Novembre 1943

1° novembre
Pacifico.Isole Salomone.Dopo una robusta preparazione aeronavale, il gruppo settentrionale della Task Force 31, al comando del contramm. Wilkinson, inizia alle 7,30 lo sbarco della 3à divisione Marines nella zona di Capo Torokina (Baia dell’Imperatrice Augusta) sulla costa centro-meridionale di Bougainville.
Nonostante la vivace resistenza della piccola guarnigione nipponica (207 uomini), gli sbarcati stabiliscono nel giro di poche ore una solida testa di sbarco. La Task Force 39 e gli aerei delle portaerei della Task Force 38 bombardano gli aeroporti dellìisola di Buka, a nord-ovest di Bougainville, e di Shortland. Nonostante I’inservibilità di molti aeroporti, i nipponici riescono concentrare un notevole numero di aerei contro la forza da sbarco, danneggiando i cacciatorpediniere e alcuni trasporti americani.
Un piccolo contingente di Raiders sbarca sull’isolotto di Puruata, a meno di un chilometro dalla testa di sbarco di Capo Torokina, e si scontra con la selvaggia resistenza di un plotone nipponico. Entro la sera del 1°, la Task Force ha sbarcato 14.000 uomini e 6000 t di materiale.
Fronte sovietico.In Crimea, i sovietici riescono nell’intento di isolare le forze tedesche conquistando Armjansk, alla base della penisola.
Fronte italiano.Il feldmaresciallo Kesselring, comandante in capo delle forze tedesche nell’italia meridionale, emana una “direttiva per la condotta nella campagna” in cui precisa che la 10à armata del gen. Vietinghoff non deve preoccuparsi del pericolo di sbarchi anfibi degli Alleati sulle coste tirreniche e adriatiche della penisola italiana, ma deve concentrare ogni suo sforzo nella difesa della linea Reinhard (Bernhard) per guadagnare tempo e fortificare sempre più la linea Gustav.
Sul fianco sinistro della V armata USA continua l’attacco del X corpo britannico sulla linea compresa tra i monti Massico e Santa Croce. Mentre la 56à divisione (X corpo britannico) entra a Roccamonfina, reparti della 34à divisione (VI corpo USA) raggiungono Capriati al Volturno.
2 novembre
Fronte italiano.Nel settore in cui opera il X corpo britannico (5à armata USA), pattuglie della 7à divisione corazzata e la 46à divisione di fanteria raggiungono il fiume Garigliano.
Nella notte, la 78à divisione e la 8à indiana del V corpo britannico (8à armata), lanciano ripetuti attacchi oltre il fiume Trigno dove è appostata la 16à Panzerdivision tedesca.
L’operazione della 78à divisione, oltre che da un massiccio intervento dell’artiglieria campale inglese, è appoggiata da un efficace bambardamento navale da parte di unità che incrociano lungo la costa adriatica.
Austria.112 bombardieri pesanti alleati sferrano un pesante attacco sugli aeroporti di Vienna.
Pacifico.Isole Salomone.Gli americani estendono lentamente la loro testa di sbarco a Bougainville ed eliminano le residue resistenze nipponiche sull’isolotto di Puruata.
Nuova Britannia.75 bombardieri B-25, scortati da 80 caccia P-38 Lightning, attaccano le installazioni nipponiche di Rabaul.
3 novembre
Germania.Un’incursione diurna di 500 aerei dell’8à Forza aerea USA devasta il porto di Wilhemshaven.
Fronte italiano.Sulle alture di San Salvo il V corpo britannico si scontra con la violenta reazione della 16à divisione corazzata tedesca.
Pacifico.Isole Salomone.Seguita a Bougainville l’estensione della testa di sbarco americana a capo Torokina. Una pattuglia sbarca sull’omonimo isolotto costiero, ma lo trova deserto.
4 novembre
Fronte sovietico.I sovietici premono su Cherson, alla foce del Dnepr, costringendo i tedeschi a cedere altro terreno. Anche Kiev è minacciata di accerchiamento da parte delle armate del Fronte centrale e del Fronte di Voronez, che dilagano dalla testa di ponte oltre il Dnepr.
Fronte italiano.Nel settore della 5à armata USA, il X corpo britannico, che già controlla i monti Massico e Santa Croce, prepara l’attacco della 56à divisione al Monte Camino.
Avanzano anche le unità della 34à divisione: elementi della 45à divisione conquistano Venafro mentre unità della 34à divisione entrano a Santa Maria Oliveto e Roccavirondola.
Il XIII corpo britannico del gen. Leese (8à armata britannica) entra a Isernia, importante nodo stradale, senza incontrare resistenza, mentre sulla destra dello schieramento di Montgomery il V corpo conquista San Salvo, dopo un generale arretramento nel settore delle truppe del LXXVI corpo corazzato tedesco.
Pacifico.Isole Salomone.Gli americani ritirano i loro paracadutisti dall’Isola di Choiseul. Con l’arrivo a Rabaul da Truk di una forte squadra navale nipponica, comprendente 7 incrociatori pesanti e 173 aerei, si profila una minaccia per la testa di ponte di Capo Torokina, a Bougainville. La Task Force 38 riceve l’ordine di attaccare Rabaul.
5 novembre
Fronte italiano.La 5à armata USA lancia nel suo settore una serie di azioni coordinate nel tentativo di sfondare la linea Reinhard (Bernhard), ultimo baluardo prima dell’ultima linea difensiva tedesca, la Gustav. Gli attacchi continuano per 10 giorni durante i quali le truppe alleate devono fare i conti, oltre che con l’ostinata resistenza di reparti del XIV corpo corazzato del gen. Hube, con l’inclemenza del tempo. La 56à divisione (X corpo britannico) appoggiata da reparti del VI corpo USA inizia la battaglia per la conquista del Monte Camino: sulla destra la 3à divisione (VI corpo americano) sferra una serie di attacchi per aggirare la posizione di Mignano.
Nel settore dell’8à armata britannica, la 78à divisione conquista Vasto, sulla costa adriatica, nonostante la strenua difesa opposta dai Panzer del gen. Herr; dal canto suo l’8à divisione indiana penetra a Palmoli.
Pacifico.Isole Salomone.Gli americani respingono un contrattacco nipponico sulla Pista della Missione.
Più tardi avanzano verso l’incrocio di questa pista con quella di Numa Numa. Le due piste sono le principali vie di comunicazione nella zona di Capo Torokina.
Nuova Britannia.Esponendo a grave rischio le portaerei Saratoga e Princeton e le loro scorte, l’amm. Halsey le fa avvicinare il più possibile alla Nuova Britannia per poter lanciare un grande attacco contro la potente squadra navale dell’amm. Takeo Kurita, da poco giunta a Rabaul.
Alle 11,15, oltre 100 aerei americani tra aerosiluranti, bombardieri in picchiata e caccia, compaiono sulla base nipponica e, benché attaccati da 70 caccia Zero (cui peraltro i caccia americani, che sono i nuovi Grumman F6F Wildcat, si rivelano superiori), sorprendono la squadra di Kurita, danneggiando gravemente gli incrociatori Atago, Maya, Takao, Mogami, Chikuma, Agano e Noshiro e 2 cacciatorpedifiere. L’unico incrociatore pesante rimasto indenne è il Suzuya, che guida verso Truk le navi danneggiate, salvo l’incrociatore pesante Maya e l’incrociatore leggero Agano le cui avarie sono troppo gravi. Per i nipponici è un disastro: l’intera squadra è stata annientata ancora prima di combattere. Ovviamente, la minaccia che essa poteva rappresentare per la testa di sbarco americana a Bougainville scompare.
6 novembre
Fronte sovietico.Per evitare l’accerchiamento, i tedeschi evacuano Kiev.
Fronte italiano.La 56à divisione (X corpo britannico) e le unità della 3à divisione USA (VI corpo) proseguono i rispettivi attacchi al Monte Camino e al Monte la Difensa. Più a est le batterie della 45à e della 34à divisione americane battono, ma senza successo, le postazioni tedesche sui Monti Rotundo e Lungo.
7 novembre
Fronte sovietico.Sfruttando la ritirata tedesca da Kiev, i sovietici lì inseguono fino a Fastov, centro ferroviario a sud-ovest di Kiev, dove sono bloccati dall’energica difesa nemica.
Fronte italiano.Continuano, senza apprezzabili risultati, gli attacchi delle unità della 5à armata statunitense contro la linea Reinhard (Bernhard).
Pacifico.Isole Salomone.Dopo che un centinaio tra bombardieri e caccia nipponici, localizzate le portaerei americane a 235 miglia a sud-est di Rabaul,le ha attaccate senza risultati (ma Radio Tokyo annuncia l’affondamento di 2 portaerei, 3 incrociatori e I cacciatorpediniere), un convoglio di 4 cacciatorpediniere nipponici — il solito “Tokyo Express” — sbarca circa 500 uomini a nord della testa di sbarco americana a Bougainville, presso la palude di Koromokina, mentre altre unità sbarcano 700 uomini e 25 t di materiale nell’Isola di Buka, a nord di Bougainville. Durissimi combattimenti si svolgono per tutta la giornata al limite nord della testa di sbarco: cadono 377 giapponesi, contro solo 17 Marines.
8 novembre
Fronte italiano.Nel settore in cui opera il X corpo britannico (5a armata USA), la 56à divisione respinge una serie di violenti contrattacchi dei mezzi corazzati tedeschi del gen. Hube nei pressi di Calabritto.
Unità del VI corpo USA raggiungono la cima del Monte Rotundo, e più a nord la 45à divisione continua le operazioni per la conquista delle alture a nord di Venafro e Pozzilli.
A oriente, dove operano le unità dell’8à armata di Montgomery, la 78à divisione raggiunge l’alto corso del fiume Sangro, dietro la cui riva settentrionale il gen. Herr, comandante dcl LXXVI corpo corazzato tedesco, ha ritirato i suoi reggimenti.
Il tempo continua ad essere pessimo e le condizioni del terreno impongono una nuova pausa delle operazioni.
Il gen. Alexander, comandante il XV Gruppo di armate che opera in Italia, prepara i piani per sbarchi anfibi sulla costa tirrenica oltre la linea Gustav.
9 novembre
Ad Algeri il Comitato Francese di Liberazione Nazionale viene riorganizzato sotto la guida del gen. Charles De Gaulle.

Il Libano proclama decaduto il mandato francese. Disordini a Beirut.
Pacifico.Isole Salomone.A Bougainville, due reggimenti americani avanzano verso l’interno, allargando le piste per consentire il passaggio dei mortai, ma improvvisamente si trovano di fronte a un blocco costituito dal 23° regg. fanteria nipponico.
Per tre giorni si sviluppa una lotta sanguinosa che si conclude con Io sterminio dei giapponesi e con gravi perdite per gli americani.
10 novembre
Fronte italiano.Reparti della 45à divisione USA raggiungono le alture tra Pozzilli e Filignano senza incontrare resistenza.
Sul monte Corno le unità della 45à divisione vengono sostituite con il I battaglione Rangers.
Intanto, nello schieramento tedesco avvengono importanti spostamenti di truppe: il gen. Joachim Lemelsen, che ha da poco sostituito il gen. Vietinghoff al comando della 10à armata, temendo imminente uno sfondamento alleato della linea Bernhard sulla strada per Cassino, decide di spostare verso quel settore la 26à Panzerdivision e la 29à Panzergrenadiere che vanno cosi a rinforzare i reparti del XIV corpo corazzato del gen. Hube. Poiché la malconcia 16à Panzerdivision era stata inviata nelle retrovie, il LXXVI corpo corazzato tedesco ha ora in prima linea la 65à divisione fanteria (sul basso corso del Sangro) e la 1à divisione paracadutisti (nel settore centrale dello schieramento tedesco).
Pacifico.Il gruppo principale della forza d’invasione delle Gilbert (operazione “Galvanic”) salpa da Pearl Harbor.
Isole Salomone.Proseguono i combattimenti a Bougainville.
11 novembre
Pacifico.Isole Salomone.A Bougainville, si esaurisce la resistenza nipponica nella linea trincerata che bloccava la Pista della Missione. Circa 550 nipponici hanno perso la vita.
Gli americani avanzano in ogni direzione per allargare il perimetro e trovare una posizione adatta alla costruzione di un aeroporto.
Nuova Britannia.Due Task Forces di portaerei comprendenti la Saratoga e la Princeton agli ordini del contramm. Sherman, e la Essex, Bunker Hill e lndependence, agli ordini del contramm. Montgomery, lanciano 185 aerei su Rabaul. 68 caccia Zero sono annientati, il cacciatorpediniere Suzunami affondato, l’incrociatore Agano e il cacciatorpediniere Naganami, già gravemente danneggiati, ridotti a fumanti relitti.
I nipponici lanciano 120 aerei alla caccia delle portaerei. Questi riescono a localizzare e attaccare la squadra del contramm. Montgomery, ma non provocano danni di rilievo e perdono 41 velivoli, contro 11 degli americani.
Fronte sovietico.I sovietici rafforzano le loro posizioni a ovest di Kiev conquistando una piccola testa di ponte sul fiume Teterev, ma sono sotto forte pressione nella zona di Fastov, dove i tedeschi hanno ripreso l’iniziativa. Il Fronte centrale sovietico, a ovest di Gomel, avanza verso nord.
Fronte italiano.Reparti dell'8à divisione indiana (V corpo britannico) occupano Casalguida e proseguono la marcia verso il fiume Sangro.
12 novembre
Fronte sovietico.L'Armata Rossa prosegue l’avanzata a ovest di Kiev conquistando l’importante nodo ferroviario di Zitomir.
Fronte italiano.La 56à divisione (X corpo britannico), dopo prolungati e inutili attacchi, è costretta a ritirarsi dalle posizioni sul Monte Camino.
Scarsi progressi vengono anche compiuti nel settore del VI corpo USA dove reparti della 45à divisione non riescono a raggiungere la località di Acquafondata.
Tutto lo schieramento alleato comunque è in crisi davanti alle difese della linea Reinhard (Bernhard).
Pacifico.Isole Salomone.Nel gruppo delle Treasury, l’VIII brigata della 3à divisione neozelandese liquida ogni resistenza nemica nell’Isola di Mono. Sono morti 205 nipponici, contro 52 tra neozelandesi e americani.
Nuova Britannia.I nipponici ritirano da Rabaul i rinforzi aerei costituiti da velivoli prelevati dalle portaerei.
La base nipponica non costituirà più, d’ora in avanti, un serio pericolo.
13 novembre
Fronte italiano.Il gen. Clark, comandante la 5à armata USA, fa notare ad Alexander che l’ulteriore protrarsi dell’offensiva alleata in quelle condizioni finirebbe col sacrificare inutilmente le sue divisioni, e in particolare la 56à britannica e la 3à americana.
All’italia è riconosciuto ufficialmente dagli Alleati lo “status” di "nazione cobelIigerante”.
Pacifico.Il gruppo meridionale destinato all’invasione delle Isole Gilbert salpa dalle Nuove Ebridi. Fortezze Volanti americane decollate da Funafuti bombardano l’atollo di Tarawa, incontrando scarsa resistenza da parte della caccia, ma un forte sbarramento contraereo.
Isole Salomone.A Bougainville, gli americani attaccano le posizioni nipponiche all’incrocio tra la Pista di Numa Numa e quella che corre da est a ovest. Al largo di Bougainville, l’incrociatore Denver è danneggiato da un siluro sganciato da un aereo nipponico.
14 novembre
Fronte sovietico.I tedeschi lanciano una controffensiva per la riconquista di Zitomir.
Fronte italiano.Durante la notte gli inglesi della 56à divisione cominciano ad abbandonare le posizioni avanzate sul Monte Camino.
Nel settore orientale, reparti dell’8à divisione indiana (V corpo britannico), appoggiati dai carri armati della 2à divisione neozelandese, conquistano Perano costringendo i tedeschi a ripiegare verso occidente in direzione di Archi e Tornareccio.
Pacifico.Isole Salomone.A Bougainville, gli americani rinnovano con l’appoggio di 5 carri armati gli attacchi contro l’incrocio presidiato dai nipponici e questa volta riescono a impadronirsene. Viene conseguentemente esteso il perimetro difensivo, mentre è garantita la sicurezza dell'aeroporto che viene costruito.
15 novembre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, sul fronte di Brjansk, le forze sovietiche tagliano la ferrovia GomelPinsk.
Fronte italiano.Alexander ferma la offensiva delle truppe alleate ritenendo che i suoi uomini siano stati provati fin troppo durante le due ultime settimane, soprattutto nel settore occidentale. Intanto ordina la riorganizzazione delle sue forze in preparazione di un nuovo tentativo per sfondare le linee tedesche.
Nel settore adriatico, numerose pattuglie della 78à divisione britannica (8à armata inglese) sono riuscite ad attraversare il fiume Sangro e a costituire piccole teste di ponte sulla riva settentrionale che servono come punti di riferimento per gruppi di esploratori e contingenti di genieri alla ricerca dei punti più adatti per l’attraversamento del corso d’acqua da parte dei carri armati e automezzi e per la costruzione di ponti Bailey.
Birmania.Sul fronte della Birmania settentrionale, la 38à divisione cinese invia rinforzi al 112° reggimento fortemente premuto dai nipponici.
Nel settore della 14à armata, questi occupano Fort White dopo averne espulso la guarnigione britannica.
16 novembre
Fronte sovietico.Nella zona di Kiev, le avanguardie dei sovietici raggiungono Korosten, ma altri reparti sono minacciati di accerchiamento a Zitomir, dove va sviluppandosi la controffensiva tedesca. Nel settore centrale, i sovietici si avvicinano sempre più a Gomel.
Grecia.I tedeschi completano l’occupazione dell’Isola di Leros.
Fronte italiano.Vengono consolidate le teste di ponte costituite da unità della 78à divisione inglese sulla riva settentrionale del fiume Sangro.
Pacifico.Dal 13, bombardieri pesanti attaccano quotidianamente le Isole Gilbert e le Marshall sganciando 173 t di bombe sulle installazioni nipponiche.
Nuova Guinea.La 9à divisione australiana, con impiego di aerei, artiglieria pesante e carri armati, inizia le operazioni per eliminare il caposaldo nemico di Sattelberg, a nord di Finschhafen, che per la natura del terreno si presta egregiamente alla difesa.
17 novembre
Pacifico.Prosegue da parte americana il martellamento aereo delle Gilbert e Marshall.
18 novembre
Fronte sovietico.A sud-est di Kiev, i sovietici sfondano le difese tedesche sul Dnepr presso Cerkassy, e riconquistano Ovruc a nord-ovest della stessa città. Nel settore di Zitomir, sono costretti invece ad arretrare sotto la pressione tedesca. Nel settore centrale, i tedeschi sono minacciati di accerchiamento a Gomel dalla rapida espansione del saliente di Recica, a ovest della stessa città.
19 novembre
Fronte sovietico.I sovietici evacuano Zitomir per evitare di essere accerchiati.
Germania.Nella notte sul 19 Berlino subisce gravissimi danni in seguito ad un violento bombardamento da parte di 444 aerei della RAF.
Fronte italiano.Nel settore del V corpo britannico (8à armata) che opera sul basso Sangro (8à divisione indiana), i tedeschi completano l'arretramento sulla riva settentrionale del fiume.
Pacifico.Aerei decollati da portaerei martellano le Isole Gilbert, le Marshall e Nauru.
20 novembre
Pacifico.Ha inizio l’operazione “GaIvanic”: oltre 100 fra navi da guerra, trasporti e mezzi da sbarco di ogni tipo si avvicinano nella notte all’atollo di Tarawa e a quello di Makin, nell’arcipelago delle Gilbert.
Da tempo i nipponici hanno possentemente fortificato i due gruppi di isolotti, in particolare Tarawa, dove il contramm. Keichi Shibasaki dispone di 5000 uomini, oltre a circa 400 addetti all’aeroporto e a un certo numero di operai coreani trasformati in fucilieri ausiliari. Cannoni di ogni calibro, dai 37 ai 203 mm, carri leggeri interrati, fortini abilmente mimetizzati, sbarramenti antisbarco, grandi rifugi coperti da terra e sabbia per parecchi metri di spessore rendono l’atollo un obiettivo particolarmente difficile, la cui conquista costerà molto cara alle truppe americane.
Alle 5,07 i mezzi da sbarco della Task Force 53, che trasportano la 2à divisione Marines, più un battaglione dell'8à e le unità ausiliarie, sono giunti a breve distanza dall’Isola di Betio, punta sud-occidentale dell’atollo e la più guarnita dal nemico, quando sono presi sotto il fuoco dei nipponici. Pochi minuti dopo i grossi calibri delle corazzate Maryland e Mississippi e delle altre grandi unità americane investono l’isola con una pioggia di proiettili che fanno esplodere depositi di munizioni e di carburante. Le navi cessano il fuoco alle 5,42 per cedere, secondo il piano di operazioni, il posto agli aerei; ma poiché questi non giungono, i difensori ne approfittano per riaprire il fuoco contro i mezzi da sbarco con i pezzi da 203 e da 140 mm.
L’ora dello sbarco deve essere posticipata dalle 8,30 alle 9, poiché solo alle 6,30 sopraggiungono i bombardieri che effettuano brevi ma micidiali incursioni sull’isola.
Infine, alle 8,25 si muove la prima ondata di mezzi da sbarco e di anfibi. Devono percorrere 5500 metri per raggiungere la riva, superando gli sbarramenti nemici e, prima di questi, la barriera corallina dell’atollo. Ma la scogliera è coperta da pochissima acqua, cosi che molti mezzi da sbarco non riescono a superarla.
La superano invece gli anfibi, e proprio in quel momento i nipponici da sbarco non riescono a superarla.
Gravi le perdite fra gli attaccanti.
Una seconda ondata riesce a giungere fino alla barriera corallina con i mezzi da sbarco e da li, con i cingolati anfibi, alla spiaggia. Seguono sanguinosi corpo a corpo. I Marines riescono a raggiungere la spiaggia, ma non a procedere oltre. A bordo dei mezzi da sbarco, i carri armati Sherman che devono appoggiare lo sbarco possono giungere fino alla barriera corallina da dove alcuni, attraversando la laguna dove l’acqua è più bassa, raggiungono la spiaggia. A sera, le poche forze sbarcate e sopravvissute al fuoco nemico si preparano a sostenere un contrattacco notturno, secondo la tecnica usata cosi spesso dai nipponici a Gudalcanal. Ma questo non ha luogo, per cui i Marines sbarcati hanno almeno modo di scavarsi le buche individuali in attesa di rinforzi.
Sull’atollo di Makin, le cose vanno molto più lisce per i fanti del 165° reggimento e per i carri che devono appoggiarli. Lo sbarco ha inizio alle 8,30, secondo i piani, e nel giro di poche ore gli invasori stabiliscono solide teste di sbarco sull’Isola di Butaritari, la principale dell’atollo, dopo aver occupato l’isolotto di Kotabu senza incontrare opposizione.
Isole Salomone.A Bougainville, la 3à divisione Marines estende le proprie posizioni presso il fiume Piva dopo aver superato la decisa resistenza avversaria. La 37à divisione estende il perimetro difensivo della testa di sbarco senza entrare in contatto col nemico.
Fronte italiano.Nel settore orientale del fronte, in cui opera l’8à armata del gen. Montgomery, la XXXVI brigata della 78à divisione britannica effettua l’attraversamento del fiume Sangro. Il passaggio avviene sotto una pioggia torrenziale che trasforma il terreno in un pantano e rallenta le operazioni. I reparti oltre il Sangro sono isolati.
21 novembre
Pacifico.All’alba, mentre nuove ondate di Marines si avvicinano alla spiaggia di Betio, ricomincia l’inferno. Durante la notte, il viceamm. Spruance, che comanda l’operazione, ha ascoltato i rapporti dei vari comandanti d’unità, molti dei quali hanno suggerito il reimbarco, ma ha preferito insistere, data la grande importanza strategica dell’obiettivo.
L’aviazione delle portaerei americane appoggia con efficacia le truppe sbarcate, che hanno modo di piazzare l’artiglieria campale e di battere per tutta la giornata le postazioni nipponiche, compiendo qualche progresso.
Nella giornata, piccoli reparti sbarcano sugli altri isolotti dell’atollo di Tarawa.
Sull’atollo di Makin, anche qui con l’appoggio dell’aviazione e dell’artiglieria terrestre e navale, il 165° fanteria va all’assalto sull’Isola di Butaritari espugnando varie posizioni fortificate nipponiche. Piccoli reparti sbarcano sull’isolotto di Kuma, lo esplorano e ripartono.
22 novembre
Si apre al Cairo la Conferenza Sextant, cui partecipano il presidente Roosevelt, il primo ministro Churchill e il Generalissimo Chiang Kaishek.
Pacifico.Isole Gilbert.Nell’atollo di Tarawa, sull’Isola di Betio, si svolge un’altra giornata di furiosi combattimenti.
Aerei, artiglierie navali e campali martellano i fortini giapponesi che cadono a uno a uno, ma solo dopo che tutti i loro occupanti sono morti, spesso facendosi scoppiare una bomba a mano contro il petto per non cadere prigionieri (la parola “capitolazione” non esiste presso l’esercito del Sol Levante; inoltre, la propaganda nipponica ha spesso parlato di torture che gli yankees infliggerebbero ai prigionieri).
L’aviazione distrugge l’unico fortino esistente sull’isolotto di Bairiki.
Nuove truppe giungono in serata a rafforzare gli attaccanti, e si nota una lieve diminuzione nella potenza di fuoco dei nipponici. In realtà, le munizioni dei difensori vanno esaurendosi, e il contramm. Shibasaki è isolato e privo di comunicazioni col resto della guarnigione, in un poderoso fortilizio in cemento armato.
Nella notte, un disperato contrattacco nipponico è respinto.
Sull’atollo di Makin, prosegue la avanzata americana, anche qui con l’appoggio di un fuoco impressionante. Le ultime resistenze nipponiche appaiono superate, tanto che la conquista dell’isola principale, Butaritari, viene annunciata prima di sera. Durante la notte, tuttavia, gli ultimi reparti nipponici, che si erano ritirati sull’estremità orientale dell’isola, si lanciano al contrattacco, ma sono virtualmente annientati.
Nuova Guinea.La 9à divisione australiana è tuttora impegnata nelle operazioni per la conquista del caposaldo giapponese di Sattelberg a nord di Finschhafen.
Fronte italiano.5 battaglioni della 78à divisione britannica (V corpo) si sono stabilmente assicurati il dominio di un’ampia testa di ponte sulla riva settentrionale del Sangro.
La piena del Sangro travolge i ponti Bailey isolando la testa di ponte, ma i tedeschi non approfittano della circostanza.
23 novembre
Pacifico.Isole Gilbert.Per esaurimento delle munizioni e per lo sterminio dei difensori, gli atolli di Tarawa e Makin cadono finalmente in mano agli americani. Nei giorni della battaglia, gli aerei nipponici di base a Nauru si sono lanciati coraggiosamente contro la flotta americana d’invasione, subendo gravi perdite senza ottenere apprezzabili risultati, salvo il danneggiamento, con un siluro, della portaerei Independence.
Nella conquista di Makin, gli americani hanno avuto solo 64 morti e 154 feriti; i giapponesi circa 450 morti e 105 prigionieri. A Tarawa, gli americani hanno perdite assai maggiori: circa 3500 uomini tra morti e feriti; i nipponici quasi 5000 morti; 17 uomini sono stati catturati feriti, mentre 129 coreani si sono arresi.
Bougainville.La 3à divisione Marines si scontra ancora con la tenace resistenza nipponica nella zona del fiume Piva. Giunge sull’isola il I battaglione paracadutisti dei Marines.
Birmania.I nipponici conquistano le posizioni del 112° reggimento cinese, catturandone il comando.
24 novembre
Pacifico.Un sommergibile nipponico silura e affonda davanti all’atollo di Makin la portaerei di scorta americana Liscome Bay. Circa 700 i morti, che si aggiungono al prezzo pagato per la conquista di Tarawa e Makin.
Isole Salomone.Nel settore del fiume Piva, i Marines riescono a respingere i nipponici. I lavori per la costruzione della pista d’atterraggio sono quasi ultimati, tanto che un aereo riesce a compiervi un atterraggio di emergenza.
Fronte sovietico.I tedeschi annunciano progressi delle loro truppe nel settore di Korosten.
Fronte italiano.Il comando della 5à armata USA delinea il piano finale di attacco, la cui fase iniziale è prevista attorno al 2 dicembre. La prima fase comporterà la conquista del settore Monte Camino-Monte la Difensa-Monte Maggiore, preceduta, il 1° dicembre, dalla conquista di Calabritto. La seconda e terza fase prevedono il superamento del Monte Sammucro e l’attacco verso la valle del Liri.
25 novembre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, le armate sovietiche riescono a infrangere le linee tedesche su un ampio fronte nella zona di Propojsk a nord di Gomel, raggiungendo la strada fra Gomel e Mogilev e minacciando di accerchiamento ingenti forze nemiche.
Pacifico.Nuova Britannia.Nella notte sul 26, in prossimità di Capo St. George (Nuova Britannia), 5 cacciatorpediniere nipponici diretti all’Isola di Buka con rinforzi e materiale sono intercettati da 5 cacciatorpediniere alleati. Nello scontro, i giapponesi perdono 3 caccia; gli Alleati non subiscono danno alcuno. Con questo, terminano gli scontri navali notturni che hanno caratterizzato la campagna delle Salomone.
Nuova Guinea.Dopo la lunga serie di attacchi, la 9à divisione australiana espugna il caposaldo nipponico di Sattelberg, a nord di Finschhafen.
Birmania.Aerei britannici e americani iniziano una serie di attacchi coordinati contro installazioni nipponiche nella zona di Rangoon.
Formosa.La 14à Forza aerea USA effettua un’incursione sull’aeroporto di Shinchiku, distruggendo al suolo o in combattimento 42 aerei nipponici.
Fronte italiano.Il Comando Supremo Alleato approva il piano per la operazione “Shingle” (Embrice), che prevede uno sbarco ad Anzio.
Giunge dall’Africa lo Stato Maggiore del Corpo di spedizione francese che dovrà aggregarsi alla 5à armata americana.
26 novembre
Si conclude al Cairo la prima parte della Conferenza Sextant, senza che siano state raggiunte decisioni definitive per “Overlord” (invasione della Francia settentrionale). Nella primavera del 1944 dovranno essere ristabilite, con la collaborazione delle forze di Chiang Kai-shek, le comunicazioni fra l’india e la Cina mediante la liberazione della Birmania settentrionale.
Roosevelt e Churchill partono per Teheran, ove conferiranno con Stalin.
Pacifico.Reparti americani occupano anche l’atollo di Apamama, nelle Gilbert, e danno inizio alla sua fortificazione.
Fronte sovietico.I tedeschi devono evacuare Gomel, posizione chiave nel settore centrale del loro schieramento.
Germania.663 bombardieri dell’8° Comando aereo statunitense investono Brema: i risultati dell’incursione sono alquanto modesti a causa delle avverse condizioni atmosferiche.
27 novembre
Fronte italiano.La IV brigata corazzata inglese (V corpo) riesce a far giungere sulla riva settentrionale del fiume Sangro un centinaio di carri armati.
28 novembre
Roosevelt e Churchill si incontrano con Stalin a Teheran. Ha inizio la Conferenza Eureka.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud (von Manstein) accerchia ingenti forze nemiche nella zona di Korosten (a nord-ovest di Kiev) infliggendo loro gravi perdite.
Fronte italiano.Alle 21,30, nel settore orientale del fronte, ha inizio la offensiva del V corpo britannico contro la linea del Sangro. Nella notte, l’8à divisione indiana giunge a Mozzagrogna, a nord del fiume, contrastata efficacemente dai fanti della 65à divisione di fanteria tedesca. Anche la 2à divisione neozelandese inizia il passaggio del Sangro.
29 novembre
Fronte italiano.Il VI corpo USA inizia limitate operazioni sul suo fianco destro.
Nel settore orientale, la IV brigata corazzata inglese (V corpo), grazie anche ad un efficace appoggio aereo, inizia l’attacco delle alture a nord del Sangro.
Nuova Guinea.Gli australiani incalzano il nemico lungo la costa della penisola di Huon, conquistando Bonga, già importante base di rifornimento per i nipponici, e Gusika.
30 novembre
Ha termine la Conferenza di Teheran (Eureka). Anche per aderire alle pressanti richieste di Stalin, viene stabilita la priorità assoluta per “Overlord” (invasione della Francia settentrionale) e per “Anvil” (sbarco nella Francia meridionale). Stalin promette l’intervento sovietico contro il Giappone dopo la vittoria sulla Germania. Da Teheran, Roosevelt e Churchill ripartono per il Cairo, dove i loro consiglieri riprenderanno i lavori della Conferenza Sextant.
Fronte sovietico.I russi annunciano il ripiegamento delle loro forze da Korosten.
Fronte italiano.In preparazione della operazione “Raincoat” (Impermeabile) (attacco alle posizioni nemiche sul Monte Camino), reparti della 5à armata americana iniziano una serie di attacchi diversivi verso San Pietro e il basso Garigliano.
Nel settore orientale, la IV brigata corazzata inglese e la 34à divisione puntano verso la costa e si impadroniscono di Fossacesia. Sulla sinistra dello schieramento, anche la 2à divisione neozelandese è riuscita ad attraversare il Sangro.
Pacifico.Il gen. Krueger ordina la costituzione di una forza speciale per l’invasione della penisola di Arawe (costa sud della Nuova Britannia), la cui data è fissata per il 15 dicembre, prima dello sbarco principale nella zona di Capo Gloucester.

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