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Gian Piero Piva

... quando il Modellismo era ricerca e sacrificio

Giorgio Beltrammi

In un pomeriggio afoso e grigio di fine estate 1980, girando per edicole alla ricerca di riviste di Modellismo, mi imbattevo nella scomparsa 'STORIA-MODELLISMO' e nella rivoluzionaria e nuova 'AEREI Modellismo'. Tralasciando la prima che, con quel numero, cessava le pubblicazioni, rimasi stupito ed entusiasta della seconda.

Finalmente qualcuno parlava di Modellismo e desciveva i trucchi che usava per realizzare i suoi modelli.
Da quel giorno e per altri 15 anni non avrei perduto un solo numero della rivista, con la quale ho anche intrattenuto un breve e controverso rapporto collaborativo.
Quel numero 7/8-80 della rivista mi diede modo di conoscere, nell'immediato futuro, il personaggio che più ha determinato le mie scelte modellistiche e che, ancora oggi, stimo più di ogni altro, GianPiero Piva.

Il primo articolo firmato da lui, che ebbi a leggere, è stato quello del Bf 109E comparso sul n° 10/80. Rimasi letteralmente avvinto dalla completezza della trattazione, dalla precisione dei disegni e dalla bellezza dei modelli proposti. Lessi e rilessi quell'articolo almeno tre volte di fila, rimanendo ogni volta più entusiasta, finchè acquistai una scatola del soggetto trattato e tentai la riproduzione , con risultati non certo paragonabili a quelli illustrati nell'articolo, seguendo i passaggi indicati.

Insomma ad ogni articolo mi sentivo stimolato a ripetere le sue imprese. Leggevo avidamente quanto scriveva e rimanevo stupefatto dalla bellezza e dalla precisione dei suoi modelli.
Ora quegli stessi kit sarebbero forse snobbati, ma 20 anni fa erano l'apice tecnico raggiungibile e per i miei occhi modellistici di allora e di oggi, sono ancora irraggiungibili specie se penso alla qualità dei modelli che ha elaborato, al fatto che non usava l'aerografo ed al fatto che autocostruiva spesso molte parti dei suoi kits.

Indimenticati sono gli articoli sull' Hs 129 di cui ha realizzato 3 modelli partendo da un kit vetusto e difficile come il Lindberg in 1/72. Non c'erano i Revell o gli Italeri, ma con il 129 illustrato a fianco, vinse tutti i Concorsi che si svolsero nel biennio '85-'86. Naturalmente provai a ripetere l'impresa, ma l'irreperibilità del kit Lindberg mi costrinse a rivolgermi alla scatola Airfix, talmente impossibile da spingermi a rinunciare, fino alla comparsa del modello dell'italiana Italeri. Quasi dieci anni dopo!!!

Che dire poi del bellissimo kit Hs 126 Airfix illustrato sotto il titolo? Ho cercato certo di riprodurlo con i risultati che potete vedere.
Allo stesso modo, rimasi stupito dalla complessità del kit Bf 110 G 4d/R3. Quando analizzai la foto mi chiedevo come fosse riuscito a realizzare quella colorazione e provai certo a riprodurre il kit, imbattendomi in un kit (Frog) che ho tentato molte volte di gettare nel pattume! Il modello costruito dal Piva lo potete ammirare nella foto a fianco sopra, mentre quello realizzato da me è quello sotto.
Ma il soggetto che mostra maggiormente le capacità tecniche, descrittive ed il rigore delle ricerche di questo autore, è l'He 177, realizzato ben prima dell'uscita del bellissimo kit Revell.
G.P. Piva descriveva la realizzazione del kit Aitfix e date le immagini del modello finito, credevo fosse un modello si difficile, ma non quanto ho avuto modo di constatare quando ne tentai la realizzazione. Ebbene solo a modello finito e solo dopo aver confrontato i suoi risultati con i miei, mi sono convinto che G.P. Piva da Verona è stato ed è per me, il più grande modellista che abbia conosciuto.

Chi non crede alle mie parole, provi a ripetere l'impresa di realizzare un Greif Airfix in 1/72 ed ottenere gli stessi risultati.!!!
L'autore in argomento, attraverso le pagine di Aerei Modellismo, ha pubblicato non solo opere modellistiche, ma ha anche fornito al pubblico molte foto storiche e alcuni articoli supertematici ( come 'L'Armamento dei Fw 190', 'Reichsverteidigung', 'I Simboli di Reparto e Grado della Luftwaffe nella "^ G.M.', 'Le Insegne di Nazionalità della Luftwaffe nella 2^ G.M.', ecc.).
Poi con il libro "Luftwaffe 1939-1945 - Le Operazioni", Piva ha fornito quel supporto storico che certo può aiutare ogni modellista ad intraprendere la realizzazione di soggetti tedeschi della 2^ Guerra Mondiale.Con il 1987 finirono, purtroppo, le pubblicazioni di G.P. Piva e da allora ho avuto il piacere di contattarlo per via telefonica, per chiedere consigli. La sua attività a tutt'oggi è prolifica come sempre, solo che non ho più il piacere di ammirare le sue opere.

G.Piva
Heinkel He 177 A-5/R6 della 4./KG100 di base ad Aalborg nel 1944 . Da notare lo schema in 74 con macchie amebiformi di 76 e superfici inferiori in 65.

G.Piva
Hs 129 B-2/R4 dell'8./SchG2 di base a Tunisi-El Aounina nel 1943. Da notare il fitto Wave Mirror a pennello in 79 su 80

G.Piva G.Piva
Messerschmitt Bf 110 G 4d/R3 dell'EinsatzKommando/NJG 101 di base a Parndorf nella primavera del 1945

G.Piva
Bf 110 C-4/B della 4./SKG 210 di base a Seschtschinskaia nel 1942. Notare il bellissimo effetto del bianco 21 lavabile quasi completamente asportato dalle lunghe ed usuranti operazioni di volo.

G.Piva
Hs 129 B-3/Wa dello Stab. IV(Pz)/SG9 di base a Csar nel 1944. Notare lo schema in 70/71/65 ed i simboli in fusoliera che oscurano parzialmente il codice precedente NN+KF


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