NATIVITA' DI MARIA: PAPIRO DI BODMER |
[1,
1] Natività di Maria. Apocalisse di Giacomo. Nelle storie delle dodici
tribù (é scritto) che Gioacchino era molto ricco, e presentava [5]
al Signore le sue offerte doppie, pensando: "Sia il mio di più per tutto
il popolo, e quello del perdono (sia) per il Signore Dio in remissione per
me". [10]
Gioacchino. Si avvicinò il gran giorno del Signore, e presentavano i figli
di Israele le loro offerte. E si presentò davanti a lui Rubel,
dicendo: [15]
"Non ti é permesso presentare per primo le
tue offerte, poiché non hai
avuto discendenza [2,
1] in Israele". E Gioacchino rimase molto triste e se ne andò tra le
dodici tribù del popolo [3a]
pensando tra sé : "Guarderò attentamente [3b]
(i registri) delle dodici tribù di Israele, se soltanto io non ho
avuto [5]
discendenza in Israele". Fece ricerche, e trovò che tutti i giusti avevano
avuto discendenza in Israele. E si ricordò del patriarca Abramo, al quale,
nel suo ultimo [10]
giorno, il Signore Dio diede il figlio Isacco. Gioacchino rimase molto
triste e non si fece vedere da sua moglie, ma se ne andò nel deserto,
e [15]
innalzò qui la sua tenda e digiunò quaranta giorni e [3,
1] quaranta notti, Gioacchino, dicendo tra sé : "Non discenderò né per
mangiare né per bere, fino a quando il Signore mio Dio non mi
visiterà. [5]
La mia preghiera sarà cibo e bevanda". Anna.
Ma sua moglie Anna si doleva il petto con due lamentazioni, dicendo: "Mi
lamenterò della mia vedovanza e [10]
mi lamenterò della mia sterilità". Si avvicinò il gran giorno del Signore.
E Juthine, la sua ancella, disse rivolta a lei: "Fino a quando mortifichi
l'anima tua? Ecco, [15]
Si é avvicinato il gran giorno del Signore, e non é permesso
piangere. [4,
1] Prendi, invece, questa fascia che mi ha dato la signora sarta e a me
non é permesso indossarla poiché sono la tua ancella [5]
ed ha un marchio regio". Anna rispose: "Allontanati da me! Non ho fatto
questa, e il Signore Dio mi ha umiliato molto. Forse é stato un malfattore
che [10]
ti ha dato questo e sei venuta ad associare me al tuo peccato". Rispose
Juthine, l'ancella: "Che cosa ti posso imprecare per non aver tu ascoltato
la mia voce? Il Signore Dio ha chiuso [15]
il tuo utero non dandoti un frutto in Israele". Anna si [5,
1] rattristò. Tolse le sue vesti di lutto, si lavò la testa, e indossò le
sue vesti [5]
da sposa. E intorno all'ora nona discese nel suo giardino a
passeggiare. Vide una (pianta di) alloro e si sedette sotto di essa; e
dopo essersi riposata, iniziò invocazioni [10]
al Sovrano, dicendo: "O Dio dei miei padri, benedicimi, e ascolta la mia
preghiera, come hai benedetto la madre Sara e le hai dato un figlio, [15]
Isacco". Anna guardò in alto verso il cielo, e vide un nido di passeri
sull'alloro; e [6,
1] subito iniziò un lamento Anna,
dicendo tra sé : "Ohimé! chi mi ha generato? Quale razza di utero mi ha
fatto? Poiché io fui
generata [5]
maledetta davanti a tutti loro e davanti ai figli di Israele. Fui
oltraggiata, e mi hanno bandito dal tempio del Signore Dio mio. Ohimé!
a chi [10]
sono io assimilata? Io non sono assimilata agli uccelli del cielo, poiché
[11b]
gli uccelli del cielo sono fecondi davanti a te, Signore. Ohimé!
a chi sono io assimilata? Io non sono assimilata agli animali [15]
senza ragione: poiché anche
gli animali senza ragione sono fecondi davanti a te, Signore. Ohimé!
a chi sono io [7,
1] assimilata? Io non sono assimilata alle
fiere della terra. Poiché le
fiere della terra sono feconde davanti a te, Signore. Ohimé! a
chi sono assimilata io? Io non sono [5]
assimilata a queste acque. Poiché anche queste acque (a volte) sono
calme e (a volte) sono agitate, e i loro pesci ti benedicono,
Signore. Ohimé!
a chi sono io assimilata? Io non sono assimilata [9a]
a questa terra, poiché anche
essa [10]
produce i suoi frutti secondo il tempo, e ti benedice, Signore". La
promessa. Ed ecco apparve un angelo del Signore, dicendo: "Anna, Anna, il
Signore ascoltò la tua supplica. Concepirai e genererai e si parlerà [15]
della tua discendenza in tutta la ecumene". E
Anna disse: "Viva il Signore Dio. Se genererò Ä sia maschio [8,
1] O sia femmina Ä lo condurrò in dono al
Signore mio Dio, e sarà in servizio di Lui tutti i giorni della sua
vita". Ed
ecco due angeli [5]
vennero a dirle: "Ecco, Gioacchino, tuo marito, viene con il suo
gregge". Ritorno
di Gioacchino. Un angelo del Signore discese da Gioacchino dicendo:
"Gioacchino, Gioacchino,
ha ascoltato [10]
il Signore Dio la tua supplica. Discendi da qui. Ecco tua moglie ha
concepito nel suo ventre". E subito Gioacchino discese e chiamò i pastori,
dicendo loro: [15]
"Portatemi qui dieci agnelli senza macchia e senza difetti; [9,
1] e i dieci agnelli saranno per il Signore Dio. E portatemi dodici
vitelli teneri: e i dodici [3a]
vitelli saranno per i sacerdoti e per la gherusia. E cento capretti [5]
e i cento capretti saranno per tutto il popolo". Ed
ecco che Gioacchino arrivò con
i suoi greggi. E
Anna se ne stava presso la porta e vide Gioacchino che veniva con i suoi
greggi. [10]
E subito Anna corse e si aggrappò al collo di lui dicendo: "Adesso so che
il Signore Dio [15]
mi ha benedetta molto. Ecco infatti che la vedova non é più vedova, e la
sterile ha concepito nel grembo". [10,
1] E Gioacchino si riposò nel primo giorno in casa sua. Nel giorno
appresso offrì i suoi doni dicendo tra sé : "(per vedere) se il
Signore [5]
Dio mi farà grazia, me lo indicherà la lamina del
sacerdote"; allorché salì [10]
l'altare del Signore, non vide in se stesso alcun peccato. E Gioacchino
pensò: "Ora so che il Signore Dio mi ha fatto la grazia, e mi ha perdonato
tutti i miei peccati". E discese dal tempio [15]
del Signore giustificato, e andò in casa sua. [11,
1] Nascita di Maria. E si compirono i
mesi di lei, intorno a sei; e
nel settimo mese Anna partorì,
e domandò alla ostetrica: "Che
cosa ho partorito?". E la ostetrica rispose: [4]
"Una femmina". E Anna disse: [5]
"L'anima mia ha esaltato questo giorno". E la coricò. Allorché si compirono i giorni, Anna si lavò
della sua impurità e diede [10]
il seno alla bambina, e le diede il nome Maria. Giorno
dopo giorno la bimba si irrobustiva. Raggiunti i sei mesi di lei, sua
madre la pose per terra [15]
per vedere se stava in piedi; e,
compiuto un giro di passi, ritornò in grembo di [12,
1] sua madre. Sua madre la prese dicendo: "Viva il Signore mio Dio: non
compirai più giri su questa terra, fino a quando ti porterò via [5]
nel tempio del Signore". E fece un luogo sacro nella camera di lei, e non
permise che ciò che é profano e impuro la attraversasse. E invitò figlie
degli Ebrei, [10]
quelle incontaminate, e la divertivano. Avvenne
allorché la bimba compì il
primo anno Gioacchino fece una festa grande; e invitò [15]
i sommi sacerdoti, i sacerdoti e gli scribi e la gherusia e tutto il
popolo di Israele. [13,
1] E Gioacchino presentò la bimba ai sacerdoti, e la benedissero,
dicendo: "Il Dio dei nostri padri benedica [5]
questa bimba e le dia un nome illustre, eterno, in tutte le generazioni".
E tutto il popolo disse: "Così sia. Amen!". Ed essi la presentarono ai
sommi sacerdoti, e [10]
la benedissero, dicendo: "Il Dio delle Altezze, volga lo sguardo su questa
bimba e la benedica con la sua benedizione suprema che non ha
successione". E sua [15]
madre la portò nel luogo sacro della sua camera; e [14,
1] diede il seno alla bimba. E
Anna (disse): "Innalzerò un inno sacro al Signore Dio mio, poiché mi ha visitato, e ha allontanato da
me il biasimo dei miei [5]
nemici, e mi ha dato Ä il Signore Dio mio Ä un frutto della mia giustizia,
(frutto) semplice e multiplo davanti a Lui. Chi annunzierà ai figli di
Rubel che Anna allatta? [9a]
Ascoltate, ascoltate, dodici tribù [9b]
di Israele, poiché Anna
allatta". [10]
E la pose a riposare nella camera del luogo sacro. Poi uscì a servirli.
Finito il pranzo, discesero pieni
di gioia e glorificarono [15]
il Dio di Israele. Per
la bimba si moltiplicarono i suoi mesi. [15,
1] E quando la bimba compì i due anni, Gioacchino disse: "Conduciamola nel
tempio del Signore per adempiere la promessa che abbiamo fatto, affinché
[5]
il Sovrano non mandi su di noi, e la nostra offerta sia respinta". E Anna
disse: "Aspettiamo il terzo anno, affinché in seguito non cerchi il padre e la
madre". E Gioacchino disse: [10]
"Aspettiamo!". Presentazione
di Maria al tempio. Quando la bimba compì i tre anni, Gioacchino disse:
"Invitiamo le figlie degli Ebrei, quelle che sono pure; ognuna prenda una
lampada e sia accesa, [15]
affinché non si volti
indietro. [16,
1] e il suo cuore non sia trattenuto prigioniero (lungi) dal tempio del
Signore". E così fecero fino a quando salirono nel tempio del Signore. E
il sacerdote la accolse, [5]
la abbracciò, la benedisse, e disse: "Il Signore Dio ha magnificato il tuo
nome in tutte le generazioni. Negli ultimi giorni
Ä il Signore manifesterà la redenzione [10]
ai figli di Israele". E la collocò sul terzo gradino dell'altare. Il
Signore fece discendere su di lei la sua grazia, e
danzava con i suoi piedi; e le volle bene tutta [15]
la casa di Israele. [17,
1] E i suoi genitori ammirati lodavano e glorificavano il sovrano Dio
perché non si era allontanato
da loro. E
Maria era nel
tempio del Signore come una colomba: [5]
era curata e riceveva cibo dalla mano di un angelo. Giuseppe.
Quando lei raggiunse i dodici anni, ci fu un consiglio di sacerdoti.
Dicevano: "Ecco Maria ha raggiunto i dodici (anni) nel tempio [10]
del Signore. Di lei che cosa ne facciamo, affinché lei non contamini il santuario del
Signore Dio
nostro?". E i sacerdoti gli risposero: "Tu sei il preposto all'altare del
Signore. Entra, e prega [15]
per lei e quanto ti mostrerà il Signore Dio, questo noi faremo". [18,
1] E il sacerdote entrò, prese (l'abito) dei dodici campanelli nel santo
dei santi, e pregò a riguardo di lei. Ed ecco apparve un angelo del
Signore, dicendo: [5]
"Zaccaria, Zaccaria, esci e convoca i vedovi del popolo: ognuno
prenda [7a]
un bastone, e colui al quale il Signore Dio mostrerà un segno, di costui
sia la moglie". Uscirono gli araldi per tutta [10]
la campagna della Giudea, risuonò la tromba del Signore, ed ecco che tutti
corsero. Giuseppe gettò l'ascia, e uscì anch'egli, si aggregò a loro. [15]
E riuniti assieme, si recarono dal sacerdote, portando [19,
1] i bastoni. Il sacerdote prese [1a]
da loro i bastoni, entrò nel santuario e pregò. Terminata la preghiera,
prese i bastoni, uscì, e li diede a loro. [5]
E in essi non vi era alcun segno. L'ultimo bastone lo prese Giuseppe. Ed
ecco che una colomba uscì dal bastone e si appollaiò sulla testa di
Giuseppe. E il [10]
sacerdote disse: "Giuseppe, Giuseppe, tu hai avuto in sorte la vergine del
Signore. Prendila in custodia". E Giuseppe replicò dicendo: "Ho figli e
sono vecchio. Mentre questa [15]
é una fanciulla. Non avvenga ch'io sia oggetto di derisione per i figli di
Israele". E disse [20,
1] il sacerdote: "Giuseppe, temi il Signore tuo Dio, e ricordati di quanto
Dio fece a Datan e Abiron e a Core, come aprì la terra [5]
e li divorò tutti a motivo della loro contestazione. E ora, Giuseppe, temi
che non avvenga questo in casa tua". Giuseppe, timoroso, la prese con sé
[10]
in custodia, e le disse: "Maria, ho ricevuto te dal tempio del Signore. E
ora ti lascio in casa mia. Me ne vado, infatti, a costruire i miei
edifici, [15]
e (poi) ritornerò da te. Il Signore ti custodirà". [21,
1] Lavori
di Maria. Ebbe luogo un consiglio di sacerdoti; dicevano "Facciamo (fare)
un velo per
il tempio del Signore". E il sommo sacerdote disse: "Chiamatemi le
vergini [5]
pure della tribù di Davide".
E i subalterni partirono: cercarono, e ne trovarono
sette. E il (sommo) sacerdote si ricordò della fanciulla Maria perché
era della [10]
tribù di Davide ed era pura per Dio. I subalterni partirono e la
condussero. E la introdussero nel tempio del Signore. E il sacerdote
disse: "Tirate [15]
in modo che (si veda) chi filerà l'oro, [22,
1] chi l'amianto, chi il lino, chi la seta, chi il giacinto,
chi lo scarlatto [2a]
e chi la porpora verace". E [2b]
a Maria toccò (in sorte) la porpora verace e lo scarlatto. Lei li prese e
andò a casa sua. In quel tempo Zaccaria [5]
restò muto e in sua vece ci fu Samuele, fino a tanto che Zaccaria
parlò. Maria, preso
lo scarlatto, filava. L'Annunciazione.
E (un giorno) prese la brocca e [10]
uscì ad attingere acqua. Ed ecco a lei una voce che le diceva: "Ave, piena
di grazia! Il Signore é con te. [12a]
Benedetta tu tra le donne". E Maria si guardò attorno a destra e a
sinistra d'onde venisse [15]
questa voce. E tutta [23,
1] tremante entrò in casa sua, e, posata la brocca, prese la porpora e si
sedette sulla sedia e si mise a filare [5]
la porpora. Ed ecco un angelo apparve davanti a lei, dicendo: "Non temere,
Maria, infatti, hai trovato grazia davanti al sovrano di tutti. Concepirai
dalla sua parola". [10]
E lei, Maria, sentendo, esitava in se stessa, pensando: "Concepirò io dal
Signore Dio vivente, come ogni donna generò?". Ed ecco un angelo le
apparve dicendole: "Non così, [15]
Maria. Poiché la potenza di
Dio [24,
1] ti adombrerà. Per questo il santo che nascerà sarà chiamato Figlio
dell'Altissimo. E lo chiamerai col nome Gesù. Egli, infatti, salverà il
suo [5]
popolo dai suoi peccati". E Maria disse: "Ecco l'ancella del Signore
davanti a Lui. Mi sia fatto secondo la tua parola". Lavorò la porpora [10]
e lo scarlatto e li portò al sacerdote. Dopo che l'ebbe ricevute, il
sacerdote la benedisse e disse: "Maria, il Signore tuo Dio ha esaltato il
tuo nome, e sarai benedetta in [25,
1] tutte le generazioni della terra". Piena di gioia, Maria partì (per
andare) da sua cugina Elisabetta; bussò alla porta. [5]
Elisabetta udì e gettò lo scarlatto e corse alla porta, le aprì, la
benedisse, dicendo: "Donde mi viene che [10]
la madre del mio Signore venga da me? Ecco, infatti, ciò che é in me
trasalì e ti benedisse". Ma
Maria aveva dimenticato i misteri dei quali aveva parlato l'angelo
Gabriele e alzò gli occhi [26,
1] al cielo e disse: "Chi sono io perché
, ecco, tutte le donne della terra mi dicano beata?". E passò tre mesi
presso [5]
Elisabetta. E
giorno dopo giorno il ventre di lei si ingrossava. E, intimorita, Maria
andò a casa sua; e si nascondeva dai figli di Israele. Ora
lei [10]
aveva sedici anni quando questi misteri per lei si adempivano. [11a]
E nel sesto mese di lei, ecco che venne Giuseppe dai suoi edifici; entrò
in casa e trovò lei [15]
incinta. E si colpì il viso e si buttò per terra [27,
1] sul sacco e pianse amaramente, dicendo: "Con che faccia alzerò lo
sguardo verso il Signore Dio? Quale preghiera debbo fare per lei? Perché
[5]
vergine la ricevetti dal tempio del Signore Dio e non l'ho custodita. Chi
mi ha teso insidie? Chi ha compiuto questo misfatto in casa mia? Chi ha
rapito da me la [9a]
vergine e l'ha macchiata? [10]
Si é forse ripetuto in me il racconto di Adamo? Quando, infatti, Adamo era
nell'ora della sua dossologia venne il serpente, trovò Eva sola, e la
sedusse [15]
e la contaminò; così avvenne anche a me". [28,
1] Giuseppe si alzò dal sacco, la chiamò e le disse: "Tu circondata dalla
sollecitudine di Dio, perché hai fatto questo? [5]
Ti sei dimenticata del Signore tuo Dio? Perché hai avvilito l'anima tua, tu che
fosti allevata nel Santo dei Santi e ricevevi cibo dalla mano di un
angelo?". Lei
pianse [10]
amaramente esclamando così: "Pura io sono, e uomo non conosco". E Giuseppe
le disse: "Donde é dunque questo nel tuo ventre?". Lei rispose: [15]
"Viva il Signore mio Dio. perché non [29,
1] conosco
donde é in me". Giuseppe ebbe molta paura e restò cheto a suo riguardo,
riflettendo su che fare di lei. Giuseppe [5]
pensava: "Se nasconderò la sua trasgressione, sarò trovato in contrasto
con la legge del Signore; se la manifesterò ai figli di Israele, temo che
quanto é in lei [10]
sia da un angelo, e io sia trovato traditore
di sangue innocente per una condanna a morte. Che farò dunque di lei? In
segreto [15]
la ripudierò da me". Ed
ecco un angelo del Signore apparve [30,
1] a lui in sogno dicendo: "Non temere questa fanciulla! Ciò che é in lei
viene dallo Spirito santo. Ti partorirà un figlio [5]
e gli darai nome Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi
peccati". E Giuseppe si alzò dal sonno e glorificò il Dio [10]
di Israele che gli aveva concesso la sua grazia. E seguitò a custodire la
fanciulla. Lo
scriba Anna. Andò da lui lo scriba Anna e gli disse: "Perché , Giuseppe,
non ti sei fatto vedere [15]
alla nostra riunione?". Egli rispose: "Perché [ero] stanco dal cammino [31,
1] e mi sono riposato una giornata". E Anna si voltò e vide Maria incinta.
E, correndo, andò dal sacerdote [5]
e gli disse: "Ecco che Giuseppe al quale tu hai reso testimonianza, ha
contravvenuto alle leggi, e di molto". Il sommo sacerdote domandò: "Che é
questo?". Rispose "La vergine che Giuseppe ha ricevuto dal tempio del
Signore [10]
la ha contaminata ed é segretamente involato a
nozze con lei, e non lo fece sapere ai figli di Israele". Il sommo
sacerdote gli rispose: "Giuseppe ha fatto queste cose?". Rispose: "Manda
dei subalterni e troverai la vergine [32,
1] incinta". Maria
e Giuseppe, e la prova dell'acqua. Andarono i subalterni e la trovarono
come egli aveva detto; e la condussero nel tempio, e [5]
comparve davanti al tribunale. E
le domandò il sommo sacerdote: "Maria, che é questo
che hai fatto? Perché hai
avvilito l'anima tua? Hai dimenticato che il Signore tuo Dio ti ha
allevata nel Santo [10]
dei Santi, e hai ricevuto cibo dalla mano degli angeli? Tu che hai udito
il loro canto, hai fatto questo?". Lei pianse amaramente dicendo: "Viva il
Signore Dio. Sono pura [33,
1] davanti a lui e uomo non conosco". E il sommo sacerdote disse:
"Giuseppe, perché hai fatto
questo?", ma Giuseppe
rispose: "Viva il Signore Dio mio [4a]
e viva il suo Cristo e [4b]
il testimone della sua verità, [5]
io sono puro di lei". E il sommo sacerdote disse: "Non spergiurare, ma dì
la verità. Sei segretamente involato a nozze e non l'hai fatto sapere ai
figli di Israele, [10]
e non hai abbassato la tua testa sotto la Mano possente affinché fosse benedetta la tua
discendenza". E Giuseppe tacque. E disse il sommo sacerdote: "Restituisci
la [15]
vergine che hai ricevuto dal tempio del Signore". Fattosi [34,
1] tutto piangente, Giuseppe... E
disse il sommo sacerdote: "Vi farò bere l'acqua della prova del Signore, e
apparirà la vostra mancanza [5]
agli occhi vostri". E presa (l'acqua) il sommo sacerdote la fece bere a
Giuseppe e lo mandò nel deserto e ritornò illeso. E la fece bere anche
alla fanciulla [10]
e la mandò nel deserto, e discese illesa. E tutto il popolo si stupì
perché la loro mancanza non
apparve. E il sommo sacerdote disse: "Se il Signore Dio [15]
non ha fatto apparire la vostra mancanza, neppure io condanno [35,
1] voi". E li licenziò. E Giuseppe prese Mariamme e andò a casa sua pieno
di gioia e glorificando il Dio di Israele. [5]
Nascita di Gesù. Ci fu un ordine da parte di Augusto imperatore affinché
si facessero iscrivere quanti
erano in Betlemme della Giudea. Disse Giuseppe: "Io farò iscrivere i miei
figli. Ma con questa [10]
fanciulla che cosa debbo fare? Come la farò iscrivere? Come mia moglie? Mi
vergogno! Ma come figlia? I figli di Israele sanno che non é mia figlia.
Questo giorno del Signore, [15]
farà come vuole". E sellò l'asino, e la fece sedere: [36,
1] Suo figlio tirava e Samuele seguiva. E
avvicinandosi al
terzo miglio, Giuseppe si voltò e la vide [5]
triste, e disse: "Forse quello che é in lei la travaglia". E Giuseppe si
voltò di nuovo, e la vide triste, e le disse: "Mariamme, che cos'é che
hai? [10]
Vedo che il tuo volto un po' sorride e un po' é rattristato". (Lei) gli
rispose: "Giuseppe, é perché vedo due popoli nei
miei occhi, uno [15]
che piange e si lamenta, l'altro pieno di gioia e festoso". [37,
1] E giunsero a metà strada, e Mariamme gli disse: "Giuseppe, mettimi giù
dall'asino, perché quello che
é in me [5]
mi spinge per apparire". Egli la mise giù lì e le disse: "Dove ti condurrò
e metterò al riparo il tuo pudore? Il luogo, infatti, é deserto". [10]
E quivi trovò una grotta: la condusse in essa e le mise affianco i
suoi figli, e poi uscì
a cercare una ostetrica ebrea nella regione di Betlemme. E
la trovò [15]
che discendeva dalla montagna. E Giuseppe disse [38,
1] alla ostetrica: "Maria é la mia fidanzata, ma ha un concepimento
dallo Spirito santo, (lei) allevata nel tempio del Signore". [5]
E lei partì con lui, e si fermarono nel luogo della grotta. E una nube
oscura copriva la grotta. E l'ostetrica disse: "La mia anima [10]
oggi é esaltata perché hanno
visto i miei occhi cose meravigliose oggi, poiché avvenne la salvezza di
Israele". E
nello stesso momento la nube iniziò a ritirarsi dalla [15]
grotta; e apparve una luce grande nella grotta, tanto [39,
1] che gli occhi non la potevano reggere. E poco dopo quella luce prese a
ritirarsi, fino a quando apparve un bambino: venne e prese il seno [5]
di sua madre Maria. E l'ostetrica mandò un grido, e disse: [6a]
"Quanto é grande per me il giorno d'oggi! Poiché ho visto questo inaudito
spettacolo". Salome.
E l'ostetrica uscì dalla grotta,
e incontrò [10]
Salome, e le disse: "Salome,
Salome, un inaudito spettacolo ho da spiegarti: una vergine ha partorito:
cosa che prescinde dalla di lei natura". Salome le rispose: [15]
"Viva il Signore Dio mio! Se non metto il mio dito ed esamino [40,
1] la natura di lei non crederò che la vergine abbia partorito". Ed entrò
e la dispose; e Salome esaminò [5]
la natura di lei. E mandò un grido Salome, perché aveva tentato il Dio vivente. "Ecco
la mia mano Ä a motivo del fuoco Ä si stacca da me". E pregò il Signore, e
fu guarita [10]
l'ostetrica in quell'ora. Ed ecco un angelo del Signore stette presso
Salome, dicendo: "Fu esaudita la tua supplica davanti al Signore Dio.
Avvicinati, e tocca il
bambino [15]
ed egli sarà la tua salvezza". [41,
1] Salome fece così; e fu guarita dopo che ebbe adorato; e uscì dalla
grotta. Ed ecco un angelo del Signore diceva con voce: [5]
"Salome, Salome, non annunciare le cose meravigliose che hai visto, fino a
quando il fanciullo non sia andato a Gerusalemme". I
magi. Ed ecco Giuseppe si preparò per andare nella Giudea. E
una grande confusione ebbe luogo [10]
in Betlemme di Giudea. Erano, infatti, giunti dei magi domandando: "Dov'é
il re dei Giudei? Abbiamo visto, infatti, la sua stella in Oriente e siamo
venuti a venerarlo". [15]
Saputolo, Erode ne fu turbato; [42,
1] e mandò subalterni perché li chiamassero affinché lo informassero a proposito della
stella. Ed ecco avevano visto stelle in Oriente [5]
e li avevano guidati fino a che giunsero nella grotta, ed essa (la stella)
si pose sulla testa del fanciullo. I magi vedendolo che stava con sua
madre Maria, [10]
estrassero doni dalle loro bisacce, oro, incenso, e mirra. E
avvertiti dall'angelo di non entrare [13a]
nella Giudea, per un'altra strada ritornarono [15]
nella loro regione. Erode
e i bambini. Allora Erode vedendo che era stato ingannato dai magi, [43,
1] andò in collera: mandò i suoi sicari, dicendo loro di massacrare
tutti i bambini da due anni in giù. Maria,
saputo che [5]
massacrava i bambini, piena di paura, prese il fanciullo, lo avvolse nelle
fasce e lo pose in una greppia di buoi. Ma
Elisabetta saputo
che Giovanni era ricercato, [10]
lo prese e salì sulla montagna; si guardò attorno (cercando) dove
nasconderlo, ma non vi era alcun posto segreto. Allora Elisabetta,
gemendo, dice: "Montagna di Dio, accogli me, [15]
una madre col figlio". Infatti Elisabetta non poteva continuare [44,
1] a salire a motivo della paura. E, improvvisamente, la montagna si
spaccò e la accolse; per lei, questa montagna lasciava [5]
passare la luce: infatti, un angelo del Signore era con loro, e vegliava
su di essi. Erode
e Zaccaria. Erode poi seguitava a cercare Giovanni [10]
e inviò dei subalterni all'altare
da Zaccaria
per dirgli: "Dove
hai nascosto tuo figlio?". E
quello rispose loro: "Io
sono al servizio di [15]
Dio e sono costantemente [45,
1] nel suo tempio. Come posso sapere dov'é mio figlio?". E i suoi
subalterni se ne andarono e gli riferirono tutte queste cose. [5]
Ed Erode, in collera, disse: "Suo figlio regnerà su Israele?". E inviò
nuovamente subalterni a dirgli: "Dimmi la verità: [10]
dov'é tuo figlio? Sai che il tuo sangue é sulla mia mano?". I subalterni
se ne andarono e gli riferirono questo. Egli rispose e disse: [15]
"Sono un testimone di Dio. Abbi il mio sangue. Ma il mio spirito [46,
1] lo accoglierà il mio Sovrano, poiché verserai un sangue innocente
nell'ingresso del tempio del Signore". E
intorno all'alba fu
assassinato Zaccaria; [5]
e i figli di Israele non seppero come era stato assassinato. Ma nell'ora
del saluto partirono i sacerdoti, e non andò incontro a
loro, come era solito, la [10]
benedizione di Zaccaria. I sacerdoti stettero ad aspettare Zaccaria per
salutarlo nella preghiera e glorificare il Dio Altissimo. Ma tardando
egli, si spaventarono [47,
1] tutti. Ma uno di loro ebbe coraggio; entrò nel santuario
e vide presso l'altare del Signore del sangue pietrificato [5]
e (udì) una voce che diceva: "Zaccaria fu assassinato, e non si cancellerà
il suo sangue fino a quando verrà il vindice". E all'udire queste parole
ebbe paura. [10]
Uscì e annunziò ai sacerdoti quanto aveva visto e udito. [11a]
Si fecero coraggio, ed entrarono e videro ciò che era avvenuto. E i
rivestimenti del tempio gemettero e anch'essi si strapparono le vesti [15]
dall'alto al basso. E il suo [48,
1] cadavere non lo trovarono, ma trovarono il sangue di lui
pietrificato. Pieni
di paura uscirono [5]
e annunziarono che Zaccaria era stato assassinato. E tutte le tribù del
popolo lo piansero e innalzarono lamenti per tre giorni e tre notti. Dopo
i [10]
tre giorni tennero consiglio i sacerdoti su chi elevare al posto di
Zaccaria. E la sorte cadde su Simone. Costui, infatti, era il
designato [15]
dallo Spirito santo a non vedere la morte prima di aver [49,
1] visto il Cristo nella carne. Colofon.
Io Giacomo ho scritto questa relazione in Gerusalemme e mi sono deciso
allorché scoppiarono
torbidi [4]
alla morte di Erode. Mi ritirai nel deserto fino a quando a Gerusalemme
cessarono i torbidi. Glorificherò il Sovrano che mi ha dato [10]
la sapienza per scrivere questa relazione. La grazia sarà con tutti voi
che temete il Signore. Amen. Natività
di Maria Apocalisse
di Giacomo. Pace
a colui che ha scritto e a colui che legge.
|
Fonte on-line : Intratext