EPISTOLA DI TITO

 

EPISTOLA DI TITO DISCEPOLO DI PAOLO  

[1, 1 (1-26)] Grande e onorabile è la promessa divina che il Signore, di sua bocca, fece ai santi e agli immacolati asserendo di dare loro "quanto occhi non videro, orecchie non udirono né mai è entrato nel cuore dell'uomo e sarà per tutti i secoli qualcosa di incomparabile e inafferrabile".

[2] Felici dunque, coloro che non macchiarono la propria carne con la concupiscenza di questo secolo, ma muoiono a questo mondo per poter vivere per Dio. Ad essi, la carne e il sangue non manifestarono misteri mortiferi, in loro, invece, risplendette lo stillicidio superno dello spirito e indicò ad essi le cose migliori di modo che in questo... e nella peregrinazione sulla nostra terra manifestino un aspetto angelico. Il Signore ha assicurato che costoro devono essere chiamati angeli.

[3] Chiama dunque esercito celeste questi che non si sono contaminati con le donne. Chiama vergini quelle che non sono legate ai maschi, secondo quanto detto dall'apostolo di Cristo e cioè che le donne non sposate pensano giorno e notte le cose di Dio pronte ad agire ed a piacere a lui soltanto: esse non sono di quelle che promettono a parole e rinnegano poi con i fatti.

[4] Perché dunque una vergine già sposata a Cristo avrà da congiungersi con un uomo carnale? Non è giusto, infatti, aver cura di un uomo e servire a lui piuttosto che a Dio. Tu, vergine, hai ripudiato Cristo al quale eri sposata! Ti sei distolta da lui, tu che cerchi di restare soggetta ad un altro! O verginità bella da custodire con amore fino al termine della vita umana! O vita continente, se i santi pagano i debiti umani, tu svanì sci! O corpo già sotto il giogo della legge divina, eppure ancora sempre teso verso la lussuria! O stato già crocifisso a questo mondo, eppure operante ancora al suo modo!

   

 

Alle vergini consacrate a Cristo  

[2, 1 (20-82)] Se l'apostolo Paolo proibisce l'accesso all'Eucaristia della donna sposata che è in relazione adulterina con un altro uomo, tanto più questo vale allorché si tratta di una santa consacrata a Cristo! Sei in una ripugnante comunione con questo mondo, e pensi di essere ancora degna del sangue di Cristo o di unirti al suo corpo!

[2] Ma così non va: se ti cibi indegnamente della carne del Signore, invece della vita tu prendi il fuoco del tuo castigo eterno. Mentre vuoi piacere, o vergine, la tua volontà subito pecca, giacché l'evangelista afferma che non bisogna servire a due padroni: quando si ascolta uno, si offende l'altro. Così anche tu, o vergine, mentre vuoi piacere all'uomo disprezzi Dio.

[3] Contempla gli esempi degli antichi! Medita sulla figlia di Iefte: accettando liberamente di portare a compimento la promessa del padre offrendosi volentieri in sacrificio al Signore, dimostrava anzitutto la sua relazione con Dio; prese con sé altre vergini che per sessanta giorni piansero, per i monti, la sua verginità. Misteri luminosi sono questi, che già fin da principio preannunciano il futuro: una vergine si unisce ad un'altra vergine e piange, per amore, i pericoli della sua carne, fino al giorno in cui verrà il giorno della ricompensa.

[4] E giustamente si parla di sessanta giorni, indicando così la sessagesima ricompensa della santità che il lottatore si conquista a prezzo di molti dolori. L'apostolo insegna, infatti: "Non veniamo meno, dice, nelle sofferenze terribili, nella tribolazione, nella povertà; sopportiamo ingiurie, resistiamo nella persecuzione; ma non siamo abbandonati giacché portiamo nei nostri corpi la passione di Cristo. Perciò certamente non saremo vinti".

[5] Un altro esempio ce l'ha lasciato lo stesso apostolo prospettando la sua sfortuna e dicendo: "Ebbi molte tribolazioni, spesso fui in prigione, oltre ogni modo sotto le sferze, sovente in pericoli di morte, per cinque volte ricevetti dagli Ebrei i quaranta colpi meno uno, tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, feci naufragio tre volte, ho passato un giorno e una notte in alto mare; spesso fui in viaggi, in pericoli di fiumi, in pericoli dovuti ai briganti, in pericoli da parte di quelli della mia stirpe, pericoli di ogni genere da parte degli infedeli, pericoli nel deserto, pericoli nelle città, pericoli da parte dei pagani, pericoli nei falsi fratelli; mi trovai in tribolazioni molteplici e dure fatiche, in veglie frequenti, nella fame e nella sete, in molti digiuni, in freddo e nudità del corpo e in angustia spirituale, oltre le preoccupazioni che non toccano direttamente la mia sofferenza. Ed in tutte queste cose non sono venuto meno perché il mio compagno era Cristo e lo è tuttora".

[6] Oh quante sono le tribolazioni attraverso le quali bisogna passare per giungere alla gloria! Inoltre, ed è parola del Signore, "Colui ch'io amo - dice - rimprovero e castigo", per mettere alla prova l'uomo giusto, come oro nel crogiolo. Quale gioia vi sarà per il suo corpo allorché, nel secolo futuro, potrà udire la voce del suo Signore, che dice: "Oh che vergine, che donna! Questo è il mistero della risurrezione che voi mi indicate!".

Vi siete preparate con magnifiche feste all'origine del mondo, vi siete sollazzate nella lussuria dei gentili e vi siete comportate come coloro che si compiacciono in essa. Vedete che fanciulle ci sono tra voi! Ma venite, e riflettete che c'è uno che esaminerà l'anima, e c'è un giorno, l'ultimo, per la ricompensa e per la vendetta.

[7] Dove sei tu che hai rallegrato la tua giovinezza con un malvagio, nonostante che l'apostolo attesti che il sangue e la carne non conquisteranno il regno dei cieli? La legge, inoltre, afferma: l'uomo non si vanti della sua forza, ma confidi piuttosto nel Signore; e Geremia attesta: "Maledetto colui che pone la sua fiducia nell'uomo"; e nei Salmi è detto: "E' meglio sperare nel Signore piuttosto che sperare negli uomini". Perché dunque non hai paura ad abbandonare il Signore e a sperare in un uomo che nel giorno del giudizio non ti salverà, ma anzi ti porterà alla rovina?

[3, 1 (83-128)] Osserva questo racconto e impara queste azioni: un giardiniere aveva una figlia vergine. Era la sua unica figlia, perciò supplicò Pietro di fare una preghiera per lei. Dopo che ebbe pregato, l'apostolo gli disse: "Il Signore vi concederà ciò che è meglio per la sua anima". E subito la fanciulla cadde morta.

[2] Un guadagno prezioso e a Dio gradito è fuggire la superbia della carne e dominare l'effervescenza del sangue! Ma quel vecchio diffidente, non conoscendo il valore della grazia celeste, ignorando cioè i benefici divini, domandò a Pietro che gli risuscitasse la sua figlia unica.

Ed alcuni giorni appresso, dopo che lei era risuscitata, in casa di quel vecchio andò ad abitare un finto fedele che rovinò la fanciulla e scomparvero tutti e due.

[3] Colui che adultera il proprio corpo si rende simile all'empio. E' per questo che il posto dell'empio non fu più trovato, come proclama David: "Lo cercai e più non lo trovai". Come quelli che si erano indignati per la morte.

Hai dunque da avere paura, o vergine, di questa frase: "Se una vergine già fidanzata - dice Mosè - sarà sorpresa con un altro uomo, siano condotti tutti e due al tribunale degli anziani e siano condannati a morte".

[4] Queste cose dunque sono state scritte per noi per i quali è giunta la fine dei secoli. Non c'è dubbio: se una vergine fidanzata a Cristo, è trovata con un altro uomo, devono essere processati tutti e due davanti al tribunale degli anziani, cioè ad Abramo, Isacco e Giacobbe che hanno il compito di esaminare le cose dei loro figli. Allora i padri rinnegheranno i loro figli come malfattori. Ed i maligni, nel tormento della loro pena, esclameranno: "Ascoltaci, Signore Dio, poiché Abramo, nostro padre, non ci riconosce, Isacco e Giacobbe ci hanno rinnegato".

[5] I figli dunque devono fare in modo di trovarsi nel seno del padre Abramo. Nel suo ricordo devono agire in modo degno di lode, e non fare come le figlie di Sion che lo Spirito santo rimprovera a mezzo di Isaia: "Uscirono insieme nelle piazze, a testa alta, divertendosi; e poi si sposavano con i maschi per le strade di Gerusalemme, ammucchiando iniquità fino al cielo. Il Signore, perciò, se ne indignò e li diede in schiavitù sotto il re Nabucodonosor per settant'anni".

[6] Non diversamente sarà per voi, indisciplinati e disobbedienti, che compite cose peggiori di quelle che fecero i primi. Alla fine dunque, come egli afferma, sarete consegnati al perfido re Nabucodonosor, il diavolo, che verrà su di voi; e come essi restarono settant'anni tra i dolori e poi ritornarono nel loro paese, così saranno consegnati in potere dell'anticristo per sette anni. Ma il tormento di questi sette anni prepara tormenti eterni.

[7] Come essi ritornarono nel loro paese, e nuovamente piombarono in dolori, così ora dopo la morte di ogni persona l'anima sarà tormentata fino al giorno del giudizio. Dopo che la bestia sarà fatta a pezzi, ci sarà la prima risurrezione: le anime perverse ritorneranno nelle loro abitazioni, e i loro tormenti saranno superiori a quelli di prima.

[4, 1 (129-180)] Or dunque, bisogna combattere le opere della carne, tenendo presente la futura vendetta. Perciò, figlie, bisogna lottare contro la carne e il sangue affinché possiate sfuggire ai supplizi eterni, fino a quando è concesso uno spazio, e dato il tempo: i giorni che restano per guadagnarsi la vita sono pochi.

[2] Perché colui che ha rinunciato alla carne, è ancora irretito dalla sua concupiscenza? Perché tu, o vergine, che hai rinunziato all'uomo, sei avvinta dalla sua corporea bellezza? Perché tu (eunuco volontario) dai il tuo corpo a colei per la quale non fu creato, alla donna di un altro? Perché, contro la tua stessa salvezza, ti sforzi di trovare la morte nell'amore?

[3] Ascolta l'apostolo che ti dice: "Non prendete occasione dalla libertà di Dio per una condotta carnale". Ed ancora: "Non appagate le voglie della vostra carne. La carne, infatti, ha voglie opposte allo spirito, e lo spirito desideri opposti alla carne: essi stanno in lotta tra loro. Non fate dunque - egli dice - ciò che volete. Altrimenti lo Spirito di Dio non sarà con voi".

[4] O innata infedeltà che fa disprezzare la legge santa, che con un ingannevole matrimonio fa perdere la vita eterna! O dolce inganno, alimentare il futuro tormento! O sfrenato desiderio di gloria, andare contro la divina promessa! O come sono passi fuori strada quelli che fa una vergine amando la carne di un altro! O schietta cupidità, preda di fuoco, dignità proporzionata al delitto! O fede infranta che fa ardere l'animo verso un estraneo! O pegno di libidine, bellezza pronta al delitto! O segno di inganno vizioso e alimentatore di ludibri! O seminari da membra vicinacio tenebrarum!

[5] o celate opere ladresche che ostentano una parvenza di umiltà e di pudicizia! O tenebrose azioni occulte, distolte per sempre dalla gloria di Cristo! O passeggero ricordo di santità che in nome della bellezza è seguito dalla morte! O argento di rifiuto che, come dice Isaia, non è degno di Dio! O sabato profanato nel quale appariranno, negli ultimi giorni e tempi, le opere della carne! O femore claudicante nel sentiero della santità che non giunge alla dimora sicura! O miserabilissima nave affrontata dai pirati e abbandonata vuota! O casa invasa dai ladri e derubata dei suoi vasi preziosi, mentre i custodi dormivano! O vergine gioventù miseramente caduta dalla giustizia! O abbondanza di fiducia mondana, povera di evo celeste! O conseguenza della lussuria, che attira il morbo della tristezza! O sorgente di dolce veleno che emana dalla carne una complessa seduzione! O misera casa fondata sulla sabbia! O odioso delitto di questo tempo che manda in rovina non le proprie membra, ma quelle degli altri! O piacere passeggero sulle onde della rovina! O complesso di inganni! O inquieto fervore per la perdizione dell'anima! O torre lasciata incompiuta, oggetto di scherno per tutti coloro che passano di lì!

[6] Perché, vergine, non rifletti al prezzo celeste, prima di gettare le fondamenta? Ti sei affrettata a cominciare, ma prima dell'inaugurazione la nuova casa è andata miseramente in rovina! In te ha avuto compimento il proverbio e si è realizzata la profezia: "Edificare molti edifici e lasciarli presto invecchiare, edificare templi e città, e presto abbandonarli".

O fiamme lascive! Con le loro brame gli inferi violano i templi di Dio e li portano a eterna rovina! O corsa nello stadio, dai passi difficili: proprio mentre stava per giungere al traguardo ecco gettare a terra lo scudo! O città spogliata dal nemico e ridotta a un deserto!

[5, 1 (181-240)] Contro questa forma di prostituzione gridava Ezechiele dicendo: "Ti sei costruite edicole e formate alture su di ogni piazza, ad ogni crocicchio hai costruito il tuo altare. Hai reso abominevole la tua bellezza, allargando le tue gambe ad ogni passante e moltiplicando le tue prostituzioni. Ecco che hai svelato la tua ignominia e scoperto la tua nudità prostituendoti ai tuoi amanti. Per la mia vita, oracolo del Signore, la tua sorella Sodoma non si è comportata come ti sei comportata tu e le tue figlie. Hai sorpassato i misfatti di Sodoma, tua sorella. Samaria non ha commesso neppure la metà dei tuoi peccati. In tutte le tue azioni tu hai moltiplicato i tuoi abomini al di sopra delle tue sorelle. Arrossisci dunque e porta la tua onta sul tuo capo".

[2] Quante volte castighi e flagelli di Dio non ci hanno risparmiato, e ciononostante nessuno prende in cuor suo la parola di Dio provvedendo alla sua vita futura! Gerusalemme, che ha la legge, non ha forse peccato di più di Sodoma e Gomorra che non avevano la legge? Gerusalemme, che ha figli e figlie della Chiesa sotto il segno della fede, ha agito invece in conformità di Samaria forgiata ad immagine del mondo.

[3] Dell'inaudita prevaricazione di questo popolo nuovo, l'apostolo dice: "Si sente dire che tra voi c'è un caso di impudicizia di tal genere che neppure si ha tra i pagani, a tal punto che uno conviva con la moglie di suo padre. E voi siete ancora gonfi d'orgoglio, invece di piangere affinché venisse eliminato di mezzo a voi colui che ha commesso una tale vergogna. Io, corporalmente assente, ma ben presente spiritualmente, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ritenni che colui che ha agito così sia da consegnare a Satana".

[4] o invenzione del diavolo e conquista di perdizione! Invece di miele prendere un veleno, cioè la moglie del padre: come la sposa consacrata a Cristo che tu aneli di avere! Non hai tu riflettuto, o uomo, a quanto ti dice la sapienza: la concupiscenza di un eunuco volontario svergina la giovane?

Anche il primo uomo che è stato creato è caduto a causa di una vergine: cadde allorché egli vide la femmina sorridergli. La sua mente fu avvinta dalla concupiscenza, che ancora ignorava di avere, e non conosceva il sapore e la dolcezza di ciò che l'avrebbe adescato.

O uomo che ignori il carattere ladresco di questa persona per la quale perdettero la vita molti che a lei si erano indirizzati, nonostante che Giuda, figlio di Giacomo, discepolo del Signore, avesse avvertito: [5] "Vi ammonisco, carissimi, di ricordare gli eventi passati a proposito di coloro che furono avvinti dalla rovina della carne: come quei veraci non abbiano mantenuto la loro dignità, ma abbiano abbandonato la dimora celeste" e a causa della concupiscenza siano andati ad abitare con le figlie degli uomini.

[6] Ed anche oggi perdono la natura angelica coloro che anelano di abitare con figlie estranee, come afferma Isaia: "Guai a coloro che aggiungono casa a casa, campo a campo, fino a tanto che non vi resti più spazio". Ed in Michea si legge: piangete la casa che vi siete congiunta e prendetevi la punizione della sua indignazione.

Forse che è a proposito della casa e del campo di questo tempo che il Signore vieta il congiungimento? Non intende invece, per il carattere proprio della santità, ordinare il distacco dell'uomo dalla donna, come ammonisce Geremia, dicendo: "E' bene che l'uomo porti il giogo fin dalla sua giovinezza. Se la sua speranza è veritiera, egli resterà solitario e soffrirà!".

[7] Ecco dunque che è necessario portare il giogo, cioè osservare la disciplina di Dio. Anche il Signore dice: "Prendete su di voi il mio giogo": inoltre è detto "nella sua gioventù", cioè nella sua speranza. Egli ordina dunque di conservare la salvezza nello stato di scapolo, sicché ognuno di voi resti come una torre solitaria, in conformità di quanto afferma l'evangelista quando asserisce che una casa sopra l'altra non durerà, ma sarà presto distrutta.

[8] Perché dunque, uomo, ti affretti a costruire la tua rovina sulla casa di un altro, e a perdere non solo te stesso, ma anche la sposa di Cristo che a te si unisce?

[6, 1 (241-315)] Anche se immune da stupro, tu pecchi per il fatto stesso che mantieni relazioni con donne. Il Signore dice nel Vangelo: "Chi guarda una donna con desiderio, in cuor suo ha già commesso adulterio con lei". E' perciò chiaro e palese quanto c'è da fare da coloro che vogliano vivere per Dio.

[2] In Daniele leggiamo che quei falsi anziani bramando la bellezza di Susanna e non riuscendo a consumare lo stupro la calunniarono, e quegli scellerati la denunziarono al tribunale e così la fecero stare davanti a loro a capo scoperto per bearsi delle sue forme; ma con tutto ciò non poterono sfuggire la condanna a morte.

[3] Tanto più, quando giungerà l'ultimo giorno! Che cosa pensi che farà Cristo con coloro che diedero le sue membra alla bellezza d'una prostituta? A conoscenza delle cose future, l'ha profetizzato l'apostolo, dicendo: "Non lasciatevi irretire dalla tentazione umana!".

[4] O tentazione della libidine! Incapace di dominarsi, l'uomo si prepara la funesta ferita sopra descritta. O tendenza della carne, fuoco nascosto nel cuore che cova un incendio! O ignobile lotta che affonda le sue radici nella notte oscura! O albero di seduzione dai molti frutti (celati) nei rami frondosi! O labbra false distillanti miele, ma alla fine amare come il veleno! O eloquenza dalle parole blande, mentre in cuore serba frecce pronte al lancio! O vano furore dell'amore che lega i giovani come una catena!

[5] La sapienza invece ricorda sempre le cose future, dicendo: "Figlio mio, fuggi ogni male ed ogni cosa che gli assomiglia!". Ed inoltre: "Chi corre nello stadio si deve astenere da tutto per poter ottenere la corona che gli è preparata".

 

 

 

Agli asceti  

[6] Perché dunque, maschio, prendi a tuo servizio una femmina? Medita sulla vita dei santi antenati. Elia, quest'uomo nobile che ancora vive nel suo corpo, pose al suo servizio un fanciullo al quale lasciò in ricordo il proprio mantello, allorché, destinato al paradiso ove si trova anche Enoc, fu rapito dal secolo presente con il suo corpo e trasportato in cielo da un carro di fuoco. O disposizione divina che ha avuto cura del secolo futuro: Enoc, il giusto, fu dal primo popolo incaricato di scrivere la storia dei primi uomini, mentre a sant'Elia fu affidato il compito di registrare le gesta di questo nuovo popolo posteriore.

[7] Queste cose perciò variano secondo il tempo: ognuno ha la caratteristica del suo secolo. Enoc quella della giustizia, Elia quella della volontaria continenza. Noi dobbiamo adempiere la norma della nostra santità, come dice l'apostolo: "Sia nel corpo che nello spirito ognuno deve assomigliare al suo genere, e il discepolo al suo maestro". Ed infatti, lo spirito di Elia restò ad Eliseo, ed anzi chiese ancora una benedizione doppia come quella data dal Signore a quanti credono in lui, dicendo: "Chi crede in me farà le opere ch'io faccio, e ancora maggiori": ma questa grazia fu concessa a coloro che osservano i precetti del maestro.

[8] Che cosa ne deduciamo? Se per mantenere la santità Eliseo ha servito Elia, ed Eliseo, a sua volta, ha preso il fanciullo Gheazi al suo servizio, come Geremia ha preso Baruc, fu per lasciare a noi un esempio. Perché, oggi, sotto l'apparenza di santità, un maschio, cioè un uomo, prende al suo servizio una femmina? E' ben lecito se si tratta di una parente stretta, ma non è lecito se si tratta di una estranea, come fecero invece i figli di Noè dopo il diluvio che cercarono luoghi ove edificare delle città che chiamarono poi con il nome delle loro mogli. Allo stesso modo si comportarono questi uomini legati con donne.

[9] O eunuchi volontari di Dio che cercate donne alle quali date regali, possedimenti, promettete case, regalate abiti, offrite loro la vostra anima e assoggettate al loro nome tutti i vostri averi!

O uomo, se tu agisci rettamente e con innocenza, perché non ti prendi una parente stretta? Perché non dai a lei tutte le cose tue, possedendole sempre tutte? Sempre più tu la sfuggi, la odi, la perseguiti. Mentre proprio accanto a lei sta la tua più grande sicurezza. Separandoti da lei, ti associ invece ad un'altra.

[10] Tu affermi di mantenere la tua ricchezza corporale, di non essere irretito da alcuna concupiscenza, e di possedere una sicurezza celeste. Ascolta una parola che fa per te, osserva quanto, nel vangelo, il Signore dice a Maria: "Non mi toccare poiché ancora non sono salito al Padre mio". O esempi divini scritti per noi! Medita anche ciò che Paolo, strumento eletto e, tra tutti i discepoli, muro veramente inespugnabile, rispose durante una missione alla vergine Tecla, casta e fedele a Cristo, che baciava le sue catene; l'apostolo disse: "Non toccarmi, per la debolezza di questo tempo".

[11] Certamente tu vedi, o giovane, che cosa hanno detto contro la carne il Signore quand'era qui presente e le memorie scritte del discepolo; non è, infatti, per loro personalmente che ordinarono di tenersi lontano dalle femmine: il Signore non può essere tentato e così pure Paolo che è il suo luogotenente, ma sono ammonimenti per la nostra condotta; essendo noi, oggi, membri di Cristo, quelle cose ci sono vietate. L'eunuco volontario, soprattutto, deve guardarsi dalle donne ed evitarle, per compiere degnamente il compito da Dio affidatogli.

[7, 1 (316-386)] Pensa alla ricostruzione della città di Gerusalemme. Durante questo duro lavoro ogni operaio lavorava a mano armata: con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la spada per combattere contro il nemico. Comprendi dunque i misteri, come si abbia da edificare la continenza volontaria con tutte e due le mani, ognuna secondo il suo compito, affinché si possa portare a compimento la bellissima città in onore di Dio: una mano sia perciò sulla spada per lottare contro il diavolo.

[2] Questa è un'immagine: l'accordo delle due mani, cioè la carne e lo spirito, è chiaro che può portare a termine l'edificio. Lo spirito sempre attento contro il nemico e la carne intenta all'edificio della buona condotta. Perciò nel Vangelo è detto: "Risplendano le vostre azioni davanti agli uomini e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli". Ecco in quale modo eccellente è costruita l'illustre e celeste Gerusalemme.

Giustamente in questa città si lotta in uno stato singolare, è esclusa ogni unione carnale, come dice il Vangelo: "Nel secolo futuro, dice il Signore, non ci si ammoglia, non ci si marita, ma si è come angeli celesti". Dobbiamo tendere, con una condotta pura, al secolo futuro per godere della dignità eterna.

[3] Uomo, che non capisci proprio per nulla i frutti di giustizia, perché Dio ha creato l'uccello fenice e non gli ha dato alcuna femmina, ma lo lasciò solitario? E' chiaro! Per manifestare che i santi devono rimanere nello stato giovanile di eunuchi volontari senza alcuna comunione con la femmina, e la sua risurrezione è protesa alla vita. In questo contesto, nei salmi, David dice: "Riposerò e dormirò in pace, poiché tu mi hai fatto abitare nella speranza nella condizione di scapolo". Felice pace, senza scandalo! O perfetta sicurezza di colui che resta corporalmente solo!

Non avere l'ingenuità di legare tizzoni ardenti ai tuoi abiti, non dare fuoco alle tue vesti! Se così farai, rimarrai nudo ed apparirà la tua vergogna.

[4] Il profeta afferma: "Tutta la carne è fieno". Dunque, per non bruciare, l'uomo si tenga lontano dal fuoco. Perché rischiare la salvezza eterna per una piccolezza! Non hai letto quanto ti dice la legge: "Il popolo si dette a mangiare e a bere, si diede poi a divertimenti e perirono ventitremila persone". Si erano uniti, infatti, con le figlie degli uomini lasciandosi trascinare a sacrifici impuri e i "figli di Israele si consacrarono a Baal-Peor". Ecco in quale empio gioco si sono lasciati impegolare e perirono.

[5] Cristo, salvatore, a forza di vedere queste azioni scellerate alla fine ne ebbe dolore e disse: "Guai, guai alle anime che disprezzano il loro destino! Vedo alcuni che sollazzano le loro anime nella vanità e si offrono al secolo immondo. E posso constatare che ciò torna a gran vantaggio del nemico. Perciò dico loro: "O anime che vi date alla lussuria e non avete il timore di Dio!"".

[6] Anche i Gabaoniti, all'epoca dei giudici, suscitarono, con un gioco empio, l'indignazione di Dio. Dodicimila uomini forti si levarono per distruggere la città e non poterono sfuggire che trecentodue vergini aventi il corpo mondo dal contatto con i maschi. Il nome Gabaoniti, infatti, significa "figli della confusione": essi videro il corpo di Cristo nelle sembianze di una donna: in lui si divertirono e lo fecero oggetto di onta e di scherno. Non fai, forse, anche tu la stessa cosa, tu che in una vergine disprezzi le membra di Cristo?

[7] Quanti siamo stati battezzati in lui, sia gli uomini che le donne, ci siamo rivestiti di Cristo. Non macchi dunque una carne comune, ma contamini il corpo di Cristo. Giustamente quella città fu occupata dalle dodici legioni insorte contro di lei: esse erano un'immagine dei dodici apostoli. Giustamente hanno dato origine a una stirpe forte: sono detti, infatti, figli del tuono. Nell'ultimo giorno, costoro, su dodici troni, verranno rivestiti dell'autorità di operare prodigi contro le genti, per giudicare le dodici tribù di Israele.

Anche tra quanti appartengono alla Chiesa nessuno sfuggirà all'infuori di quelli che hanno una vera verginità consacrata a Dio, le cui membra non furono contaminate dal nemico con la macchia di una volontà perversa.

[8] Il loro numero è manifestato dal segno della passione: trecento è scritto, infatti, con la lettera greca T, e Tao è il segno della croce che si manifesta nella forma di vita verginale.

Giustamente sono cinque le vergini che entrano nel regno dei cieli: egli intende così indicare che le promesse possono durare soltanto per opera dell'integrità e della sapienza. Perciò anche Abramo ricevette la benedizione non in virtù di una generazione carnale, bensì ottenne la benedizione per opera di una ispirazione divina.

[8, 1 (386-458)] Che dire? Non è forse possibile giungere a tormenti eterni anche con la verginità? Quelle cinque erano stolte proprio come coloro che in questo tempo non custodiscono la loro carne, e frustrano la loro combattività con vuoti desideri umani. David dice perciò nei Salmi: "Si addormentò il cavaliere". Corporalmente erano a cavallo, ma non riuscirono a mantenere la loro vigilanza verginale, proprio come i figli della confusione che caddero da cavallo. Oscura servitù della carne che sei diventata un tormento!

[2] Alla fine, a motivo dei loro trascorsi, si malediranno dicendo: "O infelice carne che ci hai perso! Se non ti avessimo dato retta anche noi andremmo tra i santi!". O uomo che credi alle realtà di tutte queste cose, tu sai che le sentenze contro i malvagi non sono uguali: ognuno sarà punito nelle membra con le quali avrà peccato.

[3] Il profeta Elia afferma: "L'angelo del Signore mi indicò una valle profonda, che si chiama Geenna, con zolfo e catrame ardente. In quel luogo ci sono molte anime di peccatori e vengono tormentate in modi diversi: la sofferenza di alcuni sta negli organi sessuali; di altri nella lingua, di altri negli occhi; alcuni pendono con la testa in giù, alle femmine vengono tormentate le mammelle e i giovani sono sospesi alle mani, certe vergini sono arrostite sulle graticole, altre anime sono straziate da dolori eterni.

[4] La diversità dei tormenti corrisponde alla diversità dei peccati: e colpiti negli organi sessuali sono gli adulteri e i pederasti; coloro che pendono dalla lingua sono i blasfemi, e i testimoni falsi; a coloro che hanno avuto occasione di scandalo dagli sguardi cupidi posati su azioni infami, sono bruciati gli occhi; pendono con la testa in giù coloro che hanno odiato la giustizia di Dio, hanno alimentato il sentimento malvagio e sono stati litigiosi verso i loro fratelli: giustamente sono bruciati conforme alla sentenza che è loro toccata; le donne che sono straziate alle mammelle sono quelle che offrirono il loro corpo a sollazzo dei maschi, perciò costoro sono sospesi alle mani".

[5] Salomone pensava appunto a questo, quando diceva: "Beato l'eunuco volontario, le cui mani non hanno operato iniquità". Ed ancora: "Se vinci la concupiscenza del tuo cuore, sei veramente un atleta". E la sapienza ammonisce: "All'idolo delle genti che non può mangiare né odorare a che serve il sacrificio? Così ad un eunuco volontario non giova l'abbracciare una vergine. O figlio, non fare di lei un oggetto del tuo piacere". Lo vedi tu stesso: ti allontani da Dio e diventi un estraneo.

[6] Altrove leggiamo: "Io detesto un tal gioco - egli dice l'eresia immonda, i fuochi degli eunuchi volontari, i corpi congiunti". Mi vergogno di menzionare le ultime azioni preparate dal nemico verso le quali l'apostolo ci pone prudentemente in guardia, dicendo: "Temo che come il serpente ha sedotto Eva con la sua astuzia, così il nemico seduca anche noi".

[7] Perciò siamo furbi e vigilanti, armiamoci di armi spirituali per poter vincere il gigante, secondo la parola di Dio per mezzo del profeta: "Chi vincerà il gigante, ne prenderà il bottino". Questo significa vincere i desideri della carne, significa poterne prendere il bottino, cioè la risurrezione, risorgendo nello stato che durerà in eterno, rinnovati nella gloria di Dio. Ma come puoi vincere il gigante, mentre sei malamente trattenuto dalla femmina?

[8] Ascolta il ringraziamento di Giovanni, discepolo del Signore, che prima della sua morte pregava: "Signore, fin dalla mia fanciullezza mi hai custodito intatto da donna, tu hai salvaguardato il mio corpo da lei, tanto che, la sola vista di una femmina suscita in me dell'odio". Quale (grande) grazia è l'essere immune dall'influsso della femmina! In forza di questo stato santo tu puoi amare quanto la carne odia.

Tu che hai l'onore di un eunuco volontario, come puoi credere di restare immune da questo sordido atto se la tua volontà è attratta dall'aspetto della femmina? C'è forse qualcosa fuori della legge in quanto noi stiamo dicendo?

[9] Pensa a ciò che, all'arrivo di Giovanni, gli stessi demoni hanno asserito davanti al diacono Diro: "Negli ultimi tempi, molti tenteranno di rimuoverci da coloro che noi abbiamo invaso asserendo di essere mondi e puri da femmine e da brame verso di esse. Ma se noi lo volessimo conquisteremmo anche loro".

[10] Vedi dunque, o uomo, come gli spiriti estranei, cioè le azioni del diavolo, ti rendano una turpe testimonianza: puoi essere vinto dalla bellezza di una femmina. Come puoi tu liberare i corpi da loro invasi, se tu pure sei in loro potere? Per poterli vincere bisogna averne la forza necessaria.

[11] Cerca dunque di non essere preda del male, di non essere vinto dall'adulterio, cioè guardati dalla comunione con femmine, non intrattenerti con esse neppure a tavola, come dice la Scrittura: "Non volgere a lei il tuo cuore per non essere tratto tu pure nella morte Da lei ti devi tenere lontano, figlio, come dalla testa di un serpente".

[9, 1 (458-550)] Ricevi dunque in cuor tuo gli ammonimenti del beato Giovanni, che - invitato a nozze - ci andò soltanto per amore della santità. E che cosa disse? "Figli, la vostra carne è ancora pura e il vostro corpo intatto, ancora non siete corrotti e contaminati da Satana, il terribile e vergognoso nemico della purezza. Imparate dunque pienamente il mistero dell'unione: è tentazione del serpente, ignoranza della dottrina, brutalità del seme, dono di morte, compito di distruzione, insegnamento diviso, compito di corruzione...; è una seconda semina del nemico, è insidia di Satana, invenzione del maligno, sordido frutto della nascita, spargimento di sangue; è passione dell'anima, caduta dei sensi, caparra della pena, testimonianza del castigo, opera del fuoco, segno del nemico; [2] è mortifera malizia di ardore, è sintesi d'inganno, congiunzione amara, bile dell'anima, invenzione che conduce a rovina; è brama di un fantasma, è proseguimento della materia, spettacolo del diavolo nemico della vita, vincolo tenebroso, ebbrezza...; è beffa del nemico, impedimento alla vita che separa da Dio, principio di disobbedienza, fine della vita e morte. Sapendo questo, figli, ognuno si leghi individualmente con nozze vere e sante nell'attesa dell'unico, incomparabile, perenne e vero sposo, Cristo, che viene dal cielo".

[3] Se dunque l'apostolo divide lo stesso matrimonio, affinché l'unione non sia occasione di peccato, che dobbiamo dire della continenza volontaria che dovrebbe essere sciolta da qualsiasi brama carnale?

O corpi divisi e già consacrati a Cristo! O furore carnale dell'età giovanile, duro da estinguere! O stillicidio che discende dall'alto per riscaldare i vasi freddi! O voi, che osaste richiamare alla dignità celeste una vita perduta! O gloriosa celebrità del santo, che rimane libero dalla morte! O campo gradito a Cristo, che porta frutti eterni! O rifiuto della carne, e nozze spirituali con vincolo matrimoniale eterno nelle dimore celesti!

O quanto è possibile fare nella lotta per la volontaria continenza, quando si è soli!

[4] Quando, infine, venne alle nozze Andrea anch'egli per dare una dimostrazione della gloria di Dio, separò i promessi sposi, separò i maschi dalle femmine ed insegnò loro a rimanere santi nello stato di scapolo o di nubile. O gloria dell'agnello unicorno che separa gli agnelli dai capri, dietro l'esortazione dello stesso Signore: "Ascoltatemi - egli dice - agnelli da me scelti, e non abbiate paura dei lupi".

[5] Non aver paura del lupo, significa fuggire l'inciampo della morte. Separare l'agnello dal capro significa restare immune dalle mancanze impure, vivere in stato solitario come un eunuco volontario. Anche in Esdra, in riferimento al futuro, si legge: "Da tutte le città venite sul monte, a Gerusalemme, e portate rami di cipresso e di palma e costruitevi delle capanne".

Vedi dunque, uomo santo, che la speranza di cui hanno parlato gli scrittori menzionati è proprio destinata a noi, affinché ognuno viva nella sua capanna con il corpo puro e non sia unito ad alcuno con affetto carnale. Il cipresso è simbolo di continenza volontaria, come suona la domanda e la risposta del Cristo Signore: giustamente, protendendo la sua cima verso il cielo con un solo ramo. I rami di palma simbolizzano poi la vittoria e la gloria del martirio.

[6] Con questi due legni sono costruite le capanne, cioè i corpi dei santi. E siccome è detto che sono presi dal monte, cioè dal corpo di Cristo, certo intendeva riferirsi al significato annesso. Beati coloro che li custodiscono!

Per mezzo di Isaia il Signore li ha lodati: "Coloro che non avranno profanato i miei sabati, ma li avranno osservati e saranno rimasti fedeli al mio patto,

io li condurrò sul mio monte santo, li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare".

Così dice il Signore. Santificare il sabato significa non macchiare la carne casta. Perciò nei libri dei patriarchi spesso si raccomandava di non compiere in esso alcuna opera inutile. E' dunque certo che egli ha ordinato di non compiere alcuna opera di questo mondo nella carne consacrata a Dio.

 

 

 

 

Considerazioni conclusive  

[7] Una volta furono trovate, di sabato, due persone che raccoglievano legna, e, per ordine di Dio, furono uccise. Questo avvenne nel tempo passato, ed eccone il significato: raccogliere la legna insieme significa peccare, ed i loro peccati sono simbolizzati dalle frasche. Perciò uno solo non poteva fare la fascina, ma i due uniti insieme contaminarono il sabato.

Giustamente il Signore, per mezzo di Ezechiele, mette in guardia, dicendo: "Ecco che i prìncipi della casa di Israele disprezzano ciò che è sacro e profanano i miei sabati, ed in mezzo a te, Gerusalemme, uomini violenti versano sangue". O città bellissima, in mezzo alla tua bellezza essi hanno scoperto la nudità di tuo padre. O preziosa santità di Dio, avvilita da tutti i perversi! O sabati consacrati a Cristo e contaminati dai perversi! O città preziosa, redenta dal sangue di Cristo, in te sono compiute le più turpi impudicizie! La nudità paterna che viene scoperta, è la verginità consacrata a Dio.

[8] Ancora per mezzo suo, cioè dello stesso profeta, il Signore eleva il seguente rimprovero: "Ognuno contamina la moglie non sua comportandosi empiamente. Ognuno viola la figlia del suo stesso padre".

O quale alienazione dei sensi è compiuta dal diavolo, mutando i sentimenti di molti che contaminano una sposa che non appartiene a loro, ma a Cristo! O modo di vivere bestiale, dormire con la figlia del proprio padre, nata dalla stessa madre!

[9] Per questo la voce del legislatore, nello Spirito santo, suona: "Maledetto colui che giace con la sorella. E tutto il popolo dirà: così sia, così sia". Perché non hai paura di dormire con questa figlia di tuo padre e di tua madre (qui il padre significa Cristo e la madre significa la Chiesa)? Pensi forse di sfuggire al giudizio?

Guarda le azioni degli antenati scritte nei libri dei Re. Quando, per esempio, Adonia bramò Abishag Shunamita, figlia di suo padre, che era simbolo della verginità di Cristo, non fu forse, solo a motivo del suo pensiero...? Se Adonia fu punito con la morte prima che realizzasse il suo desiderio, tanto più sarà oggi così di colui che è immischiato nella stessa faccenda. Se Adonia fu messo a morte solo per la sua parola, di quale pena non pensi tu di essere meritevole per avere compiuto l'azione?

[10, 1 (550-622)] E' difficile che un uomo dominato dalla concupiscenza non ne resti anche contaminato, come afferma la parola del profeta Aggeo: "Domanda ai sacerdoti schiarimenti sulla legge, dicendo: "Se uno porta carne consacrata nella falda del suo mantello e con quella falda tocca il pane o qualche pietanza, o il vino o l'olio, o un'altra qualsiasi vivanda, questa sarà consacrata?". I sacerdoti risposero: "Non sarà consacrata" Aggeo disse: "Se uno immondo tocca qualcuna di queste cose, diventerà essa immonda?". I sacerdoti risposero: "Sarà immonda". Aggeo prese nuovamente la parola e disse: "Così è questo popolo e questa gente davanti a me, oracolo del Signore"".

[2] Ecco dunque la carne santificata, votata alla continenza volontaria toccata con la falda della veste battesimale: se toccherà qualcosa di spregevole - come il cibo - è detto che non sarà santificato; con il cibo corporale si intendono, infatti, i desideri transitori della volontà umana; questo è il cibo carnale, non gradito allo Spirito santo. Ha così disposto che l'abito regale non può essere considerato sacro; ed allo stesso modo ha indicato che una contaminazione deriva di là, donde il corpo è contaminato. Ed in questo modo l'autore del detto ha spiegato quanto era già stato affermato da Mosè: "Quanto è stato toccato da colui che è impuro, sarà impuro".

[3] Ma Aggeo, che cosa dice? "Così è questo popolo e questa gente davanti a me, oracolo del Signore". Il capo della città ordina che assomiglino a lui quelli che in essa abitano! Tu che sei lontano dalla santità sei equiparato al sacerdote! Re insensato che saccheggi il popolo fino alla indignazione! O bugiarda parvenza di condotta: molti entrano ed escono senza giustizia! O profezia vana e peregrina che non tieni alcun conto del futuro! O computo temporaneo, che sarà respinto da Cristo! Nell'ultimo giorno, infatti, rimprovererà, dicendo: "Lungi da me, operatori d'iniquità, io non vi conosco! Così parlerò a coloro che andranno nella perdizione".

[4] Vedi come sono respinti i falsificatori della continenza volontaria, quelli che sono contrari all'integrità, dannosi alla giustizia,... della fede, sterminatori del gregge di Dio. Egli indica così che nessuno è esente dalla pena.

Perché, uomo sciocco, pensi tu che non sia proibito ciò che tu fai di nascosto, dato che Dio è signore del giorno e della notte, dicendo...; dato che ognuno sa che è illecito seguire e assecondare i molteplici desideri della carne? E perché compie quanto sa contrario alla fede? Non fa, forse, una mancanza ostinata? Anche se non ci pensa, anche se nessuno è presente, il disprezzo della legge è più grave della lussuria. I desideri carnali sono da compiangere; questa forma di cupidità deve essere allontanata dall'animo; e tu, uomo, non ti penti di un tale delitto, ti presenti, anzi, sulla soglia come una persona immacolata e onorabile; e te ne glori!

[5] Ma ricordati quanto disse il profeta David; dalla sua bocca canta, infatti, lo Spirito santo:

"Io dissi: "Voi siete degli dèi, e figli dell'Altissimo tutti"; morirete invece come un uomo qualunque, e come uno dei comuni prìncipi cadrete".

O dèi che muoiono di morte umana! O dignità di principe che dall'apice della gloria cadi nel basso più profondo! Questo avverrà appunto perché c'è una divisione tra il giusto e il profano, e non v'è alcuna comunione tra l'infedele e il giusto, tra la vita e la morte. Oppure pensa alla distanza che c'è tra la perdizione e la salvezza!

[6] Oggi, infine, si è avverata la profezia del Signore fatta per mezzo del profeta Ezechiele: "La casa della mia dimora si è cambiata in scoria: tutti sono rame e stagno, ferro e piombo, nella fornace; sono scorie d'argento". Voi tutti siete diventati una scoria di questo genere. Ecco, infatti, che nello stato di continenza volontaria, cioè l'argento, sono apparse - infine delle mescolanze di diverso genere, effetto di opere cattive.

[7] Ecco quali sono gli elementi di queste mescolanze. Il ferro indica la durezza del cuore nel quale non ha radici la conoscenza del senso spirituale; giustamente Ruben fu contrassegnato da Giacobbe con la durezza del ferro, essendo egli il più duro tra quanti appartengono al popolo ebraico. Il piombo indica il gravame della carne, che è straordinariamente pesante: con i suoi delitti immerge gli uomini nella perdizione mortale, e difatti la Scrittura paragona al piombo il faraone e la sua gente immersi nel mare; anche Zaccaria ammonisce: "La bocca di una donna perversa è chiusa con il piombo", che - senza dubbio - significa il delitto. [8] Il rame indica il cattivo odore della carne peccatrice: in conformità di questo i figli di Israele, in Egitto, bramarono pentole piene di carne, e perciò furono abbandonati alla morte senza che potessero raggiungere la promessa fatta ai padri; così è pure di costoro che sono umanamente allettati da una carne perfida e non giungeranno al possesso del regno di Dio. Il significato dello stagno è questo: sono coloro che riflettono la sapienza del Signore e nella volontaria continenza fanno mostra di un argento profanato, mentre nella Chiesa non sono affatto preziosi e verranno respinti secondo il detto di Salomone: "Di nascosto compiono l'aborto e credono di vivere per sempre".

[11, 1 (622-661)] La casa di Dio è ora diventata una scoria di questo genere. O ingannatori di femmine, inventori di nuove dottrine, sconvolgitori delle case altrui, corruttori di fanciulle, violatori della continenza volontaria, traditori della fede, impenetrabili alla verità, alienanti dalla disciplina di Dio! O scoria perfida!

Tu sei diventato argento, cioè sei stato posto nella continenza volontaria: tutto sarà dunque bruciato nella fornace del giudizio ardente ed il Signore allora, in quella Gerusalemme celeste, fonderà dell'argento prezioso, sincero, adatto e puro per prepararsi il trono nella dimora del Padre. Tutti gli altri, che sono alieni dalla fedeltà, dei quali abbiamo parlato, andranno ai tormenti eterni.

[2] "Felici, dunque, coloro che vivranno santi nel corpo e sottomessi nello spirito, giacché parleranno spesso con Dio. Felici coloro che avranno rinunciato alle femmine di questo mondo, giacché saranno graditi a Cristo, Figlio di Dio, al Padre e al Signore. Felici coloro che avranno custodito il Battesimo della salvezza, giacché troveranno riposo eterno". Chi ha le orecchie del cuore pronte ad udire le cose che Dio promette? "A colui che vince - dice - darò a mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso del mio Dio".

[3] O cibo incorruttibile, derivante dall'albero della sapienza, le cui foglie sono destinate a guarire tutte le genti, dove non giungerà più maledizione alcuna, dove non entrerà più carne immonda, né vi sarà più odio causato da azioni ingiuste, dove non avrà più luogo la menzogna, ma vi sarà esclusivamente il trono di Dio e dell'agnello e i suoi servi lo serviranno nei secoli dei secoli.

[4] Quelli che servono Dio sono coloro che compiono la sua volontà e quindi gli sono graditi. Non vivono secondo la carne, ma secondo lo Spirito santo. Costoro non saranno preda della seconda morte: sarà data loro una manna segreta, di origine celeste, una pietra bianca, uno scudo per la salvezza eterna sul quale sarà scritto l'ineffabile nome di Dio, che nessuno conosce all'infuori di colui che l'ha ricevuto.

[5] O malizia candidissima e legioni sante a Dio care e da Cristo abilitate a giudicare tutti e ad infrangere tutti gli inutili vasi di terracotta. "Darò loro - egli disse - l'eterna stella del mattino, che io ho ricevuto dal Padre".

Così pure ai vincitori darà da indossare abiti splendenti e il loro nome mai sarà cancellato dal libro della vita. "Li riconoscerò - egli disse - davanti al Padre mio e davanti alle sue forze che sono nei cieli".

[6] Beati dunque coloro che adesso sono perseveranti fino alla fine, secondo la parola del Signore: "Colui che vince lo farò sedere alla mia destra sul mio trono, così come anch'io ho vinto e mi sono seduto alla destra del Padre mio sul trono di evo in evo e di secolo in secolo. Amen".

Così termina la Lettera di Tito, discepolo di Paolo, sullo stato di continenza volontaria.