" U PORCU TE S. ANTONI "

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Nei vecchi tempi le tradizioni di Ruffano erano diverse da quelle di oggi.

Ora vi racconto una storia che a me risulta simpatica.

Moltissimi anni fa, si lasciava andare su e giù per le strade del paese un maialino.

Ogni paesano gli dava da mangiare cose buone e cose meno buone.

Un giorno questo maialino arrivò nella località degli "Stesi".

L'animaluccio, poverino, camminando per le vie delle campagne si era accorto che c'era una pozzanghera di fango molto grande.

Provava a passare e riprovava, ma non ci riusciva; e quando tentò per l'ultima volta, un vecchio contadino lo sentì grugnire.

Allora con cura il vecchietto, prese una corda lunghissima e tirò fuori il maialino tutto sporco. Il vecchietto prese acqua e cibo e lo fece mangiare.

Dopo 15 giorni il maialino  fu  ucciso perché era arrivata la festa di Sant'Antonio.

Questo maialino, diventato maialone, una volta ucciso, era  cucinato  in modi diversi: con la coscia destra e sinistra si facevano prosciutti, con la pancia si faceva la pancetta; erano mangiate anche le orecchie e la lingua.

La gente del paese e di campagna mangiava  questo maiale, detto " u porcu te Sant'Antoni ", in compagnia, per passare una giornata diversa dalle altre, dimenticando la fatica di tutti i giorni e la povertà di sempre.

 

byRizzello  Alessandra

e Nuzzo  Veronica.

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