Fino agli anni 70 il centro storico era pieno di piccole botteghe.
Vi erano pochi forni (uno era della mia famiglia) e le donne usavano cuocervi il pane ed i biscotti.
Molte famiglie dei contadini avevano l'asino (il ciuccio) e la capra, ed ogni giorno andavano in campagna a coltivare la terra.
Al tramonto tornavano a casa con pochi prodotti della terra e con la legna per il focolare.
Una volta al mese c'era il mercato.
Io, che vivevo in città, ricordo le piccole strade piene di gente, i pulcini ed i maiali.
Anche oggi è possibile sentire il profumo della legna dei camini e la musica dell'orologio del Vecchio Municipio, che ogni 15 minuti dà l'ora esatta.
Il 23 novembre 1980, era di domenica, alle 19 e 34, senza apparenti avvisaglie, la terra tremò violentemente per un terribile terremoto: per 90 interminabili secondi una tremenda energia, grande come 10 bombe atomiche, causò circa 3000 morti e centinaia di migliaia di case disastrate in parte della Campania (Irpinia) e parte della Basilicata.
Anche Castelgrande pagò il suo tributo per questa triste tragedia, con quasi 30 morti.
Oggi il paese è stato quasi completamente ricostruito. Però è triste vedere molte case non completate.
A Castelgrande le piogge sono abbondanti in autunno e primavera, gli inverni sono freddi, con la neve nelle zone più elevate.
.
Il migliore periodo per visitare Castelgrande è l'estate. E' meravigliosa: aria fresca, cibo buono, piscina, tennis e favolose dormite.
E carne e salsicce cotte alla brace.
Molti degli abitanti hanno una fattoria e coltivano frumento, barbabietole ed uva ed allevano bovini, pecore e capre. Il formaggio è squisito (caciocavallo e pecorino).
Per avere alcune notizie sulla storia, l'arte, la cucina , il folclore e le bellezze naturali della Basilicata, clicca qui.
Per avere qualche notizia sulle classi sociali in Basilicata nel periodo tra il 18° ed il 19° secolo, clicca qui.
Per vedere una meravigliosa fotografia panoramica (Aprile 2002) di Castelgrande, clicca qui.
Per vedere il panorama dal mio balcone, clicca qui .
Per vedere una cartolina di Castelgrande del 1906, inviata da Masi Agostino al Dr. Peter DeSanctis (fratello di mio nonno) a New York, clicca qui. La ho avuta da mio cugino Peter Albert DeSanctis, che vive negli U.S.A. in Wisconsin.
Puoi raggiungere più facilmente questo sito digitando: