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(da Oslo al Brickdalsbreen)
(pt 2/9)
Oslo - Karlsgata (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) L'aereo della SAS è abbastanza nuovo e sufficientemente grande per non mettermi addosso più paura del normale (detesto i trabiccoli piccoli!), le hostess sono bionde e carine...mi sa che faremo il pieno di bionde e di biondi lassù!
La partenza avviene con qualche minuto di ritardo rispetto al previsto, ma nulla può turbarci ora che finalmente ci siamo...alzarsi in volo ha sempre qualcosa di miracoloso e vedere le Alpi poco dopo il decollo è un'emozione da lasciare senza fiato.
Annalisa, per fortuna vicina al finestrino, scatta una miriade di foto mentre noi riusciamo a scorgere solo a tratti il panorama magnifico...le vette grigie costellate di ghiacciai e nevai...
Il suo posizionamento tattico ci consente di non perdere nessun tratto significativo del nostro percorso...la vista diventa nuovamente spettacolare quando ci avviciniamo a Stoccolma (dove dovremo cambiare aereo) e le virate dell'aereo ci permettono di vedere a destra e a sinistra l'estendersi del mare e delle varie isolette che circondano (e formano) la città...sembra di essere in una gigantesca palude dove la terra e il mare si compongono in modi fantasiosi.
L'atterraggio ci fa un po' penare perché la discesa non è fluida ma caratterizzata da abbassamenti improvvisi, non sono mai stata così suscettibile e non so spiegarmi che cos'è l'agitazione che provo dentro.
Appena scesi viene voglia di baciare per terra come il Papa...ma ci tratteniamo perché siamo in Svezia!! Anche questa doveva essere una meta del nostro viaggio ma non potevamo condensare troppe cose nei pochi giorni a disposizione...ci accontentiamo di respirare per qualche ora l'aria locale nell'aerostazione. La coincidenza ci attende tra un'ora circa e così curiosiamo un po' in giro nei duty free che incominciano a mettere in mostra il prodotto tipico che noi (buongustai) ci aspettiamo di trovare ad ogni ora del giorno e della notte: il salmone!
La tentazione di acquistare cibo è già al massimo ma desistiamo! Almeno per ora!
Il volo per Oslo si conclude in un lampo e finalmente mi fa lasciare alle spalle le fobie che, devo ammetterlo, si erano ingigantite all'inverosimile nella mia mente bacata e fa sorgere la Fobia B quella relativa alle valigie: ci saranno? Saranno intere? Senza queste ansie non so vivere: ho bisogno di preoccuparmi!
In effetti c'è poco da scherzare quando, facendo a gara con Annalisa per vedere quale bagaglio sarebbe arrivato per ultimo (quello di Stefano è entrato nel guinness dei primati per la celerità! Troppo fortunato per i nostri standard!), la nostra valigia e la sua fanno a gara attardandosi oltre il consueto...ma poi un attimo dopo la nostra roba si presenta sul tapis roulant! Ma quella di Annalisa? Vedere spegnere il tappeto è un brutto colpo...e lì per lì non sappiamo più che fare: la sua valigia non c'è!!! Il piano d'azione consiste nello sguinzagliarci in molteplici direzioni: Annalisa controlla in giro, Mara si appropinqua allo sportello informazioni, io esco dall'aeroporto, dove ci devono essere le nostre guide ad aspettarci, e chiedo a loro qualche minuto di pazienza per risolvere un problemino; già che ci sono, incurante delle occhiatacce dei proprietari, mi metto ad ispezionare tutte le valigie grigie che incontro...non vorrei che qualcuno si fosse sbagliato e abbia preso la sua!!
Parlamento di Oslo (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) Nel frattempo mi raggiungono gli altri: l'hanno trovata! Purtroppo non è in perfette condizioni...non sappiamo come, né perché ma la valigia era accanto ad un altro tapis roulant, distante dal nostro, e presentava vari shock...la maniglia era rotta (o meglio una volta c'era una maniglia) e ci sono venature ovunque...però ancora regge! Ma dobbiamo fare denuncia presso la compagnia aerea per vedere se rimborsano i danni (quasi letali per l'integrità della valigia!)...l'addetto del nostro tour operator ci dice che la zona denunce è dentro l'aeroporto e noi siamo già usciti...bè questo non è un problema: l'illegalità è un po' il nostro mestiere!
Aspettiamo che qualcuno esca dalle porte sbarrate (hanno la fotocellula per l'apertura solo verso l'interno) e sgattaioliamo nella zona dogana e ripetiamo il procedimento furtivo per rientrare nell'area bagagli.
Qui intavoliamo una discussione in inglese col Mister della SAS, ma dato che non apprezza il nostro accento tipicamente British, decide di passare al francese!!! Meno male che io sono poliglotta (anche Annalisa lo è...ma io sono più ferrata sul francese perché è l'ultimo esame che ho dato!) e capisco che il furbacchione vuole far fare una riparazione estemporanea del danno da un suo scagnozzo di fiducia...tanto che mi chiede se abbiamo bisogno della valigia. Risposta: secondo te? Ma certo che ne abbiamo bisogno: stiamo partendo per un tour!! Riusciamo a strappargli una specie di "buono" da presentare al banco SAS a Milano...e rimaniamo in un limbo di incertezza per quanto riguarda il "che sarà"...ma il tempo stringe e il pullman per Oslo ci aspetta!
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