La beata speranza del ritorno del nostro Salvatore

Presentazione della Chiesa cristiana avventista del Settimo Giorno da parte di Linda Polo

CHE COSA SIGNIFICA

In questo nome sono raccolte le caratteristiche fondamentali della Chiesa. Essa si definisce cristiana perché ha Cristo come centro della propria fede e per distinguersi da altre comunità di credenti, anche se ha in comune alcuni fondamenti della fede (per esempio la credenza nella Bibbia quale libro ispirato da Dio). Avventista significa "colui o colei che attende l'avvento di Cristo". La Bibbia ci dice infatti che Gesù dopo la risurrezione ha promesso ai discepoli che sarebbe tornato su questa terra per mettere fine al male, alla sofferenza e per inaugurare un nuovo mondo. Gesù ha anche dato ai discepoli dei segni dei tempi dell'epoca in cui sarebbe tornato. Noi avventisti crediamo che molti segni si siano adempiuti e quindi che il ritorno di Gesù sia più vicino.

LE ORIGINI

La Chiesa cristiana avventista del Settimo Giorno sorse negli Stati Uniti verso la metà del secolo scorso, nell'ambito di un vasto movimento escatologico che aveva avuto in William Miller il suo leader e animatore. Il movimento cosiddetto "millerita" era stato l'espressione popolare di un rinnovato ed esteso interesse per gli studi profetici che erano venuti sviluppandosi in certi settori del Protestantesimo europeo e nordamericano fra gli ultimi decenni del XVIII e i primi del XIX secolo. Miller nel 1818 era giunto alla conclusione che fra il 1843 e il 1844 Cristo sarebbe tornato per giudicare il mondo, ma non rese pubblica questa sua convinzione prima del 1831. Dal 1840 una schiera crescente di laici e di predicatori di varie Chiese evangeliche nordamericane venne aggregandosi a Miller e ai suoi collaboratori contribuendo a divulgare l'annuncio del secondo avvento. Nei 1844, anno fatidico per i milleriti, il movimento annoverava più di 50.000 aderenti, ma la delusione per aver atteso invano la "parusia" li fece precipitare in una crisi profonda in seguito alla quale gran parte di loro abbandonò il movimento e un'altra parte si frazionò in diversi gruppi i quali, tuttavia, conservarono come comune denominatore la fede nel secondo avvento di Cristo. Alcuni proposero nuove date, altri cercarono una differente spiegazione dell'evento escatologico che era stato atteso per il 1844. Questi ultimi trovarono in uomini di grande tempra morale - quali Joseph Bates, Hiram Edson, James White - dei leader attivi e consacrati. Più tardi il gruppo riconobbe virtù profetiche a una giovane credente di nome Ellen Harmon, che sarebbe poi divenuta la moglie di James White. Sebbene la White non sia mai stata alla testa del gruppo, il suo ministero contribuì in modo determinante a rinsaldare l'unità e a promuoverne lo sviluppo. Trascorsero ancora alcuni anni prima che questo gruppo maturasse la decisione di darsi un nome e adottasse una struttura organizzativa. Nel 1860 scelsero il nome di Chiesa cristiana avventista del Settimo Giorno e nel 1863 posero le basi di una struttura ecclesiastica rappresentativa sul modello presbiteriano. Nacque così una delle Chiese più attive del mondo evangelico sul piano dell'evangelizzazione e dell'impegno sociale.

IN ITALIA

È il primo Paese europeo in cui l'avventismo è stato accolto. Questa presenza evangelica durante gli ultimi 130 anni cresce lentamente fino a raggiungere gli attuali 5.000 membri battezzati delle Chiese aderenti all'Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del Settimo Giorno. L'avventismo approda in Europa per merito degli emigranti. Avendone conosciuto il messaggio e sperimentato il rinnovamento spirituale negli Stati Uniti, italiani, polacchi, francesi si affrettano a diffonderlo presso parenti ed amici rimasti nel vecchio continente. Il primo a predicare il messaggio avventista è un ex frate francescano polacco, Michael Belina Czechowsky. Egli giunge in Italia nel 1864 e iniziò a predicare nelle valli Valdesi. Nel 1877 John Nevin Andrews, pastore avventista, battezza 4 persone a Pozzuoli. È proprio a Napoli che viene organizzata la prima Chiesa avventista in Italia. L'altro centro dell'avventismo è a Torre Pellice. Nasceranno poi anche le comunità di Torino, Roma, Corleto, Barletta e Trani. In quel periodo si calcola che vi fossero circa un centinaio di avventisti in Italia. Ma a partire dal 1885 e fino alla fine del secolo, per la scomparsa improvvisa di alcuni membri e per altre ragioni sconosciute, il movimento avventista subisce un collasso. Nonostante tutto nel 1902 si organizza la "Missione italiana". Nel 1908 viene stampato un giornale avventista in Italia: "L'Ultimo Messaggio". Oltre al lavoro dei pastori, la predicazione del Vangelo avviene tramite l'opera di colportori evangelisti. Essi diffondono la Bibbia, come gli altri colportori della Società Biblica, e alcune pubblicazioni avventiste. Sono i colportori che incontrano le maggiori resistenze da parte delle autorità civili ed ecclesiastiche, soprattutto durante il ventennio fascista. Nel 1926 nasce la prima rivista di Chiesa, "La Rivista Avventista", che successivamente cambierà la testata e diventerà "Il Messaggero Avventista", tuttora esistente. Nel 1929 si costituisce l'Unione di Missioni avventiste in Italia (verrà poi trasformata in Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del Settimo Giorno) la cui sede in quel periodo fu a Firenze. Nel 1940 viene inaugurata a Firenze la scuola teologica nella quale ancora oggi i pastori italiani ricevono la propria formazione. Nel dopoguerra la Chiesa avventista, pur essendo oggetto di una campagna denigratoria da parte dei mezzi di comunicazione, si sviluppa fino a raggiungere le 64 comunità organizzate. Nel 1977 viene acquistata in Toscana, a Poppi (AR), una proprietà destinata alle attività giovanili. Nel 1979 con la liberalizzazione delle frequenze radio le comunità avventiste compiono lo sforzo di creare delle emittenti radiofoniche. Oggi vi sono 10 radio avventiste, delle quali una trasmette programmi in varie lingue nei Paesi mediterranei e del blocco sovietico. Nel 1983 a Forlì si inaugura "Casa Mia", la prima casa di riposo avventista in Italia. Nel 1986 la Chiesa Avventista firma una propria intesa con il Governo italiano. Con quest'intesa, la Chiesa avventista acquista una legittimazione agli occhi del pubblico italiano. Infatti essa è diventata uno dei soggetti che partecipano alla ripartizione della quota dell'8 per mille.

IL MESSAGGIO

1. Le Sacre Scritture: la Chiesa avventista accetta la Bibbia nella sua totalità, cioè il Nuovo e l'Antico Testamento secondo il canone ebraico. Solo nella Bibbia Iddio ha rivelato il suo carattere, i suoi scopi, il piano di salvezza per l'uomo, il suo amore. 2. Dio: sulla base della Bibbia la Chiesa avventista riconosce ed adora un Dio che è prima di tutto amore. Ma Dio è anche mistero. Nella sua Parola troviamo indicazioni che ci portano a concludere che, pur nell'unicità della sua Persona, coesistono in Lui tre individualità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Come questo avvenga è impossibile spiegarlo con la ragione umana. 3. Gesù Cristo: è in Lui che l'uomo scopre la pienezza della rivelazione. Egli ci svela il carattere di Dio non solo come giudice e salvatore del suo popolo, ma come il Dio unico che ama profondamente ogni uomo per quanto peccatore possa essere. L'opera di Gesù non termina sulla croce dove è morto per i peccati degli uomini. Egli è l'avvocato che abbiamo in cielo. Egli è la Parola tramite la quale ogni cosa che esiste fu fatta. Egli è anche vicino a tutti i credenti che si riuniscono nel suo nome. 4. Lo Spirito Santo: scindere l'opera dello Spirito Santo da quella di Dio Padre è cosa quasi impossibile. La Bibbia ci presenta lo Spirito Santo soprattutto mentre Esso agisce in favore della Chiesa: lo Spirito offre dei doni agli uomini affinché la testimonianza del Vangelo possa progredire con potenza. 5. La creazione: uno degli attributi fondamentali di Dio in relazione all'uomo e al mondo è quello di creatore. Dio è il creatore di tutto l'universo. Il quadro complessivo del messaggio biblico è in evidente antitesi con l'"evoluzionismo". Il genere umano è stato fatto da Dio amministratore e guardiano della creazione: l'attuale situazione di degrado del pianeta mostra quanto l'uomo abbia tradito questo suo compito. Il ricordo dell'atto creatore di Dio è indelebilmente scritto nel cuore della Legge divina attraverso il quarto comandamento, che prescrive il riposo del sabato come memoriale della creazione. 6. L'uomo: la Bibbia ci insegna che l'uomo è stato fatto a immagine di Dio. Questa sacralità è alla base della sua dignità dell'uguaglianza tra i popoli, del suo diritto a una vita esuberante... Questa idea è il fondamento di tanti atti di solidarietà tra gli uomini. È importante sottolineare la concezione biblica dell'uomo come unità "psicosomatica" per due motivi: il primo è che la Chiesa deve adoperarsi per l'uomo nella sua totalità (spiritualità, fisicità, socialità ed educazione); il secondo riguarda il nostro destino dopo la morte. La Bibbia non parla di immortalità dell'anima, ma di risurrezione di ogni uomo alla fine dei tempi. Le conseguenze dottrinali di questa visione che la Scrittura presenta e che la Chiesa avventista accetta sono immaginabili (ad esempio essa rende inammissibile il culto dei morti, la vita nell'aldilà com'è concepita da parecchi cristiani, lo spiritismo...). La morte lascia nell'incoscienza l'uomo sino alla risurrezione finale quando Gesù sconfiggerà definitivamente la morte. 7. Il peccato: è la disobbedienza dell'uomo all'ordine divino. La sfida alla sovranità di Dio s'inserisce in una situazione di ribellione che trascende la terra e abbraccia l'universo intero, conflitto questo in cui è presente satana. C'è bisogno di un atto di umiltà, pentirsi e guardare a Dio. Egli non ci ha perso di vista e desidera donarci il suo perdono.

8. La Chiesa: è la comunità dei credenti che accettano Gesù Cristo come Signore e salvatore e che pongono la rivelazione divina alla base della propria solidale esperienza di fede. La Chiesa è chiamata a un mandato nel mondo: "Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutte quante le cose che vi ho comandate". In una celebre immagine paolina, la Chiesa è definita il "corpo di Cristo"; questa espressione offre un'idea chiara dello spirito di unità, di simpatia, di tolleranza e di amore che deve regnare tra coloro che, sapendosi salvati dalla Grazia divina, si uniscono per compiere la sua missione.

9. Il Battesimo: è un simbolo che testimonia l'accettazione di Gesù Cristo come personale salvatore da parte di un credente; è un patto tra Dio e l'uomo di cui la Chiesa è testimone. Il Battesimo è praticato tra gli avventisti mediante l'immersione, come nella Chiesa apostolica, ed è riservato agli adulti. Solo chi è in grado di intendere e di volere ed ha conseguito una sufficiente conoscenza dei principi biblici, così come sono espressi dalla Chiesa, può chiedere il Battesimo. Coloro che amministrano il Battesimo sono i pastori e gli anziani eletti a tale e ad altri scopi nella comunità stessa. Mediante il Battesimo si entra a pieno diritto nella comunità ecclesiale con i privilegi e i doveri che questo comporta.

10. La Comunione o Santa Cena: questa cerimonia, istituita da Cristo come sostituzione e continuazione della Pasqua giudaica, è considerata dagli avventisti come un simbolo senza una qualità in sé staccata dal sentimento di chi vi partecipa. Partecipare alla Cena del Signore significa commemorare il sacrificio di Cristo attraverso i simboli del sangue e del corpo del Salvatore rappresentati dal vino e dal pane. Essa è quindi un'espressione di fede nell'azione salvifica della croce. Accanto all'elemento della commemorazione, la comunione presenta anche la speranza del ritorno di Gesù. A tale cerimonia occorre accostarsi in pace con Dio e con i fratelli. Essa è quindi una verifica periodica della condizione spirituale del credente. Gli avventisti, seguendo l'esempio di Gesù fanno precedere al servizio di comunione quello della "lavanda dei piedi", un invito all'umiltà, al perdono e alla disponibilità reciproci. Nelle comunità avventiste il servizio di comunione è aperto a tutti i credenti in Cristo.

11. La Legge di Dio: Gli avventisti si sentono chiamati da Dio al compito particolare di riproporre con forza al mondo il valore eterno dei 10 comandamenti. La Legge è un dono divino attraverso il quale noi comprendiamo noi stessi, i nostri ambiti, i nostri obblighi morali, vediamo i nostri limiti e le nostre colpe; la Legge è uno specchio che ci propone continuamente il bisogno del perdono divino.

12. Il Sabato: il quarto comandamento è uno dei più controversi, del quale è difficile comprendere la portata e l'applicazione. Questo perché il Sabato va sperimentato oltre che compreso. Il sabato biblico serve al credente per riscoprire se stesso e il suo rapporto col Creatore. Non che si debba concepire il tempo come radicalmente diviso tra sacro e profano: tutto il tempo può essere dedicato alla gloria di Dio. Ma ecco che, paradossalmente, un divieto, invece di rappresentare un limite per la libertà e la dignità dell'uomo, tende ad esaltarne tutte le potenzialità. Ma perché proprio il Sabato? Nel racconto biblico il Sabato risale direttamente alla settimana creativa, è il settimo giorno durante il quale Dio si riposò dando un esempio all'uomo, offrendo un dono all'intera umanità. Noi avventisti crediamo che nessuna autorità terrena, neppure la Chiesa, possa cambiare o eliminare un comandamento di Dio.

13. Amministratori di Dio: il credente è consapevole di aver ricevuto tutto da Dio e di esser responsabile di fronte al Signore dell'uso che facciamo di tutte le benedizioni che Egli ci ha accordato. Prima di tutto il Signore ci chiede il nostro tempo per il suo servizio: ogni cristiano è invitato a dedicare del tempo alla testimonianza, ad aiutare il prossimo e a coltivare la propria vita spirituale. Poi i nostri talenti e i doni non devono divenire strumenti per il nostro egoismo. Gli avventisti accettano anche il sistema delle decime e delle offerte per sostenere la Chiesa e i suoi molteplici campi di attività.

14. Etica e vita cristiana: nella vita cristiana dovrebbe manifestarsi il frutto dello Spirito Santo. Nella condotta personale nella vita di famiglia, nell'azione sociale, il credente deve testimoniare la scelta fatta di seguire la volontà dì Dio, perciò il proprio carattere deve ispirarsi a quello di Gesù. La Chiesa avventista pone anche particolare accento alla cura del corpo e rifiuta l'uso delle droghe, alcool e tabacco, oltre a promuovere un'alimentazione il più conforme possibile ai principi espressi nella Scrittura. Inoltre gli avventisti credono in un'etica sessuale ispirata ai principi della Parola di Dio e rifiutano una sessualità vissuta fuori dal vincolo matrimoniale.

15. Il ministero di Cristo nel santuario celeste: l'opera di Gesù Cristo non si ferma alla sua vita, morte e risurrezione. Egli ha detto: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente" (Matteo 28:20). La presenza di Gesù accanto al credente e alle sue preghiere, la continuità del suo ministero espiatorio in favore di chi ha accettato la Grazia divina proseguono costanti nei secoli. La Bibbia, ed in particolare la lettera agli Ebrei, pone un significativo parallelismo tra il sacerdozio ebraico, che aveva il suo centro nel santuario, e la funzione del Salvatore che si sviluppa in un "santuario celeste" di cui quello terreno era soltanto "figura ed ombra". Gli avventisti ritengono che nel "santuario celeste", dal 1844, data in cui scade il più lungo periodo profetico della Bibbia (Daniele 8:14), sia iniziata l'opera finale del Cristo, analoga alla purificazione del popolo che avveniva nel "giorno dell'espiazione". Tale opera, con la quale si entra nel tempo della fine, è un momento di giudizio che prepara il ritorno in gloria di Cristo sulla terra. Questo giudizio chiamato "giudizio investigativo", ha il compito di svelare a tutti gli esseri dell'universo i criteri della giustizia divina che porterà alla salvezza eterna quelli che hanno accettato Gesù. La coscienza di vivere in un tempo in cui il giudizio è già in atto costituisce un ulteriore stimolo per gli avventisti in vista della predicazione della prossimità dell'avvento del Regno di Dio.

16. La seconda venuta di Cristo: il messaggio della Bibbia è che il destino del mondo non è lasciato in balia del caso e delle passioni umane; essa ci dice che il Signore Gesù tornerà materialmente e visibilmente per giudicare ogni uomo, per offrire la vita eterna ai credenti e per far cessare il peccato, la sofferenza, l'ingiustizia e la morte. Quest'attesa era parte integrante della fede della Chiesa primitiva. Era la "beata speranza" di cui parla l'apostolo Paolo (Tito 2:13). Nessuno conosce la data del ritorno del Signore - "Vegliate dunque perché non sapete né il giorno né l'ora" (Matteo 25:13) - e questo è uno stimolo per ogni credente a essere pronto, a non appiattirsi mai sui modelli del proprio tempo come se fossero verità definitive. L'annuncio del prossimo ritorno di Gesù è il fondamento della missione della Chiesa avventista nel mondo.

17. Il giudizio finale: l'apostolo Paolo scrive: "...Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23). Il dono della vita eterna si realizzerà completamente al ritorno di Gesù quando coloro che sono morti conservando la loro fede nel Signore risusciteranno per primi unendosi coi fedeli viventi nel tempo della fine. L'immortalità non è un carattere della natura umana, perché "...solo Dio possiede l'immortalità" (1Timoteo 6:16). La risurrezione costituirà l'adempimento dell'opera della salvezza individuale. Il capitolo 20 di Apocalisse parla di un periodo di 1000 anni in cui i redenti saranno con il Cristo, mentre i perduti aspetteranno nel "sonno della morte" la loro risurrezione per il giudizio finale, in seguito al quale saranno come se non fossero mai esistiti. Questa è chiamata "la morte seconda" (Apocalisse 20:14). Alla fine del millennio al giudizio degli empi si unirà il giudizio su satana e i suoi angeli che verranno annientati dalla giustizia divina. Allora si compirà l'intero piano di Dio che prevede la sparizione del male, della sofferenza e della morte e un'eternità piena di significato in un mondo rinnovato per sempre. La parola di Dio non autorizza a credere all'esistenza di un inferno di pene eterne, del purgatorio e del limbo.


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