Avventure classiche

Avventure classiche

 

I primi fumetti di avventura, tratti da romanzi di successo (Tarzan, Buck Rogers), presentavano un prototipo di eroe forte, invincibile ed imperforabile dalle pallottole, ancora oggi ben rappresentato in edicola (Zagor, Mister No ecc.). I consensi ottenuti da questo gruppo di albi risultano spiegabili non solo dal meccanismo d’identificazione, ma anche dai luoghi dove sono ambientate le storie; la giungla e gli altri ambienti esotici esaltano le istanze pulsionali giustificando qualsiasi forma di violenza e la messa in mostra del nudo femminile (Pantera Bionda), e permettendo un’identificazione senza sensi di colpa grazie alla lontananza spaziale dei luoghi dove si svolgono le avventure: “tanto è una roba lontana che si usa da quelle parti; se ci fossi potrei farlo anch’io”. I luoghi dove si svolgono le storie sono pertanto spesso esotici e molto distanti (per esempio Mister No viaggia in tutto il mondo partendo dall’Amazzonia). Talvolta vengono narrate storie remote, e la lontananza oltre che spaziale diventa anche temporale.

La distanziazione spazio-temporale, secondo Imbasciati e Castelli (1975) faciliterebbe nel lettore il liberarsi di immagini archetipiche che altrimenti non avrebbero accesso alla coscienza. Il passaggio dal genere comico a quello avventuroso, molto frequente nei maschi intorno agli undici anni, segnalerebbe allora il raggiungimento della consapevolezza delle fantasie di onnipotenza; un’onnipotenza che diviene esplicita e non ha più bisogno di essere mascherata dall’umorismo.

Secondo Minelli (1992), Zagor e gli altri sono personaggi insofferenti ai regolamenti ed a qualsiasi forma di autorità. Inoltre, nelle avventure classiche il protagonista è generalmente accompagnato da uno o più fedeli compagni che non dispongono nè della forza fisica, né del coraggio dell’eroe, ma che si distinguono per simpatia e senso dell’umorismo. Nella maggior parte di questi albi i personaggi femminili compaiono soltanto per richiedere soccorso e protezione. Tutti i protagonisti di questi fumetti, con l’eccezione di Mister No, manifestano una nevrosi classica centrata sull’Edipo.

 

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