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Antonio Inoki tai Ric Flair !!!

Cari amici di TuttoPuroresu è arrivato anche il nostro turno, eccoci al nostro esordio sulla rubrica tenuta a battesimo da Roberto Amato, “Le Grandi Sfide”. E’ sempre difficile scegliere i due contendenti per la sfida, a meno che non ci sia dietro uno stimolo, come nel caso dell’amico Roby, un po’ risentito per i ‘maltrattamenti’ subiti da Liger su questo sito. La nostra scelta è caduta su Antonio Inoki e Ric “The Nature Boy” Flair. Il perché è presto spiegato: sia Inoki che Flair sono (o forse è meglio dire erano…) due wrestlers molto tecnici ed entrambi hanno caratterizzato un’epoca nel loro continente. Onestamente eravamo tentati di fare un bel Inoki vs Hogan, chissà forse lo faremo più avanti. Partiamo subito dal vedere quante volte Inoki e Flair si sono affrontati. A noi risulta una sola il 29 aprile 1995 al Pyongyang Sports Festival organizzato da Inoki nella Corea del Nord. Il risultato fu una vittoria di Inoki per schienamento. Un solo match tra i due e per di più con entrambi a fine carriera non può essere abbastanza per decidere chi sia migliore tra i due, ed a questo punto scatta il “Dream Match”. Una bella serie di ‘se’ e ‘ma’ fatta per divertirsi. Analizziamo intanto la certezze. I due wrestlers non sono molto distanti come età, (Flair è nato il 25 febbraio ’49, Inoki il 20 febbraio ’43, per gli amanti degli oroscopi sono entrambi pesci, come Paolo Lanati, nato il 23 febbraio, che in mezzo a questi due non ci sta troppo male…) e sono abbastanza simili come fisico (Inoki 1,91x102 Kg, Flair 1,85x112 Kg, naturalmente si parla dei tempi belli…). Entrambi sono molto resistenti infatti è molto facile ricordare dei loro incontri durati anche oltre un’ora (Inoki vs Masa Saito, “Island Death Match”, 2 ore e 30 minuti o Clash of the Champions VI, Flair vs Stemboat durata 55 minuti).

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Entrambi hanno una tecnica ottima, anche se forse Inoki è più completo, mentre Flair è molto valido solo a livello di wrestling, consideriamo migliore il background tecnico di Inoki essendosi cimentato anche in altre discipline, tanto da permettersi di poter sconfiggere l’olimpionico di judo Willem Rushka e pareggiare con il miglior pugile della storia Mohammed Ali. Andiamo ad analizzare il modo in cui i due chiudono un match, cioè le mosse finali. Per Flair è risaputo l’utilizzo della “figure four leglock” e di alcune reversal che portano allo schienamento, tipo la famosa ‘culla’ di Dan Peterson, mentre il discorso si fa più ampio per Inoki capace di chiudere per sottomissione con un “abdominal stretch” (la famosa mossa del cobra di Fusariana memoria), un “jujigatame”, un “choke sleeper” e la stessa figura 4, e per schienamento con il “german suplex” e vari tipi di reversal. Come vedete anche in questo caso Inoki sembra spuntarla. Agilità e velocità di esecuzione fanno pendere anche questa volta la bilancia verso Inoki che pur non essendo una scheggia alla Tiger Mask, comunque non è disprezzabile, purtroppo questa nostra opinione su Flair resta macchiata dal fatto di aver potuto visionare ‘solo’ i suoi ultimi quindici anni di carriera, quando ormai certe qualità erano andate a farsi benedire. Un’altra cosa da tenere in considerazione nel giudizio finale è per l’appunto quanto e quando siamo riusciti a vederli in azione. Per Flair si è già detto degli ultimi quindici anni di carriera, consistenti di tutto il periodo WWF e il successivo ritorno alla WCW, più alcuni match del periodo predente disputati nell’NWA od in Giappone (sponda All Japan). Per Inoki possiamo arrivare oltre a 20 di carriera, dato che le telecronache di Tony Fusaro risalgono a più di vent’anni fa (si parla del 78’ come data di partenza), quindi siamo riusciti a vederlo sul ring prima che compisse i 40 anni, età nei quali i wrestlers cominciano il loro declino. Quindi come si evince da questo Inoki ne esce in vantaggio, soprattutto per il periodo della nostra vita in cui l’abbiamo visto. Non dimentichiamoci che guardavamo Inoki da bambini (quindi più facilmente impressionabili e poco attenti all’aspetto smart) e lui era l’eroe di turno, mentre il Flair visto nella WWF da adolescenti era colui che giocava sporco contro Hogan e Bret Hart. E con questo discorso si torna alla solita contrapposizione tra “Face” e “Heel”, che non può mancare nemmeno nel nostro “ Dream Match” . Un altro aspetto da calcolare è la potenza che i due avrebbero nel booking. Come tutti ormai dovreste sapere Inoki è la persona che ha ucciso la carriera di Satoru Sayama-Tiger Mask ed ha condotto Tatsumi Fujinami a raccogliere molto meno di quello che avrebbe potuto. Flair come sapete dal suo palmares ha vinto in numerose occasioni il titolo NWA/WCW, quindi anche il numero dei job concessi risulta elevato. Ok, probabilmente qualcuno già prima d’iniziare a leggere aveva già capito il nostro pensiero. Cerchiamo di dare un doppio giudizio finale su due ipotetici “Dream Match”, uno shoot ed uno work. Lo shoot si risolverebbe in pochi minuti a favore di Inoki, perché come detto Antonio è un’atleta, “Nature Boy” è ‘solo’ un grandissimo wrestler. Per il match work si devono fare altre due distinzioni, riguardanti il luogo della disputa. In Giappone, si sa, il potere di Inoki è consolidato e non avrebbe nessun problema nell’atterrare Flair, magari in un match di 20-30 minuti, giusto per far uscire Flair a testa alta. Negli States cambia tutto, anche se vediamo Flair vincitore con un finale di match ambiguo, ad esempio il run-in di qualche Horsemen.

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Speriamo di essere stati realisti nello spiegarvi il nostro pensiero su questo dream match e di non essere stati troppo di parte. Resta il dispiacere sul fatto che nella realtà i due si siano affrontati solo una volta e per di più a fine carriera e questa è la più grande sconfitta, ma lo sappiamo, a volte anche il mondo del wrestling è crudele… 

Paolo & Andrea Lanati

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