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Rassegna stampa

Ottobre 1999

 

da "Il Gazzettino", 30/10/99 - Reana del Rojale (UD)

Con l'adozione della prima variante al nuovo Piano regolatore comunale generale, il consiglio comunale di Reana ha approvato una modifica in base alla quale i ripetitori delle antenne telefoniche devono distare almeno duecento metri dalle zone residenziali, artigianali, industriali e agricolo-commerciali. "Questo cambiamento - ha detto il sindaco Franco Iacop - è stato possibile perchè sono subentrate nuove norme in materia e perchè si è potuto far leva sulla flessibilità del nuovo strumento urbanistico".

L'argomento si lega direttamente con un altro punto all'ordine del giorno e cioè la risposta a un'interrogazione presentata dal consigliere Giorgio De Luise in merito proprio alla problematica delle antenne telefoniche. La mozione chiedeva l' impegno del sindaco a introdurre limitazioni di distanza per i ripetitori e la disponibilità dello stesso a individuare alcuni "siti tecnologici", cioè aree in cui poter allocare tutte le nuove tecnologie al fine di limitare le esposizioni dei cittadini a qualsiasi tipo di onde elettromagnetiche. "Mi dichiaro soddisfatto per quanto riguarda lo spostamento delle antenne - ha affermato De Luise - mentre bisogna ancora chiarire il problema dell'individuazione di queste aree". A De Luise ha fatto eco anche Sandro Levan, capogruppo della Lega Nord, mentre Ugo Del Fabro, capogruppo di Rojalinsieme, ha sostenuto che "si è fatto un passo in avanti per modo di dire. Si sono guadagnati 200 metri ma ora si possono installare antenne dovunque". Al termine della discussione la mozione è stata pertanto ritirata, per poter essere ripresentata al fine di chiarire questo problema.

 

 

da "Il Gazzettino", 26/10/99 - Udine - La BTS-albero della TIM

"Udine set di <<Striscia la Notizia>> - Il Gabibbo in viale Venezia sotto l'antenna-pino della Tim". L'antenna pino della Tim che da poco meno di un mese arricchisce il panorama di viale Venezia, diventa protagonista a "Striscia la notizia". Il Gabibbo in persona, il simpatico Gero Caldarelli, è infatti giunto a Udine ieri pomeriggio, per ammirare con i propri occhi la creatura botanico-telematica, sorta con tutti i crismi del caso in mezzo a giardini e alberi doc. La troupe itinerante di Striscia, l'imperturbabile giornalista Mario Molinari, con la coppia di ferro, Andrea Boemo e Omar Grigolon, rispettivamente tecnico di ripresa e fonico, hanno fatto diventare speciale un pomeriggio grigio e piagnucoloso. Il servizio è andato in onda venerdì 29 ottobre: un Gabibbo solo parzialmente nascosto dietro un ramoscello ha potuto solamente mostrare da lontano la famosa BTS, perché gli è stato impedito l'accesso alla proprietà dove è ubicato l'impianto. Nella foto, una BTS Tim simile a quella di Udine: ma stavolta è travestita da palma! Si trova in Sardegna. (immagine tratta da BTS Italia )

 

dal "Messaggero Veneto", 16/10/99 - Udine

L'antenna-albero di Udine già oggetto di proteste dei cittadini. Sul "Messaggero Veneto" del 16/10/99 compare in prima pagina dell'edizione di Udine, con tanto di foto a colori, un articolo sulla ormai famosa antenna-albero di viale Venezia a Udine, installata nel mese di settembre dalla Tim; si racconta di come, nel giorno del montaggio dell'impianto, sia stata chiusa al traffico la via adiacente all'ubicazione dell'impianto (che si trova su un terreno privato), e delle varie fasi del "camuffamento" del traliccio, che si trova in una zona dove i cellulari Tim riescono a comunicare con difficoltà. Si dà notizia di una raccolta di firme che è stata intrapresa dagli abitanti circostanti contro l'attivazione, in quanto l'impianto si trova a breve distanza da una scuola e da un asilo. updated! Anche Telefriuli ne ha parlato in un servizio nel telegiornale del 18.10.99, aggiungendo tra l'altro che è stata proclamata dagli abitanti della zona una giornata di "sciopero" del telefonino, ovvero di astensione a chiamare.

 

da "Il Gazzettino on line", 26/10/99 - Pordenone

Federconsumatori ed Elettra 2000. Le antenne sui palazzi, ecco quando non si può. ""Incoerenti" è il termine giusto per definire gli italiani, che da un lato non riescono a fare a meno del telefonino e dall'altro protestano per i rischi sanitari legati all'elettrosmog. Tuttavia - commenta Laura Viotto della Federconsumatori provinciale, che da tempo dà sostegno ai cittadini che esigono maggiore controllo in questo campo - il progresso tecnologico non può essere fermato e quindi è necessario fare il possibile perchè le innovazioni siano compatibili con la salute e con l'ambiente, così come previsto dalla legge". La Federconsumatori, in particolare, ha istituito un Coordinamento regionale che si occupa dell'inquinamento elettromagnetico. "Ormai da anni - spiega Rita Bertossi, che gestisce anche la sede di Udine - il coordinamento organizza convegni sul tema, si preoccupa di dare una corretta informazione alla gente e dà sostegno ai vari comitati spontanei di cittadini".

Il caso più frequente che finisce sui tavoli della Federconsumatori e quello dell'installazione a pagamento di antenne sopra il tetto del condominio. In questo caso è bene sapere che l'antenna può essere insediata solo se tutti i condomini sono d'accordo, non se la maggioranza dice sì (sentenza del tribunale di Monza). "Inoltre - aggiunge la Viotto - la gente ci chiede come fare per ottenere il controllo. Oltre che al Comune, all'Ass6 e all'Arpa, ci si può rivolgere anche all'autorità delle telecomunicazioni. E se l'intensità risulta superiore ai limiti fissati si può pretendere il risanamento degli impianti". Infine la Federconsumatori fa sapere che c'è anche un risvolto immobiliare: la presenza di antenne tralicci e cabine elettriche nei dintorni di un'abitazione, ha un effetto deprezzante, di cui bisogna tener conto.Oltre alla Federconsumatori esiste un consorzio no profit, a carattere scientifico che si occupa delle problematiche a carattere sanitario, ambientale, e sociale dei campi elettromagnetici. Si tratta di "Elettra 2000" ed ha sede alla Fondazione Guglielmo Marconi, a Pontecchio Marconi (Bo). Per informazioni: tel. 051-846121, oppure sito Internet www.elettra2000.it.A.S.

 

da "La vita cattolica", 23/10/99 - Ovaro (UD)

"Ripetitori come funghi - Ad Ovasta di Ovaro sono sorte quattro antenne. Petizione della popolazione al sindaco. Si teme per la salute". Le antenne, alle spalle di Ovasta, crescono più dei funghi. E gli abitanti protestano. Hanno raccolto una marea di firme, in calce ad una petizione inviata alle autorità di competenza. Hanno interessato i carabinieri per eventuali attentati. Hanno organizzato pubblici incontri. Dopo due ripetitori televisivi, si sono affacciate due antenne per la telefonia mobile. Notevole l'impatto ambientale, ma la preoccupazione degli abitanti riguarda anche le possibili conseguenze sulla salute. Al sindaco di Ovaro e al prefetto di Udine, pertanto, la petizione popolare chiede, di fornire "informazioni corrette e complete sul rispetto dei parametri di pericolosità dell'esposizione alle onde elettromagnetiche delle antenne già installate, nonché di verificare con gli operatori sanitari le relative implicazioni provvedendo di conseguenze".

Non basta. Al sindaco in particolare viene sollecitata l'approvazione da parte del consiglio comunale di una variante al piano regolatore che fissi, per l'installazione di antenne, "una distanza dai centri abitati tale da non comportare rischi per la popolazione residente" e di sospendere qualsiasi altra concessione sia ai vecchi che ai nuovi gestori di telefonia mobile in attesa che l'iter burocratico- amministrativo della variante al prg sia completato. La petizione sollecita, poi, il rispetto di tutta una serie di altre norme di rispetto, poiché - ecco il fatto che inquieta la popolazione di Ovasta - "dopo l'installazione delle citate antenne si sono scaricati nel raggio di 200 metri dalle stesse numerosi fulmini che, per puro caso, non hanno colpito persone o incendiato abitazioni". Sono state riscontrate perfino conseguenze sugli elettrodomestici. "L'amministrazione comunale di Ovaro - informa il sindaco Not - ha già chiesto all'azienda sanitaria e all'Arpa i necessari controlli. Siccome, però, la strumentazione non è immediatamente disponibile, la ricognizione sarà fatta in dicembre. Il comune è interessato ad una puntuale verifica, perché quando ha fatto le concessioni, queste riguardavano la singola antenna, che in se stessa non dava problemi. Quattro impianti insieme potrebbero, invece, costituire un problema davvero impattante".

Alla vicenda sono stati interessati anche i sindaci di Comeglians e Prato Carnico, oltre a quello di Ovaro. Inoltre si è bussato alla porta del Consiglio regionale, perché vari una nuova legge in materia. La Lega Nord ha fatto, in questo senso, la sua parte, presentando appunto un testo di legge con l'obiettivo di superare l'attuale incertezza. La proposta leghista definisce, infatti, l'istituzione di un catasto regionale degli impianti, modalità di vigilanza rigide e costanti, e sanzioni per i trasgressori, nonché le competenze di Comuni e della Regione stessa. Basta anche con le concessioni facili: gli articoli 5 e 6 della legge dovrebbero attribuire ai comuni la competenza, nel rispetto della normativa e del piano regionale.

 

dal "Gazzettino on line", 21/10/99 - S. Giorgio di Nogaro (UD)

…. la seduta, in cui sono state approvate le varianti per inserire nel Piano regolatore la distanza minima delle antenne radiomobili dai centri abitati (300 metri, mentre le minoranze ne chiedevano 500)….

 

 

dal "Gazzettino on line", 20/10/99 - Udine

Il Comune si dà delle regole per costringere i gestori della telefonia mobile a garantire la salute pubblica
Elettrosmog, impianti lontani da scuole e ospedali

Il Comune di Udine corre ai ripari per limitare i danni da inquinamento elettromagnetico. Lo fa dandosi delle regole capaci di costringere i gestori della telefonia mobile, che per garantire un servizio pubblico chiedono il parere di conformità urbanistica, a garantire la salute dei cittadini.

In primo luogo autorizzano le localizzazioni degli impianti solo se distano un centinaio di metri dai cosiddetti punti sensibili come gli asili, le scuole e gli ospedali: "In questo modo - ha spiegato ieri sera l'assessore all'Ecologia Lorenzo Croattini insieme ai funzionari del Servizio ecologia Flavio Moimas ed Ettore Salvagni alla commissione Ambiente, presieduta da Lino Zottig Pintor (Ln) - non suscitiamo reazioni psicologiche da parte dell'utenza anche se non ha senso fissare delle distanze di sicurezza dal centro". A correre in aiuto al Comune, infatti, sono le nuove tecnologie in fatto di telefonia cellulare che, per servire al meglio una determinata zona, richiedono un campo elettromagnetico basso, rispetto al passato, ma distribuito uniformemente sul territorio. Vedremo, insomma, spuntare un numero maggiore di antenne meno potenti, però, di quelle installate in passato. Da qui la considerazione: "Non si può pensare di individuare un luogo riservato alle antenne perché si rischierebbe di peggiorare la situazione".

Per limitare i danni, invece, diventa opportuno secondo Croattini stabilire il rispetto dell'obiettivo di qualità che riduce a 3 volt per metro (la legge prevede 6 v/mt.) l'intensità del campo magnetico. Stando ai primi rilevamenti e simulazioni presentate dai gestori, ai quali il Comune impone il rispetto dei 6 volt per metro, l'obiettivo è stato centrato. Saranno sempre i gestori, con la supervisione dei tecnici comunali, a monitorare nel tempo, a loro spese, le diverse situazioni. Wind è il gestore più all'avanguardia, mentre la Tim per modernizzare i vecchi impianti è costretta a installarne degli altri ai Rizzi e in viale Venezia. In quest'ultimo sito nelle 23 rilevazioni effettuate attorno al palo-pino sorto tra le case il valore massimo non supera l'1,2 volt per metro. Per tenere sotto controllo l'operato dei gestori della telefonia mobile, però, il Comune si riserva di effettuare dei controlli a campione: a breve verrà analizzato il centro città, interessato dalle tre antenne installate tra l'Upim e piazza Venerio. Diverso il discorso per gli impianti a bassa frequenza che producono campi magnetici determinati dagli elettrodotti. A Udine vengono alimentati dall'unica linea che passa nella zona a sud della città. Alla luce di quanto previsto dalla legge quadro appena approvata dalla Camera, molto probabilmente il Servizio ecologia fisserà delle distanze di sicurezza da rispettare in presenza dei centri abitati. L'area maggiormente interessata dall'inquinamento elettromagnetico resta, comunque, quella a ridosso dell'antenna Rai dove l'intensità del campo magnetico si aggira sui 5 volt per metro.

 

dal "Messaggero Veneto", 18/10/99 - Udine

"Allarmismo ingiustificato. Inquinamento elettromagnetico - incontro dell'Api friulana. Gli esperti: va data più attenzione ai campi in bassa frequenza". Sull'inquinamento elettromagnetico spesso si fa dell'allarmismo ingiustificato: è in estrema sintesi la conclusione dell'incontro organizzato dall' Associazione piccole e medie industrie della provincia di Udine che ha avuto per tema l'inquinamento elettromagnetico. (..) L'approccio avuto dai media e quello conseguente dell'opinione pubblica su questo problema hanno spesso prodotto allarmismo ingiustificato. (..) Scopo del seminario è stato quello di dare al problema la sua giusta dimensione tecnico-scientifica, affrontando i temi sui rischi reali e le conseguenti possibili mitigazioni. (..) Ma se l'allarmismo (dato dalle antenne per la telefonia cellulare) è risultato più una conseguenza dell'impatto visivo di tali impianti che forse deturpano di più l'ambiente da un punto di vista architettonico, particolare attenzione va data ai campi elettromagnetici cosiddetti in bassa frequenza (ovvero i campi generati dagli elettrodotti ad alta tensione, o che si possono trovare in certi ambienti lavorativi in presenza di impianti con grosso assorbimento di corrente, come grossi motori elettrici ecc.). In ogni caso i limiti di esposizione alle emissioni a radio frequenza (telefonia cellulare) fissati per legge in Italia dal decreto 381 entrato in vigore nel gennaio 1999, pari a 20 V/m per tutti i luoghi accessibili alla popolazione, sono sensibilmente più bassi degli standard europei. Riguardo invece ai campi a bassa frequenza (50 Hz, ovvero gli elettrodotti) le distanze minime delle linee elettriche dagli edifici sono stabilite in funzione dei kV presenti sulla linea. Siamo comunque in attesa di una legge quadro che disciplini il problema dell'elettrosmog alle varie frequenze (una bozza di tale legge sarà approvata in questi giorni dalla Camera dei Deputati).

  

 da "Il Gazzettino on line", 14/10/99 - Udine

Nel testo delle normativa è previsto un controllo completo dei tralicci e si affidano alla giunta
all'Agenzia per l'ambiente e ai Comuni gli strumenti giuridici per tutelare la salute dei cittadini
Legge contro l'elettrosmog
La proposta della Lega depositata in Regione: "L'approveremo in sei mesi"

Stop alle installazioni "selvagge" delle antenne per la telefonia fissa e mobile che tante proteste hanno suscitato anche in Friuli-Venezia Giulia. A tirare il freno è il Carroccio che, con prima firmataria Alessandra Guerra, sottoscrive la sinora unica proposta di legge regionale per regolamentare i progetti di sviluppo e il controllo degli impianti radiotelevisivi e radioelettrici per telecomunicazioni operanti nell'intervallo di frequenza compreso fra 100 Khz e 300 GHz.L'obiettivo - come ha specificato ieri a Udine la Guerra - è quello di assicurare lo sviluppo dell'alta tecnologia, localizzando correttamente gli impianti, nonché di tutelare la salute dei cittadini, limitando l'inquinamento ambientale. Per raggiungere l'ambizioso traguardo uniranno le loro forze la Regione, l'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) e i Comuni: lavoreranno gomito a gomito per redigere la mappa regionale dell'inquinamento elettromagnetico; definire le cosiddette aree sensibili, dove non troveranno spazio gli impianti di telefonia e dar vita al catasto informatizzato degli impianti fissi radioelettrici (compresi gli esistenti).Il documento, caratterizzato da 12 articoli, obbligherà i gestori a presentare alla Regione, entro il 31 dicembre di ogni anno, il programma per le reti predisposto secondo gli indirizzi forniti dalla stessa giunta regionale. I gestori, inoltre, dovranno depositare il piano per la rete di telefonia mobile nei comuni con più di 10mila abitanti che, nei tre mesi successivi, li analizzeranno con il supporto tecnico dell'Arpa. Sulla base di tali indicazioni, saranno proprio le amministrazioni comunali a rilasciare le concessioni edilizie per l'installazione degli impianti - "dal momento che attualmente i Comuni non hanno appigli normativi per opporsi al gestore privato", hanno ribadito i consiglieri leghisti

 

dal "Messaggero Veneto", 9/10/99 - Udine

"Anche la 3a circoscrizione contro le antenne. Petizione in consiglio contro una struttura della Wind "

A condurre la nuova battaglia 145 cittadini residenti nel territorio della Terza Circoscrizione Laipacco- San Gottardo al cui Consiglio, riunitosi l'altro ieri, hanno presentato il 20 settembre scorso una petizione contro l'installazione di una nuova antenna. Si tratta di un ripetitore della Wind, che dovrebbe essere posizionato nei pressi dell'incrocio di via del Bon con via della Polveriera. "Tale ubicazione - si legge nel documento- tra le scuole materna Pick ed elementare Zorutti esporrebbe la popolazione a un rilevante danno psico- fisico soprattutto i bambini, particolarmente sensibili all'inquinamento elettromagnetico e a rischio di sviluppare leucemie". I firmatari chiedono che le logiche economico- commerciali non predominino sul diritto alla salute pubblica e al Comune di Udine di individuare una zona alternativa per l'installazione.

 

dal "Gazzettino", 6/10/99 - Trivignano Udinese (UD)

"Le perizie assolvono l'antenna della Tim"

Sono stati rassicuranti gli ultimi dati sulla nocività dell'antenna per il servizio di telefonia radiomobile installata sul territorio del comune. Le analisi fatte fare dall'amministrazione civica, dalla Tim, concessionaria del servizio, e dall'azienda ospedaliera di Udine hanno confermato che i valori di campo in un'ampia area attorno al traliccio risultano molto al di sotto di quelli fissati dalla legge. "Sono assolutamente tranquillo - ha affermato il sindaco Francesco Martines - poiché le indagini che abbiamo effettuato non ci segnalano alcun pericolo per la salute dei cittadini. Inoltre non possiamo ignorare che questa struttura potrà tornare utile per i collegamenti in situazioni di emergenza" (…) L'antenna è schermata verso il basso e convoglia la maggior parte della potenza su un cono di 6,5 gradi in verticale e 65 in orizzontale, fatto questo che permette di avere attorno ad essa - come risulta dall'indagine - un volume di rispetto al di fuori del quale sono osservati i limiti imposti dal ministero dell'ambiente. La fascia di campo elettrico con valori superiori ai limiti di legge si sviluppa a un'altezza di 30 metri, per una distanza di 40 metri dall'antenna e per una fascia larga 5 metri. Quindi in condizioni di massimo carico l'intensità dei campi generati agisce contro spazi normalmente non accessibili alla popolazione.


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