Cara RSU Sistemi Informativi,
mi chiamo Aleksic Jelena e vivo a Nis, nella Serbia.
Per primo vi voglio ringraziare per il vostro aiuto, che per me rappresenta
tanto.
Ho quindici anni, vivo con i genitori e la sorella più grande di me di un
anno. Frequento la secoda classe dell'Istituto Techino. Sono ottima alunna
come anche la mia sorella che studia economia.
Nel tempo libero mi oiace la musica, le passegiate e la lettura (specialmente
Nicola Amaniti).
Cara RSU, vi ringrazio di cuore per il vostro aiuto tramite "ABC..", che
è molto importante sia per me che per la mia sorella.
I miei genitori lavorano nella fabrica ma gli stipendi sono bassi e spesso
saltano. Viviamo molto modestamente e per questo il vostro aiuto è benvenuto.
Vi posso dire che con i vostri soldi possiamo comprare le scarpe e i pantaloni
per l'inverno, e questo ci fa molto piacere. Senza il vostro aiuto non si
potrebbe. Per questo grazie di nuovo.
Vi scrivo in serbo (a scuola studio l'inglese) e mi dispiace di non saper
l'italiano. Spero che qualcuno ve la tradurrà. Alla fine vi voglio augurare
Buon natale e Anno Nuovo, anche alle vostre famiglie.
Un'altra volta grazie milee.
Jelena
Aleksic
Nis,
Srbija
08/11/2004
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Sono oltre 5 anni che la RSU della Sistemi Informativi ha aderito all'iniziativa della associazione"A, B, C, solidarietà e pace" per dare un aiuto concreto con la campagna di "Adozione a distanza" a favore dei figli dei lavoratori della Zasatava e delle altre fabbriche bombardate dalla NATO.
Su tutto il territorio della Jugoslavia sono centinaia le aziende distrutte o danneggiate dai bombardamenti. L’intera economia è bloccata dalla distruzione di importanti infrastrutture.
Oltre 800.000 lavoratori della Jugoslavia, stanno pagando, e pagheranno per diversi anni ancora, i costi e le distruzioni in termini di disoccupazione, pesante riduzione del reddito, delle tutele sociali e delle aspettative previdenziali.
La Zastava di Kragujevac, la più grande fabbrica della Jugoslavia completamente distrutta dai bombardamenti del 9, del 12 e 14 aprile 1999, è uno dei simboli più eclatanti di questa distruzione.
Non abbiamo condiviso questa guerra. Le guerre non risolvono nulla e, come dimostra quanto sta ancora succedendo, non risolvono neppure i pretesi e sbandierati "obiettivi umanitari". Ad essere colpiti sono sempre ed esclusivamente i piu’ deboli, i meno difesi, i lavoratori e le loro famiglie che di questa guerra non portano alcuna responsabilità, a qualsiasi etnia essi appartengano.
Uno strumento utile per realizzare azioni concrete di solidarietà si sta dimostrando la campagna di "adozione a distanza" dei figli dei lavoratori della Zastava di Kragujevac bombardata dalla NATO.Quella riportata qui sopra è la lettera
che abbiamo ricevuto a fine anno (e che gentilmente ci è stata recapitata
tradotta da "A, B, C") da Jelena, la ragazza che attualmente stiamo aiutando.
L'adozione a distanza è avvenuta, come abbiamo già detto, tramite l'associazione "A, B, C, solidarietà e pace" che si occupa d'educazione allo sviluppo, alla pace e all'intercultura, di affidi a distanza e di microinterventi nei paesi che hanno bisogno di aiuto, europei ed extrauropei.
I suoi interventi sono in Brasile, a Jardim (Mato Grosso do Sul); in Guinea Bissau in alcuni villaggi delle regioni di Mansoa, Oio, Bafata, Gabu, Quinara, Tombali; Pale, Backa Topola, Lukavica, Rogatica nelle repubbliche di Serbia e Srpska.
Chi volesse ulteriori informazioni può consultare i siti gestiti da ABC:
Http://abcsolidarieta.freeweb.org