Pleione voltolinii Torelli & Riccaboni

una nuova orchidea originaria dell'Hubei, Cina

( come pubblicato su CAESIANA quaderno 12, 1999 )

volt.JPG (24328 byte)

 

Nella primavera 1999 il signor Berto Voltolini, anziano aiutante di uno degli autori, ha fatto fiorire a Borgo Valsugana, Italia, diversi esemplari di una Pleione sp. originaria dell’Hubei. Questa pianta è caratterizzata da piccoli pseudobulbi globoso-compressi, di un bel colore verde intenso, da fiori rosa-lavanda chiaro, da un labello intensamente macchiato di rosso-scarlatto, non uncinato all’apice, e da un callo caratterizzato da due lamelle intere, a margine giallo e crespato. Si differenzia quindi dalle consimili specie del complesso-Pleione bulbocodioides per così tanti caratteri critici che ci sembra ragionevole considerarla una specie autonoma, nuova alla scienza. Essa viene qui formalmente descritta con il nome di Pleione voltolinii.

Pleione voltolinii Torelli & Riccaboni, sp. nov.

Diagnosis: Inter species subgeneris Pleione sectionis Bulbocodioides species haec pseudobulbo globoso-compresso constanterque viridis, flore roseo-caesia, petalis subfalcatis reflexis acutis, lamellis duo parallelis integris crispatulis, labello non adunco differt.

Diagnosi: Tra le specie del subgenere Pleione sezione Bulbocodioides questa specie si differenzia per lo pseudobulbo globoso-compresso e costantemente verde, per il fiore rosa-lavanda, per i petali subfalcati reflessi acuti, per le due lamelle parallele intere crespate, per il labello non uncinato all’apice.

Typus: CINA. Hubei occidentale: HeFeng Xian, altitudine 1700 metri; raccolta alla fine dell’ottobre 1998 da CHEN Yi, s.n.; fiorita in coltivazione a Borgo Valsugana, Italia, il 14 aprile 1999. (Holotypus: Erbario RO). Isotypes: ibidem23.4.99; ibidem28.4.99.

Etimologia:

chiamato voltolinii in onore di Berto VOLTOLINI, che ha fatto fiorire a Borgo Valsugana, Italia, gli esemplari che sono serviti per la descrizione della specie.

volt1_t.jpg (17556 byte)

Descrizione:

Pianta: terrestre o litofita.

Pseudobulbo: verde, più chiaro alla base e più scuro nella parte apicale; globoso-compresso, largo 1.4-1.7 cm ed alto 1-1.3 cm; lo pseudobulbo maturo ha una corona apicale alta 1 mm, residuo basale della foglia.

Foglia: unica, ellittico-lanceolata, plicata, acuta; al momento della descrizione della specie è lunga 12 cm e larga 2 cm; quando è in via di formazione è avvolta alla base da tre guaine giustapposte, di cui quella basale, lunga 1.2-1.5 cm, è di colore verde-porpora, mentre le altre due, lunghe 2-4 cm, sono verdi.

Inflorescenza: alta 10-12 cm; peduncolo verde, lungo 7 cm, lievemente arcuato, emerge dal centro della foglia in via di formazione.

Brattea: lunga 2.5-2.7 cm, rosa, oblunga, subacuta, cucullata, più lunga dell’ovario.

Fiore: largo 6-7 cm, colore rosa-lavanda pallido, macchiato ampiamente di scarlatto all’apice del labello.

Sepalo dorsale: oblanceolato, suberetto, lungo 4-5.5 cm e largo 0.6-1 cm, acuto, con sette nervature.

Sepali laterali: lineari-oblancelati, obliqui, lievemente falcati, acuti, lunghi 3.8-5 cm e larghi 0.6-1 cm, con sette nervature.

Petali: lunghi 4.2-5 cm e larghi 0.6-0.8 cm, alla base molto stretti (0.2 cm), oblanceolati, lievemente falcati, reflessi indietro, acuti, con cinque nervature.

Labello: lungo 4-4.5 cm e largo 3.5-3.7 cm, emarginato, oscuramente trilobato, con lobi laterali arrotondati, revoluti sopra la colonna; biancastro di fondo, soffuso di lavanda verso il margine ed ampiamente macchiato di scarlatto all’apice del lobo mediano e tra le due lamelle; il margine apicale del lobo mediano è fimbriato; le fimbrie sono lunghe 2 mm.

Callo costituito da due lamelle centrali, parallele, intere, bianche con margine giallo, crespato; le due lamelle, lunghe 2.5 cm ed alte 2 mm, arrivano a 1.5 cm dal margine; lo spazio tra le due lamelle è tinto di arancio-scarlatto nel terzo apicale e di lavanda nei due terzi basali.

Colonna: sottile, ricurva, bianca talora soffusa di rosa-lavanda, lunga 3.7 cm, ricurva, con apice largo 0.8 cm, alato, e margine eroso-denticolato. Pollinia: quattro.

Ovario: verde, lungo 1.5-2 cm, con sei costolature.

 

volt_drw.gif (96741 byte)
disegno di Pleione voltolinii fatto da Gianantonio Torelli
Il labello più in basso a dx è quello di Pleione speciosa

 

Habitat:

Pleione voltolinii cresce in crepacci e pendii a 1600-1900 metri sopra il livello del mare, nei pressi di HeFeng Xian nell’Hubei occidentale.

 

volt2_t.jpg (13354 byte)

Pleione voltolinii, scannerizzato con HP ScanJet, come Sauleda ha scritto su Orchid Digest vol.63(1)

Considerazioni tassonomiche:

Pleione voltolinii appartiene al subgenere Pleione sezione Bulbocodioides Torelli & Riccaboni e si distingue facilmente dalle altre specie consimili per i caratteri seguenti. Lo pseudobulbo piccolo, globoso-compresso e costantemente verde, il fiore di aspetto e colore diverso, i petali molto più stretti e reflessi, il labello non così svasato all’apice ed il callo con lamelle a margine giallo molto crespato lo differenziano da Pleione formosana. Si distingue da Pleione bulbocodioides e Pleione limprichtii per lo pseudobulbo che è globoso-schiacciato e non conico-ovoide, per l’aspetto ed il colore del fiore e per il callo che presenta due lamelle intere a margine crespato e non quattro-cinque lamelle denticolato-eroso-lacerate. Si differenzia anche facilmente da Pleione hubeiensis, in quanto quest’ultima specie ha un fiore ed uno pseudobulbo molto più piccolo e di forma completamente diversa. Si distingue infine da Pleione speciosa in quanto in Pleione voltolinii lo pseudobulbo è globoso-compresso e costantemente verde, il fiore ha un delicato colore rosa-lavanda, il sepalo dorsale è quasi eretto, le lamelle sono intere a margine crespato ed il labello non si presenta mai uncinato, mentre in Pleione speciosa lo pseudobulbo è allungato-conico e di colore verde-porpora, il fiore è di un intenso colore magenta-violetto, il sepalo dorsale è ricurvo sopra la colonna, i sepali laterali sono più falcati, le lamelle del callo sono molto denticolate ed il labello è molto più allungato e marcatamente uncinato all’apice. A conferma che si tratta di una specie autonoma, anche fuori dal periodo di fioritura Pleione voltolinii puo’ essere facilmente separata da Pleione speciosa in base ai diversissimi pseudobulbi.

Abbiamo preso in considerazione anche l’ipotesi che possa trattarsi di un ibrido naturale, avente Pleione speciosa come un genitore; l’ampia popolazione esaminata però ha dei caratteri troppo omogenei per essere un ibrido.

Coltivazione:

Dalle nostre prime esperienze, questa pianta risponde bene alle condizioni colturali utilizzate per Pleione bulbocodioides e Pleione speciosa, usando un substrato che trattenga l’umidità ma che dreni bene. Terminata la fioritura, questa pianta necessita sempre più di acqua, che deve essere molto abbondante durante tutta l’estate. In autunno perde la foglia ed entra in riposo; durante l’inverno lo pseudobulbo deve essere conservato in un ambiente fresco, senza mai essere innaffiato. Nelle nostre condizioni di coltivazione fiorisce in aprile.