah, pur avendo amato io molte cose fantastiche rimango profondamente ancorata alla realtà. Spero non ci sia niente di veramente orrendo qui dietro.." Fox Mulder invece decise di andare a casa di Frederika. La madre della ragazza lo accolse con correttezza: "Spero che venga fatta luce su cosa è successo a mia figlia… Quella strega di Valerie.. come ha potuto, dopo tutte le gentilezze di mia figlia.. ma è davvero pazza, lo sa? Sta tutto il giorno a casa, legge libri sulla magia nera, non è sana come la mia Freddie… Guardi, le faccio vedere la sua stanza!" La stanza di Freddie era di una noia mortale. Non sembrava la stanza di una ragazza reale. In più, la madre continuava a magnificargli la figlia. Fox Mulder cominciò a capire come mai Valerie la odiava così tanto. In mezz'ora si dovette sciroppare le foto dei successi sportivi di Freddie, il suo impegno in parrocchia, le sue pagelle… In una foto c'erano lei e Valerie e Mulder notò che Freddie era molto più alta. Diventava difficile capire la dinamica dell'aggressione, sempre se di aggressione si era trattato. Freddie era davvero messa molto meglio fisicamente, ci sarebbe voluta dall'altra parte una notevole forza. Valerie era piuttosto minuta. Forse Scully aveva ragione. "Dannata strega!!", disse la madre di Freddie, "sua madre è tanto una brava donna, non si meritava una figlia così… Fosse figlia mia…." Mulder ebbe l'impressione che stesse per aggiungere: riaccenderei un rogo per lei. Francamente quella visita poteva essere utile per spiegare un eventuale movente di Valerie. Ma non per chiarire la dinamica dei fatti. Mulder chiese: "Posso dare un'occhiata più dettagliata alla camera di sua figlia? E' una prassi comune!" "Faccia pure!" La superficie visibile della camera di Freddie era estremamente ordinaria. Mulder accese il computer e iniziò a sfogliare cartelle di files relativi a ricerche scolastiche e amenità del genere. Ad un tratto, giunto al programma di posta, fu colpito da un messaggio: "Tesoro, mi manchi, e mi mancano i nostri incontri nella foresta. Sapevo che ti sarebbe piaciuto entrare in contatto con il Padre Satana tramite me. Scrivimi!" L'indirizzo era 666@aol.com. Si vede che non era prerogativa solo di Sarah interessarsi di cose strane… Ma qui c'era di peggio. Mulder trovò altre cinque mail di questo tono, in cui si accennava a sesso sfrenato con sfondo satanista. Compose il numero di telefono dei Gunmen: "Cercate di scoprire cosa c'è dietro a questa cosa… I dati del computer sono…." Mulder continuò allora a perquisire con maggiore attenzione e sul computer, sotto l'innocuo nome di foto, trovò una cartella di immagini di sevizie contro diversi animali della foresta: procioni, scoiattoli, un gatto selvatico e persino un paio di gatti domestici. Il disgusto gli salì in gola: Ufo o non Ufo Freddie aveva una seconda vita allucinante. Una seconda vita comunque facilmente scopribile, visto che poco dopo sulla casella di posta che aveva provvidenzialmente aperto gli arrivò un messaggio dei Gunmen: "La ragazza frequentava chat erotiche di quelle pesanti e una chat di satanisti. Inoltre mandava messaggi a siti animalisti con le cose che faceva agli animali…" "Grazie", rispose lui. Mulder pensò un attimo al modo migliore di affrontare l'argomento con la madre di Freddie. Decise per il momento di tacere cosa aveva scoperto ma di chiederle comunque qualcosa sulle frequentazioni della figlia. "Chi sono i migliori amici di sua figlia?" "Beh, Beniamin Hughes, Barbara Olson…. Sono due ragazzi qui della zona…" "Credo che sarà opportuno andarli a trovare!" Una volta uscito da casa Jones, Mulder chiamò subito Scully sul cellulare: "Tutto a posto da te?" "Mulder, per me Valerie è innocente.. C'è qualcosa sotto, magari un trauma che lei non vuole far riemergere…." "Io invece ho scoperto la doppia vita dell'amichetta… Da far venire i brividi… Passo anch'io poi da voi, ma prima ho ancora una visitina da fare…" "Freddie è uno di quei classici tipi che ci sono in tutte le classi e che se sei particolarmente sensibile devi sopportare…" "Fosse solo quello, Scully!" Giunto davanti a casa Hughes, Mulder vide arrivare insieme con lui un'auto della polizia. "Siamo di Derby, ci è stato segnalato questo nominativo come quello di una persona responsabile di aver ucciso il cigno del nostro parco comunale…" Un urlo straziante fermò i convenevoli. Sia Mulder che i due agenti si precipitarono nella casa. Le urla provenivano dalla cantina. Mulder scese e spalancando la porta gli sembrò per un attimo di vedere uno strano essere tozzo e un po' ripugnante che fuggiva dalla finestra. Benjamin Hughes giaceva a terra, in mezzo ad un'accozzaglia di segni satanici, pezzi di pelliccia di animale e riviste porno, con gli occhi spalancati e terrorizzato. Non si muoveva. Fu subito chiamata un'ambulanza, ma le cure non diedero nessun risultato. "Sono contenta che tu sia qui!", disse Valerie a Sarah, salita da lei subito dopo che Scully se ne era andata. "Non potevo non venire… Valerie.. sei sicura di quello che racconti?" "Sarah, te lo giuro. Freddie è scomparsa in un turbine di luce nella foresta." "E tu prima le avevi detto quella frase sui folletti, vero?" "Sì…. Io volevo solo che mi lasciasse in pace!" "Lo so." "Ti prego, abbiamo la stanza degli ospiti pronta, vieni a dormire qui da noi stasera!" "Va bene, ben volentieri." Poco dopo arrivò anche Mulder. "Valerie, tu sapevi quali erano i passatempi di Freddie, con gli animali e le chat?" "Sì", disse Valerie. "Pensi che abbia magari conosciuto qualcuno in quelle chat che le ha fatto fare una brutta fine? Guarda che non devi avere paura di noi!" "No… sono stati i folletti a punirla!" Scully si consultò poi con Mulder: "Cosa ne dici?" "Io dico che c'è una ragazza con una doppia vita scomparsa misteriosamente, e un ragazzo in stato catatonico… E un po' troppe stranezze. Non ci saranno gli alieni, ma qui c'è qualcos'altro…" Prima di andare da Valerie, Sarah cenò con Mulder e Scully in una tavola calda. Si sentivano tutti e tre gli occhi addosso di tutto il paese: "I due agenti federali e la cugina della strega!", scherzò Sarah, ma con amarezza. "Qui di streghe ce ne erano più di una…. ", disse Fox Mulder. Per non dover guardare verso gli avventori, Scully si girò a guardare fuori. Era bello essere così vicini a degli alberi… Ma cosa c'era lì per terra, vicino al tronco? Un gatto? Un procione? Una puzzola? No… era uno strano omuncolo… e stava guardando lei… loro… "Mulder!", disse forte Scully. Mulder si girò. Più niente. "Scully, siamo già abbastanza sotto gli occhi di tutti…" Ma Scully non stette ad ascoltarlo e uscì. Non c'era niente di simile a quello che aveva visto. Poi qualcosa attirò il suo sguardo. Per terra c'erano un orologio e un braccialetto. Scully li raccolse. "Credo che riandrò dalla simpaticissima signora Jones!", disse Mulder, "che gioia!" "Sono di mia figlia", disse la signora Jones, "lei dove li ha trovati?" "Per strada". "Lei li aveva sempre addosso.. Mi dica che è ancora viva, mi dica che quella strega non l'ha uccisa!" "E' quello che io e il mio collega stiamo cercando di scoprire…" "Ho sentito che Benjamin è stato male…" "Signora, Benjamin aveva strani passatempi, tipo satanismo e maltrattamenti di animali, sua figlia non gliene ha mai parlato?" "Mia figlia non fa certe cose, non è una strega come Valerie!" "Signora, lei probabilmente ignora molte cose. Ma non si preoccupi, con la mia collega vedremo di capire qualcosa di più…" Quella sera, nella camera del motel, Scully ripensava a cosa aveva visto: giochi di luce, immaginazione, suggestione… Eppure l'orologio e il braccialetto erano reali. E prima non c'erano, poteva giurarlo. Accese la televisione. C'era un film che aveva visto anni prima con Melissa, molto simile a tutta questa storia, paradossalmente: Labyrinth. Sarah somigliava molto alla Sarah reale che conosceva e a sua cugina Valerie. Anche Mulder era perplesso. Visto che i suoi canali non erano reperibili in quel posto, anche lui si mise a guardare Labyrinth. Però parallelamente collegò il suo portatile alla rete telefonica e iniziò a visitare siti su fumetti giapponesi e altre passioni dei giovanissimi. Facile demonizzare il tutto. Ma in fondo erano interessi come altri, anzi quello che Mulder notò da una prima visione fu comunque il fatto che questo tipo di interessi ne escludevano altri, ben più pericolosi. Lì finiva che le vittime diventavano carnefici. Benjamin non aveva ancora ripreso conoscenza… Già ma se non era morta, Freddie dove era finita? Valerie e Sarah parlarono a lungo di tutt'altro, poi andarono entrambe a dormire. Al buio Valerie non riusciva a prendere sonno. Fuori dalla finestra, la betulla appariva magica e minacciosa allo stesso tempo. Si rifletteva parzialmente nel bello specchio bordato di legno bianco che aveva dall'altra parte del letto. Davanti allo specchio Valerie aveva messo molte foto e cartoline che le erano particolarmente care. Nella penombra le sembrava che i personaggi raffigurati nelle cartoline si muovessero… Ma si muovevano!!!! Lo specchio brulicava di vita al suo interno: "Sei contenta, Valerie? Ti abbiamo tolto dai piedi quell'odiosa, ti abbiamo vendicata…. ora non ti farà più del male…. Anche Ben ha pagato per quello che ha fatto!" Valerie spaventata si strinse sotto le coperte: "Tu sarai felice perché credi in noi… lei in noi non ha creduto per cui…. E anche Ben…" Valerie urlò. Sarah corse in camera sua: "C'erano i folletti nello specchio.. oddio, cosa ho combinato…" "Tu niente, vedrai, tutto si aggiusterà", disse Sarah stringendola a sé. L'indomani mattina Mulder e Scully si presentarono insieme a casa di Valerie. Avevano prima telefonato all'ospedale di Derby per avere notizie di Ben, che era sempre in stato catatonico, ogni tanto interrotto da qualche urlo straziante. "Perché non andiamo a fare un sopralluogo nel bosco, magari con Valerie?", chiese ad un tratto a Scully. "Mi pare senz'altro più che opportuno, anche se non so cosa potremmo trovare". La foresta in quell'angolo sembrava davvero avere qualcosa di magico. Sia Mulder che Scully si chinarono per iniziare ad esaminare il terreno. Non c'erano altre tracce rispetto a quelle notate dallo sceriffo. Sarah e Valerie si guardavano attorno. Si sentiva il canto degli uccellini, e qualche altro verso di qualche animale selvatico. Ad un tratto Sarah disse: "Mah.. cosa c'è vicino quella siepe?" Mulder e Scully si avvicinarono. C'era uno strano movimento.. formiche? No, esseri più grandi, forse coleotteri, o forse… sembravano piccoli esseri umani… Il brulichìo si spostò. Da sotto la siepe spuntava una mano. Poi un braccio. C'era un corpo. Il corpo di una ragazza giovane. L'avevano vista in foto ma la riconobbero subito: Freddie. Non era morta. Anche Freddie fu portata a Derby di corsa, come Ben. Freddie non presentava nessun tipo di violenza e nessun tipo di ferita. Ma non riprendeva coscienza. Era addormentata, in uno stato di sonno perenne. Freddie fu subito sottoposta a molti tentativi di rianimazione, ma senza risultato. Le sue condizioni erano comunque profondamente diverse da quelle di Scully al ritorno del suo rapimento, per esempio. Né tanto meno aveva congegni strani nel collo. Scully la visitò, come visitò Ben e non scoprì assolutamente niente di anomalo. Sarah venne a salutare Mulder e Scully: "Per fortuna tutto si è aggiustato…. Freddie è stata in un posto da dove non tornerà…." "Come fai a dirlo?", chiese Scully. "Prima che ci conoscessimo, a 12 anni, mi capitò un'esperienza analoga. C'era un mio compagno di scuola che mi sfotteva in continuazione. In più aveva il vizio di torturare i gatti. Io gli dissi che si sarebbe meritato di sparire. E sparì. Lo ritrovarono dopo circa una settimana, in stato di choc. Non ne è mai uscito, ancora adesso, dopo quasi vent'anni. Ben e Freddie hanno pagato per qualcosa che facevano.." "Vorrai mica dirmi che ci sono delle forze che non si sa come esaudiscono i desideri più incofessabili di alcuni di noi?", disse Scully. "Non so, non so dirlo. Ho visto, come voi penso, tante cose strane. E ho sentito anche cose strane, soprattutto quando ero molto giovane. L'infanzia e l'adolescenza sono età per molti particolari e magiche… Io mi trovo bene con Valerie perché in lei rivedo me… Teniamoci in contatto, credo che sia arrivato il momento di tornare a casa". Si scambiarono gli indirizzi e-mail e poi ripartirono quasi subito. In aereo Mulder era pensieroso: "Alla fine questo caso ti ha appassionato?" "Dovrò aggiornarmi sulle nuove passioni dei giovanissimi di oggi, anche sulle più originali. In ogni caso è vero: infanzia e adolescenza in certi casi sono età magiche.. anche oggi, con tutto il consumismo che c'è, puoi trovare creature strane.." "Tu come eri allora Mulder?" "Tutto sommato piuttosto ordinario… Ci fu solo la storia di Samantha.. solo, si fa per dire…. E per te?" "Beh ero curiosa, piena di energia e di voglia di fare…." "Ma poco fantasiosa…." "No, Mulder…. Mi ha fatto bene rivedere Sarah, mi sono ricordata dei bei tempi…" "Ma davvero volevi imitare la dottoressa Russell?" "Mi piaceva come personaggio." "Beh, non era male.. Io preferivo Maya… bella ragazza, peccato che avesse quel vizio di trasformarsi…" "Grandiosa.. beh Mulder, è meglio che ci preoccupiamo di scrivere il nostro rapporto". Frederika Jones detta Freddie giace in un letto di ospedale. Le sue condizioni sono incomprensibili alla moderna scienza. Io stessa l'ho visitata e devo dire che è tecnicamente sana. Ma solo tecnicamente. Stesso discorso per Benjamin Hughes. Le indagini sul loro conto hanno messo in luce diversi comportamenti deviati nascosti, ma direi comunque che le due cose non sono connesse. Valerie Connelly ha ripreso ad andare a scuola, dopo che le accuse ai suoi riguardi sono cadute. E' vista come un'originale e un'asociale nella sua comunità. Ma non è pericolosa, lo posso testimoniare. Il caso resta insoluto. Dana rilesse di nuovo le righe del suo rapporto conclusivo. Ormai erano passate tre settimane dal suo ritorno dal Maine. Quel caso era strano e magico allo stesso tempo. L'icona della busta delle lettere la avvisò che era arrivata nuova posta. Andò a vedere: era Sarah: "Ciao Dana, lascio la bella e assolata Berkley per venire a lavorare proprio lì a Washington. Beh almeno ci vedremo. " Dana Scully si sentì felice. Sarah aveva il potere di metterle gioia, di portare fantasia. "Valerie sta bene, anche se tutta la città le parla dietro. E' una lotta dura, ma è la lotta che tutti noi dobbiamo affrontare per poter crescere. Ma lei non dimenticherà il Piccolo Popolo che è nel suo cuore." Già nel suo cuore. Scully scosse la testa, lei era scettica, non poteva credere in certe cose. Ma poi pensò che forse qualcosa di strano e fantasioso rende la vita più bella. FINE