Lolita

(Lolita)
1962

Dolores Haze, "Lolita"


" Poiché hai tratto vantaggio da un peccatore
Poiché hai tratto vantaggio dal mio svantaggio
quando io ero nudo come Adamo
di fronte alla legge e alle sue stelle aguzze
Poiché tu mi hai ingannato
Poiché l'hai presa in un'età in cui giovinotte... "

"E' lei Quilty? - No, io sono Spartaco, è venuto a liberare gli schiavi?"
Quilty emerge da una poltrona coperta da una tovaglia.

Humbert Humbert e Clare Quilty - "Roman ping-pong"
Quilty ubriaco intraprende una partita a ping-pong con Humbert.

"La Polonaze" di Fryderyk Chopin
La musica che "improvvisa" Quilty al piano.

Humbert Humbert
Sale le scale verso Quilty ricaricando la pistola.

"Potrà guardare, guardare, le piace guardare?"
Quilty ferito ad una gamba cerca di fermare Humbert intento ad ucciderlo.


4 anni
PRIMA

"Ero arrivato da poco in America, dove tanti europei prima di me avevano trovato un rifugio"
L'arrivo di Humbert in America per il suo ciclo di conferenze.

Dolores Haze, "Lolita"
Vista per la prima volta da Humbert Humbert.

"Quale è stato il fattore decisivo, il mio giardino? - Credo che siano state le sue torte di ciliege"
Humbert si convince a prendere la camera in affitto da Charlotte Haze.

Lolita con l'hula-hoop
Gioca osservata da Humbert.

Scacco alla regina
Lolita da la buona notte a Humbert che gioca a scacchi con la Haze

Quilty e Charlotte
Si incontrano al ballo della scuola di Lolita

Lolita e Humbert
Tornata dal ballo prima del previsto.

Lolita porta la colazione a Humbert
Confessa di avergli mangiato del beacon.

Humbert e Charlotte Haze
Sposi novelli.

Humber e Charlotte
Humbert guarda la foto di Lolita

Il diario di Humbert
Charlotte ha scoperto il segreto di Humbert.

"Mi sei mancata terribilmente - Tu invece no, e ti sono stata orribilmente infedele"
Lolita di ritorno dal campeggio dopo la morte della madre.

Lolita e Humbert - "Io ho imparato dei giochi molto belli al campeggio"
Lolita rivela a Humbert le sue esperienze durante il soggiorno al campeggio.

"E' un sollievo vedere una faccia normale, perché sono normale anch'io. Due tipi normali come noi dovrebbero discutere insieme degli avvenimenti mondiali in modo un po' normale"
L'ignaro Humbert incontra Quilty che finge di essere della polizia.

Lo psicologo scolastico - Humbert e lo psicologo - "Noi ci domandiamo se qualcuno ha istruito Lolita su fatti sessuali"
Quilty travestito convince Humbert a far partecipare Lolita alla recita scolastica.

Lolita vicina a Quilty - Lolita sul palcoscenico
La ragazza alla recita teatrale.

Lolita e Humbert 1 - Lolita e Humbert 2
I due litigano dopo lo spettacolo teatrale.

Humbert all'ospedale di Lolita
Scopre che la ninfetta è stata portata via dallo zio.

"Dimmi chi era! - Era Clare Quilty - Chi era Clare Quilty? - Tutti, naturalmente!"
Lolita rivela ad Humbert chi è era lo zio misterioso che l'aveva portata via dall'ospedale.


Epilogo

Humbert Humbert morì di
trombosi coronarica in prigione
aspettando il processo per
l'omicidio di Clare Quilty.


Locandina inglese 1 - Locandina inglese 2
"How did they ever make a film of Lolita?"

Locandina francese
"Comment a-t-on osé faire un film de Lolita?"

Locandina

Kubrick sul set
Macchina fotografica al collo.

La giovane Sue Lyon
Interprete di Lolita.

Kubrick alla prima di "Lolita"
Elegante in smoking e cravattino.


I tre principali protagonisti di "Lolita" sono appunto Dolores (Lolita) Haze, Humbert Humbert ed Clare Quilty.

L'intero film si può considerare come una metafora del rapporto che vi è tra il testo letterario e la trasposizione filmica, ovvero il contrasto fra lo scrittore ed il regista.
Si può infatti vedere il personaggio di Lolita come l'omonimo romanzo di Vladimir Nabokov, Quilty come Kubrick e Humbert come lo stesso scrittore Nabokov. I due personaggi maschili lottano per avere la ragazza solo per loro, ma entrambi la perderanno.

Humbert cerca di educarla insegnandogli la poesia e la letteratura, ma viene traviata da Quilty che la fa partecipare da protagonista alla sua rappresentazione teatrale, dove interpreta non a caso il ruolo di una ninfetta. Lo sceneggiatore (ed anche regista) vorrebbe fare con lei certi "film artistici", come rivela nel finale Lolita ad Humbert, ma successivamente ad un suo rifiuto la caccerà via dal suo maniero.

Già prima Lolita era frutto di attenzione da parte dei suoi coetanei, probabilmente i lettori che acquistavano il libro prettamente incuriositi dagli scabrosi contenuti.

Kubrick-Quilty fungono da una pluralità di soggetti: il poliziotto che incontrano all'albergo è il controllo fatto dal regista per ottenere il visto dalla censura così come lo psicologo scolastico si può vedere come l'interpretazione del testo al fine della sua rappresentazione.

Nell'inizio-finale del film, l'ebbro Quilty, resosi conto delle cattive intenzioni di Humbert, cerca di prendere tempo, di distrarlo strimpellando al pianoforte la "Polonaze" di Chopin (asserendo di averla composta lui) chiedendo al furioso Humbert di aiutarlo, magari nel scrivere le parole così da dividerne i diritti. Seguendo l'interpretazione prima introdotta sarebbe come se Kubrick chiedesse a Nabokov di scrivere la sceneggiatura del suo libro (cosa che in realtà ha poi accettato di fare, successivamente ad un primo rifiuto), rivendicando quasi la paternità di Lolita, della sua versione cinematografica.

Correndo a ripararsi verso il quadro settecentesco Quilty offre ad Humbert la possibilità di guardare, di guardare il risultato filmico finale.


"Adesso voglio esporre il seguente concetto. Accade a volte che talune fanciulle, comprese tra i confini dei nove e i quattordici anni, rivelino a certi ammaliati viaggiatori - i quali hanno due volte, o molte volte, la loro età - la propria vera natura, che non è umana, ma di ninfa (e cioè demoniaca); e intendo designare queste elette creature con il nome di «ninfette»."

"Quello che mi fa impazzire è la natura doppia di questa ninfetta - di ogni ninfetta, forse; questo miscuglio, nella mia Lolita, di un'infantilità tenera e sognante e di una sorta di raccapricciante volgarità..."

"...non sapevo proprio nulla della mente del mio tesoro, e che probabilmente, dietro gli atroci cliché giovanili, c'era in lei un giardino e un crepuscolo, e la cancellata di un palazzo - regioni velate e adorabili a me lucidamente e assolutamente proibite..."

"Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita."

(da "Lolita", di Vladimir Nabokov)


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