Valerio Betta

 

 

 

Valerio Betta č nato a Nozza di Vestone (Brescia), dove vive e lavora in Via G.Matteotti 14a. Ha frequentato alcuni corsi organizzati dall'A.A.B. di Brescia tenuti da O. Di Prata e nel 1973, frequentando il prof.G.Nino Ramorino, famoso acquafortista, conosciuto anni prima, ha appreso la tecnica dell'acquaforte. Da questo incontro si sono aperti nuovi spazi per la sua sensibilitā artistica. Esegue personalmente nel suo studio-laboratorio i vari processi di incisione e di stampa, alternando alla grafica i colori e la modulazione del disegno. I suoi lavori, eseguiti su sfondo sabbiato, sono atmosfere invernali ove i colori diventano sensazioni che non sono mai fredde, ma cariche di sentimento e molto umane. Gli acquerelli sono molto gioiosi, rappresentano paesaggi della valle e del Garda, oppure grandi vasi di fiori che si perdono nello sfondo e sembra quasi che non ci sia distacco tra il fiore e lo sfondo ma che questo sia una continuitā dell'atmosfera del fiore e delle foglie. E' in attivitā dal 1970, con presenze in numerose rassegne.

La sua prima mostra importante č quella presso la Galleria La Cornice di Desenzano nel 1977 e poi alla Galleria La Proiezione di Verona nel 1980. Nel 1976 ottiene a Milano il " Premio grafica Italiana Contemporanea" e nel 1978 il " Premio Moretto " a Brescia. Negli anni 1979 e 1980 ha tenuto una mostra permanente presso la pinacoteca di Salsomaggiore Terme. Alterna mostre personali a manifestazioni internazionali: nel 1985 č invitato alla Biennale d 'Arte "Seetal" a Zurigo, nel 1988 alla Biennale di La Spezia ,nel 1993 all' Italian Pavillion di Tokyo e nel 1997 ha allestito una personale presso la galleria . UCAI di Brescia Opere grafiche si trovano presso: Biblioteca Nazionale di Roma e Firenze, Musei d'Arte Moderna di Parigi e Amsterdam , Archivio della Biennale di Venezia, Galleria Suzzara (Mn). La sua attivitā č inoltre documentata presso "L'archivio per l'Arte Italiana del 900" in Firenze, "Museo dell'Informazione" - Senigallia, "Civica Raccolta del disegno"- Salo' e sui cataloghi d'arte Bolaffi e Comanducci.

 

 

 

 

 

 

Le opere

 

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