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IN AGGIORNAMENTO - 30/01/2011

Biassa

Anni 60: la curva del bar, già CooperativaAmeno paesino situato sopra Spezia, che può agevolmente essere raggiunto percorrendo la litoranea che porta alle Cinque Terre. Ma che cosa ci incastra con Tramonti?
Intanto la storia ci racconta che gli spezzini hanno qualche pro-pro-progenitore che è partito proprio da Biassa, ma i biassei hanno espresso la loro forza colonizzatrice soprattutto verso Tramonti! E comunque sia non ci si spiega come mai gli 'antichi' biassei abbiano deciso di scavalcare il monte per raggiungere Campiglia, ed avventurarsi verso il mare! Mi sono chiesto un miliardo di volte perchè, ormai che c'erano, non abbiano raggiunto Portovenere, per conquistare un pò di terra e roccia da quelle parti: oggi potrei andare in spiaggia con minimo sforzo, ed essere un ricco proprietario terriero o agiato operatore turistico (forse!).
In realtà, questa specie di transumanza, era sostenuta dal popolo di Biassa per avere terra dove coltivare non solo la vite. In tempi abbastanza remoti (più o meno 700 anni fa), Biassa si trovava molto più in alto, e in una posizione non particolarmente fertile. Forse era facile trovare erba per capre e pecore, ma far crescere pomodori o melanzane, beh, era un altro paio di maniche.
Non restava altro da fare che cercare una posizione più felice. Qualcuno scese verso il golfo di La Spezia, creando un paesino di pescatori, esposto ahimè agli attacchi dei pirati; altri oltrepassarono il monte, e scoprirono che giù per quelle lame inondate di sole, per le viti era facile crescere, almeno tanto quanto era difficile per i pirati salire fino alle case.

E così iniziò una lenta colonizzazione, culminata il secolo Biassa nel 1962 (foto Ricciardi)scorso con la costruzione di rustici, adibiti a cantine, stalle, ricovero per i pochi attrezzi e anche a seconda casa, dove comunque quelle persone finivano per trascorrere buona parte dell'anno. Con la tecnica dei muretti a secco, probabilmente importata dalla Val di Magra, e sapientemente perfezionata, i contadini biassei costruirono i campi, riempiendoli di terra rossastra particolarmente ricca di sali minerali e ferro, che non dà una grande produzione di ortaggi, uva e frutta, ma ne esalta qualità, sapore e capacità nutritive.
Poi Biassa si spostò più in basso e il castello di Coderone, costruito attorno al 1000-1300 per tenere d'occhio il mare, che giungeva sino ai piedi della collina, fu trasformato in camposanto. Durante la guerra (ovviamente la seconda) fu persino colpito da una o due bombe d'aereo americano che, invece di centrare l'Arsenale, pensarono bene di schiantarsi sul paese.

Per giungere ai giorni nostri, giorni in cui, finalmente, il biasseo che si è spinto fino in Argentina, in Australia e Dio sa in che altro posto, può orgogliosamente dire: "Tramonti piace anche ai milanesi!"

Segue altra storia, oppure altre storie.

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