MEDITAZIONI 
           E AUGURI DI NATALE
(di Daniele F.)
 

1988 

La pace non nasce all'ombra dei generali, non nasce nelle firme dei trattati; non nasce dalle strette di mano dei potenti.
Ma nasce sempre da un cuore libero, da un cuore rinnovato, da un cuore aperto all'amore.
Lascia che la pace ti tocchi con una piume delle sue ali, il mondo intorno a te avrà i colori più semplici e più belli.
Il tuo cuore sarà come un giardino per chi incontrerai per la via.
La pace se la vuoi e se ci credi nasce anche oggi, in ogni bimbo che nasce, che vede il suo primo raggio di luce.
Ma oggi tra un regalo e un brindisi nasce il Principe della pace in una terra sempre in guerra.
Apriamo il cuore a questo piccolo d'uomo portatore di una speranza per ogni uomo grande e piccolo.
La pace può incominciare davvero; inizia dal tuo cuore.

Auguri per un Natale di pace, amore e libertà!


1989 

Siediti ai piedi del monte, fai silenzio dentro di te, e fai silenzio fuori di te.
Stai. Poniti in ascolto, cerca di sentire la voce del Signore.
Verrà un vento fortissimo, da spaccare le rocce, ma non sarà la voce del Signore.
Verrà un terremoto, potrà distruggere tutto, ma non sarà la voce del Signore.
Verrà un fuoco, potrà bruciare il mondo, ma non sarà la voce del Signore.
Poi verrà una brezza, fresca, lieve, come l'alito di vita di un uomo, di ogni uomo.
L'alito di vita di un bambino, di ogni bambino, di questo bambino che oggi nasce, e che per primo soffiò questo alito.
E' inutile cercare il Signore nelle grandi cose, nelle esperienze forti, nelle grandi adunanze.
Pieghiamoci umilmente al quotidiano, dove il Signore è vivo celato nel volto di chi vive sotto il nostro stesso tetto, lavora nella scrivania vicino alla nostra, nell'amico che sembra non aver mai problemi, negli occhi di questo bambino che è nato per sempre.

Auguri per un Natale di Pace, di Bene e di...


1990

Tieni accesa la tua fiamma, basta poco per illuminare una notte ovattata dal qualunquismo, dall'odio e dalla paura.
L'Ora è sempre più prossima, più vicina.
Ma il mondo continua la sua frenetica corsa all'avere, al godere, al potere.
E' difficile fermarsi, guardare e cercare di capire il Mistero di oggi. Il Mistero del Dio con noi.
Il mistero del Padre che ci ama come una mamma che ci dona il suo bambino.
E' difficile chinarsi ed accogliere questo bimbo ma è lui il salto di qualità per la nostra vita.
E' lui la chiave di volta del nostro essere.
E' lui la risposta, se lo vogliamo, ad ogni nostro affanno e preoccupazione.
Ed è lui la causa della nostra Gioia.
Lui ci chiede solo di fidarci di lui.
Lui ci dice che sta arrivando.
Lui ci chiede di tenere accesa la nostra fiamma.

Auguri per un Natale di Speranza, di Gioia e di...


1991

Sento un rumore lontano, coperto dalla voce della mia TV, mi sembra una musica, un canto, confuso tra quello delle autoradio.
Eppure mi incuriosisce...
Ora mi sembra che si sta facendo più vicino, ma è sempre fievole, lieve come un fiocco di neve.
Spengo la tele e mi affaccio sul balcone, è già scuro, e dal cielo color rosso sembra che stia cadendo già qualcosa. Ma sento sempre quel canto...
Natale è un canto.
E' il canto dell'amore di Dio che viene a trovare l'uomo, che viene ad abitare in questa terra rifugio di ladri e assassini, questa terra ricca e potente dove si muore di fame.
E' il canto dell'uomo che finalmente ritrova la sua dignità.
Natale è un canto; anche oggi, per l'uomo d'oggi.
Questo canto che inonda il cuore e la mente, e annuncia la grande gioia definitiva:
c'è una salvezza, c'è una speranza, c'è un amore.
Natale è un canto; non si spegne mai: passano i giorni e i secoli tramontano le culture e svaniscono i poteri, ma il canto di Natale resta per sempre e sempre annuncia che Dio è con noi, Uomo come noi, dentro di noi, annuncia che siamo in comunione con Dio.
E il canto degli angeli continua...
Basta tendere l'orecchio, basta fare un po' di silenzio fuori e dentro di noi che subito torna:
la Gloria di Dio e la pace agli uomini.

Auguri per un Natale pieno e carico di tutti i vostri sogni più belli


1992 

In quel tempo: Lupi e agnelli vivranno insieme e in pace...
Mucche e orsi pascoleranno insieme e i loro cuccioli si sdraieranno gli uni accanto agli altri...
I lattanti giocheranno presso nidi di serpenti...
Nessuno farà azioni malvagie o ingiuste su tutto il monte santo del Signore.
Quel tempo è giunto: sta a noi riconoscerlo, capirlo e viverlo!

Auguri di un Natale Buono


1993

E' giunta l'ora di prendere il largo, di sciogliere gli ormeggi della nostra piccola barca e andare.
La luce della stella cometa da est ci chiede di uscire dalla torre d'avorio del nostro quieto vivere.
Il suono delle campane che si fa sempre più forte ci chiama a non scappare di fronte ad una realtà con sempre meno speranza.
Il sapore dei bambini che ha portato il vento ci invita a non farci trascinare dalla corrente o sospingere dalla marea.
Il profumo dei pini che arriva da nord ci dice di non partire a capofitto solo perché dobbiamo far qualcosa.
Il freddo della neve che inizia a cadere ci esorta a prendere il largo con coscienza, studiando bene la rotta, portando con se nella propria piccola barca solo quelle poche cose veramente necessarie per non appesantirla inutilmente.
La rotta è quella verso il paese dove la pace è possibile, dove giustizia e libertà si baceranno, il paese dove il tempo non ha fine, verso il paese del Natale.
E questa è una cosa che ti riguarda, che riguarda anche te.

Auguri per un Natale di rinnovamento.


1994 

Sono in giorni come questi, nei quali sei quasi obbligato a scrivere un augurio, che un senso di tristezza, di mistero, e di speranza mi prende.
Troppe parole false e frasi fatte per dire quello si dovrebbe sentire nel tuo più profondo intimo e che invece resta solo al livello della pelle.
Troppi baci e troppi abbracci che sembrano cambiare il mondo ma che non cambiano nulla; perché non vogliamo cambiare nulla, perché stiamo comodi e tranquilli nelle nostre calde poltrone.
Un'angoscia mi stringe il cuore se penso a tutto questo; ma sento una presenza: come un sole che sorge per rischiarare. Vedo qualcosa o qualcuno oltre la nebbia: notai che sulle nubi del cielo veniva un essere simile a un figlio dell'uomo. Sento: una voce che grida nel deserto, che ci chiama verso un cambiamento. Forse non ai grandi cambiamenti, ma a quelli piccoli che non ci accorgiamo che sono necessari. I cambiamenti sono possibili solo quando sono attuabili. E allora un passo è possibile, un altro anche. Là nel cielo, che si sta già tingendo di fuoco, una piccola stella con otto punte brilla.
E allora una speranza è possibile, anche per chi si è perduto, anche per chi è stato abbattuto.
Una voce sulle acque tempestose della vita che dice: Coraggio sono io! Una voce che ti porta a sostare sulle rive di un fiume.
E allora è ancora Natale.

E allora AUGURI ancora una volta.


1995

 Sento freddo.
Anche se il sole intiepidisce ancora
in questi giorni sempre più brevi.
Sento freddo.
E il forte liquore della vita
non riesce a scaldare il mio cuore.
Sento freddo.
Se alzo gli occhi al di là del mare,
vedo solo una carneficina senza fine.
Se guardo intorno a me,
vedo il ritornare d'antichi simboli di morte.
C'è sempre più un disperato bisogno d'amore
in ogni angolo per ogni uomo e ogni donna;
per ogni bimbo e ogni vecchio,
il cui cuore batte su questa terra.
La cultura dell'indifferenza e dell'egoismo
copre il mondo di un nero sudario,
che toglie ogni respiro di libertà,
che soffoca ogni anelito di gioia.
Ma c'è una speranza ancora.
Una sola, ma basta perché la vita continui.
Basta perché un arcobaleno brilli nelle tenebre,
basta perché un raggio di luna sciolga il gelo,
basta perché l'uomo ritrovi la sua strada.
Una donna disse sì;
e Dio venne abitare tra gli uomini.
Si fece carne, si fece speranza
si fece luce, la promessa si compì.
E' solo un bimbo,
un piccolo bimbo di Palestina.
Come ce ne sono tanti anche oggi:
Ruandesi, Bosniaci, Brasiliani.
Ogni uno di loro c'interpella,
guardando con i loro grandi
ci chiamano, ci parlano, ci gridano
Chiedono Speranza... Offrono Speranza.

Auguri di un Natale di Speranza e di Felicità


1996 

E da est brilla una stella nuova che porta
il segno del Dio che è nato per noi.
Ma noi distratti dalla voce
di un grasso Babbo Natale vestito di rosso
l'abbiamo confusa con un'altra
delle cento lampadine della sua slitta.
Forse anche tu, come anch'io e come tutti,
ci stiamo dimenticando del sapore del Natale
quel sapore semplice che ha il profumo di un neonato;
Non vediamo più la sua luce perché non tocchiamo più il suo corpo.
E Natale passa come un altro giorno effimero,
fatto dal frusciare dei nastri sulla carta colorata;
molto più facile, molto più comodo
dimenticare quel neonato e tutto quello vuol dirci,
chiuderlo in sacco e buttarlo in cassonetto.
Se tutto quello che non si dona va perduto
Allora Dio a Natale ha dato tutto
perché non si perdesse nessuno.
Anche oggi in mezzo e dentro a tutto
quello che succede le avversità sono grandi,
l'uomo può essere più grande delle avversità
se quello che compie lo fa per amore.
E se la misericordia è la tenerezza di Dio verso gli uomini,
allora Natale ha ancora un senso;
e ad ogni Natale l'uomo cerca la scala per risalire al paradiso.
Signore che sei prima dell'inizio dei secoli
e antecedente all'oggi vieni ancora in mezzo a noi;
Signore che per i tuoi grandi disegni
ti servi del cuore umile delle donne,
aiutaci a non tacere la pace.
Eppure solo abbandonandoti perdutamente a Lui,
solo capitolando nelle Sue mani di piccolo bambino appena nato,
potrai riprendere nelle tue il bandolo della matassa intricata della vita.
Allora sarà bello con Te.

Auguri di un Natale Insieme


1997 

Ero seduto presso il fuoco,
e venne un vento.
Sembrava che il vento volesse spegnere il fuoco;
e il fuoco resisteva al vento.
Io ero sorpreso di vedere questa lotta,
in questa notte d'inverno in cui non fa freddo e non c'è buio.
Vegliavo e guardavo questo scontro tra gli elementi;
fino a quando fu chiaro che il fuoco e il vento erano tutt’uno.
Ci voleva intelligenza, ci voleva scienza
per capire il mistero che si stava svelando.
Ma ebbi solo il consiglio di avere fede.
E si videro in cielo segni sconvolgenti,
e si sentirono in terra voci di angeli.
Si aveva paura o solo stupore di tutto questo
ma il sacro timor di Dio ci faceva restare sicuri
con una fortezza nel cuore che ci colmava
di speranza sopita nei secoli ma in attesa dei tempi.
Sentite quelle parole quell’annuncio a noi semplici
ci sembrava di non capire perché a noi, perché a me?
Senza la sapienza del sapere ma con la sapienza del cuore
ci mettemmo in cammino verso una grotta abbandonata,
Dove c’era una piccola luce
e vedemmo lo spettacolo della pietà:
un bambino in braccio a sua madre e un uomo che li vegliava
Tutto lì non c’era nient’altro
se non il senso della carità di Dio per noi uomini.
E allora tu Bambino che nasci a Natale donaci il tuo Spirito
Che è come vento che si abbatte gagliardo sul nostro egoismo,
che è come fuoco che accende il nostro cuore. 

AUGURI PER UN NATALE DI VENTO E DI FUOCO


1998 

Il gelo dell’inverno è arrivato e qui assume nuove e antiche forme.
Guardo sul cancello i resti di una ragnatela, la brina la resa un merletto prezioso.
Forse a volte mi sento più solo del solito.
Forse conosco così poca gente, forse sono più lontano ancora.
Ma non c’è nostalgia.
E viene Natale anche qua
Con il castello illuminato e il centro con cento alberelli,
forse c’è più attesa; ma di che cosa?
L’uomo eterno errante
Cerca una casa dove mettere radici.
Ma l’unico posto è sul colle dove il Padre lo aspetta
con le braccia aperte, per il grande banchetto, da sempre.
Ma questo Padre che ama più di mamma
Aspetta con le braccia tese e aperte tutti i suoi figli, tutti gli uomini.
E non solo aspetta, ma viene incontro, manda suo figlio
Per indicarci la via per quel abbraccio.
Noi siamo qui seduti sulle pietre dei nostri problemi,
circondati da rossi Babbi Natale,
in attesa di un fratello che ci porti la buona notizia.
E Gesù fratello maggiore, e pure bambino, viene
E ci dice: "Uomo, fratello mio torna alla casa del Padre mio
Perché ti ama da sempre e per sempre,
vieni perché lui ti aspetta perché lui è il tuo papà". 

Auguri per un Natale di Paternità


1999 

Signore come è bello guardare al tramonto dalla campagna verso i monti imbiancati che rosseggiano, e pensare di ritornare a salire in un cammino mai finito vero una conoscenza più profonda.
Signore come è bello essere sulla cima di un monte, del tuo monte e trovare se non te almeno un segno di te. Guardare la pianura lontana con la frenesia dei suoi piccoli uomini e non provarne nostalgia. Ma qui non posso restare per più di un attimo.
Signore come è bello essere tornati al piano dopo aver provato l’ebbrezza della altezza della tua presenza. Tornare tra i visi di tutti i giorni. Tra le cose sempre uguali e sempre nuove di ogni giorno.
E tra le cose del mondo e della vita gli errori e i dolori che ad ogni ora faccio, facciamo...
Eppure la Bellezza salverà il mondo, Salverà il mondo che è in attesa del Terzo millennio.
Un millennio che potrà essere una nuova età, oppure la stessa età di sempre se il cuore, il mio cuore, il tuo cuore non saprà sperare in una speranza più grande.
La bellezza del Padre che aspetta con pazienza e infinito amore il ritorno del figlio che non ha ancora capito quale è la sua vera casa.
La bellezza del Figlio il Desiderato dalle genti che muore in croce dimenticato da tutti gli uomini e che morendo tende la mano per strapparci dal nostro povero essere.
La bellezza dello Spirito che rinfresca i pensieri e che riscalda i cuori, capace di passare da parte a parte il più duro degli uomini e farlo diventare un il giullare di Dio.
Attendere l’Avvento dello straordinario nel quotidiano, in un giorno finisce un millennio e siamo già nel terzo millennio.

Un giubilare di Auguri per un Natale e per un Nuovo Millennio di Perdono e di Serenità


2000

Nella notte, pochi pastori attorno ad un fuoco vegliano.
Una luce, una voce li destò.
Era nato Gesù
Il re dei re, il Signore dei signori,
nato nudo in una stalla.
Duemila anni sono passati da quella notte
Ma per molti, troppi è ancora notte fonda
nessuna luce, nessun angelo a dare nuova speranza.
Eppure ci sono le antiche parole
Che non bastano a lenire dolori e affanni.
Solo povere droghe per dare l’illusione della felicità.
Ma una voce forte ma fragile, dolce ma decisa dice:
Ecco verranno giorni in cui…
Un germoglio sorgerà dalla antica radice…
Ogni lacrima verrà tersa con dolcezza…
Alzati e leva il capo perché la tua liberazione è vicina…
Il regno di pace viene oggi
È nel tuo oggi che Dio in Gesù viene a visitarti.
Non ti turbi più il buio della notte
accogli, mite il nuovo giorno.
Distendi gli occhi verso il tuo nuovo orizzonte
Attendi in pace, già sfila la nebbia
Che ti offuscò per giorni, mesi anni
Si sta sciogliendo il tempo degli inganni.
In questo anno di giubileo che sta per finire
Così pieno di bui e di luci,
la luce del Signore che viene illumina
Il cuore di ogni uomo e di ogni donna.
Ed è Natale finalmente anche per te!

Auguri per un Natale pieno di Amore e Speranza per Tutti