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Russia/India (pt 1/7)
Domenica 25 Febbraio 2001
Ebbene si', sarei andato a Mosca e come alloggio ho scelto la sistemazione in famiglia in quanto sono molto curioso sugli usi e costumi dei paesi stranieri e la soluzione mi è sembrata quella più consona ai miei desideri; preciso che la visita a Mosca era uno stopover per poi proseguire per l'India ed è stato effettuato a fine febbraio: confesso di aver preso sottogamba il clima russo che si è preso una tremenda vendetta sulla mia sprovvedutezza propinandomi tre giornate di freddo eccezionalmente freddo ed io ne ho pagato tristemente e ahime' il fio.
Arrivo domenica sera all'aeroporto internazionale dopo un volo no problem con la compagnia di bandiera russa Aeroflot, la consegna del bagaglio è tipica di paese ex comunista, leggasi lenta, poi prendo la navetta per la prima fermata della metro e raggiungo abbastanza facilmente la famiglia che risiede in leggera periferia (ho scelto la periferia perchè credo più genuina) i Moscoviti sono particolarmente gentili con i turisti (grafia cirillica) e disponibili.
La padrona di casa (se ricordo bene Masha) è una donna sui 60 anni tipicamente russa, bionda occhi azzurri conosce una 20na di parole di tedesco e con quelle, aiutandoci anche con il linguaggio gestuale, imbastiamo delle lunghe conversazioni: sono stanco e dopo una cena a base di insaccati patate e l'immancabile panna acida (smetana) e the (chai) me ne vado a dormire.
La stanza è quella degli ospiti ed è multifunzionale: soggiorno, sala, camera da letto biblioteca sala d'ascolto. Masha mi mostra con orgoglio una collezione di lp dei Beatles che ascolto un po' per compiacerla prima di cadere in un sonno profondo.
Lunedì 26 Febbraio 2001
Il mattino sveglia alle 8.30, fuori -15 ed io penso alle poche cose che ho con me per non gravare il bagaglio e mi rammarico un po'.
Comunque la colazione è pronta: è una tipica colazione di paese nordico abbondante e ricca di calorie. C'è una specie di dolce fatto con yogurt e marmellata che mi piace assai oltre che a formaggio uova fritte chai e pane. Faccio onore alla mensa e nel frattempo arriva l'addetto dell'agenzia per la vidimazione del visto: mi aspetto il classico burocrate ed invece mi si para davanti un angelo biondo che subito mi mette di buon umore.
Parla un inglese immacolato e ne approfitto per chiarire alcune faccende non intese con Masha. Con Olga, così si chiama l'angelo, andiamo in centro, cambio un po' di dollari (consiglio di valutare le varie offerte dei punti di cambio perchè ci sono discrete differenze: le banche sono comunque strano a dirsi le meno convenienti) ed inizio una tipica giornata da turista: la Piazza Rossa.
Ora intendo chiarire che a me i monumenti in un paese interessano si' ma prima di tutto viene la gente e le sue espressioni di vita vissuta, quindi forse dedicherò poco tempo in questo breve report alle bellezze architettoniche di Mosca che comunque ci sono e sono notevoli: prima di tutte la Piazza Rossa: imponente il Cremlino e vero incanto la Chiesa di S.Basilio, vero gioiello specialmente se la si guarda in prospettiva dal basso verso l'alto dal fiume Moscova, sfortunatamente chiusa per restauri (un consiglio: le chiese ortodosse si assomigliano tutte, sono come i castelli della Loira in Francia, quindi, a meno non si sia dei veri esperti o cultori, vista una ,viste tutte...).
Visitato il Mausoleo di Lenin e tombe di papaveri di stato cerco un ufficio postale e un cybercafè, che guarda caso convivono in un mastodontico edificio: effettuo alcune telefonate, controllo posta elettronica e poi decido di visitare le stazioni della metro. La Metro a Mosca è una meraviglia, di orari di puntualità, di frequenza di corse di economicità e soprattutto di architettura delle stazioni centrali. Scelgo una linea a caso: quella rossa e scendo ad ogni fermata: stupore e meraviglia: sono bellissime, almeno quelle centrali. Poi stando al suo interno, visto il freddo che c'è fuori (-8 a mezzogiorno) sono superaffollate da una umanità varia e variegata ed è questo aspetto che mi interessa: guardo, ammiro e bevo il tutto. C'è chi vende ogni sorta di merce, chi corre, chi ha fretta, chi suona, chi passa il tempo: uno spaccato etnico di Mosca.
  (pt 2/7)
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