GIRO D’ITALIA 1949
32^ Edizione
COPPI NELLA SUA STAGIONE D’ORO
Dopo le polemiche del 1948 il Giro si ripropone agli sportivi italiani con rinnovato entusiasmo: lo stato maggiore presenta un percorso assai difficile nella sua parte conclusiva; due frazioni su tutte, la dolomitica Bassano Trento e l’alpina (con sconfinamento in territorio francese) Cuneo Pinerolo; in programma vette quali Rolle, Pordoi, Gardena, Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestrière. Novità assoluta anche la partenza da Palermo alla volta di Catania, vengono distribuiti abbuoni a josa, e poi frazioni intermedie, arrivi, Gran Premi della Montagna, tutti premiati con vantaggi di tempo. Dicevamo della prima tappa: a vincere è il siciliano Fazio, grande sorpresa di questi primi giorni di gara. A Messina sprint di Maggini, con l’esperto Cottur in rosa. L’egemonia del triestino è destinata a resistere. Il ritorno in continente coincide con la vittoria, a Cosenza, del battagliero De Santi, quindi a Napoli scocca l’ora di Biagioni; Ricci poi s’impone nella capitale, mentre il giorno a seguire lunghissimo trasferimento nelle Marche, da Roma a Pesaro corsa a tutta per quasi trecento chilometri. Ronconi inizia la battaglia, Fazio ne approfitta ed è nuovamente in rosa. A Venezia è la volta di Casola, mentre ad Udine spopola Leoni: al forte Adolfo tappa e maglia. Bassano del Grappa: impresa di Corrieri, il Giro ritorna in pianura padana, dopo la dura Bassano Bolzano, vinta da Coppi, con strenua difesa dell’uomo della Legnano. A Modena, poi, volata di Conte; a Montecatini, dopo l’Abetone, conferma di un grande Leoni. Quindi doppio arrivo ligure: Genova incorona Vincenzo Rossello, mentre Sanremo premia Maggini junior. S’avvicina il giorno verità con la Sanremo Cuneo, successo di Conte; quindi l’attesa Cuneo Pinerolo; in cui si consacra Coppi, il quale annichilisce tutti gli avversari appropriandosi di quella maglia rosa che in passato lo aveva fatto soffrire. Nella successiva, ed inutile, cronometro di Torino, successo firmato da Toni Bevilacqua, mentre nella passerella finale è ancora la volta di Corrieri. Il Giro si riconcilia così definitivamente con gli sportivi, regalando attimi di grande spettacolo ed un dominatore degno del titolo: Fausto Coppi.
GLI ISCRITTI
Note: 15 squadre iscritte, 12 con 7 corridori, 3 con 6. (Bartali, Cimatti e Edelweiss) Assenti i numeri di gara progressivi: 30 (della Bartali), 54 (della Cimatti) e 76 (della Edelweiss).
Note: Abbuoni di tappa: 1’ al vincente, 30” al piazzato e 15” al terzo classificato; inoltre presenti pure vantaggi di tempo in alcuni traguardi intermedi.