Il Re degli ignoranti

» Il re degli ignoranti «
Tu non studi più!
facendo cosa tu stai?!
Perché ti agiti così?
Se non sai cosa vuoi tu...

parlato:
"Professore!"

Che cos'è una finta questa lotta che fate
o forse, o forse come si dice, è solo un fuoco di Puglia
tanto per alleggerirvi un po' da quella noia che vi sta
squagliando, sì?

parlato:
"Senti, ve, non ci rompere i coglioni!"
"Cazzo vuole questo!"

Ma si lo so: una lotta è sempre un bello passatempo
se non altro ci dà l'illusione di sentirci in qualche modo
costruttivi anziché fantasticare le solite cazzate... no?

parlato:
"Va' a fanculo!"

Comunque anche se la vostra, non è stata che una finta
sappiate che del buono c'era in quella finta,
ma tutto il resto era finto, sì,
perché nessuno aveva cogliuto
il vero senso della lotta
ma io che sono il re degli ignoranti...; sì io,
io conosco questo senso e non l'ho dimenticato

mentre invece voi
a furia di studiar
solo con la mente
avete tutti smarrito la via del cuor
restando lì
a scavar nel vuoto
mentre i vostri padri
con la scure in mano
distruggevano
la saggezza dei vostri nonni.

Non è soltanto di spazio che avete bisogno
ma del respiro delle pietre con le quali si è interrotto
un dialogo antico oppure di udire il brontolio di un tuono lontano
o il rumore di un torrente che fa rotolare i sassi
ecco di cosa avete bisogno: dell'arte... dell'arte di tutto ciò
che era bello, prima che i vostri padri la distruggessero per
regalarvi una Ferrari...

Quando noi ignoranti
eravamo di più
in quel tempo ricordo che
tutto era più bello
e le vecchie strade libere
dalla schiavitù delle automobili
quando l'acqua del mar
era limpida e blu
ed era bello passeggiar dentro quella città
che dovete voi
ricostruire prima che:

parlato:
"Gli studenti devono avere la capacità
di concretizzare le loro proteste,
di realizzare modi e sedi d'incontro
delle loro rappresentanze
con le istituzioni che
a loro volta sapranno
meglio ascoltare e comprendere le
loro richieste".

prima che tardi troppo sia...
è ora che voi cominciate
a studiare anche col cuore
e coi muscoli del corpo
non soltanto con la mente...
formerete un movimento di scienziati e di artigiani

coro:
Hei!

e gli architetti

coro:
muratori e falegnami

e tutti quanti faran parte

coro:
parte dell'osteria dell'arte

e l'unica violenza di voi studenti

coro:
per mutar le leggi ingiuste

sarà solamente un bel silenzio

coro:
sarà solamente un bel silenzio

 

» Letto di foglie «
Non potrò scordar
quel desiderio che
c'era in te
quando con me
dentro in quel bosco
ti rotolavi giù
e sotto la gonna
già eri nuda... tu...

Dolcemente poi
scivolavi giù
su di me
e mentre io mi perdevo
su quel letto di foglie con te
ti aprivi come un fior
donandomi di te
la vita
che c'era in ogni tuo respir
dai segreti tuoi
nasceva
il sapor... dell'acqua, fresca e limpida

Vivi poi di lui
il rumore dei
passi suoi
mentre ti nascondevi
tra il mio corpo e le foglie dei fior
che ci vestivano d'amor
ti aggrappavi a me
tremavi
ma la fiamma che ardeva in te
forte era di più
e amavi
che io
sfregassi
il mio viso
sul ventre tuo

 

» L'uomo di Bagdad, il cowboy e lo zar «
Strano questo sogno
ero in una città
dal palazzo di vetro esce un cow-boy
dal fiume Volga arriva lo zar

L'uomo di Bagdad prese in pugno tutta la città
facendo finta di niente, prese la città

Là sulla piazza sono in tre
ognuno vuole diventare il Re
quei tre hanno l'odio nel cuor che mai succederà

E' un'ora di paura
e la gente lo sa
c'è chi piange con me poiché il domani tuo lo decidono
solo quei tre.

Fredde facce di cera
che non parlano più
in quel triangolo c'è la nostra vita che...
oscilla appesa, appesa al cuore dei tre.

L'uomo di Bagdad punta il cannone dritto sul cow-boy
e c'è una lunga lama che brilla in mano dello zar...
e la pistola del cow-boy
ha completato quella scena a tre... chissà...
chissà se domani per noi il sole splenderà...

E' un'ora di punta
ma la gente non sa:
se è meglio avere paura delle armi chimiche
o di chiuder l'auto nel box

Forse è meglio crepare
che a piedi restar
chi piangeva con me ora pregando sta'
che si avvicini l'ora di sparar

L'uomo di Bagdad non ha più nessuna via d'uscita ormai
le bombe di tutto il mondo sono su di lui
non ha più niente da mangiar
e liberare deve la città
se vuole che il popolo suo si salvi insieme a lui.

Strano questo sogno
sembra un incubo ma
ma ho paura che risvegliandomi
poi mi spaventi ancora di più.

Di gioia piange la gente
libera è la città
le armi chimiche sono distrutte ormai
e i pozzo neri tornano a fiorir.

Tutto il modo felice e contento ora può tornar
a risucchiare il petrolio dell'arabica città
da cui ritorna sgorgar
l'inquinamento per l'umanità si sa
così più nessuno di noi a piedi resterà
perché ognuno con la sua auto al cimitero andrà
e sarà questa la vera "Terza guerra mondiale".

 

» La più migliore «
Son qui senza te
e penso che se non ci sei
è perché proprio non ci sei
mentre la mia mente
se ne va per i fatti suoi...

eppure
il prete
quel giorno
quando c'ebbe uniti

disse che
noi due eravamo un solo io
e invece tu
ti sei messa a ragionar
senza la mia testa
e non ti accorgevi che
nel mio cuor
tu cancellavi un po'
di te
che sei
di te
che sei una parte di me
chissà perché
mi vuoi sempre dimostrar
che tu sei
più migliore anche di me...
e anche se lo fossi?!...
cosa ci guadagni tu
nel saper,
che se c'è uno stupido non sei tu
ma io?!...
L'unica cosa
è che dopo lo so anch'io...

 

» La terza guerra mondiale «
Ma non ci siamo già forse visti
scusa credevo... mi sembrava...
Però hai un modo così strano
di ondeggiare quel tuo bel sedere...
dove vai... con quell'andatura...
in mezzo ai guai... così sicura?

Con quello spacco che quando s'apre
mi sento ridere tutto dentro
mentre consumo le mie idee
tra il reggicalze e le tue mutande,
dove vai... con quell'andatura...
in mezzo ai guai... così sicura?

Tu stai camminando come se nel mondo
tutto andasse bene... mentre sta scoppiando
una terza guerra che farà sparire
quei due bei seni che tu porti in giro

Perché ogni albero che buttan giù
sarà segnato con il sangue tuo
e dai tuoi turgidi capezzoli sgorgheranno le città infette
infette dalle bustarelle comunali
come quella dei promessi sposi
e allora lasciati un po' andar...
finché siamo ancora in tempo

Si così... i love you
sento nelle vene
scorrere come un fiume
la tua primavera

che mi trasporta dove splende l'arte del rinascimento
mentre vedo avanzar sulle acque del lago di Lecco
un uomo con una vanga
che comincia a scavare
e a seppellire
tutti quanti i mangioni
dell'anonima edilizia...
che in nome del profitto
hanno maciullato l'Italia
e raso al suolo Milano
e quel ramo di Lecco
riducendolo come un colabrodo
da Palermo a Como
e li vedo sprofondar...
sprofondar giù nel buio
e l'uomo sai chi è?
Un certo Alexander
che Manzoni fu
quando si respirava

e la sua vendetta...
nasce dai tuoi baci
dal tuo candore...
da questa tua sana sensualità
che riscalda il sangue
e rinnova
ciò che sta morendo

 

» Fuoco «
Siamo sempre lì, intorno a lei
a farci riscaldar dai suoi guai
e dai suoi "consigli per gli acquisti" di illusioni

che ci rendono belli fuori
e ci fan marcire dentro,
mentre l'ignoranza arriva in casa vestita in frack,
e tu sei sempre lì

sempre
sempre di fronte a lei
e non ti accorgi che
non parliamo più

e speri che prima o poi ti dia
il consiglio giusto per farmi innamorar di te
davanti a noi non brucia più
quel fuoco antico che ci unì...
ti stendevi nuda e nel dolce crepitio della fiamma
che ardeva in quel camino
se confondevano i tuoi sussurri mentre io
bruciavo con te.

Fuoco
da quando ti sei spento
l'amore di tutto il mondo
si è spento insieme a te
e ora al tuo posto
troneggia una sputabugie
dove trionfa l'ignoranza colta
di questa gioventù

coro:
Fuoco da quando ti sei spento
l'amore c'era in noi
si è spento insieme a te.

 

» Buono come il pane «
Mi picchio la fronte, sembra quasi impossibile
prima d'ora mai mi era successo di svegliarmi davvero
avevo quasi tre anni quando a mordere cominciai
il magnifico frutto della conoscenza

E ricordo che come un sasso - piombai
nel sonno profondo della mia - ipocrisia

E mi ero costruito una bella immagine di ragazzo per bene
di ragazzo che non si arrabbia mai, buono come il pane.

e se qualche volta succedeva bastava solo che io mi pentissi
pensavo con questo di potere sfuggire alla rabbia che c'era in me
che c'era in me
che c'era in me
qualunque cosa facessi di male
colpiva solo la periferia del mio equilibrio
ma nel centro
rimanevo buono
E così continuando a sfuggire la mia rabbia senza mai analizzarla fino in fondo
potevo arrabbiarmi quante volte volevo sì, perché ogni volta dicevo
mi sono arrabbiato ma l'ho fatto per il suo bene..

L'ho ucciso ma per il suo bene... sì oggi sono stato cattivo ma non lo sarò
mai più... e ogni volta proiettavo il mio ideale di "buono" nel futuro
per poter essere malvagio nel presente

E con quest'idea rattoppavo il buco di una bontà
che affogava dentro la mia ipocrisia
perché io non volevo accettare l'altra metà della mia natura
di uomo violento avido di sesso e possessivo.

Ma ora che sono nel centro della mia rabbia
la isolo dal mio corpo e ora sono io che domino lei

che domino lei...
e la posso strumentalizzare
a beneficio
di quella parte buona della mia natura
di ragazzo per bene
buono come il pane...

Quel bel vestito che c'hai
non può nascondere la merda che hai dentro...
di fuori sembri croccante
come il pane fresco mentre dentro di te
c'è il vomito del tuo "io" putrido e puzzolente.

 

» Cammino «
Cammino
se cammino sento che...
vado avanti
e allora... la notte non si ferma e passa
mentre il giorno mi viene incontro...
cammino... io cammino
tutti devono camminare
l'importante è camminare
non importa se si è lenti o veloci
basta camminare...
se cammini... vai avanti

Camminare non vuol dire soltanto muovere le gambe
e fare dei passi...
se la tua mente pensa... e pensa...
nel modo giusto...
e allora vuol dire che tu cammini... e in te tutto si muove

Mi ricordo che un giorno... in mezzo a noi
venne un tipo...
che ogni cosa pensa giusto
e la fonte della vita, era in lui
disse una frase... mi rimase impressa:
"Alzati ...e cammina!...