Altruismo ed Egoismo...

 

Riepilogando, secondo me, l'umanità nel suo insieme, è più altruista che egoista. Nonostante le apparenze. Fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce, ma non per questo non bisogna preoccuparsi se un albero ci sta cadendo in testa.

Questa tendenza all'altruismo, fa sì che l'umanità tenda ad associarsi in organismi sempre più grandi: famiglie, clan, tribù, villaggi, città, regioni, nazioni, organismi sovranazionali, che per funzionare, devono essere regolate da buone leggi, sufficientemente applicate cioè rispettate. Volontariamente o no. Ecco l'importanza della legalità.

Più o meno la stessa tendenza, si verifica se predomina l'egoismo, perché "associarsi", è comunque conveniente. Un gruppo compete meglio contro un singolo, un gruppo più grande è più forte di un gruppo più piccolo. E così le aziende si fondono, le nazioni si alleano, e sempre queste alleanze funzionano se si rispettano i patti, cioè le leggi stabilite. Ecco di nuovo l'importanza della legalità.

Ma la competizione, ottima cosa in quasi tutti gli aspetti della vita, prevede sempre almeno due contendenti. E porta a gravi conseguenze se elevata a prima Legge di Natura. La guerra fredda, nel migliore dei casi, applicando il discorso alle nazioni. Ma è terreno fertile per i conflitti, ad ogni livello del discorso: fra etnie (razzismo), fra città, il famoso campanilismo, fra religioni, fra tifoserie, tra vicini e tra amici, tra fratelli e tra frati.

In pratica se due si alleano soltanto per sconfiggere un terzo, la guerra, (palese o sotterranea), tra i due alleati, nasce appena il terzo è annientato o scompare.

Secondo me, solo filosofie, religioni, ideali, ispirati all'altruismo, porteranno, come stanno portando, l'umanità a formare un giorno un unico Stato planetario, regolato finalmente da un sistema giuridico sufficiente. (La perfezione non è cosa umana).

 

Politica...

 

Assistiamo oggi ad un rifiuto della politica, (non da parte dei soliti noti, che anzi vi sono attaccatissimi), ma da parte del cittadino comune, che non sa veramente più a chi credere.

Capisco perfettamente questo stato d'animo, purtroppo più che giustificato.

Personalmente ho ritrovato fiducia che si possa emergere da questa situazione quando mi è venuta in mente, nel 1996, la incongruenza tra la proporzionalità delle tasse, e quella, non prevista, delle pene.

In linea teorica, mi sembra addirittura più giustificata la seconda della prima. Una persona che ha avuto un maggior reddito, potrebbe semplicemente aver lavorato di più, o più risparmiato.

Ma una persona che infrange la legge, mi pare logico che vada punita in base, cioè in proporzione, al suo effettivo bisogno di infrangerla.

Non vedo perché dei miliardari o plurimiliardari non si accontentino del loro stato e debbano rubare.

Legalita'...

 

Essere onesti, significa per me, credere nella Legge, non necessariamente in tutte le leggi.

Mi spiego.

Le leggi sono tante; in Italia poi, incredibilmente tante, e sicuramente alcune di queste sono sbagliate, o trovano alcuni di noi in disaccordo.

La Legge è una, fondamento di tutte le Costituzioni, e scritta in ogni aula di Tribunale, ed è: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI, cioè il concetto di UGUAGLIANZA.

L'ispiratore di questa legge fondamentale è, secondo me, un certo Gesù Cristo da Nazaret, che 2000 anni fa, passeggiava per la Palestina, suggerendo, tra l'altro, l'idea che siamo tutti uguali.  

Tutte le altre leggi, non sono altro che il mezzo per cercare di applicare (a volte di disapplicare), quella prima e unica Legge.

Anche la PROPORZIONALITA',  applicata nella giusta misura e nei giusti casi, è un passo avanti.

Al proposito voglio precisare, che io sono convinto della bontà della PROPORZIONALITA' DELLA LEGGE, ma i particolari per l'attuazione, dovremo cercarli tutti insieme. E penso in particolare ai giuristi e magistrati, e ai giovani, magari studenti in legge. Ma tutti possono dare il loro contributo.

Sarà una riforma lunga decenni, un "tiro" da perfezionare nel tempo             

Parliamoci chiaro, sono veramente convinto che questa della PROPORZIONALITA' DELLA LEGGE sia una grande idea, una vera rivoluzione. Anche se lenta. Anzi meglio, perché non richiederà vittime, potrà essere introdotta per gradi. E anche se ci vorranno anni o decenni per vederne i frutti, è sempre vero il detto: "meglio tardi che mai".

Quest'idea della PROPORZIONALITA' DELLA LEGGE risolve anche, secondo me, il problema della differenza tra ricchi e poveri. Problema che ha travolto in un certo senso il comunismo, che, partito come lotta tra sfruttatori e sfruttati, si è trasformato in "guerra" tra ricchi e poveri, indipendentemente dall'onestà dei singoli appartenenti ad entrambe le categorie. Nei paesi dove il comunismo andò al potere vennero confiscati i beni di tutti i ricchi, anche di quelli onesti, e ce ne sono, e anche molti, ma attualmente vengono sopraffatti dai ricchi disonesti, che sputtanano così tutta la "categoria".

Dall'altra parte venivano difesi tutti i "lavoratori", anche quelli che non lavoravano.

E' bene notare che chiamando "lavoratori" gli operai e non i padroni, si insinua che questi ultimi non lavorino, e questo può esser vero in qualche caso, ma non in molti.

La PROPORZIONALITA' DELLA LEGGE, colpirà solo i ricchi disonesti. E in proporzione alla loro ricchezza. E colpirà i potenti, ma solo quelli disonesti, e in proporzione al loro potere. 

Ci tengo a precisare, che non si risolveranno tutte le ingiustizie. Non credo sia umanamente possibile. 

Per questo , e per il fatto che uno nasce bello e sano e in una ricca famiglia americana, e un altro brutto e malato e in una famiglia africana che sta morendo di fame, e per il fatto che si debba morire, e spesso soffrire, non credo di avere risposte migliori di quel Gesù che tutti ricordiamo quando scriviamo una data. 

Democrazia...

 

La democrazia non è il sistema perfetto, ma il migliore.

Il difetto della democrazia è il tempo necessario per prendere decisioni concordate, insieme, consultandosi.

Un BUON dittatore è più efficiente. Il problema è: chi decide se è BUON? Nessuno, perché è lui che comanda.

Quando la democrazia è troppo lenta, come adesso in Italia, nascono, comprensibilmente, voglie di dittatura.

E la democrazia in Italia è così lenta, secondo me, perché ci sono troppi intrallazzi agli alti livelli. E ormai anche ai bassi (vedi i concorsi pubblici). Prima di prendere una decisione si va a vedere a chi conviene e quanto può pagare, e si aprono aste sottobanco. Oppure si prendono decisioni affrettate, dalla mattina alla sera, quando la rabbia popolare è al limite.

Mi pare veramente difficile che gli italiani accettino un'altra dittatura… ma di cose strane se ne sono viste proprio tante nella Storia.   

 

Giustizia...

 

Il problema della Giustizia va, secondo me, subito separato in due. Giustizia assoluta e giustizia umana.

Non sapremo mai, o soltanto nell'aldilà, se la giustizia umana ha avvicinato, almeno un po', la giustizia assoluta.

Per dare giudizi assoluti dovremmo sapere TUTTO, o almeno perché esistiamo.

Eppure la giustizia deve esistere. Una società deve difendersi dai comportamenti dei singoli che la mettono pericolo. Per esempio se l'omicidio fosse permesso la società avrebbe fine. Per mancanza di partecipanti.

E deve essere la migliore possibile, senza l'impossibile pretesa che sia perfetta.  Non bisogna cadere in un eccesso di garantismo, neanche verso i ceti alti, come è oggi in Italia, perché fa comodo a qualcuno, che magari due anni prima era per la pena di morte generalizzata, invece adesso è d'accordo a fare 4 ricorsi in Appello, 3 in Cassazione, 2 controlli Ministeriali, o almeno quanti bastano per ribaltare quei verdetti che danno fastidio, dati da giudici che fino al giorno prima erano degli eroi.

 

 

 

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