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nevrotype
"visionetics" (2001)
cinenova/white&black

di Nicola Chiavari

Napoli sempre più alla ribalta nella scena musicale italiana. Dopo
Almamegretta e 99 Posse, ma soltanto in ordine cronologico, è il momento dei
Nevrotype che si presentano al grande pubblico con l'uscita di 'Visionetics'
by Cinenova Records (distribuzione White&Black). Il progetto poggia sulle
spalle di Franky B, Woby and Ambrò e si compone di 11 tracce audio e una
traccia video; le tracce audio spaziano tra diversi generi dell'underground
elettronico alternando d'n'b, garage e breakbeat. Facili sono i riferimenti
[e le citazioni?!?] ad altri grandi artisti del settore: Dj Shadow, Aphex
Twin, Portishead, Ed Rush & Optical, Basement Jaxx, Chemical Brothers sono
solo alcuni dei nomi più conosciuti che vengono in mente.
Particolarità del lavoro è quella di spaziare tra sonorità e ambienti assai
distanti tra loro, partendo da Napoli [vd. 'Napoli Anthem' e 'Neuromakia'
potenti rap su base d'n'b in napoletano] si attraversa il 'Gange' e si
arriva in Giappone, per incontrare gli Otaku [smanettoni/patiti] del
giradischi. Non si parla a caso del giradischi, perchè Franki B è membro del
Men-in-Skratch [4° al DMC World Championship tenutosi quest'anno a Londra] e
porta la sua esperienza all'interno del progetto, dimostrando come il
turntablism sia una realtà sempre più presente anche nelle produzioni di
studio e non solo nei djset.
Chiave di lettura del cd è il continuo intrecciarsi di opposti che si
completano: da un lato la tecnologia, l'avanguardia e la modernità che si
esprimono attraverso la forma e i ritmi caratteristici degli ultimi anni;
dall'altro le tradizioni, le radici e il legame con la propria terra che
traspaiono dalle scelte linguistiche, dalle citazioni e dalla location del
video, appunto girato a Napoli. Anche il video allegato alle tracce audio [è
quello di "Napoli Anthem", elaborazione e produzione a cura del team
milanese Assemble], rispecchia le tematiche e le problematiche espresse
attraverso le 11 tracce: si gioca continuamente sul tema delle
contrapposizioni alternando la moderna architettura di alcuni edifici
napoletani  con l'ambiente dei vicoli, saltando da moderni 'passi' di
break-dance a movenze tipiche delle arti marziali.
Una sola pecca per questo lavoro: se fosse uscito qualche anno fa, saremmo
qui a parlare di un gruppo di mostri piuttosto che di grandi otaku!