I galleggianti

Ed eccoci all'elemento più caratteristico di questa tecnica: i tanti tipi di galleggianti, detti anche wagglers, creati per affrontare con successo le avverse condizioni ambientali inglesi.

A seconda dell'uso a cui sono destinati, esistono due grandi famiglie di galleggianti inglesi: i wagglers, specifici per acque ferme o molto lente e con un unico punto di fissaggio alla lenza, posto nell'estremità inferiore, e gli stick floats, da usarsi solo in acque correnti e molto simili ai nostri galleggianti da bolognese, avendo tre punti di fissaggio della lenza.

I wagglers

Sono certamente i galleggianti che più ci interessano, dal momento che la pesca in corrente con gli stick fa già parte del nostro bagaglio tecnico di inventori della bolognese. Abbiamo già visto i vantaggi essenziali che derivano dall'unico punto di attacco alla lenza, cioè filo sommerso e piombatura concentrata presso il galleggiante, con conseguente grande sensibilità a qualsiasi distanza da riva. Puntiamo ora la nostra attenzione su un aspetto troppo spesso trascurato, che sta alla base della superiorità del waggler rispetto al galleggiante da bolognese per quanto concerne le prestazioni nel lancio. La differenza sostanziale consiste nel fatto che la montatura della bolognese ha due centri di peso e attrito con l'aria (il galleggiante e la piombatura), mentre quella inglese ha un unico blocco formato da galleggiante e piombatura principale. Nel volo la montatura all'inglese genera un attrito con l'aria largamente inferiore, per cui, a parità di portata del galleggiante, può raggiungere distanze superiori.

I materiali - Le materie prime con cui si costruiscono i wagglers sono diverse, ma senza dubbio la più frequente è la penna di pavone, di cui si usa il rachide, ossia l'asta centrale di colore biancastro. I suoi pregi sono innumerevoli: buona portata, impermeabilità, resistenza agli urti, discreta lavorabilità, prezzo contenuto e, soprattutto, un'inimitabile leggerezza. Nessun altro materiale consente di produrre galleggianti così delicati e silenziosi nel momento della posa in acqua: più avanti vedremo che questo aspetto può condizionare l'esito della battuta di pesca. Anche la saggina o il sarkanda sono utilizzati nella produzione di wagglers, ma presentano il difetto di un notevole peso specifico e sono molto meno lavorabili rispetto alla penna di pavone.

Le soluzioni - In base alle circostanze ambientali o atmosferiche, si fa ricorso a diversi tipi di waggler. Di seguito indichiamo i connotati basilari dei principali, nonché la portata ottimale, cioè il ventaglio di portate entro cui esprimono le migliori prestazioni.

Lo straight, che significa "diritto", è il più semplice, essendo composto da un unico segmento di penna; la sua tozza antenna offre due vantaggi: grande visibilità a distanza e resistenza all'affondamento. Quest'ultima peculiarità lo rende ideale per pescare in acque leggermente correnti con l'esca che striscia sul fondo, condizione che farebbe affondare qualsiasi altro galleggiante. Portata ottimale: da 3 a 6 g.

L'insert, che significa "inserto", è un affinamento del precedente, al quale è stato applicato un inserto di minor diametro, avente funzione di antenna. E' chiaro che il risultato è una superiore sensibilità, necessaria per affrontare pesci difficili in acque assolutamente ferme. Portata ottimale: da 1 a 3 g.

Lo step, che significa "gradino", è un waggler composto da due o tre segmenti di penna che gli conferiscono una sensibilità eccezionale, che si esalta nella pesca in calata. Portata ottimale: da 1 a 3 g.

Il bodied, ovvero "panciuto", è semplicemente uno straight cui è stato aggiunto un corpo in legno di balsa, allo scopo di incrementarne la portata. E' una delle soluzioni più versatili, e da questo certamente dipende la sua popolarità. Portata ottimale: da 6 a oltre 30 g.

Uinsert bodied è un bodied con antenna, dotato di superiore sensibilità. La sua ridotta visibilità ne contiene il campo di utilizzo. Portata ottimale; da 4 a 12 g.

Il windbeater, ossia "antivento", è un bodied con una sottile asta di tonchino, alla cui sommità è fissata un'antenna particolare, un corpo ovoidale in balsa o materiale sintetico che ne agevola la visibilità nelle giornate ventose. Portata ottimale: da 4 a 12 g.

Uonion, che significa "cipolla", è un cortissimo bodied in cui la portata è quasi completamente determinata da un corpo grosso e tozzo, che ricorda il profilo di una cipolla. La sua lunghezza ridotta lo propone per la pesca nei canali con pochissima acqua (1 m circa) o in superficie a media distanza (20-30 m) Portata ottimale: da 2 a 6 g.

Tutti i tipi di wagglers già descritti sono utilizzabili sia nella versione fissa, sia scorrevole. I wagglers fissi si applicano alla lenza semplicemente passando il filo attraverso il foro del piedino oppure mediante gli appositi adattatori in silicone (rloat adaptors) che offrono la possibilità di intercambiare più galleggianti durante la pesca. Il miglior sistema di fissaggio per i grossi galleggianti piombati, che hanno un piccolo anellino fisso alla base, è la girella con moschettone. Nessun altro attacco conserva la linearità della lenza, permettendo al galleggiante di ruotare liberamente in tutte le direzioni. I wagglers scorrevoli, invece, sono provvisti di girella alla base del corpo, allo scopo di annullare le torsioni che spesso portano a grovigli inestricabili; la lenza dovrà attraversare l'occhiello della girella.

Soluzioni particolari

Esistono alcune soluzioni che sono nate dall'esigenza di affrontare circostanze particolari. Vediamole.

I galleggianti crystal sono wagglers prodotti in materiale plastico trasparente e la loro portata è determinata dall'aria sigillata al loro interno. Il loro pregio sta nell'invisibilità agli occhi dei pesci e nella la delicatezza di posa, per cui trovano impiego ideale nella pesca in superficie a pesci diffidenti. Per risolvere il problema della visibilità dei grossi wagglers, senza sacrificarne la sensibilità, gli agonisti hanno ideato un particolare tipo di antenna, ottenuto inserendo un segmento di cannuccia da bibita in sommità alla penna di pavone. La taratura del galleggiante viene eseguita in modo che emerga solo una piccola parte di penna e tutta la cannuccia: quando il pesce abbocca non avverte alcuna resistenza da parte dell'antenna, perché questa si riempie d'acqua affondando dolcemente.

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