home
archivio
links
invia demo
newsletter
contact forum
intervista ad Alexander
Robotnick
di Adriano Zanni:
Eravamo agli inizi degli
anni 80 quando l'etichetta fiorentina Materiali Sonori diede vita
ad un progetto discografico denominato Fuzz Dance. Fra gli artisti
coinvolti c'era anche Maurizio Dami. Il nostro ribattezzatosi Alexander
Robotnick contribuisce al progetto incidendo alcuni pezzi tra
i quali ne spicca uno intitolato Problems D'amour.Si tratta di una
strana (per l'epoca) traccia dal testo recitato in fracese a doppia voce
e dalle sonorita' smaccatamente dance.Le soluzioni adottate nella traccia
sono fra quanto di piu' avanguardistico si potesse ascoltare a quel tempo
in un club. Le linee di basso anticipavano di almeno 10 anni quelle tipiche
della techno e i giri di synth farciscono il pezzo conferendogli
atmosfere a cavallo fra la electro e la fusion.Problems viene inserito
in un ep intitolato“Ce n’est q’un débout” e distribuito internazionalmente
da Sire/Wea.Ancora oggi il pezzo viene considerato una pietra miliare fra
i produttori techno di Detroit e non a caso Carl Craig ne ha addirittura
realizzato un remix. Maurizio/Alexander non si e' mai allontanato dalla
musica e a tutt'oggi e coinvolto in svariati progetti.
Abbiamo scambiato 4 chiacchiere
via e mail con lui ecco il resoconto:
1)Problems
D'amour fu un pezzo decisamente avanti per i tempi in cui fu publicato.Come
e' nata l'idea del pezzo e come sono avvenuti i contatti con la Materiali
sonori ?
Giampiero Bigazzi di Materiali
Sonori (con cui avevo pubblicato “La Bustina” degli Avida) incontrato
per caso a Firenze, mi disse che voleva stampare disco-music per tirare
su un po’ di soldi perché a suo dire “qualunque cazzata con la cassa
in quattro vende 10000 copie”. Io gli dissi che ci avrei provato e mi misi
al lavoro con la mia drumatix e due bassline. Venne fuori in poco tempo
una cassetta con 6 brani, fra cui Problèmes d’amour, pubblicati
in seguito nell’EP Ce n’est q’un débout. Naturalmente niente
a che vedere con la disco, che pur avevo scandalosamente apprezzato
negli anni 70 ma che in quel periodo era lontanissima dai miei gusti. Quei
brani nacquero nel contesto della New Wave fiorentina, di cui facevo parte
e che aveva mille facce, fra cui quella Electro-Pop. In quel periodo amavo
i Kraftwerk, Gli Yello, i Residents, i Devo e pure gruppi come Contortion
e Suicide ecc.ecc.
2)
In termini commerciali come andarono le cose?
Meglio stendere un velo
pietoso…diciamo che ho visto qualche milione di diritti diluiti nel tempo.
3)Che macchine utilizzasti
allora per la realizzazione del pezzo, e a livello di produzione facesti
tutto da solo ?
Il brano fu realizzato con
una Roland TR808, due TB303 uno dei quali pilotava un Korg Mono-Poly
e una Gibson “diavoletto”, il tutto programmato e suonato da me. Registrai
allo Studio Emme di Calenzano (FI) su un Tascam 16 piste su 1 pollice e
un banco Tascam. Il master fu un nastro ¼ di pollice a velocità
38. L’unico che mi ha dato mano in studio è stato Marzio Benelli,
il fondatore dello studio, che suonò anche qualcosa sul lato B,
mixò il lavoro e soprattutto non fece ciò che facevano i
fonici dell’epoca, cioè sciupare tutto alla ricerca del “bel suono
americano”.
La versione di François
Kevorkian per la WEA fu mixata a New York dove avevamo spedito il 16 tracce.
Sostanzialmente rispettarono il brano, anzi a mio parere lo migliorarono
con l’aggiunta di echi e una maggiore compressione del suono.
4)A
chi appartiene la voce femminile ?
A Martine Michellod, una
cantante svizzera che allora stava a Firenze, la quale mi dette anche una
mano per il Francese del testo.
5)Che
effetto ti fa sapere che ancora oggi a Detroit sia considerato una sorta
di pietra miliare?
Sinceramente molto strano…anche
perché non ci sono mai stato.
6)Sappiamo
che Carl Craig ne ha fatto un remix a nome Designer Music e publicato per
la sua etichetta "Planet". Come e' avvenuto il contatto e che ne pensi
del lavoro ottenuto?
Ho sentito qualche remix,
ma sui nomi fo un po’ di confusione. Sono cose gestite da Materiali Sonori.
L’impressione è che si sente il giro di basso e poco più.
Ma per me “Problèmes” è principalmente una canzone.
7)
E' passato molto tempo da Problems , che e' successo nel frattempo?
Uhmm…sono 20 anni!
Riassumendo : Problèmes è diventato un cult solo nel tempo,
lì per lì fu un fiasco e io mi interessai ad altre cose :
VideoArt con i Giovanotti Mondani Meccanici, colonne sonore, Tecnopoesie,
Installazioni musicali per la Moda. Sui dischi avevo messo una croce, non
ci credevo più. Anche qualche problema di dipendenza per una diecina
di anni, senza mai rovinarmi comunque. Poi molta world music, prima con
i Data From Africa poi con Boliwar Miranda di Bombay (i Masala) e con The
Third Planet. Dal 97 ho ricominciato a pubblicare (un sacco di roba). Vedi
la mia discografia.
http://www.robotnick.it/maurizio_dami/discography.htm
8)
Che pensi della attuale scena elettronica italiana? ci sono artisti che
apprezzi?
Mi piace Omino Stanco. Lo
preferisco a Moby.
9)Mp3
file sharing Napster o affini. Che idea ti sei fatto della cosa?
Da sempre ogni giorno qualcuno
inventa un modo per tirarlo in culo agli artisti…E’ preferibile un mondo
di musicisti del tempo libero e grandi Stars della pubblicità? Può
essere…. forse quello dell’artista è un concetto idealistico borghese….Ma
per quanto ne so dalla mia esperienza, per fare musica innovativa occorre
molto studio, molto tempo e molta energia, tutte cose carenti nel musicista
del tempo libero. Poi i pezzi possono uscire anche in 5 minuti, ma quanto
mazzo…prima.
Il computer poi non ha cambiato
le cose, anzi le competenze necessarie per fare musica decente e attuale
sono in realtà aumentate.
10)Sul
tuo sito abbiamo visto che stai lavorando e collaborando a molti progetti,
parlacene un po'.
Masala è un
trio che oggi potremmo definire di “Asian Fusion”. Affrontiamo i Raga Indiani
con la mentalità del Jazz Modale e un po’ mistico degli anni 60,
il tutto arrangiato da Robotnick. Quindi anche molta elettronica.
2 CD pubblicati con Materiali
Sonori nella serie “Drop”. Brani presenti in compilations come “10 corso
Como” e “Sky dancing2”
The Third Planet
è per ora il progetto più importante. Gruppo Multiculturale,
un Kurdo Irakeno (Nazar Abdulla) un Algerino (Smail Kouider Aissa) un Indiano
(Arup Kanti Das, che ha sostituito Rashmi Bhatt) un Sardo (Paolo Casu)
e il sottoscritto. 2 CD pubblicati con Compagnia Nuove Indye e licenziati
nel mondo da Blue Flame, World Class, Yeni Dunya, Pop Biz. Un brano è
presente in “Nirvana Lounge” a cura di Claude Challe.
Adesso sto per fondare la
mia personale Label, che farà anche vendita on-line. Due i progetti
in uscita : “Underwater Café” di Ludus Pinsky & Alexander
Robotnick (una lounge psichedelica) e E.A.S.Y. , un easy listening
elettronico un po’ stralunato.
Poi toccherà a The
Third Planet e Masala. Mi piacerebbe anche riprovare con la Dance, ma non
conosco i DJs giusti….
Molte le cose ascoltabili
dal mio sito : http://www.robotnick.it/