(Questo è il mio messaggio, in cui lo invitavo a cambiare idea, la farfalla in questione sono i suoi scritti, le sue parole. )

E' come avere una bella farfalla e tenerla chiusa in una scatola di cartone, che solo tu e i tuoi amici potete ammirare, che senso ha avere una bella farfalla se non la puoi lasciare libera di volare, se non può librarsi nell'aria di un fresco mattino d'estate, facendo brillare i suoi variopinti colori alla luce benefica del sole, dando così l'opportunità a tutti di farsi ammirare. Dimmi che senso ha? Comunque come ho già detto rispetto la tua decisione, spero soltanto che un giorno, non molto lontano, ti stancherai di stare alla finestra a guardare...


(Questa la sua stupenda risposta. )

 

Dici che la farfalla incisa sul plettro (La penna che serve a suonare la chitarra) che ho appena spedito solo pochi giorni fa dentro una busta insieme ad una lettera, non voglia librarsi nell'aria? Credi davvero che potrei tenerla dentro una scatola di cartone? Tu credi alle parole? Le parole... quante parole compongono i nostri pensieri, mi chiedo ancora se la gente crede nelle parole e se le parole hanno una propria forza, e se riescono a sopravvivere nell'aria una volta uscite dalle nostre labbra, come quando in una giornata fredda ti si vede il fiato. Da dove nascono le parole me lo chiedo spesso, forse dal sentimento forse dalla ragione o forse nascono da tutto l'insieme che ci circonda, e quello che abbiamo dentro viene fuori da solo quasi come se ci fosse un suggeritore una natura amica che con una sua magia è capace di farle crescere dentro di noi di farle diventare aria e di farle vivere al di fuori di noi. Da dove nascono le parole, dove vanno a morire le parole, dove finiscono tutte le frasi le paroline sussurrate piano ad un orecchio dette di getto senza neanche pensarci su, quelle parole semplici, vere, sincere, dette con il cuore che lo senti pulsare mentre escono dalle tue labbra e non ti appartengono più. Dove sono adesso, dove saranno, io voglio credere che ci ritornano indietro e che si manifestano con un nuovo arpeggio di chitarra, oppure tra i versi di una nuova poesia, tra le pagine di un libro non ancora scritto oppure in una sfumatura di un tramonto in una nuova armonia che si fa tutt'uno con noi stessi.

Se le parole, le emozioni si potessero trasformare in musica, in immagini, allora i miei pensieri diverrebbero giochi armonici di chitarre acustiche, melodie ritmiche che si proiettano dentro un tramonto sul mare, immagini in bianco e nero di una vallata rocciosa, il bianco delle ali di un gabbiano in volo sul mare, il bianco delle nuvole che si rincorrono sospinte da una leggera brezza, il nero di notte d'estate senza luna, nero come un abito da sera che fascia il corpo di una donna. Colori nelle mie emozioni, colori che vanno mischiandosi in una miriade di giochi di luce, musica che si arricchisce di nuovi strumenti, nuove sfumature sonore, che vanno pian piano trasformandosi in suoni essenziali, ritmici come lo può essere il battito delle mani prima su di un tamburo poi il solo e semplice clap clap , e voci voci che salgono da dentro e all'unisono vengono fuori fino a coprire tutto questo miscuglio fatto di sensazioni, pensieri ed emozioni che si annidano nella mia mente. Silenzio, natura che riscopre i suoi spazi, il rumore del mare, il sapore della spuma che proviene dalle onde che infrangono la sua forza sulle rocce poste a difesa di un suolo che sentiamo nostro ma che in realtà non ci appartiene, si alza un vento, vento che muove le foglie degli alberi, le fa cadere a terra e le consuma con un lamento stridulo sull'asfalto. Musica che riprende a vibrare, è il suono di uno strumento a corda ma non riesco a capire di cosa è fatto è un suono che aleggia nell'aria che riproducendosi all'infinito spegnendo l'eco che esso stesso produce, assomiglia ai cerchi concentrici che fa un sasso quando viene lasciato cadere in acqua, i cerchi tremuli partono dal centro e si allargano sempre più accavallandosi l'un l'altro. Il suono che fa il sasso quando arriva al fondo non lo conosco ma immagino faccia un rumore sordo quasi aspirato, giunto sul fondo rimane adagiato e scompare. La mia mente invece continua a pulsare a reclamare la propria fetta di emozioni, di esperienze, la mia mente la mia musica diventa un fuoco che lentamente si spegne lasciando posto al silenzio e all'oblio che sopraggiunge con il sogno che spegne un nuovo giorno ma che ne accende di più belli nella sua irrealtà del momento dell'abbandono all'ignoto delle mie percezioni, anche loro alla deriva in un mare di oscurità mentre fuori la luce delle poche stelle che brillano in cielo illuminano il cammino verso l'alba di un nuovo giorno.

 

                                                                Grizzly®