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Come in una immaginaria, antica bottega, Walter Bernardi ha coltivato e continua a col tivare come allievi le proprie abilità, nel disegno e nell'uso del colore, nel mosaico nella grafica, nella riproduzione dei dati della realta e nella loro deformazione espressionistica. E su questo mestiere, che non e mai acquisizione definitiva e non concede mai piena soddisfazione, se non altro per il continuo studio che impone delle tecniche e delle soluzioni artistiche del passato, si innesta lo sguardo sul presente del paesaggio e dell'arte, Bernardi non dipinge il paesaggio bellunese, bensì ha fatto del paesaggio bellunese un luogo della pittura, come un luogo della pittura e per lui l'astrattismo, Così il familiare, il facile, il già visto (tali a un colpo d'occhio possono apparire i lineamenti della Val Belluna e le combinazioni di forma e colore dei quadri astratti) diventano, non appena ci si ferma su un dettaglio, sia un muretto di neve azzurra o uno spicchio graffiato fittamente di viola, sconcertanti ed irriproducibili. È la vittoria della pittura sul fare quadri.
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