IL GUFO DALLE PENNE D'ARGENTO

lavoro collettivo

Sulle pendici di una montagna altissima, la cui vetta bucava le , c'era un grande bosco di pini e di querce con un fitto sottobosco, dove spuntavano cespugli di bacche rosse e di more e di tanti funghi colorati.

Lassù viveva un giovane gufo di nome Poldo che aveva bellissime penne d'argento: era un tipo molto curioso che desiderava conoscere il mondo che lo circondava.

Così, in una bella notte di piena, mentre i lupi lanciavano il loro richiamo, Poldo decise di partire per le pianure lontane ed il vasto mare. Spiccò il volo e si alzò sopra gli alberi alti: sotto di lui gli animali notturni erano a caccia nel bosco. Volò sopra un piccolo paese addormentato e notò una piccola illuminata. Curioso com'era si avvicinò ad una finestra socchiusa e pian piano entrò. subito però venne catturato da un contadino che voleva proprio impadronirsi di una penna d'argento del gufo di cui aveva tanto sentito parlare. L'uomo lo rinchiuse in una piccola gabbia. Per fortuna il suo nipotino si alzò durente la notte per farsi uno spuntino; vide Poldo imprigionato e, siccome gli faceva pena, gli aprì la gabbia.

Era libero di riprendere il suo viaggio. ma erano già passate parecchie dalla sua partenza e il sole stava ormai sorgendo dietro ai monti. Il gufo cercò di proseguire il volo, ma illo abbagliava e i suoi occhi si stavano chiudendo dal sonno, per cui cadde a capofitto su un mucchio di foglie autunnali ai piedi di un albero nel giardino di una casetta.

Dopo un po' una bambina uscì per recarsi a scuola, lo vide e lo portò dentro al riparo per salvarlo. In quel giardino viveva da un po' di tempo una gufetta molto graziosa, il gufo la vide dalla finestra e se ne innamorò.

La notte successiva, insieme ritornarono al fitto bosco della montagna altissima per metter su famigli. Poldo era felice, anche se dovette abbandonare per sempre il desiderio di vedere le pianure lontane e il vasto mare blu

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