Bts Friuli – 24 aprile 2001

 

SPECIALE

La fine del roaming nazionale Wind

I disagi degli utenti in diretta su Radio1 Rai

 

La trasmissione radiofonica “Radio a Colori” in onda su Radio1 Rai, condotta da Oliviero Beha e in onda tutti i giorni alle 12.35, si è occupata nelle puntate di lunedì 23 e martedì 24 aprile del problema del termine del roaming nazionale Wind in varie zone d’Italia. La prima occasione per avere una risposta ufficiale sul problema –molto sentito- da parte di Wind.

 

La puntata di lunedì è stata dedicata in gran parte alle segnalazioni dei disservizi da parte degli utenti Wind che, da quando è iniziata la progressiva disattivazione del roaming nazionale su Tim in varie regioni il 2 aprile scorso, sono rimasti spesso in totale assenza di segnale e quindi nell’impossibilità di usare il telefonino.

 

Ampio risalto è stato dato quindi alle varie segnalazioni, e dato che non si era giunti a delle conclusioni esaustive sulle possibili soluzioni del problema, il conduttore ha deciso di dedicare all’argomento anche la puntata di martedì 24 aprile, in cui si è tentato di giungere alle conclusioni della questione.

 

Per sommi capi –e senza pretese di completezza e precisione!- tentiamo di seguito di riassumere i contenuti delle due trasmissioni, considerando anche che in Friuli Venezia Giulia è stato difficile seguirne le prima parte poiché era in onda, tra le 12.30 e le 13.00 il Giornale Radio Regionale, che oscurava le trasmissioni nazionali. E’ stato quindi necessario collegarsi alle frequenze Rai del Veneto.

 

 

Puntata di lunedì 23 Aprile

 

• Intervengono il capo ufficio stampa, sig. Di Giovanni e il responsabile della pianificazione di rete Wind, sig. Grimaldi. Inoltre il presidente dell’associazione di consumatori ADUC sig. Donvito.  

 

• La trasmissione prende spunto da un articolo de “Il sole 24 ore” di venerdì scorso in cui per la prima volta viene portato alla ribalta nazionale il problema. I delegati Wind spiegano brevemente quanto è successo: nelle scorse settimane sono stati dismessi gli accordi di roaming con TIM in varie regioni d’Italia, e c’è stata una ridefinizione delle aree in roaming con Omnitel in quanto precedentemente c’erano delle sovrapposizioni di copertura, ovvero delle zone in cui Wind concedeva l’utilizzo di 3 reti. Attualmente Wind serve l’ 85% della popolazione con la sua copertura nativa, cui si aggiunge un contributo del 47% della popolazione grazie al roaming con Omnitel. Oltretutto permangono ancora delle aree in cui è possibile il roaming con TIM. La copertura è quindi “praticamente” del 100% della popolazione, con ampie zone in cui è presente sia Wind che Omnitel.

 

• Sono seguite numerosissime telefonate da parte di ascoltatori (clienti Wind) che hanno segnalato i loro disservizi: il più delle volte si tratta di utenti che sono rimasti del tutto scoperti da quando è stato tolto il roaming. Ad esempio, da Maniago (PN), provincia di Pisa (un cliente Wind con diverse schede SIM aziendali è rimasto del tutto “a piedi”), Gioia del Colle (BA), provincia di Napoli. Nessuno di questi utenti aveva ricevuto avvisi da Wind in merito alla dismissione del roaming: l’unico caso è quello di un cliente di Bari a cui Wind ha mandato un avviso via lettera, prorogando di 9 mesi la scadenza della carta SIM. Un utente ha affermato di aver avuto notizia dal 158 che nella zona di Pisa si rimarrà senza segnale almeno fino al 30 maggio. Curiosa telefonata, infine, di un parroco di una chiesa nei pressi del monte Amiata, che dopo aver ricevuto la visita di tecnici Wind che intendevano installare una BTS sopra il suo campanile, senza neppure il tempo di pensarci per qualche tempo, si è trovato del tutto scoperto!

 

• A tutto questo, i delegati Wind rispondono che comunque gli utenti in condizioni di disagio sono poche migliaia rispetto ai 5 milioni di utenti totali, e che comunque queste situazioni verranno sanate al più presto.

 

 

Puntata di martedì 24 Aprile

 

• La puntata si apre con una gradita sorpresa (che comunque ci stavamo aspettando!): l’intervento di due nostri stimati colleghi, Emanuele Rosati, webmaster di BTS Italia e Dario Carpanini, webmaster di Cellularitalia. Viene portato quindi a conoscenza degli ascoltatori anche l’aspetto dei siti specializzati, vera “miniera” di informazione per gli appassionati, anche se naturalmente non c’è il tempo di approfondire troppo il discorso: Emanuele parla di cos’è e come funziona il sito, Dario illustra alcune segnalazioni di disservizi ricevute. I responsabili Wind ammettono di consultare questi siti per aver modo di comprendere e seguire meglio le esigenze dei propri clienti.

 

• Beha dice che girerà a Grimaldi tutte le segnalazioni di disagi avute in questi giorni (qualche centinaio). Grimaldi ribatte che sono iniziate da subito le verifiche tecniche ed è stato appurato che in buona parte i problemi non sussistevano! Si trattava di clienti possessori di telefoni monobanda a 900 che, tolto il roaming, si sono trovati senza segnale perché c’era solo segnale Wind a 1800. Ribadisce che comunque che sono poche migliaia i clienti interessati ai problemi, in piccole aree in alcune regioni.

 

• Beha precisa che, dopo aver verificato, la maggior parte delle segnalazioni ricevute da ieri riguardano esclusivamente telefoni dual-band. E pone alcune interessanti domande secche (che purtroppo non hanno trovato specifiche risposte da parte di Wind): se a causa del problema elettrosmog è difficile mettere le antenne e il roaming ha vincoli contrattuali, non era logico aspettarsi che se la data di termine del roaming viene anticipata ci sarebbe stato un rischio automatico di assenza di segnale Wind? Tim e Omnitel se ne approfittano facendo pagare di più l’affitto della loro rete a Wind? Costa troppo a Wind il roaming e quindi per politica aziendale sceglie di annullarlo pur accettando di dare alcuni disservizi? O ci sono dei guasti tecnici che spiegano tali disservizi?

 

• Grimaldi risponde che la situazione è semplice. Il 2 aprile la copertura Wind era pari all’85% della popolazione, e a quella data le coperture che la rafforzavano erano pari all’80% per Tim e al 47% per Omnitel. In totale, la copertura offerta ai clienti Wind era quindi del 98% della popolazione (85% propria e 13% fornita da altri operatori). Vi erano quindi molte aree di “overlapping”, ovvero dove i clienti con scheda Wind potevano usare ben 3 operatori.

Dopo il 2 aprile si è tentato di ridurre le aree di sovrapposizione, anche per ridurre gli sprechi economici. In ogni caso la copertura radiomobile è un termine statistico e non deterministico. Il “taglio” di roaming dopo il 2 aprile è stato effettuato non più ritagliando accuratamente le zone “coperte in eccesso” con più reti, ma, per motivi tecnici, escludendo totalmente il roaming in intere regioni. Era comunque preventivato, a livello teorico, che la copertura ottenuta dalle 4000 BTS Wind insieme alle zone di roaming Omnitel rimaste fosse equivalente a quella che si aveva in precedenza con il contributo anche di Tim.

In realtà, ammette Grimaldi, il livello di servizio alla fine è cambiato, perché se un utente era servito da un’antenna TIM di fronte a casa e poteva comunicare anche in cantina, adesso che è servito da un’antenna Wind che magari è più lontana può non riuscire ad avere lo stesso livello di segnale. La copertura quindi non è la stessa di prima, all’atto pratico.

Dice comunque che allo stesso modo, come per Wind, anche i clienti Tim e Omnitel dovrebbero protestare (Beha ribadisce a tal proposito che ha avuto solo segnalazioni da parte di clienti Wind!).

Grimaldi aggiunge che a Wind sono state segnalate 1200 situazioni di disservizio, e che i reali disagi accertati, ovvero le situazioni di mancanza di copertura, sono risultate essere solo 108. Su queste 108 situazioni Wind sta facendo un piano di copertura diretto o rimodulando con Omnitel le aree di roaming in quelle zone.

 

• Donvito, dell’ADUC, introduce il discorso relativo alla Carta Servizi Wind, dicendo che in diversi casi “Wind promette e non mantiene”. Ad esempio quando si dice che Wind garantisce uguale trattamento tra le diverse aree geografiche. Aggiunge inoltre che il servizio deve in ogni caso migliorare e non peggiorare (in questo caso è calato di qualità). Nella Carta Servizi si dice inoltre che in caso di manutenzione programmata Wind si impegna ad avvisare con 24 ore di anticipo i clienti, cosa non accaduta. Quindi invita ad approfittare in caso di disservizi del rimborso di 10000 lire al giorno e, nei casi più gravi (es. aziende o professionisti che si trovano impossibilitati a usare lo strumento di lavoro) a procedere legalmente presso il giudice di pace per ottenere rimborsi più cospicui in rapporto alle perdite subite. Chiede inoltre chiarimenti riguardo al fatto che Wind dovrebbe precisare che è necessario munirsi di un telefono dual-band per utilizzare la sua rete.

 

• Di Giovanni (Wind) risponde che le pubblicità e i contratti Wind dichiarano in maniera esplicita tale necessità. Precisa inoltre che è stata la stessa Wind a decidere di “tagliare” il roaming con Tim, e ribadisce ancora che il servizio è garantito comunque su tutto il territorio.

 

• La parola passa agli ascoltatori. Tra cui: da Campobasso un utente precisa che in città la copertura è a 900 MHz (questo dà occasione di precisare che ci sono zone in cui Wind copre anche a 900); da Dolo (VE) viene segnalata la totale mancanza di roaming su TIM e Omnitel, quindi la totale impossibilità di telefonare dal 19 aprile, nonché il mancato avviso da parte di Wind del disservizio; situazione analoga in provincia di Bari; si suggerisce la disattivazione di tutti i contratti con Wind se non viene ripristinato il roaming.

 

• Di Giovanni conclude naturalmente ribadendo che stanno provvedendo a fare il possibile per intervenire nelle situazioni di disagio, chiedendo comunque che i clienti abbiano fiducia nella risoluzione dei problemi momentanei, e appellandosi agli amministratori locali in modo che permettano le installazioni delle antenne.

 

 

 

 

IL COMMENTO di BTS Friuli

 

Ringraziamo senz’altro la RAI e la redazione di “Radio a Colori” per essersi interessata al problema, portando all’attenzione di molti dei disagi, in certi casi, molto evidenti, malgrado (ma era naturale) la minimizzazione da parte di Wind. Siamo ben felici inoltre che la redazione abbia voluto contattare come consulenti i webmaster di siti specializzati in argomento (quali BTS Italia e BTS Friuli) visto che spesso l’informazione giornalistica, soprattutto in materie un po’ “tecniche” come questa, è distorta e imprecisa. Basta vedere quanti danni sono stati fatti nell’ultimo periodo a proposito del presunto elettrosmog provocato dagli impianti di telefonia cellulare, che ha fatto creare una vera e propria psicosi della gente comune intorno alle BTS, provocando tra l’altro in buona parte i problemi odierni di Wind, e che saranno purtroppo senz’altro (e non c’è motivo di dubitarne) i futuri problemi anche di Blu.

 

Purtroppo, per i più “addentri” all’argomento, non sono state molte le novità ricavate da questa “due giorni” di discussione radiofonica. Infatti della protesta e dei numerosi disservizi degli utenti Wind già sapevamo (vedi i vari Forum di discussione), come potevamo pure immaginare della presa di posizione ufficiale di Wind, tendente a minimizzare il polverone sollevato dagli utenti.

E’ ovvio che anche se Wind dichiara di coprire con la sua rete nativa già l’85% della popolazione (ma avremmo molto da ridire sulla sua copertura fuori dalle città in quanto è fatta spesso con antenne posizionate in modo per nulla strategico – purtroppo a causa delle concessioni difficoltose), questo dato si può facilmente ottenere includendo nella percentuale le grandi città con milioni di abitanti e i comuni coperti con “mezza tacca” di segnale all’aperto, che non è certo un livello di servizio dignitoso!

 

Interessante che anche l’associazione di consumatori abbia invitato a richiedere i dovuti risarcimenti economici dati dalla mancanza di servizio: un motivo in più per insistere a non lasciar perdere, bensì a segnalare per iscritto a Wind la propria situazione richiedendo i risarcimenti! Chissà che si rendano conto che ci sono ben più di 108 situazioni problematiche su 5 milioni!

 

In ogni caso è positivo che queste posizioni siano state esplicitate in una diretta radiofonica nazionale, ovvero non si tratta proprio di parole dette al vento… noi intanto abbiamo cercato di metterle nero su bianco perché non vengano dimenticate, speriamo che le promesse siano mantenute, anche se naturalmente ci riserviamo il beneficio del dubbio!!

 

BTS Friuli

 

 

Come sempre, sono bene accetti i vostri commenti e le vostre segnalazioni in merito che verranno inserite nelle pagine di BTS Friuli. Ora che sappiamo che anche Wind ci segue… chissà mai!