La Chiesa Parrocchiale
Anticamente Castell'Alfero aveva due Parrocchie ed entrambe fuori dall'abitato, intitolate l'una a San Pietro di Cassano e l'altra a San Pietro di Lissano; esse dipendevano dalla Cattedrale di Asti dal 1345.
Dalla relazione della prima visita pastorale fatta da Monsignor Della Rovere nel 1570 si rileva che il Vescovo col suo seguito fu accompagnato alla Chiesa di Santa Maria dell'Assunta, situata entro il paese nel recinto del castello dove avevano luogo le funzioni parrocchiali, non solo perchè le due Parrocchie erano distanti dal concentrico e quindi scomode, ma anche perchè esse si trovavano in pessime condizioni; una aveva l'altare semidistrutto e l'altra minacciava rovina. Il Vescovo ordinò che fossero riparate, magari servendosi del materiale del vecchio campanile della Chiesa di S. Pietro di Cassano che era stato demolito perchè pericolante; stabilì inoltre che fossero sequestrati i frutti dei due benefici finchè non fossero state ultimate le restaurazioni, alle spese delle quali doveva anche concorrere la comunità.
Anche
nella visita successiva di Monsignor Peruzio nel 1585 le due
Chiese furono trovate sempre nelle stesse tristi condizioni; in
esse non si celebrava più ed erano tenute chiuse. Monsignor
Panigarola nel 1588 trovò la situazione immutata e visto il
pessimo stato della Chiesa di S. Pietro di Lissano stabilì che,
ove non fosse stato possibile restaurarla venisse demolita,
sostituendola con una Cappella sotto lo stesso titolo.
Nelle visite pastorali del 1619 e 1627 si riscontra che mentre la
Chiesa di S. Pietro di Cassano era stata nel frattempo riattata,
l'altra era tuttora cadente e rovinosa; il Vescovo ripetè
l'ordine di demolirla, sostituendola con una Cappella, ciò che
venne fatto qualche anno dopo.
Dopo istanza dell'Arciprete Tommaso De Rolandis il 13 marzo del 1706 le due Parrocchie furono riunite in una sola sotto il titolo di San Pietro di Casano e di Lissano, e la Chiesa di S.Maria ne era la sede.
Dalla data
dell'unificazione delle Parrocchie la Chiesa di Santa Maria
Assunta diventa la effettiva edunica Parrocchia
del capoluogo; le due vecchie Chiese di S. Pietro di Cassano e di
S. Pietro di Lissano sono d'ora in poi citate solo come Cappelle
campestri nelle quali si celebrava saltuariamente per i defunti e
dopo il 1730 non sono più nominate, segno evidente che erano
andate distrutte.
La Chiesa di S.Maria dell'Assunta era in realtà da molti anni
l'unica regolarmente usata per le funzioni; la costruzione era a
tre navate e in essa erano conservate le reliquie di S.Bartolomeo
apostolo, di S. Stefano e di S.Crispino. Vi esisteva un grande
sepolcro per deporvi i cadaveri, perchè nonostante il divieto
del Vescovo si continuavano a tumulare nel Cimitero le sole ossa
quando venivano sgombrate dal sepolcro; annesso alla Chiesa
s'innalzava il campanile con tre campane.
Nelle visite pastorali del 1696 e 1710 la Chiesa di S.Maria Assunta era stata riscontrata un po' vecchia, oscura ed umida e doveva perciò essere riattata; fu constatato però che era ben fornita di ricchi paramenti.
Verso il 1730 questa Chiesa fu ampliata e migliorata dietro l'altare maggiore per ottenere maggiore luce ed aerazione, ma la popolazione manifestava il desiderio di avere una nuova Chiesa.
Nel 1766 essa fu riedifieata dalle fondamenta, in stile barocco, pare su disegno dell'architetto Benedetto Alfieri, con le sole oblazioni dei parrocchiani; nel 1804 fu ancora migliorata e poi riconsacrata.
Nella sua
visita del 1836 Monsignor Lobetti trovò la Parrocchia di
eccellente struttura ed in ottime condizioni; questa visita
pastorale era la prima che un Vescovo intraprendeva dopo molti
anni; le visite si erano dovute sospendere a causa prima delle
guerre e poi per il propagarsi del colera, che aveva infierito
nel 1832 sia nella città di Torino che nella sua provincia.
Ora, passati i pericoli, le visite erano ricominciate da
Castell'Alfero, dove l'ultima risaliva al 1749. Il Vescovo vide
le reliquie esistenti nella Chiesa: una di particole di legno
della Santa Croce con lettera autentica, un'altra di particole di
ossa dei SS. Pietro e Paolo ed una terza di S.Giovanni; vi si
conservava anche una preziosa statua in legno della Nostra
Signora del Rosario, opera del Plura.
Nel 1933 la Chiesa Parrocchiale fu ampliata spostando in avanti di m. 6,30 il frontale, che fu ricostruito in stile barocco su disegno dell'architetto Gallo di Torino; nell'anno successivo fu abbellita con belle decorazioni e con la costruzione in marmo degli altari del Sacro Cuore, della Santa Vergine, di S.Giuseppe e di S.Giovanni Bosco.
Il
campanile, che era sempre quello costruito nel 1746 e che stonava
con lo stile della nuova facciata fu rifatto e sopraelevato a 46
metri, con forma elegante e snella, confacente al frontale della
Chiesa. I lavori furono ultimati nel 1952 e la grandiosa opera è
dovuta all'iniziativa del Parroco, don Giovanni Bechis.
Il comune contribuì facendo collocare sul nuovo campanile un
orologio luminoso a quattro quadranti.
Bibliografia:
- DEZZANI Gen. Edoardo - La valle del Torrente
Versa ed i suoi castelli -1959
- foto di Franco GAMBA o del suo Archivio
Ultimo aggiornamento: 26 ottobre 1999